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Autore: _Tiki_    04/10/2021    0 recensioni
Raccolta partecipante al Writober2021 indetto da Fanwriter. Le storie saranno a rating variabile e le informazioni saranno tutte a inizio capitolo.
[Stony]
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_Filo - "Non muoverti…"
_Argento - "...mi hai ascoltato?..."
_Proverbio - "È qui che ti sbagli Capitano..."
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed accomi anche quest'anno a partecipare all'iniziativa :D ma prima di iniziare, alcune informazioni generali :)
Per il Writober ho scelto diversi fandom (i principali saranno quelli di Hetalia, Haikyuu, One Piece e The Avengers), quindi se siete interessati, ogni giorno pubblicherò in uno di questi XD. 

Inoltre quest'anno ho deciso di dare ad ogni piccola Os un titolo, ispirato dai titoli/testi di canzoni. Dato che scrivo sempre ascoltando la musica, ho deciso di fargli un piccolo tributo XD anche se spesso la frase scelta come titolo potrebbe essere un po' decontestualizzata dalla canzone (chiedo perdono _:D)
I prompt scelti li ho inseriti a fine capitolo. Buona lettura :)
 


Storia partecipante al #writober2021 indetto da Fanwriter.it
Prompt 4° giorno:
 Filo
Personaggi: Steve Rogers, Tony Stark
Rating: Verde
Titolo: Hold the Line
Parole: 639



Tony si era nuovamente rifugiato nel suo laboratorio. Non c’era stata una vera e propria causa scatenante. Non era necessario per poter risvegliare il bisogno dell’inventore di… inventare. Steve ci aveva impiegato svariato tempo per capirlo, convinto che tale comportamento corrispondesse ad un vero e proprio sfogo di emozioni troppo pesanti, anche per lo stesso Iron Man. Le prime volte aveva sempre cercato delle idee originali per cercare di risollevare il morale al moro, non ottenendo praticamente mai dei riscontri positivi. Non riusciva bene a capire il desiderio di Tony di volersi riservare dei momenti solo per se stesso, le sue macchine e un buon album degli AC/DC. Era il suo mondo dopotutto, quello spazio segreto che lo faceva evadere dalle responsabilità e dalla realtà. Il suo paese delle meraviglie.
Steve aveva imparato a comprenderlo, è vero, tuttavia, era anche vero, che il miliardario non usciva dal suo laboratorio da oltre una settimana! Aveva iniziato anche a maturare la possibilità di ritrovare uno scheletro invece che il bel moro intento ad aggiungere strane funzioni alle sue armature. Steve non era preoccupato, tuttavia scelse comunque di andare a controllare cosa stesse accadendo nell’eden dell’uomo d’acciaio.
Così dopo aver preparato due tazze fumanti di caffè (aveva provato anche a fare una centrifuga di frutta, senza grandi risultati), si era recato senza pensarci due volte giù nel laboratorio.
 
Non aveva nemmeno sceso la prima rampa di scale che i rumori sordi dovuti ai lavori in corso di Tony iniziarono ad arrivargli alle orecchie uniti alla melodia di “Shoot to Thrill” ad un volume improponibile. Avendo chiesto a F.R.I.D.A.Y  di non avvertire il suo creatore del suo arrivo, non fu affatto una sorpresa che il moro non lo sentì arrivare. Troppo occupato a seguire il ritmo della canzone con la testa mentre raddrizzava con una martello una povera lastra di metallo. La canotta sudaticcia e sporca di grasso segno dell’evidente lavoro.
 
Steve cercò di chiamarlo più di una volta, senza alcun successo, sulla soglia della porta. Dopo svariati e futili tentativi si decise a mettere piede in quel laboratorio che per lui era in totale soqquadro, ma non aveva nemmeno fatto due passi che le luci e la musica della stanza si affievolirono ed un forte allarme rosso iniziò a rimbombare tra le quattro pareti.
 
-Non muoverti…- Steve guardò nella direzione del miliardario, ancora di spalle e piegato su se stesso mentre finiva un evidente lavoro di precisione -Capitano… dovresti sapere che c’è un motivo se chiedo a F.R.I.D.A.Y. di avvertirmi quando qualcuno sta per arrivare- continuò, abbandonando qualsiasi cosa avesse in mano e girando sulla sedia con nonchalance e un briciolo di superiorità che lo caratterizzava, le braccia spalancate teatralmente.
 
-Quel filo che il tuo piede patriottico ha appena pestato…- iniziò a spiegare, indicando con un lapis il pavimento su cui era il biondo -Potrebbe far saltare la corrente a tutto lo stato di New York-
 
Steve abassò la testa sorpreso, non essendosi nemmeno accorto di essere andato contro qualcosa, scoprendo invece che la punta della sua scarpa aveva leggermente spostato in avanti un sottile filo metallico.
 
-Non che sia un grande problema- l’inventore proseguì, non muovendo un muscolo né per aiutare il biondo né, tantomeno, per evitare che ciò che aveva appena profetizzato si avverasse -Al limite qualche ragazzino con i brufoli perderà una partita a GTA, o qualche affare da milioni di dollari andrà perduto. Non preoccuparti Capitano, non hai da stare molto in ansia-
 
Steve gli rivolse un’occhiataccia, tendendo maggiormente i muscoli dopo le parole del miliardario -Tony…- lo chiamò come fosse un avvertimento.
 
-E dai Cap, sarebbe molto divertente, no?- infierì ancora il moro.
 
-No, per nulla, Tony risolvi il problema- rispose secco, utilizzando il solito tono che riservava esclusivamente per rimproverare il compagno.
 
Tony sorrise -Se proprio me lo chiedi con una tazza di caffè in mano…-
 
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  Ecco la prima storia in questa sezione! Spero vivamente che vi sia piaciuta.
 
   
 
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