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Autore: Blyth    09/10/2021    0 recensioni
Raccolta di fanfiction per il Writober 2021, con protagonisti Wei Wuxian e Lan Wangji, con il cordiale aiuto di altri pg come special guests.
Sarà una raccolta canonverse anche se genere e rating varierà a seconda del prompt! Non temete trovate tutto ciò che vi serve sapere nelle note all'inizio di ogni capitolo.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prompt: Havita ( scomparire, svanire, perdersi)
Fandom: Mo Dao Zu Shi
Coppia: Nessuna Wei Wuxian centric
Genere: Malinconico – Introspettivo
Rating:Arancione
Avvertimenti: Uso di oppiacei e alcol.
Note Autrice: Oggi una Wei Ying centric, è un prompt che mi ha fatto particolarmente dannare :< ma spero di aver tirato fuori qualcosa di buono.




***



Un’altra boccata dalla pipa gli riempì i polmoni, intossicandogli i sensi.
Il cadavere posato sulle sue ginocchia scosse appena la testa infastidito dalla nuvola di fumo che lo investì subito dopo.
Wei Wuxian le portò una mano sui capelli corvini, lasciati sciolti sulle spalle e la accarezzò, placandola e lasciando che si stendesse rilassata con il viso sulle sue ginocchia.
Una risata gli riempì il petto, quanto poteva essere miserabile? Costretto a bere e fumare con l’unica compagnia di cadaveri feroci.
Da quando era finita la guerra contro i Wen e tutti lo temevano serate come quella, dove si ubriacava e fumava fino a perdere la cognizione di sé su una barca in mezzo al lago, erano diventate una normalità.
Jiang Cheng era sempre più impegnato nella politica tra clan e la ricostruzione della setta di Approdo del Loto.
Yanli veniva a trovarlo di tanto in tanto, ma non stava mai più di qualche giorno, era appena sposata, la capiva.
Così lui ormai solo e senza più l’apparente ombra di un amico si ritrovava a passare sempre più tempo con i suoi cadaveri, povere donne morte tristemente al ciglio di una strada dopo una vita di abusi. E lui cosa faceva? Se ne circondava come fossero delle concubine adoranti.
Erano docili, erano belle nella loro spettrale apparenza.
Ed erano le uniche donne che non lo guardassero con timore, aveva provato più volte a rifugiarsi in una sala da tè o nelle locande sui moli, ma le danzatrici e le cameriere sembravano sempre essere intimorite dal suo aspetto. Le voci sul suo conto non si sprecavano, tutti sapevano dei suoi esperimenti con la Coltivazione Demoniaca, anche chi non era stato direttamente coinvolto nella guerra fra Clan sapeva di lui, di come avesse distrutto l’esercito dei Wen rivoltandogli contro i cadaveri feroci dei loro stessi uomini.
Wei Wuxian era un uomo da temere, un uomo corrotto dedito alle arti proibite, un eretico pazzo a cui non bisognava dare confidenza.
Accarezzò distrattamente il braccio di un altro cadavere che lo guardò con occhi vacui, completamente spenti, in un gesto che si limitava ad imitare quello di un essere umano in grado di vedere. Lei allungò la mano fredda per posarla sulla sua spalla, scivolando nella parodia di una carezza.
Wei Wuxian prese un altro sorso di liquore prima di mettersi la pipa in bocca, sorrise soddisfatto, i suoi cadaveri diventavano ogni giorno più realistici. Scommetteva che ad una prima occhiata quelle donne che lo circondavano sulla barca dovevano apparire vive, perfettamente normali.
Chiuse gli occhi reclinando indietro la testa.
Lasciò che l’oppio gli offuscasse i pensieri, il talismano della tigre avrebbe mantenuto il controllo sulle donne anche mentre era stordito, dopotutto lui era “il signore dei cadaveri” come usavano chiamarlo le contadine per le strade di Yunmeng.
Si sentiva piacevolmente stordito mentre le sue creature lo coccolavano accarezzandogli le braccia e pettinandogli piano i capelli con lenti movimenti delle dita. Non ricordava nemmeno più che sensazione si provasse nell’essere accarezzato da un altro essere umano, erano gesti di affetto che aveva dimenticato da tempo.
Yanli gli dava ancora quei suoi buffetti sulle guance, ma in quanto donna sposata non poteva più indugiare molto su quei piccoli gesti di affetto, adesso era una donna del Clan Jin e come tale doveva seguire un codice di comportamento consono.
Wei Wuxian capiva anche questo, ma allo stesso tempo sentiva la tremenda mancanza per quei gesti di affetto materno.
Ma forse per qualcuno come lui era troppo chiedere d’essere amato.
Persone sfortunate come lui meritavano solo di passare una vita nella mancanza di calore.
Con un gesto svogliato della mano scansò quella di un cadavere che obbedientemente si staccò da lui, in attesa di altri ordini.
Lo sguardò sorvolò il tavolino pieno di bottiglie vuote e altre che sarebbero presto finite, per postarsi sul fiume illuminato dalle luci delle piccole barche dei pescatori e le imbarcazioni più grandi dei ricchi che bevevano e cantavano su vere e proprie sale da tè galleggianti adornate da lanterne colorate.
Ai suoi occhi tutto si sfocava, diventando torbido come un dipinto a china rovinato da una goccia d’acqua impudentemente versata sulle linee tracciate. Il blu del lago, le luci brillanti e il nero della foresta si mescolavano in un dipinto astratto mentre la musica di un liuto suonato da una delle sue serve non-morte riempiva l’aria attorno a lui.
Ad ogni boccata tutto si faceva meno definito e le carezze sul suo capo sembravano più vere, capaci di confortare il suo cuore solo.
Si sentiva patetico, ma l’oppio sembrava essere in grado di appianare questo sentimento nella pace dei sensi.
Così le preoccupazioni gli svolavano addosso e la solitudine sembrava pesare meno sul suo cuore stanco mentre viaggiava con la mente, lasciandosi trasportare dal torpore del fumo e dell’alcol.
Jiang Cheng gli dava spesso dello scellerato, ed aveva ragione.
Era uno scellerato che si trastullava tra cadaveri di donna, ma in quei momenti poco importava. In una vita fatta di incubi e ricordi terribili quelli erano gli unici attimi in cui poteva lasciarsi ogni cosa alle spalle, cullato da sensazioni provocate da sensi confusi e sogni di una vita meno dura.  

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