Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
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Autore: Sia_    10/10/2021    2 recensioni
È appena finita l’ora di matematica quando Marinette decide che è arrivato il momento. Il suono della campanella le martella nei timpani, mentre nasconde tutte le sue cose nello zaino a malo modo e scende un paio di scalini per raggiungere Adrien. Alya la guarda da lontano e le fa un segno di incoraggiamento. Così lei prende un lungo respiro, lo chiama e gli confessa i suoi sentimenti. Quella stessa sera, Ladybug è accasciata sulla spalla di Chat Noir e pensa che sarà sempre tutto inutile: non la vedrà mai come più di un’amica, vero?
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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III.


10 Gridare

Questo è ingiusto. Ladybug non trova le parole adatte per continuare il discorso, ma più o meno sa che cosa vorrebbe dirgli. Gli direbbe che, se non fosse per Adrien (Agreste, il protagonista) che proprio non riesce a dimenticare, allora sarebbe in grado di provare i suoi stessi sentimenti. Ma qualcosa le blocca le labbra e le ammutolisce il cervello. 

Chaton…” Ci prova e torna dritta. Accartoccia le gambe al petto e con una mano gli accarezza la guancia. Crede, o forse spera, che con quel tocco lui possa sentire tutto quello che sta nel suo cuore. 

Adrien non perde il sorriso, si inclina verso la mano mascherata e alza le spalle come se avesse appena finito di ascoltare quel fiume di parole silenzioso. Lo sa. “Che farai adesso? Proverai a dirglielo ancora?” 

“Ho messo tutta me stessa in quella confessione, ci vorrà un po’ prima che possa essere in grado di farlo ancora” gli dice e prende un lungo respiro insoddisfatto. “Se mai lo farò ancora, comincio a credere che sia inutile corrergli dietro.” 

Chat Noir lo capisce, sa cosa vuol dire inseguirla sui tetti di Parigi. Però non riesca a smettere, ci tiene troppo. “Non dire sciocchezze, Buginette.” Suo malgrado, per quanto lo ferisca, si allontana dalle sue dita e si alza in piedi. Si avvicina alla ringhiera della Torre Eiffel e le dà le spalle. “Lui ti piace, no? Dovresti dirglielo e smetterla di accontentarti di un sorriso, per quanto mozzafiato sia.” 

Ladybug lo raggiunge a passo lento, “Forse potrei non essere stata chiara stamattina, mi sorprenderebbe sapere che abbia capito qualcosa del mio discorso” ammette, appoggiando gli avambracci al parapetto e il mento agli avambracci. “Mi mette ansia e finisco per impappinarmi sempre,” continua imperterrita, “credevo fosse passato e che fosse una fase della me di quindici anni, ma anche adesso che ne ho diciotto non riesco a parlargli dei miei sentimenti senza diventare incomprensibile.” 

Chat Noir la guarda e sorride, mentre il vento di Parigi le smuove i capelli e i suoi occhi azzurri si scontrano alla perfezione con il colore argenteo della luna. Sono tre anni che lei ama un'altra persona e non ha mai smesso di fare male. “Sono innamorato di Ladybug!” urla nel vuoto e lo urla ancora e ancora, fino a che lei non connette e lo tira indietro. 

Che diavolo fai?” gli chiede, con il volto arrossato e il cuore che le pulsa nelle orecchie. 

“Ti metto coraggio, Buginette.” Le accarezza la lunga treccia che negli anni ha sostituito i due codini. “Forza, urlalo anche tu.” 

“Mi sentirà tutta Parigi, Chat!” 

Lui ride e appoggia il gomito destro al parapetto, “Chi vuoi che ti senta quassù in piena notte? Smettila di trovare scuse inutili.” Ladybug apre e chiude la bocca mentre lui si gira di nuovo verso il vuoto e riprende a gridare. Non sa se a renderla così nervosa siano i suoi sentimenti o quelli del ragazzo mascherato che ha di fronte. Così non va bene

Più lui parla, più lei non riesce a pensare a mente vuota e le gambe le si fanno molli. Cerca di focalizzarsi su Adrien, anche se la bocca di Chat urla il suo nome – l’unico che conosce, in ogni caso. Adrien dai capelli del grano, dagli occhi verdi e il sorriso mozzafiato. 

“Sono innamorato perso di Ladybug, una cosa ingestibile ve lo giuro!”

Adrien. 

"Ladybug, la mia Buginette regina del mio cuore!"

Adrien.

"Come si fa a non amarla?"

Adrien.

“Sono innamorata di Adrien Agreste!”

L'aria nei polmoni di Chat Noir diventa incandescente e lui è costretto a smettere di respirare. L'ultimo sospiro si perde nel cielo in una nuvola bianca: cosa? Ha sentito bene? Si fa teso mentre percepisce le mani di Ladybug che giocano con il ferro del parapetto. 

"Cosa?" Questa volta lo chiede ad alta voce e lei si gira a guardarlo arrossata ed emozionata. 

"Hai ragione, Chaton! Funziona, mi sento già più coraggiosa." La supereroina continua ad urlare e si spinge in alto appoggiando meglio i palmi sul metallo, "Adrien Agreste, avete capito?"
 
Eccomi qui  
Per quanto questa storia sia sempliciotta, mi sto divertendo un mondo a scriverla! Per questo vi ringrazio per il supporto: se mi piace tanto mettere una sillaba dietro l'altra, è anche per le vostre parole di incoraggiamento e per il fatto che mi dite che state ridendo anche voi. Meno male, mi rassicurate davvero tanto.
Avevo promesso, due giorni fa, dei capitoli più lunghi ed eccolo qui: perdonatemi, mi è scappata la mano. Vi chiedo poi di pazientare ancora un po' per il prossimo, ci vediamo il 14! 
Sia 
   
 
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