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Autore: Sia_    06/10/2021    4 recensioni
È appena finita l’ora di matematica quando Marinette decide che è arrivato il momento. Il suono della campanella le martella nei timpani, mentre nasconde tutte le sue cose nello zaino a malo modo e scende un paio di scalini per raggiungere Adrien. Alya la guarda da lontano e le fa un segno di incoraggiamento. Così lei prende un lungo respiro, lo chiama e gli confessa i suoi sentimenti. Quella stessa sera, Ladybug è accasciata sulla spalla di Chat Noir e pensa che sarà sempre tutto inutile: non la vedrà mai come più di un’amica, vero?
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche mese dopo aver sconfitto Papillon, i due supereroi di Parigi rimangono nell’ombra a controllare la città di notte. Non hanno ancora rivelato le loro identità, né tra di loro, né al pubblico: ci arriveranno, è questo che viene scritto continuamente sul Ladyblog, ma per adesso non abbiamo notizie. Qualche mese dopo aver sconfitto Papillon, Marinette ha la mente più libera e il cuore più pieno del compagno che le siede sempre davanti. Ha aspettato e aspettato, nella speranza che la ferita che Garbiel gli ha lasciato impressa sulla pelle potesse rimarginarsi, ma ogni volta che lo guarda sembra che i suoi sentimenti non vogliano più rimanerle in bocca. 

È appena finita l’ora di matematica – una qualsiasi ora di matematica – quando Marinette decide che è arrivato il momento. Il suono della campanella le martella nei timpani, mentre nasconde tutte le sue cose nello zaino a malo modo e scende un paio di scalini per raggiungere Adrien. Alya la guarda da lontano e le fa un segno di incoraggiamento. Così lei prende un lungo respiro, lo chiama e gli confessa i suoi sentimenti. Quella stessa sera, Ladybug è accasciata sulla spalla di Chat Noir e pensa che sarà sempre tutto inutile: non la vedrà mai come più di un’amica, vero? 

 
 
I.

6 Sogno 

La spalla che Chat Noir le sta offrendo è dura e le ricorda, più di Tikki che ride in un angolo della sua camera, che non è un sogno. Ladybug, o meglio Marinette, quella mattina ha dichiarato i suoi sentimenti ad Adrien Agreste – è meglio specificare il cognome, prima che ci si confonda con qualcun altro: stiamo parlando di quell’Adrien Agreste che è su tutti i poster di Parigi ed è stato, per qualche stagione, il protagonista di una serie animata per bambini. 

Buginette, mi dici cosa c’è che non va?” 

Aveva smesso di chiamarla così qualche anno fa. Adesso, mentre lui sussurra quel nome, il suo cuore si ferma e le rende impossibile respirare: le era mancato così tanto? 

Si mette a giocare con una ciocca di capelli per smorzare l’imbarazzo, “È una cosa sciocca, in verità.” Non è sciocca, è la cosa più seria che le sia mai capitata dopo aver salvato Parigi. È due settimane che Alya la prepara per questa confessione, due settimane di discorsi allo specchio, fogli scarabocchiati a caso e guance tutte rosse.

Chat Noir sorride e muove la spalla verso l’alto per farla mettere dritta, “Mi va di sentirla anche se è sciocca.” Gli andrebbe di sentire qualsiasi cosa pur di mandare via il peso che si porta dietro da tutto il giorno: casa sua, da quando Gabriel ha perso i poteri, è diventata un inferno. 

Ladybug si lascia scappare un lungo sospiro: dirlo ad alta voce lo renderà ancora più reale e diventerà sempre meno un sogno. L’idea non le piace, ma gli occhi verdi del suo partner la spingono a continuare. Fatti coraggio Marinette, almeno poi sarà finita. “Ho confessato i miei sentimenti oggi.” 

Chat Noir mugugna e stringe la presa delle sue mani unite. Si fa teso tutto d’un tratto, ma la lascia continuare.

“Ma lui non ha capito niente, mi ha sorriso e poi se n'è andato.” Si infrange il sogno: Adrien non le ha detto a sua volta che la ama tantissimo e che non vede l’ora di creare una famiglia insieme. Tutt'altro, è rimasto fermo sul posto, lo zaino mezzo cadente sulle spalle e il sorriso di uno che non ha compreso – o che fa finta di non aver compreso – a colorargli il volto. Percepisce Tikki che ride sulla sua pelle e si imbroncia. 

Chat Noir serra le labbra in una linea per evitare di ridere e lascia un po’ andare la presa sulle mani, “Se n’è andato?” domanda con un sussurro divertito, ma quando nota lo sguardo di Ladybug dà un colpo di tosse e si mette in riga. “Non sa cosa si perde, Buginette.” 

 
 
Inauguro la seconda settimana del writober con una piccola storia su questo fandom. Mi mancava scrivere di Adrien e Marinette – non che sia una cosa che faccio spesso, eh –. Sono anche estremamente terrorizzata di essere sbucata qui dal nulla: avventurarmi in nuovi fandom mi spaventa e mi sento sempre un po' fuori luogo. Quindi ecco, spero che la storia vi possa incuriosire: ho messo delle premesse che possono sembrare un po' ambigue, ma vi prometto tanto fluff e divertimento. Non sono in vena di angst. 
Also, ringrazio Mari Lace per tutto il supporto che mi ha dato con la storia e con il titolo, senza di lei non so dove sarei ora! 

Vi ringrazio per la lettura in ogni caso e vi auguro una buona nottata/giornata (dipende un po' da quando lo leggerete, ecco).
Sia 
   
 
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