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Autore: vanessie    08/10/2021    2 recensioni
Katelyn e Matthew sono due amici nati e cresciuti insieme fino ai loro 19 e 18 anni. Le loro mamme sono grandi amiche, tra un nascondino e una partita ai videogames hanno condiviso il passaggio dall’infanzia alla prima adolescenza. Le confidenze, le risate e gli sguardi imbarazzati hanno preceduto dei baci veri nati per gioco. Lui aveva sempre avuto il coraggio di dirle che l’amava, lei lo aveva compreso solo più tardi, quando guardandolo nei suoi occhi color del cielo aveva avvertito delle emozioni indescrivibili. Adesso che Matt frequentava il college in America, a Kate restavano solo bei ricordi…almeno fino a quando, sette anni dopo, ormai ventiseienne e con una relazione, lo rivide, partecipando con i suoi genitori ad una grigliata a casa dei loro cari amici di famiglia. Lì in giardino i loro sguardi si incrociarono, Katelyn capì che quelle emozioni sopite si erano risvegliate. In quel cielo azzurro c’erano ancora tutte le cose belle che amava di lui…
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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INSIDE YOUR SKYBLUE EYES

Capitolo 63

“Happy birthday”

 

 

POV Matt      

Ero al pronto soccorso occupato con il mio turno lavorativo. Mi ero svegliato alle 6 per prepararmi e arrivare in ospedale con la metropolitana. I miei genitori, Jennifer, gli amici irlandesi e anche qualche amico americano mi avevano inviato gli auguri per il compleanno, avevo risposto nel tragitto. Avevo iniziato alle 7 puntuale lasciando le mie cose nell’armadietto, rispettando le regole dei dipendenti. Le recuperai a fine turno, alle 15, esausto come sempre. Trovai altri auguri, soprattutto di persone che avevo conosciuto in America nel corso degli anni. Risposi a tutti, compresi Michael e Daniel. Strano che Kate non me li avesse fatti, forse si era scordata. Entrai in casa, lei era in accappatoio seduta al tavolo del soggiorno. “Ciao” la salutai “Ciao, tutto bene al lavoro?” “Sì” risposi avvicinandomi per darle un bacio. Non accennò al compleanno e neppure io lo feci. Dopo due veloci chiacchiere le dissi che volevo fare un riposino, come facevo solitamente. Mi lasciò fare, andai prima a fare la doccia, tornai in camera, indossai biancheria pulita e mi misi a letto, erano quasi le 16.

 

POV Kate

Matthew si era appena addormentato, avevo controllato dalla porta socchiusa. Aveva ritardato il riposino per farsi la doccia, meglio, si sarebbe svegliato ancora più tardi. Non gli avevo fatto gli auguri, chissà se ci era rimasto male! Avevo finto di non ricordare che giorno fosse, ma secondo lui io potevo scordare la data più bella del mondo? Potevo dimenticare che era il compleanno del mio migliore amico, nonché mio ragazzo? La cena a base di due dei suoi piatti preferiti era pronta, andava solo scaldata all’ultimo minuto. Anche la torta era sistemata, apparecchiai la tavola, saremo stati in otto: Daniel e Zoey, Michael, il festeggiato, tre altri loro amici ed io. Visto che ero sola in casa, poiché i ragazzi sarebbero rientratati più tardi, andai a truccarmi, di sicuro tra poco si sarebbe svegliato, perlomeno volevo dargli il regalo prima che arrivassero gli ospiti. Infilai il vestito rosa che avevo scelto. Quel 10 ottobre era particolarmente mite, forse perché ero abituata al clima irlandese o forse perché era un inizio d’autunno anomalo. Il vestito era a spalla larga, senza maniche, lungo fin sopra al ginocchio. Tra i capelli sciolti un cerchietto carino e decorato. Ai piedi scarpe con tacco altissimo a spillo. Orecchini, un braccialetto e un anello. Ero pronta. Sentii qualche rumore provenire dalla nostra camera. Erano le 17.30, forse si era svegliato. Sbirciai, era seduto sul letto, ancora sotto alla coperta leggera dai fianchi in giù. Dormiva indossando solo i boxer, perché diceva di avere caldo e di certo non mi lamentavo se stava a petto nudo. Aprii la porta “Disturbo?” domandai facendo capolino “No” rispose, restando sorpreso vedendomi tutta vestita e truccata. Mi seguì con lo sguardo quando presi dall’armadio una scatola con un grande fiocco azzurro, contenente il suo regalo. Gli sorrisi senza dire niente e la poggiai sul letto, sdraiandomi e cercando di assumere una posizione carina “Tanti auguri amore mio” dissi.

 

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“Grazie, pensavo che ti fossi scordata!” esclamò sorridendo “Scordata? No, affatto. Sto organizzando questo momento da giorni. È da stamattina che sono in cucina e ti ho anche fatto una torta” spiegai. Lui mi diede un bacio di ringraziamento, era un bacio dolce, anche se manifestò con altri gesti la sua poca tenerezza da maschio, infilando le mani sotto alla gonna del mio abito, dopo aver percorso con le dita la mia gamba. Mi scoprì fino al sedere, vedendo che avevo messo un ridottissimo perizoma “Potresti essere meno rozzo?” domandai ridendo “Perché?” “Volevo che ti piacesse il vestito, non quello che c’è sotto” risposi mettendomi seduta. “Ma mi piace” ribattè prendendosi un bacio “Secondo te io potevo pensare che oggi fosse solo il 10 ottobre? Un giorno qualsiasi? Per me è il giorno più bello dell’anno” sussurrai “Il mio primo compleanno con te, non come mia amica, ma come la mia ragazza” rispose “Esatto. Dio…sei diventato grande, 26 anni” affermai accarezzandolo tra i capelli “Posso scartare il regalo?” “Certo” risposi.

Almeno un’oretta di baci e carezze dopo, ci trasferimmo in soggiorno. Gli avevo spiegato che ci sarebbe stata una cena con gli amici, seguita da una sorta di festa in casa. Mi fece scegliere cosa volevo che indossasse e, mentre si intratteneva con tutti gli ospiti, stavo finendo di scaldare la cena. Michael si era offerto di darmi una mano, ma lo avevo rispedito dagli altri. Quello era il compleanno del mio ragazzo e volevo fare io. Lo osservavo senza che lui lo vedesse, mi sembrava impossibile che quel bel ragazzo cresciuto fosse il mio amichetto d’infanzia. Ci sedemmo a tavola, ebbi modo di scambiare delle parole con Zoey, la ragazza di Daniel. Mi fece una buona impressione, era bello poter affrontare discorsi un po’ più femminili! Mi fecero i complimenti per i cibi che avevo cucinato e questo mi riempì di gioia, le mie fatiche erano state apprezzate e avere ospiti soddisfatti era il massimo. Ci alzammo da tavola, Michael si occupò di mettere della musica, seguito dai tre ragazzi ospiti si spostarono nella zona vicina al divano. La torta l’avrei servita più tardi, poteva aspettare. Mi avvicinai al festeggiato e gli diedi un bacio sulla guancia, mi sorrise cingendomi i fianchi e abbandonando la conversazione con Zoey e Daniel, che raggiunsero gli altri mettendosi a ballare. Noi due restammo invece vicini alla tavola “Grazie, non mi aspettavo una festa solo per me” sussurrò al mio orecchio, ora che gli cingevo le spalle “Prego, è il tuo compleanno, non è nulla di straordinario solo un modo di festeggiare” “Se qualcuno mi avesse detto anni fa che il mio ventiseiesimo compleanno lo avrei festeggiato così con te, non ci avrei mai creduto” bisbigliò, gli sorrisi, perdendomi nei suoi occhi “Neanche io” risposi “Sono stato così felice dal 28 settembre ad oggi!” esclamò.

 

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Aveva assunto un tono talmente dolce nel dirmelo che non riuscii a trattenermi dal baciarlo, dopo avergli detto che anche per me era così. Assaporavo le sue labbra senza curarmi del fatto che avessimo degli amici poco distanti, le loro conversazioni e risate erano un lontano mormorio. Esistevano solo le emozioni che si sprigionavano dal contatto tra le nostre bocche. “Ti amo” bisbigliai quando ci staccammo, tornando a guardarci fronte contro fronte “Dio quanto siete belli! Dovete piantarla, qua ci sono ben quattro uomini senza ragazza e non va bene” affermò Michael alzando la voce, sorridemmo e ci staccammo, raggiungendoli. Daniel nel frattempo aveva preparato dei liquori, disponendoli sul tavolino di fronte al divano. Ognuno scelse cosa bere, facemmo un augurio a Matthew e bevemmo. Cercai di lasciarlo libero di stare con i suoi amici, intrattenendomi maggiormente nella conoscenza di Zoey e intervenendo di tanto in tanto. Stavano facendo una sorta di torneo ai videogiochi, spostandosi a turni dalla consolle al tavolo di cucina a parlare.

 

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In quel momento Daniel, Matt e Michael erano insieme distaccati, ascoltavo senza farmi notare, capendo dalle parole dette sottovoce che parlassero di me. “…molto carina, lo prepara da giorni” diceva Dan riferendosi al compleanno “Fossi in te stasera la ringrazierei come si deve” rispondeva Michael “Lo farò” “E comunque tutta elegante in quel modo è una fica pazzesca, cazzo a me fanno venire la pelle d’oca le scarpe” aggiunse Dan “Oh sì è vero, me la scoperei ancora vestita” affermò Mickey. Si misero a ridere, dopo che Matt aveva amichevolmente tirato una spinta di rimprovero ad entrambi, bisbigliando qualcosa che non capii. Era imbarazzante sentir dire quelle cose, soprattutto con quella schiettezza tipica maschile. Mi alzai per regolare il volume della musica, la serata stava iniziando a tardare, dunque la abbassai per non disturbare i vicini, anche se era venerdì sera e tutti gli appartamenti vicini erano occupati da giovani. Ero voltata quando sentii le sue mani intorno alla vita, mi girai sorridendo. Restammo abbracciati quando lui si mise a parlare con due degli amici.

 

giphy

 

Per me era una necessità seria quella di stargli appiccicata e non mi sapevo spiegare il motivo. Mi vergognavo quasi nel sapere che in quella relazione il contatto e l’attrazione avessero tutto quel peso. Essere molto presa caratterialmente mi era accaduto con Marshall, il mio primo ragazzo, ma essere tanto coinvolta fisicamente mai. Alzai lo sguardo sul suo viso, parlava e teneva lo sguardo sugli interlocutori. Il punto era che in quel caso il mio innamoramento riguardasse ogni suo singolo aspetto, corpo e mente. Michael si avvicinò per fare delle foto della serata, ne scattò alcune in gruppo, tutti e otto insieme, altre al festeggiato con i vari amici, altre ancora a noi due insieme. Era il momento della torta, gli avevo preparato una deliziosa cheesecake, coperta di cioccolato fuso e mi ero anche dilettata a scrivere sopra la superficie gli auguri. “Wow è stupenda! Devi insegnarmi a scriverci” disse Zoey “Volentieri” risposi quando finii di accendere le due candeline sul numero 26. “Ok, esprimi un desiderio” dissi ponendola davanti a lui “Non troppo sconcio” scherzò Daniel “È il suo compleanno, lascialo sognare” lo riprese Michael. Dopo qualche secondo, sicuramente impiegato per il desiderio, soffiò le candeline e tutti applaudimmo. Tagliai le fette sistemandole nei vari piattini. A fine serata mi isolai con Matt restando accanto all’isola della cucina “Secondo te si tratterranno ancora molto?” domandò sottovoce “Non lo so, perché?” “Inizio a essere insofferente” “A cosa?” chiesi capendo a cosa alludesse. Mi attirò a sé, poggiai le mani sul suo petto “Quando posso prendermi il mio vero regalo?” “Matt” “Dai, lo sai che sono depravato come tutti gli altri ragazzi del pianeta” “Sì l’ho scoperto questo” scherzai ridendo “Posso averti tutte le volte che voglio? È il mio compleanno” mormorò al mio orecchio, gli sorrisi e senza alcun tipo di vergogna annuii. “Noi adesso andiamo” dissero i tre ragazzi “E io vado con loro, tra l’altro ho messo le foto su facebook” precisò Michael “Ok, grazie a tutti di essere venuti” disse Matt, scambiando un saluto con ciascuno. Anch’io salutai e ringraziai per i complimenti che continuavano a farmi per la cena. “Qua ci pensiamo noi, tu vai a goderti il compleanno” disse Daniel con espressione allusiva, iniziando con Zoey a sparecchiare e pulire la cucina. “Piacere di averti conosciuta” salutai Zoey “Piacere mio, se vuoi possiamo scambiarci il numero di telefono. Quando non ne puoi più delle chiacchiere stupide di questi tre maschiacci puoi scrivermi su Whatsapp o, se ti va, possiamo fare shopping, oppure prenderci qualcosa da bere tra ragazze” rispose “Ma certo, molto volentieri” ribattei. Presi il telefono e salvai il suo numero, anche Zoey fece altrettanto. “Buonanotte ragazzi” salutò Matt “Notte” rispose lei “Non fare troppo casino” lo ammonì Dan mentre già stavamo andando in camera nostra. Aspettai che chiudesse la porta, notando che si fosse portato dietro la bottiglia di spumante avanzata. Ne diede un sorso direttamente dalla bottiglia, anch’io lo feci. La poggiò sulla scrivania, poi mi venne vicino. Anche da lì si sentiva la musica del soggiorno, la sua infatti era la prima camera e quindi la più vicina. Un bacio a fior di labbra, un sorriso, un bacio più lungo e profondo, uno sguardo carico di parole, la mia mano sulla sua nuca, le sue sul mio viso, un bacio intensamente appassionato, ancora uno sguardo, stavolta pieno di desiderio da parte di entrambi, un ti amo reciproco sussurrato.

Mi aprì il vestito, glielo lasciai togliere, levai la sua giacca e la maglietta, accarezzandogli il torace e la schiena. “Perché ti metti queste cose sexy? Mi fai impazzire” disse alludendo alla mia lingerie, gli sorrisi, evitando di rispondere perché non mi andava di parlare in quel momento. Tolse di mezzo tutto, chinandosi per togliere le mie e le sue scarpe. Sbottonai i suoi pantaloni, tirando giù la zip. Mi piegai per sfilarglieli insieme ai boxer. Restai giù per regalargli un po’ di piacevole eccitazione. Continuai per un po’, smettendo prima che la situazione si facesse irreparabile. Tornai in piedi, lui aveva il viso colmo di desiderio. Ci baciammo, mi spinse sul letto, lo fece quasi con irruenza. Vi poggiai la schiena, assumendo la posizione adatta ad accoglierlo tra le mie gambe. Mi tormentò un po’ con le dita facendomi sussultare. Aprì il cassetto del comodino al nostro fianco “Non stasera, è il tuo compleanno” sussurrai bloccandolo, presa dal folle desiderio di averlo senza alcuna cosa che si frapponesse tra noi “Sei sicura?” rispose e capii che anche per lui la cosa fosse da irresponsabili, ma altamente eccitante. Annuii, lui si lasciò convincere, entrando dentro di me.

 

POV Matt

Ero eccitato da tutto quel contatto con la sua bocca di poco prima, doppiamente eccitato ora che ero appena entrato senza alcuna barriera. Iniziai a muovermi, da principio lentamente, per trovare il giusto spazio, poi più velocemente. La stavo osservando negli occhi, c’era già la sincronia perfetta: il nostro respiro coordinato, i nostri baci che si rincorrevano, le prime sensazioni che si sprigionavano. Le sue gambe si legarono dietro al mio fondoschiena, le mie mani affondarono sul letto, le nostre bocche si dischiusero per qualche bacio ma soprattutto per lasciar fuoriuscire i sospiri. Fece scorrere le mani sulla mia schiena, la accontentai baciandola per un po’ mentre mi spostavo su e giù sempre più profondamente, sebbene non fossi uno che baciava molto durante il sesso. Continuai in quel modo quando capii che i suoi sospiri si stavano facendo più intensi, mi sentivo perso ad ogni nuova spinta e la cosa mi annebbiava il cervello, portandomi solo a farlo ancor più frenesia, a desiderare quel piacere assoluto. Kate era così affascinante quando mi mostrava sul volto quelle espressioni genuine. Teneva la bocca dischiusa e spesso le vedevo comparire sulle labbra una O di piacere, intervallata da gemiti o da qualche cosa che mi sussurrava, ma che non ero in grado di comprendere.

 

passione-coccole

 

Stavo quasi per impazzire nel fremito di quell’unione, mi distaccai appena per prendermi ciò che volevo, avendo più spazio di movimento. Era la prima volta da quando si era trasferita che ci capitava di gemere in quel modo con persone presenti in casa, ma sinceramente me ne sbattevo. Spostai lo sguardo sui suoi occhi e capii che al massimo entro quattro spinte le avrei dato me stesso, lei mi anticipò e sentirla avere l’orgasmo fece sì che la mia eccitazione crescesse esponenzialmente, abbandonandomi completamente su di lei alla spinta successiva e regalandomi quel momento di pura estasi. Eravamo stesi a baciarci, le accarezzavo i capelli, con la testa svagata e la sola voglia di riprendermi il mio spazio dentro di lei. Non ci eravamo detti neppure una parola, giusto qualche sorriso. Se la guardavo negli occhi ricordavo che lo avevamo appena fatto senza preservativo e la cosa era eccitante. La seconda volta era seduta sulla mia scrivania ed io in piedi davanti a lei. Tenevo le sue cosce sulle mie braccia, lei si era praticamente avvinghiata alle mie spalle e riuscivo a capire quando la cosa piaceva particolarmente ad entrambi dal modo in cui le sue mani facevano presa sulla mia pelle. Eravamo così l’uno nell’altra, smarriti nei nostri sguardi languidi e circondati da lamenti di piacere, che non si capiva più a chi appartenessero dei due. Approssimandoci all’impetuosità finale di quel momento, mi trovai in un attimo di lucidità, a desiderare di festeggiare così ogni singolo compleanno della mia intera vita, sapendo solo che lei mi amava, tanto quanto l’amavo io.

 

NOTE:

Buongiorno, voglio cominciare ringraziando chi nello scorso capitolo mi ha mostrato vicinanza e supporto morale lasciandomi una recensione, grazie di cuore. So bene che la voglia di scrivere e la motivazione per rendere pubblica la mia storia devono essere indipendenti da qualsiasi cosa, ma penso sia ovvio che quando metti tutta te stessa in un progetto sia anche necessario avere ogni tanto un riscontro reale da parte di chi lo legge. Detto questo...veniamo a noi:

è il compleanno di Matt, la festa a sorpresa riesce bene, la serata in compagnia va secondo i piani e Katelyn ha modo di inizare a conoscere Zoey, la ragazza di Daniel. Diciamolo...alla ragazza servirebbe anche un appoggio femminile ora che è lontana dal suo mondo, chissà che non possa trovarlo proprio in Zoey. Matthew è felice della sorpresa e glielo dice apertamente, continuando senza timori a dirle quanto sia innamorato. A presto,

Vanessie

   
 
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