Questa raccolta partecipa al #writober.
Sotto al cielo di Ketterdam
#ukiyo:è un termine che deriva dalle due parole giapponesi uku che significa “fluttuante” e yo che significa “mondo”. Il concetto di mondo fluttuante si lega per lo più ad un’antica tecnica pittorica diffusasi nella seconda seconda metà del XVII secolo, in particolare nelle città di Tokyo (una volta conosciuta con il nome di Edo), Osaka e Kyoto, ma oggi questa parola viene spesso associata ad un modus vivendi, un vivere con più leggerezza, senza farsi prendere dallo stress della vita quotidiana.
Infiltrarsi nelle risate (degli altri)
Jesper
Kaz m’ha detto che sono bravo a spendere tutti i miei soldi nei tavoli da gioco, a deludere e amareggiare gli amici, a far perdere il lavoro a mio padre. Non ha detto, però, che so essere leggero come una piuma, infiltrarmi nelle risate degli altri, sottile come polvere da sparo.
Forse fluttuare non è da tutti. Forse non prendermi sul serio aiuta – a non pensare al sorriso di mia madre, ai campi di Jurda infiniti, a quell’energia che sento nelle vene e che non so dissipare.
Ho paura della vita e delle sue conseguenze, quindi chiudo gli occhi e sparo.
(Fa tutto meno paura se il mondo è boato).
(Fa tutto meno paura se il mondo è boato).
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