Si narra la leggenda che i gigli nacquero dalle lacrime di Eva costretta a lasciare il paradiso terrestre, si dice che lasciò cadere diverse lacrime su quei giardini incontaminati e che da esse presero vita diversi gigli di diverso colore.

Aether era amante dei gigli e molto spesso ne teneva qualcuno da parte quando al suo negozio ne avanzavano, il biondo aveva un negozio di fiori e i gigli erano quei fiori che mai mancavano nel suo negozio.

Da diverso tempo però un ragazzo dai capelli rossi entrava nella sua attività, girava fra i diversi vasi pieni di fiori e si soffermava a guardare i gigli come rapito.

“Salve, posso aiutarla? Sta cercando qualche fiore in particolare?” Chiese dopo l’ennesima volta in cui quel cliente entrava e prendeva semplicemente del terriccio e degli integratori da mettere nella terra.

Il rosso lo guardò per qualche secondo prima di indicare il vaso di gigli rossi ai suoi piedi “Che fiori sono?” Chiese semplicemente.

“Oh questi sono dei gigli rossi, non so se sono per lei o per qualcuno di speciale ma le consiglio di scegliere bene i fiori che vuole regalare in base al messaggio che vuole far ricevere all’altra persona.” Spiegò Aether sorridendo, molto spesso trovava persone che volevano regalare delle rose di un particolare colore solo perché erano belle, ma travisare il messaggio che nascondono certi fiori può far crescere un rapporto ma può anche distruggerlo.

“Se voglio conoscere una persona che fiori devo usare?” Chiese incerto mentre le sue guance si coprirono di un piccolo velo di rosso.

“Oh beh se vuole far amicizia con qualcuno e magari conoscerlo meglio potrebbe optare per del glicine.” Disse indicando il particolare fiore dai petali violetti. “Oppure una rosa rosa, che è molto bella di questi periodi.” Indicò anche quel fiore sorridendo. “Entrambi hanno il significato di simpatia quindi se quella persona conosce un minimo del linguaggio dei fiori sarà sicuramente disposta a fare amicizia con lei.” Spiegò il fioraio mentre il cliente lo guardava annuendo appena.

“Prendo entrambi allora...” Ammise guardando, per la prima volta, Aether negli occhi.

Quando il bouquet fu pronto il biondo lo porse al ragazzo che lo prese un po’ incerto, pagò i suoi fiori e poi li porse al fioraio senza dire una parola.

Aether lo guardò confuso nel guardare quel mazzo di fiori, che poco prima aveva fatto, davanti a lui “Sono per me?” Chiese incerto indicandosi il petto.
“Sì… Mi piacerebbe conoscerti, sembri una brava persona… Sono Diluc comunque.” Ammise il rosso con crescente imbarazzo.

Il fioraio rimase spiazzato, era sorpreso da quel gesto e felice allo stesso tempo. “Ti ringrazio allora, io sono Aether.”

Due mani calde gli coprirono gli occhi e Aether sobbalzò prima di ridacchiare nel sentire la colonia di Diluc alle sue spalle “So bene chi sei, un cavaliere mascherato pronto a rapirmi e portarmi a cena, magari?” Scherzò mentre quelle mani calde si spostavano dal suo viso.

“Hai azzeccato solo la cena, sei pronto? Abbiamo il tavolo prenotato per le 20.” Disse Diluc prima di baciare dolcemente le labbra schiuse di Aether.

“Prontissimo! Chiudo il negozio e sono subito da te.” Disse velocemente prima di voltarsi, ma la mano del rosso lo fermò facendolo voltare, d'un tratto si ritrovò un mazzo di gigli bianchi e rossi a pochi centimetri dal viso e un Diluc completamente rosso – come i petali di quei fiori – alle sue spalle. Le guance di Aether si scaldarono e prese quel mazzo di fiori delicatamente mentre li guardava ammaliato.

“Gigli bianchi che vogliono dire ‘tu sei la mia regina’ in questo caso il mio re e gigli rossi che vogliono dire...” Diluc ci pensò su per qualche secondo o meglio, cercò di trovare il coraggio di dire quelle parole “Gli rossi che vogliono dire ‘io brucio per te’...” Mormorò imbarazzato mentre guardava Aether sorridere dolcemente, ci fu un bacio dopo quella dichiarazione, se così possiamo chiamarla e subito il biondo decise che era arrivato il momento di prendere un po’ in giro il suo fidanzato.

“Vedo che hai fatto i compiti sul linguaggio dei fiori, ma sappi che non ti perdonerò per aver comprato fiori alla concorrenza.” Scherzò prima di ridacchiare e stringere Diluc in un abbraccio quando quest’ultimo rimase senza parole preso in contropiede.