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Autore: lmpaoli94    05/10/2021    2 recensioni
Anastasia, giovane escort di lusso, si sente imprigionata in una vita e in amore che gli precludono la sua stessa felicità.
incatenata e forzatamente innamorata di un mafioso che generava rispetto ed educazione con la forza, la giovane ragazza cerca ogni espediente per cambiare vita.
ma l’arrivo di un affascinante uomo ombroso gli farà capire che la sua vendetta verso il suo oppressore è l’unica strada per il suo vero amore.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Jack Hyde, Jason Taylor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Messa in disparte e con le urla della gente che cercava di distogliere la sua attenzione sul suo drink, Anastasia fissava il vuoto con tale attenzione che quasi sembrava presa da quel vortice di oscurità in cui era definitivamente caduta.
Un matrimonio all’apparenza felice, ma che nascondeva il male più assoluto in un mondo malavitoso che non gli apparteneva minimamente.
Quel mondo che aveva per sempre disprezzato e che faceva di tutto per cercare di trovare una via d’uscita che sembrava impossibile.
Circondata solo dagli uomini di suo marito, nemmeno il barista di quel locale poteva davvero riuscire a consolarla.
Si sentiva sola, persa, inutile.
E solo l’avvento di un misterioso uomo d’affari giunto a New York da Seattle poteva davvero risollevargli un morale a terra.
< E’ libero questo posto, signorina? >
La giovane donna, immersa nel suo alcol, si limitò a fare un cenno di sì con la testa senza emanare nessun rumore.
> La ringrazio > rispose cortesemente l’uomo.
Il barista, vedendo che potevano prospettarsi guai, avvertì subito il presunto gentiluomo che il posto a sedere accanto alla giovane signorina era occupato.
< Ma la signorina qui presente mi ha detto… >
< E’ confusa dall’alcol, signore > rispose frettolosamente il barista < Le consiglio un altro posto, magari pi appartato. Questo locale è dotato di qualsiasi confort e… >
< Frank, perché non vuoi che nessun uomo mi stia accanto? Hai forse qualche problema? >
< Signorina, sa bene quanto suo marito… >
< In questo momento mio marito non c’è > tagliò corto la donna < Quindi vedi di non disturbarci e dacci subito qualcosa da bere. Io il solito, mentre per il signore… >
> Uno scotch whisky, se è possibile. >
< Certo che lo è. >
Imbambolato dalle parole della donna, il barista rimase ancora inerme senza sapere davvero che cosa fare.
> Cosa aspetti, Frank? Vuoi che ti faccia cacciare dagli uomini di mio marito? Sono convinta che non vorresti mai tornare nella bettola in cui sei cresciuto, spregevole spia che non sei altro. >
Liquidato definitivamente, il signore accanto ad Anastasia, non aveva mai visto con tale veemenza una giovane donna parlava ad un uomo.
< No. Devo stare molto attento a come lei si atteggia con gli uomini. >
< E’ solo una volgare spia di mio marito che non mi lascia in pace. Ed io odio avere gli occhi di coloro che non sopporto. >
< Suo marito deve essere un uomo molto premuroso. >
< Vuole solo controllarti a vista. Mi ritiene di sua proprietà > ribatté sprezzante Anastasia < Ed io non voglio essere quel tipo di donna… Adesso lei starà pensando che io sia solo una donna frivola e annoiata. Ma se lei sapesse da quale passato io provenga, forse cambierebbe idea sul mio conto. >
< Mi illumini allora. Sono tutto orecchie per ascoltare la sua storia. >
Era òla prima volta che un uomo gli recava così tante attenzioni.
La prima volta che un uomo si interessava di lei che non fosse il suo aspetto.
< Lei mi sta prendendo in giro, vero? >
< Perché dice così? >
< Perché nessuno vuole davvero sapere chi io sia veramente: una volgare puttana che ha battuto le vie di questa città. Mi faccio schifo da sola. >
< Mi dispiace del suo terribile e recente passato. Davvero. >
le parole di quell’uomo sembravano così sincere alle orecchie di quella donna, quasi da portarla a scoprire chi fosse davvero quell’uomo.
> Siamo seduti qui da venti minuti e io non so nemmeno il suo nome > rispose Ana ritrovando il sorriso.
< Oh, ha ragione. Sono un vero maleducato. Il mio nome è Christian Grey. >
< Piacere di conoscerla, Signor Grey > fece la donna porgendogli la mano per essere baciata < Il mio nome è Anastasia Hyde. Ma il mio nome da nubile è Steele. Anastasia Steele. >
< Perfetto, Signorina Steele. Ho subito compreso dalle sue parole che non vuole essere chiamata con il cognome di suo marito, non è forse così. >
< Attento con quale veemenza e con quale tua arroganza lei si rivolga a me. Nessuno degli uomini presenti deve sapere… >
< Allora mi posso limitare a chiamarla Anastasia? >
< Non so se è una buona idea… >
Divertito dal pericolo in cui stava incombendo, il giovane Christian Grey fu davvero felice di passare una serata diversa dal solito.
< Suo marito dovrebbe ritenersi fortunato ad avere una donna come lei, sa? >
< Davvero? E da cosa lo deduce? >
< Dalla sua intelligenza, oltre che dalla sua bellezza. Lei mi sta inebriando, Anastasia. >
< Oppure lei vuole forse portarmi a letto come la maggior parte degli uomini che mi hanno guardato almeno una volta nella vita… Le confesso che non mi giudico bella, ma capace di giungere talmente in alto da rimanere imprigionata per sempre. Come questo dannato matrimonio. E poi lei non può dire questo… Io sono solamente una puttana. >
< Perché vuole sminuirsi, Signorina Steele? >
< La prego di non pronunciare quel nome > replicò subito la ragazza mettendogli un dito sulle sue labbra < Ne va della nostra incolumità. >
< Allora forse sarebbe meglio andarsene da questo posto. Non crede anche lei? >
< Mi dispiace per lei Signor Grey, ma come le ho già detto, io sono prigioniera dei possedimenti di mio marito. Non posso lasciare il locale in nessun modo. >
Adocchiando un buttafuori che non faceva altro che fissare la giovane coppia che parlava amichevolmente, toccò questa volta a Christian fare la mossa.
< Tu lascia fare a me. >
Avvicinandosi all’uomo, Christian si imbatté con un uomo alto e con fare minaccioso che lo squadrava in maniera accigliata.
> Che cosa vuoi da me, moscerino? >
< Non posso credere che tu abbia detto questo, razza di gorilla senza cervello. >
< Puoi ripetere, per favore? >
< Taylor, ti prego > mormorò Anastasia cercando di dare tutta la protezione necessaria al suo nuovo conoscente < IL Signor Grey voleva soltanto… >
< Importunarla, se mi è permesso dire > ribatté invece Christian < Io non ho mai sopportato gli energumeni come lei, Taylor. Sai perché? Perché non fanno altro che darsi tutte le arie necessarie, ma ai miei occhi, sono soltanto delle nullità. >
< Se giunto fin qui per cercare guai? Perché ti confesso che se continui di questo passo… >
< Tu cosa? Vuoi prendermi a botte dinanzi alla signorina del tuo capo? Vorrei tanto dirti che faresti un grande sbaglio, ma se sei talmente sciocco… >
< Ora basta. Mi hai stancato! >
Ma prima che Taylor potesse mollare un pugno all’indirizzo di Christian, Jack Hyde intervenne in suo soccorso sparando al ginocchio del povero Taylor.
Il panico si sparse in tutta la sala, facendo fuggire tutta quella folla che aveva preso d’assalto il locale, svuotandolo in pochi secondi.
Non capendo bene la situazione, Anastasia non sapeva che cosa credere.
> Jack, ma cosa… >
< Felice di fare la sua conoscenza, Signor Hyde. >
< Mi avevano detto che lei era un uomo astuto, potente e che non aveva paura di niente, Signor Grey > replicò cortesemente l’uomo < Benvenuto a New York. >
< La ringrazio. Non avevo nessun’altra idea per poterla incontrare, Signor Hyde > rispose Cristian dopo avergli dato la mano < Ho i miei metodi superlativi e anche questa volta sono serviti. Il suo buttafuori è davvero un’idiota. >
< Concordo pienamente. >
Ordinando agli altri uomini di trascinarlo fuori dal locale, Anastasia rimase sbigottita da tutto ciò.
> Vedo che ha già conosciuto mia moglie Anastasia, Signor Grey. >
< Sì. Abbiamo avuto il piacevole momento di bere assieme una volta entrato in questo locale. Spero che per lei non sia motivo di gelosia. >
< Assolutamente no. Anzi, sono davvero felice. >
Anastasia non comprendeva che il giovane Christian Grey potesse essere un uomo importante come il suo stesso marito, macchiandolo nella sua mente come un mafioso senza scrupoli.
< Signor Grey mi dispiace per questo imprevisto. Davvero… Per farmi perdonare, vorrei invitarla questa stessa notte nella mia villa. Sempre che lei non sia stanco. >
< Al contrario. Ho avuto abbastanza tempo per riposarmi > rispose sorridente l’uomo sicuro di sé < E poi gli affari sono affari. Non trova? >
< Sapevo che io e lei parlavamo la stessa lingua > rispose Jack lusingato < Le faccio strada? >
< Con piacere. >


Una volta giunti alla meravigliosa villa di Jack Hyde poco lontano dal centro della città, Anastasia non sapeva ancora che cosa pensare dell’uomo che suo marito conosceva da prima di lei.
Era davvero un gentiluomo o era soltanto una feccia maligna a cui suo marito cercava di mandare avanti i suoi traffici illeciti?
Una domanda pertinente che avrebbe ricevuto al più presto risposta.
< Ecco giunti. >
< Bellissima casa > mormorò Christian voltandosi a 360 gradi per guardare tutto l’ingresso della villa < Nemmeno io sno abituato a tale lusso. >
< Lei è abituato a stare sotto copertura, Signor Grey. Ma io penso che i soldi vadano spesi per godere. Altrimenti che viviamo a fare nuovi uomini d’affari? >
< Certo. Ha ragione. >
Dopo aver dato disposizione ai suoi uomini per controllare tutto il perimetro della casa, Christian si sentiva immerso in un fortino dove era impossibile evadere.
Lo sapeva molto bene Anastasia, scettica ancora su cosa stava facendo suo marito.
< Zuccherino, che ne dici di rientrare in camera? Non so quando posso farti compagnia. Il mio colloquio con il Signor Grey potrebbe andare per le lunghe. >
< Spero che non sia un disturbo rovinare la notte con sua moglie, Signor HYde. >
< Oh, non sia sciocco! Non c’è nessun disturbo… E poi mia moglie sa quando è il momento di farsi da parte. >
Lo sguardo accigliato di suo marito, faceva presagire che non la giovane donna non doveva in nessun modo contraddire suo marito.
< No. certo che no… E poi sono molto stanca. Ti prego di non fare tardi. >
< Non preoccuparti per me. >
Prima che la giovane donna stesse per lasciare i due uomini d’affari ai loro propositi, Jach Hyde fu inorridito per come la donna non aveva salutato il suo ospite.
< Ana, non ti ho insegnato ad essere maleducata. Dove sono finite le tue buone maniere? >
< Hai ragione, tesoro. >
Riavvicinandosi a lui, sentì il suo fiato sul collo come se la stesse attraendo come una calamita.
La vicinanza di quell’uomo poteva essere un toccasana per Ana, ma anche una maledizione che l’avrebbe potuta condannare.
< Mi dispiace non aver avuto altro tempo con lei, signorina Steele > mormorò l’uomo guardando suo marito distratto a parlare con i suoi uomini < Spero che avremmo altre occasioni di incontrarci. >
< on credo che sia possibile, Signor Grey > tagliò corto la donna< IO sono una donna sposata e appartengo al Signor Hyde. Quindi… >
< Non menta a sé stessa, signorina Steele. Non gli si addice.. >
< Se mio marito la scopre… >
< Non succederà. Ho tutto sotto controllo… Piuttosto, il drink che abbiamo bevuto assieme, mi hanno fatto capire che lei può essere un’ottima complice per portare a termine un piano diabolico che potrebbe liberarci tutte e due del Signor Hyde. >
< Che cosa sta dicendo, Signor Grey? >
< Domani mattina ha impegni, Ana? >
< Come si permette di chiamarmi con tale nomignolo? >
< Lei mi risponda e la lascerò andare. >
Con il cuore che gli martellava a mille per il timore, la giovane donna si limitò a fare un cenno di no con la testa, prima di ascoltare le dovute parole dell’uomo.
< Ci ritroviamo domani mattina al Plaza Hotel. È lì che io alloggio. Attenderò il suo arrivo fino a mezzogiorno… Se dopo quell’orario lei non si sarà presentata, capirò che non vuole immergersi in una svolta di vita che potrebbe cambiarla per sempre. In fondo siamo su due strade molto pericolose, Signorina Steele. Ci pensi bene. Ha tutta la notte per farlo. >
Enigmatico e misterioso allo stesso tempo, Anastasia era assolutamente curiosa di sapere dove la prepotenza e il coraggio di Christian Grey avrebbe potuto portarla.
< Ora devo proprio andare… Mi dispiacerà non essere accanto a lei questa notte. Ma spero lo stesso che lei possa riposare bene dopo la serata trascorsa assieme. Buonanotte. >
Interdetta e ammutolita da tali parole, Anastasia non riuscì a rispondere al riguardo, salutando frettolosamente suo marito che in tutto quell’arco di tempo in cui aveva parlato con Christian Grey, l’uomo non poteva immaginare con quale infimo alleato stava per stringere accordi.
   
 
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