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Autore: Gapman    08/10/2021    0 recensioni
Tennessee Gremlins è tre giorni a settimana Pacifica, e quattro Intrepida.
Vive una vita doppia, come se pericolo e legge non esistessero, come se nessuno potesse controllarla. Come se nessun uomo potesse incatenarla e controllarla.
Tranne uno.
E che forse potrebbe addirittura scoprirla.
Ma si sa, non puoi scappare dal passato: anche se lo dimentichi, esso non dimenticherà mai te.
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo primo - Tennessee




‘’Scusate, scusate, sono in ritardo!’’

Il giorno in cui i giovani avrebbero dovuto scegliere la fazione stava piano piano giungendo al termine. E così Ten aveva già perso il treno della fazione che era stata costretta a scegliere.
Ma si sa, lei ha paura delle altezze.
Vedeva tutti gli altri nuovi membri fermi davanti a un grosso buco. Erano distanti, ma più correva, più diventavano vicini.
Il sole le bruciava sulla pelle.
Tutti si voltarono improvvisamente, come se un nemico stesse arrivando alle loro spalle. ‘’Chi diavolo è quella? '’
Esclamò Eric, uno dei capifazione. Guardava la figura piccola avvicinarsi sudata dalla testa ai piedi, infastidito come non mai che qualcuno lo avesse appena interrotto.
Non appena la ragazza fece capolinea, il fiato non la reggeva più.
‘’Chi sei?!’’ Le chiese nuovamente Eric.
‘’Senti, devi scusarmi. Ero distratta e ho perso il treno.
‘’Tutta sta confidenza non mi piace. Sei in ritardo e fai la sfacciata. Tipico di voi Gremlins, tutta fuffa e niente arrosto. Vediamo, magari avrai voglia di buttarti per seconda.’' Le rispose il ragazzo, minaccioso come sempre.
Qualcuno sghignazzò.
Ma Ten sapeva che non avrebbero fatto ammazzare dei nuovi membri facendoli buttare da un buco, e da lontano aveva già visto un’altra ragazza buttarsi. Anche se, la cosa peggiore fu quel commento sulla sua famiglia. Non che non fosse vero, i suoi genitori erano smidollati, ma avrebbe potuto evitare.
Così, senza dire niente, fece spallucce a Eric e si buttò.
Tutto girava, girava, girava...
E, improvvisamente, si ritrovò con il sedere su una grossa rete.
Aveva sconfitto la morte. Ancora una volta.
 
 
‘’Bentornata, Nessie!’’
Il giovane Tristan, un ben stagionato Pacifico, figlio di Pacifici, nipote di Pacifici e zio di piccoli Pacifici, vide arrivare a distanza la sua migliore amica.
Tristan era altissimo, scuro di carnagione e incarnava a pieno lo spirito del Pacifico. Non avrebbe fatto del male nemmeno a una stramaledettissima zanzara. Lavorava, sapientemente, nelle fattorie della sua fazione, giorno e ogni tanto pure di notte.
‘’Ohi! Da quanto tempo?!’’ La giovane ragazza lo accolse con un abbraccio talmente stretto che gli avrebbe quasi fatto uscire gli occhi dal cranio.
Ogni volta che se ne andava, Nessie, provava un forte dispiacere.
Ma fino ad allora sapeva che sarebbe sempre tornata dai suoi Pacifici.
‘’Letteralmente tre giorni! Allora, come sono le altre fazioni?! Ammettilo che qua è molto, ma molto meglio.’’
Il sorriso si spense dal volto della ragazza.
‘’Ogni volta che me ne vado è sempre peggio.’’
‘’Ma tornerai sempre.’’
‘’Tornerò sempre.’’
Quello che non sapeva, Nessie, era che non avrebbe per sempre arato i campi e munto le mucche.
Prima o poi qualcuno l’avrebbe scoperta.


I Gremlins avevano adottato Tennessee un bel giorno poco prima dei suoi dieci anni.
Si trattava di una famigliola composta da madre, padre e figlia, insediati tra i più fanatici degli Intrepidi.
Ma Ten, o Tennessee, o Nessie, lei non era cresciuta così.
La mattina dopo il lancio dal buco lei si svegliò male. Si chiedeva, ogni secondo, il perché di quella stramaledetta scelta che era stata costretta a fare.
Avrebbe potuto scegliere i Pacifici. Ma poi tutti l’avrebbero scoperta.
O i Candidi, o gli Eruditi, o addirittura gli Abneganti. Non aveva nessuna particolare inclinazione, se non una, che già viveva come sua seconda realtà tre giorni a settimana.
Ma quella mattina no. Quella mattina doveva alzarsi e prendere a botte un sacco di sabbia per fare contenti i suoi genitori, Intrepidi di sangue e di pensiero.
‘’Io odio questa cosa delle fazioni.’’ Esclamò Ten, a sé stessa. Era stesa nella brandina e non aveva ancora fatto amicizia con nessuno. Anzi, in quel tanto tempo che aveva passato tra gli Intrepidi, era più il tempo passato da sola a calciare i sassi in attesa di tornare dai Pacifici.
‘’Davvero? Non lo avevo mai sentito dire a nessuno.’’
Ten ricevette una inaspettata risposta.
La voce femminile attirò subito la sua attenzione.
‘’Piacere, Tris.’’
Una ragazza bionda, capelli lunghi, si avvicinò a Ten.
‘’Tris? Beh, io sono Ten. Cioè Tennessee, ma per tutti Ten. Per nessuno in realtà.’’
Ten era strana. E questo traspariva dal suo strano modo di fare, impacciato, non elegante.
‘’Bel nome, Tennessee. Ma ti chiameremo Ten. E’ stato forte quello che hai fatto di fronte a Eric, di buttarti senza tante parole. L’hai un po’ spiazzato. Ah, e comunque io sono Christina. Siamo tutte e due nuove. Transfazione, per la precisione.’’
Ten accennò un sorriso.
Erano forse le prime persone a rivolgerle la parola tra gli Intrepidi. E lei ne era entusiasta.


In fretta come una tempesta gli allenamenti degli iniziati Intrepidi arrivarono. E Ten fu costretta a correre, saltare, prendere a pugni un sacco di sabbia e sparare a nemici immaginari.
Seguiva, con lo sguardo, pronta a imparare, Christina e Tris. Non che da loro ci fosse molto da imparare, ma sicuramente meglio che attenersi al nulla.
Poi, lo vide avvicinarsi minacciosamente mentre prendeva a pugni un sacco. Anzi, era più il sacco che prendeva a pugni lei.
I lunghi, sfatti e nodulosi capelli bianchi le correvano sudati sulle spalle.
‘’Se questo è il livello, siamo messi molto male.’’
Eric era in piedi davanti a lei, con le braccia serrate, visibilmente preoccupato per le sue pessime prestazioni.
Ten non rispose. Continuò dritta, se non per mettere su uno sguardo infastidito.
‘’Sei proprio una Gremlins… Senza midollo.’’
‘’Lasciala, Eric.’’
Four arrivò in difesa della giovane, le cui lacrime per l’offesa si mescolavano con il sudore.
La sua famiglia adottante era sempre stato un tasto dolente, in quando Intrepidi poco Intrepidi e che avevano addirittura passato qualche periodo in cui non sapevano se sarebbero diventati esclusi o meno.
E intanto, proprio per continuare a perseguire la tradizione di famiglia, Eric le aveva tolto dei punti per averla vista piangere. Non che la sua situazione fosse migliorata tanto: era già in fondo alla lista.
L’ultima degli ultimi.
 
   
 
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