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Autore: marimarufourever99    10/10/2021    1 recensioni
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Kagome è una ragazza di 16 anni ed è una giovane nobile .Suo padre la vuole far sposare con Inuyasha anche lui un nobile ma cosa succederá, si fidanzerà con lui o con un ragazzo misterioso che gli compare nei sogni?? E suo padre è il vero padre??
beh scopritelo leggendo la storia.
Spero che vi ho incuriosito un po'.
A presto la vostra mary99/haru
bye bye
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Kagome/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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POV'S KAGOME

Quando lo vidi andarsene dalla stanza velocemente senza degnarmi di una risposta, iniziai a pensare

di aver fatto qualcosa che gli avesse dato fastidio, nonostante ciò lo seguì pur sapendo che molto probabilmente mi avrebbe maltrattata se gli fossi andata dietro, ma non mi importava perché l'unica cosa importante per me in quel momento era sapere come mai si stava comportando in quella maniera.

Quando finalmente lo raggiunsi lo vidi fermarsi davanti alla porta d'uscita della villa e proprio quando stavo per parlare, lo sentì dire:“resta qui umana, prenditi cura di Rin. Non so quando tornerò quindi vedi di non uscire mai da questa villa se non vuoi rischiare la vita. E non stressare troppo Jacken.” dicendo ciò fece per uscire, ma senza rendermene conto lo fermai per una manica del suo kimono e senza dargli tempo di girarsi gli dissi:“Ti prego stai attento Sesshomaru. Torna presto, noi staremo qui ad aspettarti.” e prima che mi rispondesse lo abbracciai.

Proprio quando mi stavo rendendo conto di ciò che avevo fatto, sentì la mio viso andare a fuoco tanto che cercai di allontanarmi, ma proprio quando pensai di esserci riuscita sentì la sua mano tenermi per il polso e senza avere il tempo di accorgermi di cosa stava successo mi ritrovai di nuovo tra le sue braccia.

Quando realizzai che cosa era successo, iniziai a ricambiare seppur in imbarazzo quell'abbraccio che mi stava trasmettendo tutte quelle emozioni che non avevo mai provato in tutta la mia vita, o per lo meno fin quando non avevo incontrato Sesshomaru per la prima volta in quel bosco dove mi ero rifugiata dopo essere scappata da quell'orrenda festa di fidanzamento organizzata dal mio “finto” padre.

Stare li tra le braccia di Sesshomaru mi dava la sensazione di essere in un posto sicuro dove nessuno mi avrebbe mai fatto del male, e il posto dove finalmente iniziavo a sentirmi a casa.

Non mi sarei mai voluta allontanare da quella fonte di calore e protezione, ma sentì Sesshomaru iniziare ad allontanarsi e così anche se a malincuore iniziai ad allontanarmi anche io da lui, ma solo lo stretto necessario che mi avrebbe consentito di guardarlo in volto.

 

Quando i nostri sguardi si incontrarono, dentro di me avevo come la sensazione che non sarei mai riuscita a stare senza di lui, era come se ci fosse un legame tra di noi.

Sesshomaru per richiamare la mia attenzione mi disse con voce calma:“ non ti preoccupare non mi succederà nulla. Però te mi devi promettere che resterai qui, senza mai uscire dalla villa.” io annui anche se non ne ero del tutto sicura, perché avevo paura che durante il suo viaggio gli potesse succedere qualcosa.

Era una sensazione che si stava facendo spazio dentro di me, provocandomi un senso di inquietudine e di paura così forti che non riuscivo a spiegarmene il motivo, per questo non volevo che se ne andasse, ma sapevo anche che essendo un demone maggiore non avrebbe avuto nessuna difficoltà a sconfiggere i possibili nemici che avrebbe incontrato durante il viaggio. Nonostante ciò comunque continuavo ad avere paura così seppur controvoglia gli sorrisi cercando di mostrare un sorriso il meno possibile falso e cercando di non far trapelare dalla mia faccia la preoccupazione che si stava facendo strada dentro di me e gli risposi con la voce più calma possibile:“ehm.... va bene, ma solo ecco.... si ecco s..stai attento, vorrei che ritornassi.... sano e salvo da noi.”

Nonostante sentivo la mia faccia andare a fuoco gli dissi quelle parole per stare un po' più tranquilla, ma quando mi resi realmente conto di ciò che avevo detto mi allontanai velocemente da li e proprio mentre stavo risalendo le scale senti Sesshomaru dirmi:“tsk.. non ti preoccupare umana non mi succederà nulla e poi non sono un debole umano come voi.” nonostante sentì quelle parole non mi irritai, perché sapeva che le aveva dette per smorzare la tensione che si era creata così sorridendo lo salutai con un cenno della mana e salì al pino superiore per poi rintanarmi nella mia camera.

 

POV'S SHESSHOMARU

Quando la vidi salire al piano superiore fui grato ai kami che non mi avesse guardato negli occhi perché se avesse provato a dirmi ancora qualcosa non so se sarei riuscito a lasciarla andare, avrei finito per chiedergli di venire con me, non dando importanza a tutti i pericoli che avrebbe potuto affrontare durante il viaggio verso la grande sacerdotessa cane del nord.

Così grato per ciò che era appena successo, uscì dalla villa e proprio quando presi il mio cavallo vidi Jacken comparirmi accanto così gli dissi:“prenditi cura dell'umana mi raccomando Jaken, non farla uscire mai dalla villa qualsiasi cosa ssucceda. Prenditi cura anche di Rin durante la mia assenza.”

Dicendo ciò me ne andai lasciandomi dietro un Jacken sconvolto per quello che avevo detto, ma non mi importa perché volevo solo che quell'umana stesse al sicuro durante la mia assenza.

Iniziai ad avviarmi verso il regno della sacerdotessa del nord confinante sia con Fiore che con la città di Sengoku, ignaro di ciò che avrei incontrato una volta arrivato li.

 

Sapevo che il viaggio sarebbe stato lungo, così per diminuire i tempi feci aumentare l'andatura del mio cavallo e solo dopo aver passato la foresta dove avevo incontrato Kagome per la prima volta scesi dal mio cavallo per farlo riposare leggermente e riprendere subito dopo il viaggio .

Mentre stavo raccogliendo delle bacche per me e per il mio destriero senti l'odore di alcuni uomini recarsi verso il punto in cui si trovava il mio cavallo, così abbandonai la ricerca delle bacche e mi recai immediatamente da lui.

Una volta arrivato gli diedi un piccolo colpo per farlo ritornare alla villa dove sapevo che sarebbe stato al sicuro e perché così facendo potevo sorprendere i miei nemici senza essere scoperto.

Salì su un albero e quando vidi l'esercito capì immediatamente che era stato Bankotsu a mandarli sicuramente con l'intento di trovare sua figlia, naturalmente ogni mio venne cancellato nel momento in cui un soldato disse stressato:“ma vi sembra normale il fatto che Bankotsu continui a farci cercare Kagome? Non ne posso più stiamo continuando le ricerche da quando è scomparsa e non l'abbiamo trovata da nessuna parte. In più non possiamo neanche varcare il confine o si scatenerà una guerra tra le due città. Quindi ora voglio capire perché Bankotsu insiste nel dirci nel varcare il confine”

Il comandante o per lo meno così mi sembrava si avvicinò al soldato che aveva appena parlato e gli disse rassicurandolo:“Continua a farcela cercare, perché è la figlia della donna che ha amato mi sembra una cosa più che plausibile e in più perché non vuole che rincontri il suo vero padre, per questo il nostro compito è quella di trovarla. E si hai ragione sul fatto che non possiamo varcare il confine, ma ecco possiamo evitare di attraversare il confine, perché se Kagome lo ha fatto a quest'ora sarà già morta o sarà la loro prigioniera, e per evitare di far scatenare una guerra sarebbe più opportuno evitare di attraversarlo e di dire a Bankotsu di mandare un messaggero nella città di Sengoku così da scoprire se hanno visto una una ragazza varcare il confine o se comunque hanno visto una ragazza nuova nelle vie della loro città. Per cui andiamo ragazzi torniamo da Bankotsu.”

Dicendo ciò i soldati dopo essersi riposati un po' risalirono sui loro cavalli e se ne andarono da li così anche io scesi dall'albero in cui ero salito e ripresi il mio cammino verso il regno della sacerdotessa del nord.

Per velocizzarmi mi alzai in volo e cercai di raggiungere il più velocemente il regno della sacerdotessa così da capire come mai io e quell'umana facevamo sempre dei sogni collegati e sopratutto perché speravo mi dicesse come mai nonostante fosse un umana io mi sentivo attratto da lei tanto da volerla proteggere da Bankotsu ed evitare che fosse costretta a ritornare nella sua vecchia casa, mi piaceva averla li nella mia villa.

Continuai il mio viaggio aumentando la mia velocità di volo e infatti nel giro di poco tempo mi ritrovai d'avanti al tempio della sacerdotessa del nord, ma quello che vidi mi fece ribollire il sangue dalla rabbia.

Quello che vidi d'avanti a me, mi fece arrabbiare se così si poteva dire, le sacerdotesse che si trovavano in quel tempio erano state tutte brutalmente uccise, alcune furono dilaniato da morsi di lupi o per lo meno così mi sembrava.

Nel preciso istante in cui atterrai iniziai a sentire un battito cardiaco, anche se questo era molto deboli così mi precipitai all'interno del tempo, pur non avendo il permesso e li riuscì a vedere la sacerdotessa che stavo cercando, a terra sporca dal suo stesso sangue che continuava a uscire dal suo corpo ricadendo a terra formando una pozza di sangue che la circondava completamente.

La raggiunsi e la presi tra le mie braccia per cercare di fermare l'emorragia, proprio mentre appoggiai la mia mano sul suo ventre squarciato da degli artigli, la sentì sussultare e con voce calma mi disse:“Sesshomaru vattene da qui, Bankotsu per ritrovare sua figlia si è alleato con un clan di lupi dell'ovest, il loro capo clan si chiama Daisuke e con lui ci sono anche Amanojaku,che come gia sai di solito sono dei piccoli demoni ai quali piace incitare le persone a realizzare i loro desideri più oscuri e proibiti, ma questi sono enormi credo che siano sotto qualche...... qualche maleficio.” Sesshomaru vedendola diventare sempre più bianca le disse gentilmente:“ora dovresti riposare, fortunatamente essendo un demone stai guarendo, per cui è meglio che stai calma e tranquilla qui. Io invece andrò a riportare in vita le altre sacerdotesse con Tenseiga. Dove è un posto sicuro dove posso metterti?” La sacerdotessa annui e gli indicò un altare, alzandosi Sesshomaru si recò li con la sacerdotessa e quest'ultima gli disse con voce bassa:“poi lasciarmi anche qui, c'è una stanza segreta qui sotto l'altare quindi non ti preoccupare per me, stai attento Sesshomaru mi raccomando.” Dopo aver sentito ciò l'adagiai a terra e mi recai di nuovo fuori dal tempio con l'intento di riportar in vita le sacerdotesse morte a causa dei lupi.

Nel momento in cui sfoderai Tenseiga avevo un brutto presentimento come la sensazione che tra poco sarebbe successo qualcosa li al tempio, ma non dando molto perso a questa sensazione iniziai a riportare in vita le sacerdotesse dicendogli a man mano che si svegliavano gli dicevo che dovevano raggiungere la sacerdotessa all'interno del tempio.

Proprio quando l'ultima sacerdotessa entrò nel tempio, mi si parò d'avanti ai miei occhi Amanojaku che vedendomi mi disse arrabbiato:“demone cane dimmi dove si trova la figlia di Bankotsu e non mentirmi sento il suo odore su di te e non mi mentire.” Quando senti quelle parole mi innervosì talmente tanto che presi sguainai Tokijin e gli risposi alterato:“Tu osi rivolgerti a me con questo tono di voce io sono il figlio del grande demone cane Toga e devi portarmi rispetto inutile demone inferiore. Per quanto riguarda la figlia di Bankotsu non so dove sia o e se anche se sapessi di certo non lo direi a te.” dicendo quelle parole mi lanciai contro quell'inutile demone inferiore e cominciammo così una battaglia.

Sfortunatamente non era debole come credevo in quanto con gli Amanojaku in condizioni normali basterebbe solo un dei miei colpi per metterlo fuori gioco o mandarli all'altro mondo, questo qui invece aveva un potere demoniaco più forte e riusciva nonostante tutto a sopravvivere ai miei attacchi e inoltre risultava avere anche un resistenza e velocità superiore al normale.

Di fatto proprio mentre stavo capendo quale fosse il suo punto debole, cercò di colpirmi fortunatamente con la mia grande agilità riuscì a schivarlo e lo contrattaccai generando dalle miei dita una frusta di luce di color giallo-verde che avvolse l'intero corpo dello Amanojaku, ma proprio nello stesso momento che la mia frusta lo avvolse una luce bianca avvolse il suo corpo con l'intento di proteggerlo dal mio colpo.

E quando lo vidi ancora li in piedi iniziai a pensare che non ce l'avrei mai fatta a sconfiggerlo a causa di quella stupida barriera che proteggeva sempre il suo corpo, o per lo meno era quello che pensavo fin quando non vidi il suo braccio destro essere stato fatto a pezzi dalla mia frusta di luce riuscendo al contempo anche ad avvelenarlo.

Inizialmente non riuscivo a capire come era stato possibile e solo mentre schivavo i suoi colpi riuscì a capire come mai avesse perso solo il braccio destro però volevo avere un ulteriore conferma della mia intuizione così lo colpi questa volta con i miei artigli velenosi non curandomi del fatto che se lo scudo che lo proteggeva si fosse attivato mi avrebbe scaraventato via provocandomi con molta probabilità ferite e fratture.

Così non curante di ciò che mi sarebbe potuto accadere lo attaccai al petto con i miei artigli velenosi riuscendo al contempo stesso a schivare tutte i suoi attacchi, nel momento stesso in cui lo cercai di ferire si attivò la scudo che mi fece sbalzare via.

L'onda d'urto tra il mio attacco e la sua barriera fu più debole di quanto mi ero immaginato e ciò mi fece capire che il veleno che era filtrato nel suo corpo attraverso la ferita che gli avevo causato al braccio stava facendo effetto, e capì anche che lo scudo si attivava ogni qual volta che gli lanciavo un attacco mortale in modo da proteggere il suo cuore e continuare a lottare anche in assenza di uno o due arti così da competere la sua missione.

Di fatto nonostante fosse avvelenato e avesse perso il suo braccio continuava ad avere un ottima agilità e proprio mentre cercavo di schivare il suo ennesimo colpo andato a vuoto vidi, grazie al veleno che la mia frusta di luce gli aveva iniettato nel copro, il suo cuore che stava iniziando a brillare di una luce giallo-verde, la stella luce della mia frusta di luce, e riuscivo perfettamente a vedere che il suo cuore non era posizionato come tutti a sinistra, ma a destra.

Riuscivo inoltre anche a vedere oltre che a sentire che il suo cuore iniziava a battere sempre più lentamente provocando di conseguenza una minore agilità del demone e ciò comprometteva anche una ridotta capacità di proteggersi dagli attacchi.

Sfruttando quel momento decisi di attaccarlo con tutta la forza che avevo con l'intento di ucciderlo definitivamente, di fatto utilizzai la mia tecnica mokomoko in quanto potevo sfruttare il fatto che la mia pelliccia si potesse allungare con l'intento di legare o strangolare altri demoni, questo volta il mio intento si basava fondamentalmente sul legarlo e bloccargli i movimenti così che con la mia Bakusaiga potessi infliggere il colpo di grazia.

Mentre stava morendo Amanojaku disse con voce arrabbiata:“ Non pensare che questo fermerà Bankotsu dal trovare sua figlia. Non puoi neanche immaginare che cosa è disposto a fare per riaverla con lui. Questo è solo l'inizio” dicendo ciò il suo corpo si decompose e finalmente rinfilai la mia spada nella suo fodero e ritornai nel tempio per dire alle sacerdotesse che potevano uscire da quel nascondiglio.

Una volta che diedi il via libero, la sacerdotessa del nord uscì dal nascondiglio,seguita dalle altre sacerdotesse e proprio quando una di queste stava parlando, la sacerdotessa non la fece parlare dicendole con voce calma:“ragazze andate a sistemare il disastro che quel demone ha creato nel cortile del tempio, io vi raggiungerò quando avrò finito di parlare con Sesshomaru.” tutte le sacerdotesse annuirono e lasciarono e ci lasciarono da solo così prima che potesse dire qualcos'altro gli chiesi:“Sono venuto qui per chiedervi una cosa sull'umana che quel demone stava cercando per conto di Bankotsu.” la sacerdotessa non appena sentì che cosa avevo detto mi disse sorridendomi:“so per quale motivo sei qui Sesshomaru, ma la vera domande è se te sei disposto a sentire realmente che cosa vi lega a quell'umana.”

Non sapevo esattamente se ero disposto a sentire che cosa aveva da dirmi la sacerdotessa, ma nonostante tutto volevo sapere per quale motivo io e quell'umana facevamo sempre gli stessi sogni così.....

 

  
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