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Autore: Wolfgirl93    04/10/2021    0 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Filo
Numero Parole: 2347
Coppia: Xiao x Aether
Rating: Giallo
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo: '“Come mai così pensieroso giovane Yaksha?” Ovviamente quel posto non era troppo lontano per chi era provvisto di ali.
“Cloud Retainer.” Lo salutò senza troppo enfasi Xiao mentre guardava l’adepto al suo fianco.
“Noto uno sguardo perso, una cosa che potrebbe renderti debole giovane Yaksha.” Spiegò la gru dal piumaggio candido mentre spalancava le sue maestose ali come a voler infondere enfasi a quelle parole, quando guardò nuovamente Xiao però lo sguardo di Cloud Retainer cambiò drasticamente. “Uno Yaksha cascato in un trappola così vecchia come l’amore, mi chiedo chi sia il o la fortunata.” (...)'
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aether, Altri, Nuovo personaggio, Xiao
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Xiao aveva visto molte cose nella sua vita, aveva visto persone morire di vecchiaia quando lui rimaneva sempre giovane e vigile a osservare Liyue e a proteggerla dai mostri e dai demoni, aveva visto divinità avvicinarsi e chiedere i suoi servigi come Yaksha, ma ora guardando quegli occhi dorati non poteva credere a quelle parole.

“Xiao? Hai capito cosa ti ho chiesto?” La voce dolce di quella divinità ultraterrena era così surreale tanto che l’Adeptus dovette scuotere il capo a pizzicarsi – ovviamente senza essere visto – il fianco sperando di non ritrovarsi a svegliarsi di soprassalto.

“Ti ho chiesto se ti va di passare del tempo assieme.” Spiegò dolcemente Aether, una delle divinità primordiali, Xiao ancora non riusciva a credere che la divinità che impersonava l’aria che gli dei respiravano fosse qui di fronte a lui a fargli quella proposta come se lui fosse un suo pari.

“Non credo sia una cosa che si addice a una divinità come lei, non dovrebbe passare del tempo con uno Yaksha come me, ma con divinità di suo pari rango.” Xiao non era mai stato bravo a parlare, era un tipo per lo più fisico, lui uccideva mostri e demoni e non era adatto per passare del tempo con qualcuno.

La divinità lo guardò curioso prima di ridacchiare, una risata così dolce da poter toccare il cuore freddo dell’Adeptus.

“Beh posso sempre ordinartelo, ma preferirei che fossi tu stesso a concedermi l’onore di passare parte del tuo tempo con me.” Spiegò Aether sorridendo, i suoi abiti erano scuri a differenza delle altre divinità, abiti marroni e neri bordati d’oro, come d’oro erano i suoi capelli lunghi e i suoi occhi; Xiao si sentiva spesso senza fiato ogni volta che lo guardava, non era degno di respirare la sua stessa aria o di averlo così vicino.

“Se me lo ordinasse sa che non potrei disobbedirle.” Disse velocemente mentre scrollava piano le spalle, alla fine cosa aveva da perdere? Sarebbe stato il primo degli Yaksha a passare il suo tempo con un dio senza dover uccidere per lui, quindi per quella volta decise di acconsentire. “Va bene, l’accontenterò e non perché me lo ha ordinato.” Specificò quando vide gli occhi del dio incupirsi appena.

 

Passare del tempo con Aether fu un balsamo per l’anima di Xiao, la divinità era sempre gentile con lui a dispetto degli altri dei e dee e soprattutto quando erano insieme lo Yaksha si sentiva quasi un suo pari e non un semplice schiavo come tutti lo trattavano.

 

Ogni volta però arrivava sempre il momento di lasciare Aether e il cuore di Xiao si sentiva sempre stretto in una morsa quando succedeva, ogni volta che quegli incontri finivano lo Yaksha si rifugiava sempre il solitudine sui monti di Liyue lontano dagli altri Yaksha e dalle loro fastidiose domande.

“Come mai così pensieroso giovane Yaksha?” Ovviamente quel posto non era troppo lontano per chi era provvisto di ali.

“Cloud Retainer.” Lo salutò senza troppo enfasi Xiao mentre guardava l’adepto al suo fianco.

“Noto uno sguardo perso, una cosa che potrebbe renderti debole giovane Yaksha.” Spiegò la gru dal piumaggio candido mentre spalancava le sue maestose ali come a voler infondere enfasi a quelle parole, quando guardò nuovamente Xiao però lo sguardo di Cloud Retainer cambiò drasticamente. “Uno Yaksha cascato in un trappola così vecchia come l’amore, mi chiedo chi sia il o la fortunata.” La gru addolcì la voce quasi inebriata a quella visione e subito Xiao si alzò di scatto per quelle parole mentre sentiva le sue guance scaldarsi.

“Di che cosa stai parlando? Credo che tu abbia passato troppo tempo dietro i tuoi macchinari, i tuoi occhi si saranno offuscati!” Quasi ringhiò lo Yaksha mentre provava a fare qualche passo verso il bordo della cima della montagna, ancora un’altra parola e se ne sarebbe andato.

“Proprio dove nasce la sua Vena Amoris noto un filo rosso, un filo fatto solo di aura ma che ti collega alla Vena Amoris di un’altra persona, i vostri cuori sono collegati e penso che solo tu non riesci a vedere questa vostra unione.” Spiegò l’Adepto mentre lo guardava quasi divertito, era buffo come lo Yaksha fosse più maturo di lei eppure in certi casi così ottuso.

Xiao guardò il suo anulare della mano sinistra e lo notò, poteva vedere ciò di cui Cloud Retainer parlava e subito senza nemmeno pensarci troppo gli si formò un viso in mentre, quello di Aether. Poteva un uccisore di demoni, un Adeptus macchiato di chissà quali colpe amare un Dio ed essere ricambiato?

Senza dire nulla si gettò dalla montagna senza paura, sapeva bene come arrivare a fondo e le sue ali erano forti e grandi per farlo atterrare senza troppo sforzo; Cloud Retainer lo guardò dall’altro e sospirò piano. “Spero che le divinità siano benevole con te, giovane Yaksha.”

 

Quando incontrò Aether fu durante un passeggiata, la divinità gli aveva chiesto nuovamente del tempo assieme e lui aveva accettato senza troppo sforzo, mentre camminavano fianco a fianco ecco che i suoi occhi gialli si posarono sulla mano sinistra del Dio, notò un’ombra rossa e subito capì chi fosse colui a cui aveva donato il suo cuore.

“Te ne sei accorto, non è vero?” Aether era lievemente rosso, cosa che era diventata quasi all’ordine del giorno ogni volta che erano assieme.

“E’ stato Cloud Retainer a farmelo notare.” Ammise senza troppi giri di parole, non era bravo a mentire e non voleva darsi meriti che non aveva.

“E’ molto sveglia e sono contenta che te lo abbia detto, sarebbe stato imbarazzante iniziare l’argomento anche se mi ero preparato a lungo.” Il Dio ridacchiò e Xiao sentì il cuore perdere un battito per quella risata candida. “Quindi dimmi, Xiao, ti penti di questo legame che i nostri cuori hanno?” La voce di Aether era incerta, aveva paura e Xiao poteva leggere nei suoi occhi quel sentimento.

Lo Yaksha fece qualche passo verso di lui e scosse lentamente il capo, senza dire nulla osò alzare una mano fino a sfiorare la guancia candida della divinità e subito fu accolto da un calore ultraterreno degno di un Dio.

Fu Aether a muoversi per primo, fece qualche passo verso Xiao e senza aspettare nessun segnale o reazione da parte dell’altro posò le labbra sulle sue in un bacio delicato; per lo Yaksha fu una sensazione nuova quasi magica, il suo corpo era avvolto dal calore di Aether e in quel momento non c’erano più né vincoli Karmici, né distinzioni fra divinità e Adeptus, solo loro due, sono Xiao e Aether.

 

“Sapevo che lasciarti agire da solo era sbagliato!” Erebus il dio delle tenebre si palesò davanti a loro facendo cadere il cielo in un’oscurità inquietante.

“Padre! Sapete bene cosa voglio fare e sapete anche che questo non ha mai intaccato il mio compito come divinità...” Aether provò a spiegarsi ma il padre lo interruppe bruscamente colpendolo fino a farlo cadere a terra.

“Sei una delusione, un Dio che amoreggia con un uccisore di demoni, uno schiavo! Speravo che potessi diventare grande Aether, speravo che potessi diventare come i tuoi fratelli e sorelle ma evidentemente mi sbagliavo.” La voce di Erebus era cupa proprio come il cielo che troneggiava sopra di loro, gli occhi vitrei del Dio si posarono su di loro e subito il suo sguardo si assottigliò. “Se punissi te saresti in grado di interferire con i miei piani, so che ne hai la forza e so che troveresti altre divinità pronte a uccidermi, quindi figlio mio ho deciso di regalarti la pace, amare uno Yaksha è stato un grave errore ma lascerò che sia questo schiavo a pagarne le conseguenze per te, lascerò che anche nella tomba tu possa rammaricarti di questo tuo sbaglio!” Dalle mani del Dio apparirono due daghe scure come la notte, fu così veloce che Xiao riuscì a malapena a muoversi verso Aether, ma ovviamente fu troppo tardi e quando riuscì ad avvicinarsi vide le lame scure trapassare il corpo del suo amato.

Cadde a terra dolcemente come faceva ogni volta che si stendevano sui prati verdi di Liyue, il suo sangue macchiò il terreno accanto a lui e Xiao gli fu subito accanto cercando un modo per salvarlo.

“Questo è successo perché un Dio si è innamorato di uno schiavo.” La voce di Erebus era fredda e prima che riuscisse ad andarsene la lama di lancia di giada gli trapassò il corpo.

Xiao era fuori di sé, le sue ali erano uscite senza controllo e i suoi piedi si erano ormai trasformati in zampe da Garuda, la sua maschera gli copriva il volto mentre il miasma usciva dal suo corpo; affondò più e più volte la lame nel corpo di Erebus mentre lo sentiva esalare quelli che erano ormai i suoi ultimi respiri.

“X…Xiao...” La voce dolorante di Aether sembrò riportarlo alla realtà, si voltò e subito corse da lui, o meglio volò, lo prese fra le braccia e gli baciò la fronte dolcemente, perché non poteva fare nulla? Perché era successo tutto quello? Perché non potevano essere dei semplici umani?

“Xiao…Io non mi pento di averti amato...” Aether tossì sangue e lo Yaksha si premurò di pulirgli il viso dolcemente aspettando che parlasse nuovamente. “I nostri cuori sono uniti e sono sicuro che prima o poi ci rivedremo, il filo che collega i nostri cuori non si è ancora spezzato e non lo farà mai. Ti amo vigile Yaksha, proteggi Liyue anche per me.” Con un sorriso stanco e una mano insanguinata, Aether accarezzò per l’ultima volta il viso di Xiao prima che la sua mano ricadesse pesante a terra, i suoi occhi dapprima pieni di vita erano diventati ormai vitrei anche se mantenevano quel bel colore del sole.

Xiao quel giorno pianse, pianse come mai aveva fatto; seppellì Aether su uno dei monti più alti di Liyue e pianto dei Qingxin in suo onore, andò alla sua tomba quasi ogni giorno fino a che dopo quasi duemila anni il ricordo di quell’amore perduto era diventato quasi insostenibile e lo Yaksha non era più riuscito a recarsi dal suo amato.

 

 

 

Quasi tremila anni dopo la morte del Dio Aether, sulla terrazza del Wangshu Inn

 

L’arrivo di uno straniero era vociferato da tutti e Xiao guardò annoiato gli umani parlare di questo fantomatico Viaggiatore che aveva salvato Mondstadt dalla piaga di un drago, lo Yaksha sospirò e tornò a mangiare il suo tofu alle mandorle mentre ammirava il paesaggio dal tetto del Wangshu Inn, ad un tratto una voce lo fece pietrificare, una voce così simile a quella di un suo ricordo.

“...Vai sulla terrazza in alto lo troverai lì, sarà lui a venire da te se vorrà.” La voce di Verr Goldet gli fece arricciare il naso, chi è che era venuto a disturbarlo e perché doveva mostrarsi ad un umano sconosciuto?

Xiao sospirò prima di sporgersi per guardare il nuovo arrivato, vide una specie di fata dalle fattezze di bambina che volteggiava nell’aria guardando verso qualcuno come per aspettarlo, quando anche quel qualcuno arrivò ecco che lo Yaksha sentì la gola secca e il cuore dolorante.

“Aether...” No era impossibile, il suo Aether era morto, ne era certo! Lo aveva sepolto e lo aveva fatto visitare da almeno cinque medici sperando che ci fosse una minima speranza ma tutti gli avevano detto che ormai era troppo tardi.

D’un tratto una voce risuonò nella sua mente: “I nostri cuori sono uniti e sono sicuro che prima o poi ci rivedremo, il filo che collega i nostri cuori non si è ancora spezzato e non lo farà mai.” Quelle erano state le ultime parole di Aether e forse solo in quel momento mentre guardava quei capelli color dell’oro e quegli occhi color del sole capiva veramente quale fosse il loro vero significato.

 

Si mostrò davanti al viaggiatore ormai cambiato, non voleva più avere rapporti con nessuno e soprattutto non voleva soffrire ancora.

“Per i ciechi, tutto ciò che vedono non sarà mai come appare realmente.” La voce di Xiao era dura ma quelle parole erano come un monito, il filo rosso era ancora presente attorno al suo dito e sperava che quel Viaggiatore, riuscisse a capirne il significato come era riuscito a farlo la sua precedente incarnazione.

“Vedo che siete preparati, avete un Sigillo del Permesso… Ma questo vi assicura solamente che io non vi faccia del male, non che voi non ve ne facciate da soli in altri modi.” Disse Xiao anche se dentro di lui sperava solamente che quel monito tenesse lontano quel ragazzo e non gli facesse fare la fine del Dio che qualche millennio prima aveva amato.
Paimon – almeno così aveva capito si chiamasse quella specie di fata – non capì quelle parole ma Aether – il destino era veramente crudele a dargli lo stesso nome – sembrò quasi colpito da quella frase.

Xiao si sentì terrorizzato, quel ragazzo sembrava ricordare o almeno capire ciò che voleva dirgli e fu così che lo Yaksha gli rifilò una bugia, una delle tante che aveva imparato a dire dopo la morte del suo Aether, e disse loro di andarsene perché stare assieme ad un Adeptus era deleterio per i loro fisici, così senza aggiungere altro sparì nel nulla rifugiandosi lontano da quel posto e da quel ragazzo.

 

“Gli Dei sono davvero spietati non credi?” Cloud Retainer lo guardò mentre atterrava al suo fianco, sembrava aver visto l’intera scena ed era subito corsa in soccorso dello Yaksha.

“Non so di cosa tu stia parlando.” Sputò freddo Xiao mentre si voltava dalla parte opposta.

La gru lo guardò per qualche secondo prima di sorridere, poteva vedere bene come le guance dello Yaksha fossero colorate di rosso e come i suoi occhi, che fino a qualche millennio fa erano spenti, si fossero illuminati di una luce viva alla vista di quel ragazzo.

“A volte gli Dei però sembrano donarci ciò di cui abbiamo bisogno anche se il nostro cuore non vuole ammetterlo. Quel filo che ti unisce a lui non è ancora spezzato.” Con quella frase Cloud Retainer se ne andò lasciando Xiao a guardare quel filo rosso che sembrava nuovamente unirlo ad un altro cuore.

   
 
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