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Autore: Funlove96    07/10/2021    1 recensioni
Ed eccomi con un'altra idea! È un po' come l'Inktober, ma fatto con le fanfic perché sì. Una fanfic al giorno con prompt a caso che mi farò suggerire da random word generator giorno per giorno. Incrociamo le dita e speriamo di arrivare a fine mese con questo progetto!
Questa sarà una raccolta multifandom credo, dipende dall'ispirazione del momento, e provvederò ad aggiungere gli altri fandom man mano che andrò avanti.
Iniziamo!
P.S. Non ho preso una lista, la mia sfida personale sarà scrivere una fic al giorno utilizzando un prompt a sorpresa. Speriamo di riuscire a farne 31!
Buona lettura❤️
Possibili spoiler per Edens Zero/Fairy Tail/Fairy Tail 100YQ!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Spoiler per chi non è al passo col manga (capitolo 162)
Prompt: Smile.
Coppia: Creed/Seiji Hojo x Homura Kogestu/Cremura/Homureed/Seimura.

~Because you reminded me home~





"Guardi video sconci mentre dovresti lavorare?" gli aveva domandato l'energumeno appena uscito dalla doccia nel notarlo indaffarato a scorrere le dita sull'apparecchio. Il ragazzo dai capelli castani e lo strano ciuffo nero a spiccare sul capo sussultò, facendo sparire le immagini dallo schermo e affrettandosi a rispondere. "N-Non sto guardando n-nessun video sconcio! Stavo... stavo analizzando i componenti della Edens Zero... sembra che siano molto forti..." gli disse, iniziando a scorrere nuovamente, rivolgendo lo schermo del telefono verso Victory, che si era spirto alle sue spalle per vedere meglio. Sullo schermo passarono le immagini della bionda B-Cuber, il professore venuto dal passato e via via tutti i componenti della nave del re demone. "Non mi preoccuperei di loro, contro gli Oracion Seis Galactica nessuno ha speranza di vincere, con Elsie e Nero poi non avranno scampo" rispose Victory mentre perdeva interesse per ciò che il collega stava facendo, ritirandosi di nuovo in bagno per rivestirsi.

Il giovane, dopo essersi accertato di essere di nuovo da solo, tornò a guardare lo schermo, facendo sparire la foto del giovane re demone e tornando a osservare quello sguardo che l'aveva catturato senza fare nulla se non rivolgersi verso di lui, che sarebbe rimasto a perdersi in quegli occhi grandi e belli, se solo non fosse andata via.
"Grazie per tutto il vostro aiuto!" gli aveva detto la ragazza, mentre spariva con l'amica, spuntata fuori all'improvviso in sella a quella moto, e lui era rimasto estasiato dalla sua voce -sebbene non si fosse rivolta solo a lui-, scoprendo che no, non era bella solo fisicamente...

Scosse la testa. Era una potenziale criminale quella, non poteva e non doveva fantasticare su un nemico... in nessun modo!
Non poteva permettersi di perdere la ragione per un bel visino, una bella voce, o dei begli occhi...

Dei begli occhi che lo avevano guardato in tantio modi diversi: Prima spaventati e poi arrabbiati per essere stata rimpicciolita e intrappolata, poi confusa per cosa stesse accadendo, passando per lo spavento di essere stata quasi schiacciata -aveva avuto paura Creed in quel momento, ed era scattato più veloce di quanto avesse mai fatto per annullare il proprio etere e permetterle di salvarsi. Il rumore del cuore che, furioso, gli martellava nelle orecchie in quei pochi istanti, lo avrebbe accompagnato per molto, moltissimo tempo, ormai ne era certo- per poi, infine, rivolgergli quello sguardo dolce...
Quel leggero sorriso con cui si era volta e lo aveva ringraziato prima di sparire Creed lo avrebbe guardato in eterno e la sua mente si era premurata di conservare l'immagine della violetta come il tesoro più prezioso. Quasi temeva di consumare quel ricordo pensandovi costantemente, sebbene non potesse poi farne a meno, e così lo schermo tornò a riempirsi di quella immagine, forse non troppo casta date le circostanze -la ragazza era accovacciata a terra, appena sfuggita al pericolo di essere schiacciata dal suo collega, le gambe appena divaricate e le calze nere, rotte in più punti, che lasciavano intravedere la pelle diafana qua e là, il volto confuso e ancora un po' spaventato-, ma nemmeno sconcia, come aveva detto Victory...

Un qualsiasi altro uomo avrebbe preferito quella al dolce sorriso che ancora gli si palesava nella mente, facendogli arrossare le guance ogni volta che ripensava a lei.
No, quella non era una criminale, era ben altro.

Una strega, ecco chi era in realtà...

Una strega ammaliatrice che lo aveva catturato non appena egli l'aveva, a stento, intravista attraverso i propri occhiali, così piccina per via del suo Ether Lock, eppure in grado di farlo arrossire, nonostante lo guardasse arrabbiata...
Scosse la testa, decidendo di smettere di pensarci e tornando a quello che era il suo lavoro, iniziando a scansionare le immagini di ogni membro della ciurma per prenderne le informazioni, così come gli era stato ordinato dal suo capo poco prima. Ma fu lì che il destino decise di mettergli le cose in chiaro riguardo ai propri piani: "Homura Kogestu, dal pianeta Oedo..."
Strabuzzò un poco gli occhi per poi rileggere, convinto di starsi sbagliando, che la piacevole sensazione che gli aveva attanagliato lo stomaco quando se l'era ritrovata davanti fosse solo tale. Che non andasse oltre la semplice coincidenza, ma no...
Una sensazione di benessere -come quando da bambino se ne andava in giro per le strade, dove il rumore di chi viveva la propria quotidianità gli entrava nelle orecchie, facendolo sentire in pace con sé stesso- gli invase il corpo, facendolo tornare con la mente alla sua più tenera età, e per un attimo gli sembrò di sentire il profumo dei fiori e vedere il rosa delicato dei petali che cadevano dai ciliegi in fiore, sorridendo d'istinto a quel dolce ricordo...

"Oedo..."

"Vengo da Oedo, proprio come te miss Homura..." la samurai lo guardò stranita, rimuginando sul nome che le aveva appena enunciato. 'Seiji Hojo' non le era nuovo, e la mente si perse per qualche secondo, finché quella certezza non le si accese come una lampadina, fulminandola con quella consapevolezza e... "T-Tu sei il figlio dello Shogun!"
Avrebbe risposto velocemente di sì, tornando alla questione 'All-link' -con non poca stizza, non gli piaceva ricordarlo, non era più quella la sua vita da tempo e non sarebbe tornata ad esserlo finché non avesse fatto ciò che si era imposto tanto tempo prima- quando la vide a terra di fronte a sé.

"Vi chiedo umilmente perdono principe..." si era inchinata in segno di rispetto a colui a cui aveva appena osato parlare irrispettosamente. Valkyrie le aveva insegnato tutt'altro, e in quel momento sentì il cuore stringersi in una dolorosa morsa al pensiero di averla delusa.
"Ti prego alzati!" si accasciò sorridente tendendole la mano. "N-No lord Seiji, i-io vi ho mandato di rispetto..." "Non siamo su Oedo miss Homura... l'hai visto anche tu no? I Cosmos sono liberi... come vorrei che lo fosse il nostro pianeta..." alzò lo sguardo e il ragazzo dovette trattenersi dal perdersi a fissare il mare di stelle che vi vedeva riflesso solo per continuare ciò che stava dicendo. In quel momento tante vite erano in gioco e non potevano fermarsi a parlare, ma una cosa voleva dirgliela. Lo sentiva...
"Voglio riformare le nostre tradizioni e le classi sociali in modo che non ci siano più distinzioni e ingiustizie..." "È davvero un bel proposito lord Seiji..." il sorriso di Homura lo costrinse a voltarsi per non mostrarle il rossore che gli si propagò sulle guance. Avevano una missione da svolgere e non potevano permettersi quel tipo di cose. "Quindi, dato che stiamo dalla stessa parte, che ne dici un'alleanza?" le domandò tornando a guardarla, se erano tutti alla ricerca dell'All-link dovevano collaborare se volevano fermare Shura...
"Credo di s-" "Fermi tutti!" una voce l'interruppe, facendoli portare entrambi l'attenzione sul ragazzo dai capelli neri che puntava loro la pistola...

"Oh Jesse, sei tu? Menomale, ero preoccupato!" Homura non capiva cosa stesse succedendo. Aveva incontrato il castano mentre cercava l'All-link, e prima di allora lo aveva visto su Foresta. L'aveva intrappolata su ordine dell'albino, ma l'aveva salvata subito dopo e non aveva saputo che pensare. Non ne aveva avuto neanche di tempo per farlo, perché Rebecca era passata a prenderla e quel 'vai, torna dalla tua squadra' degli scagnozzi di Elsie l'aveva convinte a raggiungere gli amici, non prima di ringraziarli tutti -nessuno escluso- per l'aiuto, sebbene in parte si era ritrovata nei guai proprio per causa di alcuni...
Non vi aveva più pensato e ora si era di nuovo ritrivata davanti il ragazzo, che le aveva appena rivelato la sua vera identità, dimostrandosi così differente dai nobili che avevano sempre abitato Oedo. Sperava davvero che riuscisse a portare a termine i suoi propositi, sebbene conoscesse la mentalità radicata nella popolazione, e per il principe si prospettava un lavoro davvero difficile, ma non sembrava il tipo da arrendersi.
E ora c'era quest'altro ragazzo, che sembrava conoscere Seiji, dato che quest'ultimo lo aveva accolto con tranquillità nonostante puntasse loro una pistola.
"Creed allontanati da lei, è una nostra nemica" "Non essere sciocco! Stiamo cercando tutti la stessa cosa, siamo alleati... adesso metti via la pistola ok?" Seiji si era posto un pochino più a destra, coprendole un po' la visuale nel pararsi completamente davanti a lei,cercando di convincere il loro interlocutore.

Successe tutto troppo in fretta perché Homura elaborarlo. Jesse si era rifiutato ancora di abbassare la pistola, costringendo il principe a usare il suo potere. Aveva alzato il braccio sinistro e delle catene gli erano comprare lungo di esso, bloccandosi quando il proiettile, appena partito dalla pistola del moro, lo colpì dritto al petto.

"Lord Seiji!" si accasciò accanto a lui, che si teneva il petto sanguinante mentre la fronte era andata a posarsi sul pavimento, dove le ginocchia riuscivano ancora a tenerlo. "Io... non è colpa mia è... è stato Creed..." la voce del ragazzo le arrivava ovattata e nemmeno ci faceva caso Homura. In quel momento riusciva a vedere solo il principe sofferente, riuscendo a sussurrare un 'Lord Seiji resti con noi!' mentre cercava di aiutarlo a tenersi su.
Non sapeva neanche cosa fare e quale strada prendere per tornare alla Edens, poteva solo trattenere le lacrime, cercando di fargli forza, mentre il ragazzo la guardava... sorridendo...

"Sai miss Homura..." parlare gli costava dolore e fatica indescrivibili, ma doveva dirglielo, non poteva aspettare oltre...
"Dal primo momento che ti ho visto... eri così... così bella..." la guardava come se non stesse perdendo poco a poco la vita. Sorrideva Seiji, e Homura non poté che guardarlo stupita da quel discorso, incapace di dire una sola parola o di fare qualsiasi cosa...
"Mi hai ricordato casa... hai rubato... il mio cuore... col tuo sorriso..." la vista sempre più appannata, il principe sapeva che non gli sarebbe rimasto ancora molto da vivere.
"Vorrei... aver potuto passare .. un po' più di tempo... con te..." e avrebbe davvero voluto farlo, poter vedere quel sorriso illuminato dalle lanterne che fluttuavano intorno a loro, in una delle calde sere estive di Oedo.
"Vorrei... aver potuto camminare con te... per le strade di Oedo... miss Homura..." e l'ultimo respiro venne via assieme a quel nome diventatogli tanto caro in così poco tempo, portandosi via la sua vita per sempre...

"Homura! Ho sentito uno sparo, che succede?" Weisz era giunto di corsa, e assieme a lui erano arrivati anche Rebecca e Laguna, mentre Jesse fuggiva via, senza che lei avesse il coraggio di alzare il volto, che se ne restava posato con la fronte su quella del giovane ormai senza vita. Aveva controllato il polso sperando di sentirlo pulsare, ma le dita riuscirono solo a percepire la pelle ancora calda del ragazzo. Null'altro...

"Lui chi è?" si mosse solo quando sentì la domanda del giovane professore, rispondendo solo dopo aver tolto gli occhiali al principe, chiudendogli delicatamente le palpebre, vedendo scomparire lo sguardo vitreo -che pure nella morte nulla aveva da invidiare a quello dolce ch'egli le aveva rivolto poco prima nell'aiutarla ad alzarsi- e sentendo le lacrime venir fuori come un fiume in piena. "Era un amico, un amico venuto da casa..."

Casa...
Non sapeva se poteva davvero definirla tale. Era andata via da tempo e l'ultima volta che ci aveva rimesso piede era stato per seppellire il Seiji, dovendo nascondersi, perché la notizia della morte dell'erede al trono non era ancora arrivata e probabilmente il ragazzo non avrebbe voluto gli onori che gli avrebbero riservato per il suo status.
Si guardò le mani posate sulle ginocchia, e per un attimo poté rivedere il sangue di quel maledetto sporcarle, esattamente come aveva fatto quando, con la sua fedele spada, lo aveva sgozzato senza nessun ripensamento. Nei suoi occhi, che riflettevano quelli colmi di terrore di Jesse, vi era ancora viva l'immagine di quel proiettile che si era portato via la vita del giovane principe. Il sorriso che Seiji aveva tanto adorato non esisteva più, sul volto solo cicatrici, come in tutto il corpo, ad raccontare gli anni -ormai già quindici- passati a girovagare per il Cosmos con la nave più temuta che potesse esistere...

Si inchinò un'ultima volta, chiedendo ancora perdòno a quel ragazzo buono, troppo per anche solo pensare che potesse ancora amare il marcio che lei stessa era divenuta. E probabilmente l'avrebbe odiata, se fosse stato ancora in vita, per i crimini di cui lei stessa si era macchiata.
Un petalo di ciliegio si posò sulla fredda lapide di pietra, andando a carezzare il punto su cui spiccava inciso un solo nome. Creed...

Oedo era cambiata davvero, ma non in ciò che il principe si era ripromesso. C'era ormai una nuova generazione e l'aria sembrava diversa rispetto ad un tempo. Forse davvero qualcosa era cambiato in meglio, Homura però non lo avrebbe mai constatato, impegnata com'era a raggiungere la nave nascosta poco distante da lì, in mezzo al folto bosco, per ritornare alla vita criminale che l'attendeva, con il cuore un po' più sorridente -quello sì che ne era ancora in grado, e tutto per merito di quel ragazzo che era stato in grado di amarla, seppure per poco tempo e non sapendo praticamente nulla di lei- e un petalo di ciliegio stretto al petto tra le mani diafane sporche del sangue dei nemici del re demone...
   
 
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