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Autore: Miravel0024    09/10/2021    0 recensioni
[It - Film diretto da Andrés Muschietti]
#8 Ottobre / PumpNight / Incisione
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Incisione
N° parole: 1568
Fix It estremamente necessaria, perché non accetterò mai voi sapete cosa. Perciò eccovi qui...
SPOILER!!!!
SPOILER!!!!
SPOILER!!!!
una Reddie appena sfornata, in qui Eddie sopravvive e Richie va a prenderlo in ospedale quando viene finalmente dimesso per accompagnarlo all'aeroporto, ma prima di ciò fa una doverosa deviazione.
Godetevela e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, personalmente mi sono divertita una sacco a scriverla, amo questi due idioti!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2021'
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Ok, l’avrebbe fatto, dopo tutto quale momento migliore se non quello. Sapeva che aveva già avviato le pratiche per il divorzio e anche in caso l’avesse presa male doveva solo accompagnarlo in aeroporto, al massimo gli avrebbe chiamato un Uber, o più probabilmente un taxi, non era sicuro che a Derry ci fossero gli Uber.
«Ok, sono pronto. Possiamo andare.» Richie si girà giusto in tempo per vedere Eddie uscire dalla sua stanza d’ospedale, trascinandosi dietro la sua enorme valigia. Si avvicina con un leggero sbuffo, certe cose sono destinate a non cambiare. Prende la valigia e sia avvia all’uscita, non lasciando all’altro il tempo di lamentarsi.
«Devi davvero imparare a viaggiare leggero Eds, stai diventando vecchio, non fa bene alla tua povera schiena tuto questo peso.» Lo disse con il tono più ironico e smielato possibile.
«Falla finita idiota, la mia schiena sta benissimo e sarà così per almeno i prossimi trent’anni. Al contrario tuo io mi alleno, se non te ne fossi reso conto.» O se ne era reso conto eccome. Sbuffò divertito e lasciò momentaneamente cadere la serie battute.
Nonostante ciò che avesse in mente lo terrorizzava non riusciva a smettere di sorridere, la sola idea che Eddie, il suo Eddie, fosse vivo e finalmente fuori da quel dannato letto d’ospedale, lo rendeva euforico.
 
Mentre si avviavano verso la macchina notò come Eddie si stesse godendo l’aria fresca e il sole, con le braccia spalancate e il viso rivolto al cielo, non poté fare a meno di ridacchiare.
Aprii il bagagliaio e ci gettò dentro a fatica la valigia, quando salii al posto del guidatore Eddie era già seduto.
«Abbiamo ancora tempo per andare in aeroporto, che ne dici se ci fermiamo in un posto prima? Voglio mostrarti una cosa.» Cazzo, stava per farlo davvero eh? Stava davvero per dichiararsi all’amore della sua vita, al ragazzo per qui aveva una cotta da quando erano bambini. Doveva essere impazzito.
«Certo, dove andiamo?»
«Segreto.» Eddie si limitò a roteare gli occhi con un sorriso, certe cose non cambiano mai.
 
«Richie? Perché ci stiamo fermando al ponte dei baci?» Richie poteva sentire le sue mani sudate scivolare sul volante, lo stomaco aggrovigliarsi e un leggero senso di vertigini, voleva rinunciare, girare la macchina e fare finta di niente, ma non se lo sarebbe permesso, era arrivato fino a lì e lo avrebbe fatto. Non sarebbe più fuggito.
«Te l’ho già detto Eds, devo mostrarti una cosa, forza scendi.» Cercò suonare rilassato, ma la sua voce uscii orribilmente.
«Che diavolo devi mostrarmi al ponte dei baci idiota.»
«Cammina e lo scoprirai presto.» Si diresse dritto verso il punto in qui sapeva esserci l’incisione, c’era stato solo un paio di settimane prima, quando avevano avuto la certezza che Eddie sarebbe sopravvissuto, era andato lì e aveva ripassato con decisione le loro iniziali, ancora spaventato, ma deciso a non farsi fermare da quello. Si sarebbe dichiarato ad Eddie, aveva una seconda occasione e non se la sarebbe fatta sfuggire.
SI fermò esattamente li davanti ed aspettò che Eddie lo raggiungesse.
«Ok Rich, cosa devi farmi vedere?» Si limita a fargli cenno verso la staccionata, troppo nervoso per parlare e volendo dargli un’occasione per notarlo da solo. Eddie si limito a lanciargli un’occhiata infastidita prima di osservare attentamente il punto davanti a lui.
All’inizio non vide nulla che attirasse la sua attenzione, stava per urlare a Richie che se era tutto uno stupido scherzo lo avrebbe ammazzato, ma poi una determinata incisione attirò la sua attenzione. Non riusciva a credere ai suoi occhi, non poteva essere ciò a cui si riferiva Richie, non poteva essere reale, troppa fortuna tutta insieme, non era statisticamente possibile.
Proprio di fronte a lui, inciso in caratteri perfettamente leggibili c’era scritto R+E.
Rimase fermo a fissare l’incisione per qualche istante, indeciso se dire qualcosa o meno. Richie accanto a lui inziò ad agitarsi nervosamente, che lo avesse davvero portato lì per mostrargli quell’incisione? Cristo, sperava davvero che non sarebbe stata una cosa del tipo “Oh guarda Eddie, ho trovato queste incisioni che convenientemente rappresentano le nostre inziali e ho pensato di mostrartele, non è una coincidenza figa?” perché l’avrebbe totalmente preso a calci.
Alla fine alzò esitante lo sguardo e si decise a chiedere, in caso sarebbe scappato con la coda tra le gambe e avrebbe chiamato un taxi, avrebbe perfino rinunciato alla sua valigia salva vita pur di fuggire più velocemente.
«Uh… quindi, quell’incisione, quella con… le nostre iniziali? Era quello che volevi mostrarmi?» Richie distolse leggermente lo sguardo e lo vide arrossire. Cazzo, era davvero quello? Annuii un paio di volte, prima di schiarirsi la gola e balbettare in imbarazzo: «Sì… io… insomma, le ho incise io. Dopo la storia con It e… di nuovo un paio di settimane fa.» Non poteva crederci, non riusciva ad elaborare tutto ciò che stava succedendo. Continuava a fissare da Richie all’incisione e viceversa. Gli fischiavano le orecchie.
Aspetta un momento, se l’aveva inciso dopo la storia di It voleva dire che…
«Aspetta un momento. Questo vuol die che tu… - Indico Richie e poi sè stesso e l’altro annui nervosamente. – Da quando noi… – Un altro cenno di assenso. – Il che vuol dire che noi, che io… che avremmo potuto…»
 Ok, stava per avere un attacco d’ansia. Gli piaceva, piaceva a Richie, da quando erano bambini a quanto pare. Il che voleva dire solo una cosa.
«Sono stato sposato per cinque anni con la copia di mia madre quando potevo essere sposato con te?!»
«Sì io… no aspetta cosa?»
«Ho sprecato cinque anni bloccato in un incesto psicologico quando potevo uscire con l’amore della mia vita!» Richie ora sembrava debitamente sconvolto, probabilmente l’idiota era già pronto a un rifiuto.
«Eddie, che diavolo…» Non lo fece nemmeno finire. Fanculo alla sua crisi di nervi, fanculo allo stupido culo idiota di Richie, fanculo tutto. Lo prese per la camicia e lo tirò giù unendo finalmente le loro labbra in un bacio che aspettavano entrambi da almeno ventisette anni. Richie non perse tempo ad avvolgere le braccia intorno a Eddie e tirarlo più vicino. Il calore dei loro corpi premuti l’uno contro l’altro, mani che artigliavano in cerva di più contatto, più pelle da toccare, più… tutto. Era magnifico, molto meglio di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
Quando si staccarono rimasero semplicemente lì, a guardarsi negli occhi finché entrambi non iniziarono a sghignazzare come due idioti.
«Questo vuol dire che anche tu…» Eddie non poté fare a meno di ridere, ma annui prima di tirare giù l’latro per un altro bacio.
«Sai, in realtà anch’io ho una cosa che vorrei mostrarti.» Richie gli fece un sorriso sornione.
«Qualcosa che richiede un letto e un po’ di privacy per caso?» Non poté fare a meno di sbuffare divertito, non si sarebbe aspettato nulla di diverso da quell’idiota. Il tuo idiota, gli ricordò una vocina, il che lo fece solo sorridere di più.
«No idiota, non ancora almeno. – Richie si illuminò, ricordandogli un grosso cagnolone felice. – Sai forse dovresti dare anche tu un’occhiata ravvicinata a quella staccionata, più precisamente sotto la tua incisione, leggermente a sinistra.» Richie sembrava più confuso di prima, ma si girò comunque verso la staccionata, senza però lasciare andare Eddie. Quando i suoi occhi si allargarono come quelli di un cervo colpito dai fari, capii che l’aveva visto.
«Mi stai prendendo per il culo?» Scosse la testa divertito, pensandoci bene non era poi così strano che avessero avuto la stessa idea. Sotto l’incisione di Richie c’è n’era un’altra, un po’ più piccola e a forma di cuore, con all’interno incisa una R.
«Quando?»
«Poco prima di andarmene da qui, non avevo trovato il coraggio di dichiararmi perciò decisi che era un buon modo per buttare fuori tutto.» Richie lo guardò con immenso amore prima di trascinarlo nell’ennesimo bacio.
 
«Quindi… direi che non hai più bisogno di cercare un nuovo appartamento.» Eddie lo guardò confuso, erano in macchina e stavano andando al dannato aeroporto, era ancora stordito e si sentiva davvero stanco. L’avevano dimesso, ma questo non voleva dire che fosse completamente guarito.
«Di che diavolo stai parlando Rich?» Richie allungò una mano e gliela posò sul ginocchio.
«Beh voglio dire, siamo due uomini adulti, e ora stiamo uscendo insieme e so che può sembrare affrettato, ma ci conosciamo da sempre perciò forse va bene, ma…»
«Richie? Vai al punto per favore.»
«Sì, giusto. Volevo solo dire che… si insomma, potresti… trasferirti da me.» Eddie fu improvvisamente completamente sveglio e reattivo.
«Sul serio?»
«Sì? Insomma averti nel mio appartamento, vivere insieme, vederti tutti i giorni, sarebbe un sogno che diventa realtà Eds.» Eddie sorrise così tanto che per un momento temette che la faccia gli si spaccasse in due. Cristo… Richie era davvero l’uomo più dolce e meraviglioso sulla faccia ella terra, non poteva ancora credere che fosse suo.
«Cristo, ringrazia che stai guidando o ti sarei già saltato a dosso.» Richie divenne rosso e scattò dritto sul sedile.
«Ringrazia? Perché dovrei essere grato di una tale disgrazia Spaghetti Man, necessito e desidero che tu mi salti a dosso Kaspbrack!» Eddie rise di gioia.
«Forse più tardi. Ora pensa a guidare, vorrei arrivarci vivo all’aeroporto.» Richie tenne il broncio per il resto del viaggio, ma non tolse mai la mano dal ginocchio del suo Eddie.
 
Nessuno di loro si stupii quando, dopo aver effettuato il check in, finirono per avere un intensa sessione di trucco in uno dei bagni di servizio.
   
 
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