Lumine non era mai stata amante di quei posti, era sempre stata un maschiaccio - a detta di sua madre - e infatti preferiva di gran lunga dei comodi jeans a una di quelle gonne che vedeva spesso indosso alle sue coetanee, Aether invece era diverso, lui era sempre stato interessato ad avere un bell’aspetto a curarsi i capelli e farli crescere lunghi e morbidi.

La ragazza sospirò al pensiero di suo fratello all’età di 10 anni che correva spesso da lei piangendo perché qualche bambino gli aveva tirato i suoi lunghi capelli biondi o di qualche compagno di classe che lo prendeva in giro per le sue ciglia lunghe – a detta sua, come una femminuccia -.

Aether era sempre stato bellissimo, fin da piccolo i suoi tratti erano morbidi e delicati tanto da dargli un aspetto quasi angelico, molte persone lo scambiavano spesso per una ragazza e lui timidamente spiegava che in realtà era un ragazzo, lo faceva sempre con le guance rosse e un sorriso imbarazzato sul viso, non era un insulto per lui ma preferiva sempre specificare.

“Siamo quasi pronti.” Una voce lontana avvertì la ragazza che annuì prima di dire un sonoro ‘fate con calma’, accavallò le gambe avvolte dai suoi classici jeans e mandò giù un po' del succo presente sul tavolo; in ogni posto in cui si voltava vedeva pizzi e merletti e quasi sentì la voglia di scappare, quello non era il suo posto ma stava facendo quello sforzo per suo fratello.

Si era sorpresa quando Aether era venuto da lei con le guance rosse chiedendole di accompagnarlo, lei, l’ultima persona adatta per fare quel lavoro era ora seduta su quella sedia troppo scomoda e sorseggiare un succo alla pesca del discount mentre aspettava con ansia di vedere cosa il fratello volesse mostrarle.

Un fruscio la fece voltare e notò il viso segnato dall’età di una donna, avrà avuto all’incirca sessant’anni ma sembrava portarli bene e sembrava davvero in gamba visto che stava camminando con disinvoltura sopra quei tacchi alti, erano delle scarpe quasi sconosciute per Lumine, cose che lei mai si sarebbe sognata di portare.
“Puoi uscire caro.” La donna si voltò appena per sussurrare quelle parole prima di mettersi da parte e lasciare a Lumine la visione della tenda azzurrina che si apriva lentamente.

Aether uscì con il corpo teso, la testa incassata fra le spalle mentre camminava incerto verso la pedana al centro della stanza, alzò il vestito chiaro mostrando due scarpe con il tacco bianche con il cinturino in oro e quando lasciò cadere il vestito ecco che un lungo strascico a ruota accarezzò dolcemente il pavimento finendo lì la sua corsa.

Lumine era senza fiato, suo fratello, il suo unico fratello era lì su quella pedana e sembrava stesse brillando; i suoi occhi erano luminosi e umidi mentre si guardava allo specchio e allo stesso tempo osservava il riflesso della sorella in cerca di una qualche parola.

Aether stava per sposarsi con Xiao, quello che era diventato prima il suo migliore amico e poi successivamente il suo fidanzato; Lumine adorava vederli insieme e quando il fratello le aveva parlato di matrimonio lei si era sentita impreparata, non era come le sue coetanee, pronta a cercare un abito per il matrimonio, no lei aveva solo pensato all’idea di vedere suo fratello in qualche abito merlettato con brillantini e perle e per lei era quella la vera felicità.

E adesso eccola, con le guance rigate dalle lacrime mentre guardava suo fratello avvolto da un abito bianco con ricami oro, aveva uno scollo leggero con piccoli punti luce che davano luminosità al vestito, una linea sinuosa del corpetto che lo avvolgeva tracciandone ogni curva e poi più in basso finiva in un lavorato intreccio di merletti e piccoli punti luce che continuavano fino alla fine del lungo strascico; i capelli erano lasciati sciolti sulla spalla sinistra mentre la donna si muoveva a prendere un velo, lo posò delicatamente sulla testa del biondo e quando Lumine vide quel manto chiaro avvolgere la figura di suo fratello ecco che iniziò a singhiozzare.

“Sei bellissimo.” Furono le uniche parole che riuscì a dire mentre guardava suo fratello commuoversi nel guardarsi allo specchio e successivamente piangere letteralmente nel vederla così emozionata per lui.

Ci fu un dolce abbraccio che fece venire gli occhi lucidi anche alla donna che, stando in secondo piano, li stava guardando in silenzio.

“Dici che è questo?” Chiese incerto Aether guardandola, lei era sempre stata il suo punto fisso, la sua stessa del nord la sua Lumine.

“Ovvio, non vedi come stiamo piangendo? Pensi che faremmo così se non lo fosse?” Borbottò lei cercando di asciugarsi le lacrime.

Risero di cuore entrambi prima di guardarsi allo specchio entrambi, Aether con addosso l’abito dei suoi sogni e Lumine con la felicità di sapere che suo fratello sarebbe stato una stella, come era giusto che fosse, il giorno del suo matrimonio.