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Autore: LostRequiem    12/10/2021    1 recensioni
Il supplizio di Hyrule e di coloro che la salveranno, in 31 giorni
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prompt: incisione

Numero di parole: 314


#08 Incisione

Il legno è duro al tatto, quando vi affonda la scaglia di selce per aggiungere l’ennesima incisione sul muro. La casa ne è piena, così tanto che pare la dimora di un pazzo.

Ha perso il conto dei solchi, ormai, ma ogni giorno- assiduamente- ne aggiunge uno nuovo al risveglio, come se insieme al legno fosse un modo di incidersi il cuore.

Di notte, quando il buio lo bacia di sogni e i sogni lo affogano con sorrisi fin troppo sbiaditi, ricorda.

Di giorno, anche quando è troppo occupato a proteggere gli altri e se stesso, ricorda.

Il suo viso, la sua voce, i suoi occhi.

 

A volte, per un istante, riesce a convincersi che i sensi di colpa che si trascina dietro da sette anni senza un giorno di sosta siano la giusta punizione per ciò che ha fatto, e il peso che sente al petto e che non lo fa vivere o respirare diventa più leggero.

Quando poi posa lo sguardo su quella vecchia tomba sporca- che hanno costruito gli altri, non lui, perché lui sa che è vivo, non può essere altrimenti, ed anzi il giorno in cui hanno ammassato quelle tre rocce assieme e vi hanno scritto sopra quelle quattro lettere era ad un passo dal buttare tutto giù, tra urla e lacrime, perché lui è certo che non è...- il finto sollievo appassisce, morto come un fiore reciso prima che sbocciasse. 
 


Guardando fuori dalla finestra, adesso Mido riesce a vedere quello che forse vedeva lui all’epoca: un luogo isolato e triste.

Eppure non potrà mai dirgli che adesso lo capisce

 

E gli manca

 

e che gli dispiace.


 

Ed anche se quei segni sono ormai inutili, perché il tempo è come sepolto e non sa fino a quando resisteranno,
affonda sul muro la pietra affilata e incide.

Un 
altro giorno senza di lui, 
un giorno di troppo con se stesso.

   
 
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