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Autore: Wolfgirl93    05/10/2021    1 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Neve
Numero Parole: 770
Coppia: Katsuki x Izuku
Rating: Verde
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo: 'Katsuki sbuffò guardandoli dalla finestra, non era un tipo freddoloso ma la neve non gli era mai piaciuta, eppure ogni volta si ritrovava in mezzo a quella coltre bianca solo per vedere quel viso paffuto sfoggiare uno dei migliori sorrisi che avesse mai visto.
Si tiravano palle di neve e costruivano pupazzi di neve così brutti e storti da far spavento, eppure ogni singola volta Izuku voleva dare un nome al povero scherzo della natura inventandosi i nomi più disparati.(...)'
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kota Izumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La neve stava cadendo lenta e Izuku la guardava con gli occhi meravigliati mentre Eri e Kota gli tiravano le maniche della giacca per attirare la sua attenzione.

“Voglio andare fuori!”
“Vogliamo fare un pupazzo di neve!”
Ti preeeeego!!!” La voce di entrambi fece ridacchiare Izuku che annuì sorridendo, era impossibile dire di no ai loro due occhioni da cucciolo messi assieme.

“Mettiamo un giubbotto e usciamo e mi raccomando non scordate la sciarpa altrimenti...”
“Altrimenti io non ve la preparo la minestrina calda se prendete un raffreddore.” Katsuki aveva fatto capolino nella stanza guardando quella scena quasi patetica e ovviamente doveva dire la sua su quella situazione, come faceva sempre.

“Kacchan, non prenderanno freddo e comunque ti ricordo che un sacco di volte anche noi abbiamo giocato con la neve e solo poche volte ci siamo ritrovati con il raffreddore e la febbre.” Lo infornò Izuku prima di fargli la linguaccia, riuscì a sfuggire in tempo alle grinfie del biondo e subito corse fuori assieme ai bambini per giocare sulla neve.

 

Katsuki sbuffò guardandoli dalla finestra, non era un tipo freddoloso ma la neve non gli era mai piaciuta, eppure ogni volta si ritrovava in mezzo a quella coltre bianca solo per vedere quel viso paffuto sfoggiare uno dei migliori sorrisi che avesse mai visto.

Si tiravano palle di neve e costruivano pupazzi di neve così brutti e storti da far spavento, eppure ogni singola volta Izuku voleva dare un nome al povero scherzo della natura inventandosi i nomi più disparati.

‘SnowMight, Mister Gelo, Signor Bianchino, Shiro’ e molti altri, nomi che Katsuki trovava stupidi ma che ovviamente provava a farsi piacere solo per far sorridere l’amico.

Poi ovviamente arriva il momento di lasciare da solo il pupazzo di neve, Izuku era solito regalargli la propria sciarpa per la notte, come se quell’ammasso di neve fresca potesse sentire freddo, e poi ogni mattina si ritrovava a dover consolare il più piccolo mentre piangeva perché il suo amico ghiacciato – o almeno fino alla sera prima lo era – si era ormai sciolto con il primo caldo mattutino.

 

Il biondo si ritrovò a scuotere il capo a quei ricordi, probabilmente se Izuku glielo avesse chiesto si sarebbe buttato in mezzo alla neve per aiutarlo a costruire l’ennesimo pupazzo di neve, gli avrebbe dato un nome stupido e questa volta – quando Izuku avrebbe donato la sua sciarpa al suo amico di neve – ecco che lui si sarebbe mosso per dargli la propria.

Guardò oltre la finestra e sorrise appena, Izuku stava ridendo mentre Kota e Eri stavano lanciando delle palle di neve, era così bello quando rideva e in mezzo a quella neve candida i suoi occhi sembravano quasi splendere.

Per un attimo i loro occhi si incontrarono, anche se divisi da un vetro spesso, Izuku allungò la mano verso di lui come a chiamarlo lì con lui e Katsuki scosse piano il capo prima di sorridere, era troppo vecchio per quelle cose eppure in poco tempo si mise il cappotto e la sciarpa e uscì assieme a loro.

 

 

“Quindi come si chiama questo brutto coso?” Chiese il biondo indicando il pupazzo di neve.

Izuku gli diede una gomitata per quell’epiteto non troppo felice e Katsuki ridacchiò mentre guardava i due bambini decidere.

“Decchan!” Urlarono in coro facendo rimanere confusi i due ragazzi più grandi.

“Decchan?” Chiese Izuku guardando i due bambini che ridacchiavano.
“Perchè ha un nome così stupido?” Fu il turno del biondo di parlare e questa volta la gomitata di Izuku fu quasi dolorosa.

“E’ l’unione dei vostri soprannomi, Deku e Kacchan.” Spiegò Kota come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

“Quindi Decchan.” Concluse Eri annuendo convinta del ragionamento che lei e il moretto avevano fatto.

 

Izuku e Katsuki si guardarono per qualche secondo prima di guardare il pupazzo di neve e scoppiare a ridere.
“In effetti ha i tuoi capelli a punta.” Lo prese in giro Izuku indicando i rametti che i bambini avevano messo sulla testa del pupazzo.

“Beh se è per questo ha le tue lentiggini!” Katsuki indicò i semi di papavero che i bambini avevano usato come lentiggini e subito ridacchiarono assieme.

Era da così tanto tempo che non si sentivano così leggeri, come il mondo non fosse sulle loro spalle e come se il loro unico pensiero fosse quello di divertirsi, per la prima volta si sentirono dei semplici ragazzi e forse era tutto grazie a dei bambini e a Decchan, uno dei pupazzi di neve più brutti che avessero mai visto – ovviamente Izuku tenne per sé quel pensiero e fece fare lo stesso anche a Kacchan, o almeno ci provò - .

   
 
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