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Autore: Wolfgirl93    13/10/2021    1 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Respiro
Numero Parole: 814
Rating: Verde
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo: 'Una delle tante favole che Inko raccontava a suo figlio parlava di un lupo e di un piccolo coniglio, si raccontava che il coniglio stesse scappando dal grande lupo cattivo e una volta arrivato vicino ad uno stagno decise di buttarsi dentro e, una volta uscito con il corpo bagnato, si era strusciato nella terra fresca sporcandosi di fango e foglie, facendo così il suo odore era ormai mascherato; eppure nella favola non si sapeva come ma il lupo riusciva a trovare il coniglietto e beh, quella era una di quelle storie con un finale non del tutto felice.(...)'
Genere: Dark, Noir, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fu durante la notte quando la luna piena era alta nel cielo che Izuku scappo dal suo villaggio mentre un branco di lupi lo stava invadendo, lui, un semplice ibrido di coniglio non poteva nulla contro quegli uomini altri e grossi che sterminavano il panico fra i suoi simili.

Sua madre gli aveva sempre insegnato come sfuggire ai predatori ma c’era sempre un trucco che la donna gli aveva detto sullo sfuggire dai lupi, loro erano bravi a sentire il loro odore ma i conigli erano furbi, si rotolavano nell’erba e nel fango per mascherare l’odore e questo li aiutava a sfuggire dai predatori ma con i lupi era diverso.

 

Ricordava bene che sua madre gli raccontava molto favole, alcune con un felice, altre no. In tutte quelle c’era sempre una morale oppure una qualche regola da rispettare per rimanere vivi; essere una specie inferiore e soprattutto una preda era uno svantaggio per loro, dovevano tenere gli occhi ben aperti e le orecchie tese ogni volta che si addentravano nel bosco in cerca di bacche e ogni volta la paura li assaliva finché non tornavano a casa.

Una delle tante favole che Inko raccontava a suo figlio parlava di un lupo e di un piccolo coniglio, si raccontava che il coniglio stesse scappando dal grande lupo cattivo e una volta arrivato vicino ad uno stagno decise di buttarsi dentro e, una volta uscito con il corpo bagnato, si era strusciato nella terra fresca sporcandosi di fango e foglie, facendo così il suo odore era ormai mascherato; eppure nella favola non si sapeva come ma il lupo riusciva a trovare il coniglietto e beh, quella era una di quelle storie con un finale non del tutto felice.

 

Izuku si ricordò di quella storia proprio in quel momento mentre scappava facendo affidamento sui muscoli forti e scattanti delle sue gambe, corse a perdifiato per centinaia di metri prima di trovare una pozza d’acqua, vi si immerse e poi ne uscì in fretta trovando poi un punto in cui la terra era più morbida; si rotolò sporcandosi di fango e erba prima di riprendere la sua corsa.

I conigli non avevano un olfatto troppo sviluppato ma poteva avvertire come il suo odore fosse stato sovrastato da quello della terra e dell’erba fresca, sperò davvero che per una volta le favole avessero torto.

 

I rumori alle sue spalle erano sempre più forti e Izuku cercò di arrampicarsi su di un albero sperando che i lupi non lo vedessero e non sentissero il suo odore.

I rami erano abbastanza robusti da reggerlo e riuscì a non fare troppo rumore mentre si arrampicava, dopo qualche minuto sentì le voci dei lupi urlare di cercarlo.

“E’ andato da questa parte, ne sono certo!” Urlò uno di loro ringhiando facendo rizzare le orecchie del coniglietto che strinse la corteccia dell’albero con forza tanto da graffiarsi i palmi.

“Cercatelo ovunque è un fottutissimo coniglio non un qualche uccello, non può volare e non può nuotare quindi è sicuramente qui attorno.” Disse un altro lupo con la voce più calma mentre si guardava attorno.

“Forza, vieni fuori coniglietto! Se lo farai non ti faremo del male, saremo gentili.” Sussurrò un altro con una nota quasi maliziosa della voce facendo ridere di gusto gli altri del branco.

 

Izuku era pietrificato dalla paura, non voleva morire ma non sapeva come avrebbe fatto a sfuggire a quei predatori; dopo quasi venti minuti sentì le voci dei lupi allontanarsi, non era sicuro se avessero trovato qualcosa che avesse attirato la loro attenzione o se semplicemente si erano annoiati di cercarlo.

Aspettò ancora circa un’ora, lasciando che la luna fosse al suo apice quando lentamente scese dall’albero, aveva il respiro affannoso e il suo corpo era stanco per la lunga corsa e la forza che aveva usato per restare immobile sull’albero.

Cercò di captare ogni suono tenendo le orecchie alte, si incamminò lentamente verso il suo villaggio sperando di trovare qualcuno vivo ma quando superò il grosso tronco di albero che era sulla sua strada ecco che si ritrovò faccia a faccia con due occhi rossi.

“Intelligente la mossa di rotolarti nel fango, devo ammettere che per poco sarei andato assieme agli altri, ma hai commesso un grosso errore coniglietto.” Il lupo si alzò in piedi sovrastandolo, con gli artigli lo tenne fermo mentre una mano gli graffiava la guancia lentamente. “Il tuo respiro sa di erbetta fresca, proprio come quello di tua madre.”

Izuku chiuse gli occhi di scatto e tutto ciò che vide dopo fu buio, non capì bene cosa accadde, non fu nemmeno sicuro di aver sentito qualche dolore ma ora era certo di sapere cosa aveva tradito il coniglietto della favola e lui; entrambi erano spaventati e avevano avuto il respiro veloce, così veloce da spargere nell’aria l’odore del cibo che avevano mangiato in precedenza e così facendo rivelando ai predatori la loro posizione.

   
 
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