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Autore: Emildrago    01/09/2009    3 recensioni
Una sera Rufy, ubriaco, bacia Nico Robin.Sará l´inizio di un nuovo amore o la fine di ogni contatto fra i due?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eeeeeee ciao lettori

Eeeeeee ciao lettori! Eccomi con una fic semplice semplice su Rufy e Robin… lo so che il tema della sbronza di partenza per un primo contatto è già stato usato e riusato, però…questa mi è venuta così… Enjoy!

 

Così bella, così lontana…

 

Sono seduta a poppa della nave e guardo il mare.

Un’altra avventura è appena finita. Come al solito abbiamo rischiato l’osso del collo, ma tutto è andato per il meglio.

È calata la sera e migliaia di stelle si accendono nel cielo, così belle, così lontane…

-Non vieni, Nico Robin? La festa non è la stessa senza di te…

Eccolo. È comparso al mio fianco, il perenne sorriso che splende sul suo viso da ragazzo.

Mi fissa negli occhi.

-Pensierosa, eh?

Annuisco e lui si siede sul parapetto, chinandosi verso di me.

-Problemi di cuore?

Annuisco prima di rendermene conto. È perspicace, a guardare il suo candido sorriso non lo diresti, ma viene spontaneo confidarsi.

-Lui chi è?

Proprio per questo devo stare attenta. Già so che mi ha preso nella sua ciurma perché in un certo senso mi sono imposta, non è il  caso di complicare la situazione rivelando i miei sentimenti per lui…

Il mio viso ha finto automaticamente un sorriso cordiale e quando parlo il mio tono è leggero.

-Chissà! Te lo dirò quando sarai grande!- lo prendo in giro, scompigliandogli i capelli.

Bugiarda. Falsa. Una voce dentro la mia testa mi accusa. Lo sai che non troverai mai il coraggio di dirglielo. Non solo falsa, ma anche vigliacca. Non è vero, ribatto, lo faccio per lui. Non deve sapere, perché questo rovinerebbe l’unità della ciurma. Bugie, tutte bugie! La verità è che hai paura che lui ti rifiuti, continua la voce crudele dentro la mia testa, e perché non dovrebbe farlo? Quanti anni hai più di lui? Nove? Dieci? Per lui sei una vecchia, un inutile peso, un…

-Nico Robin, tutto bene?- Mi scruta, avvicinandosi, forse un po’ troppo di quanto i miei nervi possano sopportare. All’improvviso mi accorgo che le mie guance sono bagnate di lacrime.

-Sì, sì- dico tirandomi indietro di scatto ed asciugandomele con la manica della camicetta.

Poi mi giro di scatto, per non doverlo più guardare in quegli occhi che sembrano leggere ogni parte della mia anima…

.Allora, andiamo a questa festa?- cerco di tirar fuori un tono allegro, ma non sono sicura di quello che mi esce dalla gola e mi affretto verso la cucina.

Lì l’atmosfera è molto allegra. Sanji ha dato il meglio di sé con il cibo e ha tirato fuori un’intera botticella di birra.

Noto che Rufy beve. Strano. Cosa credi, di  essere sua madre?Oh, no, perché non mi lascia in pace quella voce maligna dentro la testa?

Purtroppo non se ne va e per tutta la sera mi tormenta, anche se nascondo tutto dentro e da fuori sembra che mi diverta come tutti gli altri…Sempre così, sempre a nascondersi, finché un giorno, un giorno il tuo cuore non reggerà più e morirai, senza che nessuno sappia niente di te.

Ormai siamo rimasti io e Sanji a rassettare la cucina.

Poco dopo anche lui mi saluta e mi ritrovo sola sulla nave addormentata.

Vado a prua.

Le stelle brillano ancora e la notte è così quieta che lo sciabordio delle onde sulla fiancata sembra un frastuono.

SBAM!

Faccio un salto in aria dallo spavento: una porta ha sbattuto, forte.

Mi giro di scatto.

È lui. È visibilmente alticcio e barcolla verso di me.

Quando arriva di fianco a me, si appoggia pesantemente al parapetto. Nessuno di noi due parla.

Un colpo di vento improvviso gli fa volar via il cappello.

Istintivamente si sporge per prenderlo, ma le sue dita si chiudono sul vuoto e lui perde l’equilibrio.

È un attimo: moltiplico le mie mani ed afferro lui ed il cappello prima che tocchino l’acqua..

Lo appoggio dolcemente a terra e gli calco il cappello sulla testa.

Barcolla ancora, così lo prendo per i gomiti e lo sostengo quasi di peso.

Batte le palpebre, forse stupito di vedermi così vicina e d’improvviso mi butta le braccia al collo e mi tira verso di sé, incollando le sue labbra alle mie.

Rispondo al bacio. È più forte di me.

No, mi devo controllare. È ubriaco, non ha il controllo di sé, non sa quello che fa…

Delicatamente lo stacco da me. Oppone resistenza, le sue labbra cercano ancora le mie, ma ormai sono decisa.

-No, Rufy.

Lui fa un verso inarticolato, poi crolla a terra.

Lo guardo. Si è addormentato di colpo.

Mi scappa un sorriso. È così tenero…

Lo prendo tra le mie braccia e lo porto sulla sua amaca, nella cabina che divide con gli altri ragazzi.

Poi torno sul ponte della nave. Inutile sperare di addormentarsi, ora…

 

 

Ta-da! Un capitolo lunghetto, ma vedo che l’avete finito! (o state imbrogliando? Eeeeeh?)

Dopo le altre fic che ho scritto ( e dopo i consigli ed i commenti delle lettrici *Grazie*) Sto prendendo gusto a scrivere la storia dai due punti di vista, lui e lei…

Quindi il prossimo capitolo sarà di Rufy (penso…)

Il vostro

emildrago

  
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