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Autore: fenris    04/10/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Hermione si svegliò con tutti i muscoli intrizziti dal freddo, sebbene si sentisse molto meglio rispetto a quando aveva perso i sensi. Era coperta da pesanti pellicce, che si tolse di dosso per seguire voci poco distanti, intente a litigare, volendo giudicare dal tono. Riconobbe quella di Ron, che intimava a qualcuno di calmarsi, seguito da alcuni brevi suoni di lotta e poi un grido di Viktor.

 

Sì alzo e aprì la porta, trovando l'amico che teneva Krum e un anziano uomo stretti in una presa telecinetica.

 

“ Ron, che stai facendo?”, domandò la ragazza all'ansimante compagno, evidentemente ancora sfiancato dalla loro ultima disavventura. I due uomini da lui trattenuti si dimenavano a scatti, e Viktor lanciava alcuni ringhi.

 

“ Impedisco a questi due di uccidersi a vicenda- disse Ron, che interruppe in quel momento la sua presa cinetica, prima di rivolgersi al bulgaro- disposto a lasciarlo parlare?”.

 

“ Per il momento.”,sbuffò lo sterminatore, sedendosi su una piccola sedia. Hermione si mise dunque ad analizzare la casa del loro soccorritore. Era un piccolo insieme di stanze costruite scavando in un albero. L'illuminazione era data da alcune candele multicolore, mentre diverse manciate di libri occupavano gli scaffali e persino una buona parte del tavolo. In un angolino c'erano dei fornelli e la porta di un bagno.

 

“ Voi siete?”, domandò dunque Hermione all'anziano mago, che si sedette a sua volta.

 

“ Gellert Grindewald. Apparentemente questo ragazzo mi stava cercando da molto tempo.”, rispose il loro ospite con un malinconico sorriso.

 

La Viandante capì allora perchè Viktor si era gettata con tanto accanimento contro l'uomo, probabilmente se si fosse già svegliata sarebbe stata tentata di aiutarlo. Ringraziò non di meno i riflessi di Ron.

 

“ Signor Grindewald- disse con tono prudente- Può raccontarci com'è finito qui?”.

 

L'anziano incantatore, sopportando l'occhiataccia di Viktor, fece levitare una tazza di tè fino alla propria mano e dopo una lunga bevuta prese a parlare.

 

“ Bene, sedetevi. Come forse sapete dopo essere stato sconfitto da Silente, venni esiliato nella torre che avevo usato per imprigionare i miei nemici. Passai lunghi anni in totale solitudine a riflettere sulla mia sconfitta e cosa portò ad essa, finchè non si aprirono i Rift. Ero di nuovo libero e più potente che mai, ma il mondo in cui mi trovavo era una trappola mortale.”, cominciò, rimembrando i suoi ultimi momenti nel suo mondo natio e i giorni passati a cercare di controllare i suoi nuovi poteri.

 

“ Come sopravvisse?”, domandò Ron. Gellert bevve di nuovo e riprese il racconto.

 

“ Se c'è una cosa in cui sono bravo è infiltrarmi. Mi nascosi nei bassifondi della Repubblica tedesca e tra i gitani, cominciando a reclutare alcuni incantatori e psionici ai margini della società. In un paio d'anni ebbi di nuovo il mio piccolo esercito... e lo usai per attaccare l'Impero Brokdil. Attraverso continue azioni di guerriglia riuscimmo a indebolire non poco la loro presenza in Polonia, fino a quando non sparirono assieme ai Gargoyle. Dando finalmente un po' di respiro alla mia gente.”, raccontò accompagnandosi con gesti delle mani che ricordarono a Ron ed Hermione quelli fatti dal professor Silente. Quasi furono tentati di fargli domande su di lui.

Nel sentire la sua impresa comunque, per poco  non persero la mascella. L'Impero Brokdil era stato insieme ai Gargoyle e agli altri demoni la maggior minaccia alle comunità europee più pacifiche, umane e non. Sebbene non avessero i possenti robot pilotabili e le abilità magiche dei loro cugini, i Brokdil avevano raccolto l'eredità della Mindwerk, l'azienda che prima dei Rifts aveva creato i Pazzi, raffinando ulteriormente quella tecnologia assieme ai loro impianti bionici per prendere quanto più terreno possibile a Germania e Russia.

 

Il fatto che Grindewald l'avesse indebolito abbastanza affinchè ricevesse il colpo di grazia dalle altre forte com'era successo ai Gargoyle, parlava chiaro sulle abilità dell'uomo e delle sue truppe.

 

“ Ecco perchè non abbiamo incontrato Brokdil e Pazzi lungo il cammino.”, osservò Ron, sinceramente ammirato.

 

“ Già, e l'anno scorso la Germania ha finalmente dato loro il colpo di grazia. Dopodichè, pur mantenendo i contatti coi miei uomini, mi spostai in queste lande per cercare altri maghi da addestrare e per convincere i Capoguerra o Sovietski a implementarli. I risultati furono variabili, ma almeno noi incantatori e altri D- Bee non veniamo più uccisi a vista.”.

 

“ Chi ci assicura delle tue buone intenzioni?”, domandò Krum, ovviamente sospettoso. Grindewald si strinse nelle spalle, ma sostenne con dignità gli occhi vigili dello Sterminatore.

 

“ Niente e nessuno. Anzi, se decideste di andarvene ora o di uccidermi, mi complimenterei per il vostro buon senso. Ma il giovane signor Weasley mi ha spiegato cos'è successo, prima che Viktor si svegliasse. Se volete salvare Ar'tuu e i vostri amici avrete bisogno di tutto l'aiuto possibile.”, affermò il mago, alzandosi e squadrando i suoi ospiti.

 

“ Cosa può offrici?”, chiese infine Viktor, mettendo da parte i suoi sentimenti personali. La missione veniva prima di tutto, specie considerando il suo fallimento come guida.

 

“ Un battaglione dei miei migliori soldati. E la posizione di Orloff. E' tempo di liberare la tundra dalla sua orribile presenza.", affermò deciso Grindewald.

 

*****

 

Ner'he era stato croficisso al centro del campo di Orloff. Grossi chiodi gli bloccavano gli arti e rivoli di sangue bluastro scendevano qua e là dalle squame. La testa del guerriero andava su e giù a ritmo irregolare, respirando ansimante.

 

Finora aveva ricevuto solo due pasti, alquanto miseri. Di tanto in tanto i soldati gli lanciavano sassi o pezzi di cibo ammuffito. Non poteva fare altro che sopportare con dignità e sperare, concentrandosi intanto sul proprio chi come Zhen Hi gli aveva insegnato pochi anni prima, emanando ogni tanto piccoli bagliori verdi che lenivano il dolore.

 

All'alba del terzo giorni di prigionia, Orloff stesso andò a visitare il Bluecie. Il Capoguerra era un cyborg totalmente ricostruito, per certi versi ancora più inquietante del suo defunto complice. Un corpo massiccio e minaccioso interamente in lega Mega- danno, pieno zeppo di armi nascoste , la cui unica parte apparentemente umana era un volto artificiale dall'espressione crudele e con dei baffi finti. Già solo per l'offrire quell'immagine meritava il titolo di ' Demone della neve', affibiatogli da alcuni.

 

“ Spero che la nostra ospitalità ti sia gradita, lucertolina. Mi chiedo come faccia un rettile a sopravvivere a queste temperature- cominciò il Borg con tono tagliente, col chiaro intento di provocare Ner'He, che non rispose- ma dimmi, hai metodi per comunicare coi tuoi compagni?”.

 

“ No, prima di essere catturato non avevo nessun comunicatore.”, rispose secco il prigioniero, muovendo lentamente i propri arti nonostante i chiodi.

 

“ Capisco. E se ti usassi come merce di scambio? Se il tuo re è schifosamente cavalleresco come ho sentito, potrebbe anche accettare di andarsene in cambio della tua vita. Collabora e la tua permanenza sarà molto più piacevole.”, disse Orloff con un inquietante sorriso, avvicinando gli orribili denti metallici al suo prigioniero. Ner'he espirò dalle larghe narici e flettè i muscoli.

 

“ Com'è che dite voi umani? Ah, sì.... vaffanculo!”, esclamò dando una potentissima testata impregnata di chi al muso artificiale del russo. Questi barcollò per diversi secondi prima per guardare schifato il responsabile e tenendosi la parte ferita, che lasciava ora intravedere i circuiti

 

“ Testardo, eh? Qualcosa che apprezzo anche da uno schifoso D-Bee. Bene, resterai lì finchè quella tua parodia di sovrano non verrà e accetterà di lasciare per sempre la grande madre Russia.”, minacciò sprezzante prima di dirigersi nella propria tenda. Intanto Ner'He si abbandonò al proprio peso, sentendo tutto il dolore causatogli dai chiodi dopo che la sua ultima bravata gli aveva tolto ogni grammo di energia rimasta.

 

Sapeva perchè Orloff intendesse impedire l'unione dell'est Europa all'alleanza. La massima aspirazione del sadico Borg era governare una landa senza regole, se non quella di inchinarsi a lui.

 

Unirsi a un successore delle scomparse Nazioni unite avrebbe però cambiato completamente Sovietski e l'organizzazione dei Capoguerra. Nuove leggi, nuovi modi di pensare, nuove tecnologia e forse l'accettazione della magia. Orloff aveva ogni intenzione di difendere i suoi schifosi interessi, anche al costo di milioni di vite umane. E credeva di poterlo fare semplicemente ricattando Ar'tuu.

 

' Dannato bastardo. Ma se c'è una cosa che ho imparato a Lazlo- pensò il Bluecie, leccando il sangue che gli colava dal muso- è che voi umani, Ar'tuu in primis, non vi fermate davanti a niente.”.

 

*****

Ar'tuu e Shay avevano camminato nella tundra russa per quasi due giorni. Il Guerriero psionico cercava costantemente di contattare i propri compagni per via telepatica, e ogni tanto cacciava per procurare il cibo per sé e la compagna. A un certo punto, quando cadde nella neve e fu quasi incapace di alzarsi, la salvezza si presentò nella forma del Capoguerra Burgasov, accompagnato da una squadra di cavalieri.

 

Il primo incontro tra i due condottieri fu teso, volendo un'espressione blanda. Ar'tuu era molto preoccupato da ciò che il feudatario russo avrebbe potuto fargli, e questi non era del tutto certo delle intenzioni del cavaliere. Non di meno, mentre il biondo guerriero stringeva il veicolo di Shay tra le braccia, Burgasov gli lanciò un nuovo mantello e ordinò a uno dei suoi guerrieri di lasciarli una motoslitta per seguirli al campo.

 

Il Capoguerra fece quindi accomodare l'ospite nella sua tenda e fece portare da mangiare. Il tutto venne spazzolato in una manciata di secondi da un affamatissimo Ar'tuu e dalla sua compagna di disavventure.

 

“ Complimenti per l'appetito, vostra maestà.”, disse Burgasov mentre il sovrano inglese si puliva con un fazzoletto. Il Capoguerra era un uomo sulla cinquantina avanzata che ben rappresentava lo stereotipo del comandante russo: visi duri, una folta barba, vestito con pesanti abiti e un colbacco. Sotto le maniche era possibile intravedere un braccio bionico, che assieme agli altri impianti aveva ridotto le sue capacità psioniche, di cui faceva comunque solo per difendersi da altri attacchi mentali.

 

“ Colpa del lungo cammino- disse il cavaliere, prendendo un lungo respiro e unendo le mani- Ma ora passiamo alle vicende importanti. Cosa può dirmi su Orloff? Non intendo lasciare il mio compagno nelle sue mani più del necessario, se li ha presi come credo.”.

 

Burgalov prese un grosso sigaro, tagliandone la cima e prendendo una grossa boccata una volta acceso. Shay, impegnata ora a lavorare sul proprio veicolo, agitò la mano per liberarsi della ventata di fumo che quasi la prese.

 

“ Il suo accampamento più vicino è a circa cinquanta chilometri da qui, possiamo arrivarci in mezza giornata. Ma è una postazione ben difesa. E le mie spie riportano che molti degli uomini di Solokov, i più spietati e fedeli, vi si sono diretti dopo che voi l'avete ucciso. I miei complimenti a proposito, era ora che qualcuno ponesse fine alla vita di quel demente.”, rise il guerriero con burbera soddisfazione.

 

“ L'ho fatto solo per difendere me e i miei compagni- disse secco Ar'tuu, facendo un rapido calcolo di tutte le informazioni a sua disposizione- ma mentirei se dicessi di non aver provato piacere nel liberare il vostro popolo da quell'essere. Pensa che io e Shay potremmo riuscire a infiltrarci in quel campo e liberare Ner'He?”.

 

Burgalov scosse energicamente la testa, prendendo un'altra boccata di fumo e fissando intensamente il suo ospite.

 

“ No. Potreste liberare il vostro amico e combatterete fino all'ultimo sangue, dando vita a innumerevoli ballate che ascolterei molto volentieri. Ma alla fine cadreste come pozze di sangue sulla neve. Anche prestandovi le mie truppe, non offro garanzie sulla vostra sopravvivenza.”.

 

“ Cosa consigliate allora, signor Burgalov?”, chiese Shay, collegando un paio di fili del suo veicolo. L'anziano guerriero incrociò le dita, forse anche un po' sorpreso dalla riverente sfacciataggine della Tecnofata.

 

“ Beh, ho detto che molti degli scagnozzi di Solokov si sono messi al servizio di Orloff. Ma il suo campo è ancora indipendente, e ricco di materiali utili per un assedio... e siccome siete stato voi a ucciderlo, potreste reclamarne il posto. I civili e alcuni dei soldati più decenti sarebbero felicissimi di avervi come loro nuovo signore, già ora siete una delle loro speranze per una vita migliore.”.

 

“ E' un'idea... partirò subito.”, disse Ar'tuu con nuova speranza negli occhi prima di uscire. Burgalov li venne subito dietro, facendo un cenno a un vicino ufficiale. Come molle, tutti i soldati presenti nel campo si presentarono a rapporto , impressionando lo stesso visitatore. Non condivideva le idee del Capoguerra sul privare i propri sudditi di grandi fonti d'intrattenimento( pur soddisfando qualsiasi altra necessità), ma la disciplina instillata nelle sue truppe era innegabile.

 

“ Non da solo, però- disse con un enorme sorriso il vecchio ' Orso' della tundra- FORZA, RAGAZZI, ENTRO QUESTA SETTIMANA LA FAREMO FINITA CON ORLOFF!”, esclamò a squarciagola, guadagnando un lungo e sonoro inno di approvazione dai suoi uomini, che alzarono le armi.

 

“ Tutto questo solo per aiutarmi a liberare un mio compagno?”, domandò Ar'Tuu incrociando le braccia.


“ No, è anche per sbarazzarsi una volta per tutte di quello psicopatico e perchè non vedo l'ora di recarmi in Cina.”.

 

“ Che gli dei siano dalla nostra parte.”, disse dunque il re inglese, guardando i guerrieri del suo nuovo alleato prepararsi all'incombente battaglia. Burgalov sorrise e alzò il suo braccio bionico, ansioso di affrontare la battaglia che aspettava forse da tutta la vita.

 

“ Tu hai i tuoi dei... io ho questo.”.




                                                                              ******

Uffi luffi. Per quando tradurrò questa fic su FF. Net, dovrò fare qualche ricerca in più sulla cultura russa. Spero che il capitolo sia stato di vostro gusto, in particolare l'apparizione di Grindewald( che dedico al caro Depp, pur facendo i miei migliori auguri al suo nuovo interprete). Farò del mio meglio per riportarvi un'azione sempre più concitata e curata, aspetto intanto i vostri consigli.

  
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