Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nocturnal Valex    11/10/2021    0 recensioni
Il corpo di Snape non fu mai ritrovato nella Stramberga Strillante, dove Harry era sicuro di averlo visto morire, ma sei anni dopo quel giorno Harry ha ben altro a cui pensare: qualcuno ritornerà dal passato, e tra amori vecchi e nuove minacce, Harry deve riuscire a mantenere insieme i pezzi della sua vita.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Severus, Ron/Hermione
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Trascorsero due settimane in cui Harry uscì di testa dalla tensione. Ogni mattina si aspettava di leggere sul Profeta che Yaxley aveva trovato Snape, invece gli articoli non parlavano d’altro che dell’incompetenza del Dipartimento Auror, e Harry stava iniziando a crederci.
Aveva risolto la questione di Snape redivivo facendosi interrogare sotto Veritaserum, poi Kingsley aveva stabilito che avrebbero interrogato anche il Pozionista una volta concluso il caso.
Harry non sapeva da che parte iniziare per trovare i Mangiamorte fuggitivi. Ogni volta che avevano una pista scoprivano poi di essere sempre un passo indietro, e l’opzione della talpa al Ministero si faceva sempre più probabile. Non aveva idea di come avrebbero potuto stanarla, e ciò lo rendeva diffidente verso tutti i suoi colleghi, cosa che non aiutava alle indagini.
A metà dicembre in suo aiuto venne il risveglio di Rodolphus Lestrange al San Mungo, dove era ricoverato dal giorno dello scontro sulla costa. Dovettero aspettare due giorni prima che i Medimaghi lo dimettessero, ma alla fine fu scortato nelle celle sotterranee del Ministero in attesa di un interrogatorio che coinvolgesse il Veritaserum.
Il giorno dopo Harry si trovava davanti al marito di Bellatrix che lottava contro gli effetti della Pozione.
-Dove si nascondono Yaxley e gli altri?- iniziò, scaricando in quelle domande tutto lo stress e la frustrazione.
Lestrange scosse la testa -Non lo so, ogni giorno Yaxley sceglie un nuovo edificio abbandonato e ci porta lì- sputò tra i denti, come se non volesse dare nemmeno quell’informazione inutile.
-Solo qui in Inghilterra?- incalzò Harry.
Lestrange scosse nuovamente la testa -L’ultima volta eravamo in una fabbrica abbandonata in Romania-
Vicolo cieco. Se sceglievano un posto casuale ogni giorno in tutta Europa non avrebbero potuto prevedere dove sarebbero andati. Doveva tentare un’altra strada.
-Avete contatti al Ministero? Qualcuno vi aiuta dall’interno?-
Lestrange sorrise divertito -A Yaxley piace farlo credere, ma no. Siamo semplicemente più bravi di voi-
Harry roteò gli occhi -Se con più bravi intendi che siete riusciti a prendere solo due persone indifese, al costo di due di voi morti e te qui sotto interrogatorio, allora concordo- borbottò, nonostante in parte si sentisse punto sul vivo. -Chi avete nella lista?-
-Prima c’erano solo i Malfoy, ma ho letto sul Profeta che sono riusciti a prenderli e che Severus è resuscitato. Direi che il prossimo sarà lui, poi il cucciolo di Lucius, quel piccolo codardo che si è nascosto dietro la moglie- si strinse nelle spalle e cercò di nascondere un sorrisino viscido nel nominare Astoria.
-Sono stati fermi per due settimane, sai perché?- quello era il nodo dei dubbi di Harry: se sapevano dove si nascondeva Snape, perché erano stati fermi così a lungo?
-Yaxley non vuole dare troppo nell’occhio e ha funzionato, dato che avete scoperto i corpi dei Malfoy solo una settimana dopo averli uccisi-.
Era uscito un articolo pochi giorni prima sul Profeta, dove si parlava dell’incompetenza della “Squadra Potter”. Erano trapelate delle informazioni private e ora tutto il Mondo Magico sapeva che Lucius e Narcissa erano stati uccisi cinque giorni prima della scoperta dei loro corpi.
-Probabilmente Severus è già morto da qualche parte, ma voi Auror siete troppo pieni di voi per preoccuparvi se uno di noi muore- e ghignò, segno che non lo aveva detto perché obbligato dal Veritaserum.
Harry dovette contare fino a dieci prima di riacquistare la lucidità necessaria a continuare con l’interrogatorio.
-Devo dire che sono rimasto stupito nel vedere che Severus è caduto così in basso da scoparti il grande Harry Potter- disse ridendo Rodolphus.
Harry non ebbe il tempo di riflettere, perché il suo corpo si mosse da solo e schiantò l’uomo, facendolo finire contro il muro. Non riuscì a pentirsene ed uscì dalla sala interrogatori senza guardare in faccia Ron, che aveva visto e sentito tutto grazie ad un incantesimo posto nella stanza.
 
Harry era stanco di quella situazione. Era stanco dei rifiuti di Snape, della situazione al Ministero con le indagini. Era stanco dei suoi continui rimorsi dell’ultima notte passata con Ginny , con cui da allora aveva solo scambiato parole di circostanza quando la vedeva, senza mai affrontare l’argomento.
Era anche arrabbiato, sempre per gli stessi motivi, e fu grazie a questa rabbia che riuscì a trovare il coraggio di bussare alla porta della casa a Spinner’s End.
Snape aveva l’aria di qualcuno che non dormiva da giorni, e probabilmente era così. Gli aprì tenendo stretta la bacchetta in mano e Harry si chiese se pensasse che Yaxley avrebbe bussato prima di ucciderlo.
Harry lo spinse all’interno della casa e chiuse la porta dietro di loro. Il Pozionista lo guardava perplesso, senza sapere come reagire né cosa dire. -Non mi importa se poi mi caccerai, se ti pentirai di quello che sta per succedere, ma tu sei in pericolo e non so se riusciremo a fermarli prima che arrivino da te, quindi ho bisogno di farlo- disse senza mezzi termini, spintonando ancora l’uomo finché le sue gambe non cozzarono contro il divano, facendolo cadere seduto.
-Non intendo fermarti- mormorò Snape quando ebbe interpretato lo sguardo negli occhi di Harry. Lo afferrò per i fianchi e se lo fece cadere sulle gambe. Avrebbe rimandato i rimorsi a dopo, ora voleva solo godersi il sapore di Harry sulle labbra, e per questo lo baciò.
Harry aveva programmato di essere lui a comandare, a guidare Snape finché questo non si fosse rilassato abbastanza da lasciarsi andare, ma non si lamentò quando Severus lo attirò a sé e lo coinvolse in un gioco di lingue e denti che accese il fuoco in entrambi. -Letto, ora- sussurrò mentre riprendeva fiato e Snape lo prese in braccio senza staccarsi da lui, giusto il tempo di rialzarsi prima di lasciarlo scendere sui suoi piedi.
Barcollarono fino al piano superiore, disseminando le scarpe lungo il tragitto, e si lasciarono cadere sul materasso, dove entrambi persero il controllo e i vestiti.
Se il fisico di Harry era statuario grazie al Quidditch e all’addestramento Auror, quello di Snape era bello a modo suo. La pelle candida era costellata da piccole cicatrici e copriva dei tonici muscoli guizzanti, tipici di un uomo che si curava e non si concedeva eccessi. Il collo era invece una cartina di cicatrici, la pelle era raggrinzita sulla parte sinistra, dove Nagini lo aveva morso e dove ora Harry affondava i suoi denti, alternandoli a dei baci umidi.
-Sei sicuro?- chiese Severus con tono roco mentre ribaltava le posizioni, finendo sopra il ragazzo. Osservò il corpo martoriato di tante piccole cicatrici superficiali.
Harry lo morse con forza sul collo, sopra la cicatrice, e si godette il brivido che sentì scorrere sulla schiena dell’uomo. -Sta zitto, per una volta sta zitto- ringhiò, e fu la loro fine.
 
-Mi sbatterai fuori casa ora?- domandò Harry sollevando la testa dal petto di Severus per guardarlo.
I due si stavano godendo un momento di pace dopo l’attività fisica appena finita e Harry era accoccolato accanto al maggiore, che gli stava distrattamente passando una mano nei capelli corvini. -Non credo, no- e si allungò per lasciargli un bacio sulla fronte. -Come hai detto tu, potrei morire da un momento all’altro, non ho tempo per i rimorsi e gli esami di coscienza- mormorò.
Harry sorrise e tornò steso sul suo petto ad ascoltare il battito ritmico del cuore di Snape. Non avevano ancora avuto tempo di parlare dei loro sentimenti o del futuro, ma andava bene così per entrambi, tra loro era sempre andato bene così. -Ho fame-
Snape sbuffò -Da quant’è che non fai un pasto decente Harry?- gli lanciò un’occhiata sospettosa.
Harry si strinse nelle spalle e si mise a sedere con uno sbadiglio. -Dall’inizio del caso credo, non ho avuto molto tempo per cucinarmi qualcosa- ammise prima di scendere dal letto e cercare i vestiti sparsi a terra.
Il maggiore lo imitò, pronto per andare a cucinare qualcosa per entrambi. Si era appena finito di infilare la camicia nera quando Harry lo afferrò per il braccio e lo guardò allarmato, bacchetta alla mano. -Hai sentito?- sussurrò, mettendosi poi davanti a lui e uscendo cauto dalla stanza.
Severus non aveva sentito nulla, ma si fidava di Harry quindi estrasse la bacchetta e lo seguì. Imprecò tra i denti quando dal piano inferiore arrivò rumore di vetri infranti.
-Ho chiamato la squadra, stanno arrivando- Harry gli mostrò un Galeone e Snape non capì, ma Harry sapeva il fatto suo e immaginava che gli Autori avessero un modo tutto loro per comunicare a distanza.
Quando la prima figura nera comparve sulle scale Harry non esitò a spingere da parte Snape -Stupeficium!- urlò e l’incantesimo fece cadere il primo Mangiamorte, che venne subito rimpiazzato da Yaxley prima ancora che potesse rialzarsi.
-Oh oh, chi abbiamo qui? Il grande eroe eh, sarà divertente ucciderti Severus, ma forse lo sarebbe ancora  di più se ti costringessimo a guardare il tuo amato soffrire- ghignò Yaxley in direzione di Severus, che si stava tenendo pronto con la bacchetta davanti a lui.
Snape ringhiò un Incantesimo di Disarmo, che l’altro parò. -Lascia fuori Harry, è con me che ce l’hai-
In una situazione normale Harry avrebbe alzato gli occhi al cielo. Buon Merlino, era un Auror e aveva sconfitto il mago più potente del Mondo Magico, non aveva bisogno di protezione, ma poi capì che Severus stava prendendo tempo per permettere agli Auror chiamati di arrivare.
-Severus, amico mio, lui è stato il motivo della caduta del Signore Oscuro. Ha lo stesso tuo diritto se non di più di morire per mano nostra- rispose come se fosse ovvio mentre dietro di lui spuntava Alecto Carrow, subito seguita da Selwyn e Mulciber, che si era ripreso dal primo Schiantesimo.
Volarono i primi incantesimi che costrinsero Harry e Severus a rifugiarsi dietro il muro della camera da letto e a rispondere con scarsi tentativi di disarmarli.
Harry si espose oltre il muro per poter prendere la mira e scagliare un Sectumsempra contro Carrow, ma non fece i conti con Yaxley che, vedendo un’opportunità, urlò -Crucio!-.
Gli strilli di dolore di Harry si confusero con le urla di disperazione di Snape, che non poteva intervenire dato che si trovava impegnato a parare gli Schiantesimi di Mulciber e le Maledizioni Senza Perdono di Selwyn. Harry di contorceva a mezz’aria in preda ai dolori di una tortura che Snape conosceva fin troppo bene, la bacchetta ormai dimenticata a terra, mentre Yaxley rideva orgoglioso delle sue capacità.
-Bombarda Maxima!- urlò Severus e la parete più vicina ai Mangiamorte esplose, scagliandoli lontano. Harry cadde a terra col fiato corto, la ferita alla gamba, che tanto ci aveva messo a rimarginarsi, si era rispetta e imbrattava di sangue i pantaloni. Snape lo raggiunse, approfittando del momento in cui gli avversari si stavano rialzando, e lo allontanò dalla porta, raccogliendo la bacchetta del ragazzo. -Harry svegliati, dobbiamo andarcene da qui- mormorò cercando di fare rinvenire Potter, che emise un gemito e tentò di alzarsi.
-Merda- mormorò notando la gamba di nuovo fuori uso, poi il suo sguardò guizzò alle spalle di Severus e, strappata la bacchetta dalle mani dell’uomo, urlò -Protego!- mentre tutto intorno a loro prendeva fuoco.
Severus trascinò Harry lontano dalle fiamme, che ora creavano un muro tra loro e i Mangiamorte e si mangiavano la carta da parati verde tanto amata da sua madre. -Anapneo- mormorò non appena Harry iniziò a tossire per il fumo e subito il ragazzo prese un profondo respiro.
Erano in trappola. Le fiamme si stavano allungando verso di loro e Snape era sicuro che la casa sarebbe crollata a momenti. Quando aveva lanciato l’incantesimo non aveva calcolato che quello esploso fosse un muro portante. Aveva appena iniziato ad intravedere le macerie crollare quando si era dovuto allontanare dalle fiamme.
Una lingua di fuoco li raggiunse, ma dietro di loro c’era solo il muro e non potevano indietreggiare ulteriormente, inoltre Harry stava iniziando a perdere i sensi per il dolore e l’emorragia alla gamba non accennava a diminuire. -Aqua Eructo- pronunciò Severus puntando la bacchetta contro le fiamme più vicine. Dalla punta venne sparato un grosso fiotto d’acqua che spense il fuoco che li circondava, ma quello avanzava impetuoso e Snape iniziava a tossire nonostante gli “Anapneo” che mormorava sia su di lui che sul ragazzo.
Finalmente intorno a loro comparvero uomini vestiti con le familiari divise da Auror, che iniziarono ad urlare tra di loro mentre cercavano di tenere a freno il fuoco. Harry era già svenuto, il suo colorito peggiorava di minuto in minuto e la sua ferita si riempiva di cenere. -Non mollare Harry, non lasciarmi ora- tossì Severus mentre la vista gli si annebbiava e respirare gli veniva difficile.
Si sentì strappare Harry dalle braccia, ma era senza forze e non riuscì a trattenerlo. -No, lasciatelo stare- sussurrò cercando di afferrare il braccio del ragazzo.
Poi tutto divenne nero.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nocturnal Valex