Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Gentilezza, Lista pumpINK

Gli somiglio

Ho lasciato Fuyumi con LUI, non c'era più niente da dire, niente da aggiungere. Ha preso la sua decisione e, per una volta nella vita, sono d'accordo con mio padre. Noi e la mamma vivremo in un altro edificio. Non dovrò più sorbirmi la sua presenza, non dovrò sentirmi in colpa perché non riesco a sopportarlo.

Accendo la luce della mia stanza, getto a terra lo zaino, mi tolgo la felpa, intravedo la mia figura nello specchio della parete.

Gli somiglio. A parte il colore dei capelli e degli occhi, si vede che sono suo figlio.

Volente o nolente, basta uno specchio per rivedermelo davanti.

“Ma chi vuoi prendere in giro Natsuo?” dico ad alta voce rivolto verso quella figura allo specchio.

Una parte di me ammira mia sorella per la sua capacità di perdonare e Shoto per quella gentilezza che ho imparato a conoscere solamente adesso.

Io non ne sono in grado.

“Anche tu sei gentile.” le parole di mio padre mi risuonano ancora dentro.

Mi odio per essere stato contento di sentirglielo dire, non voglio dargli questo vantaggio. Non voglio che sia contento di come sono. Non è merito suo!

Ok, sta provando a rimediare, ma dannazione... E' troppo tardi, Toya ormai è...

Chiudo gli occhi. Basta. Oggi è stata una giornata pesante. Devo riposare.

Mi butto sul letto, devo decisamente dormire.

“Anche tu sei gentile.” ancora le sue parole in testa.

“No!” dico ad alta voce “Ti somiglio, ti somiglio troppo!”

le lacrime scendono da sole, senza che io possa fare niente per fermarle. Mi abbandono alla stanchezza. Da piccolo mi addormentavo spesso mentre piangevo ed era sempre per colpa di mio padre, forse questa volta è un po' diverso.