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Autore: arashinosora5927    13/10/2021    1 recensioni
Ho scritto una fic per il compleanno di Tsuna.
Auguri amore mio
[5927]
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Ryohei Sasagawa, Takeshi Yamamoto, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tsuna lasciò cadere la testa sulla scrivania con un profondo sospiro, le carte davanti a lui stavano diventando sempre più confuse e mantenere il filo del discorso gli sembrava impossibile.

Con un lamento ricordò a se stesso che doveva essere tutto pronto per il meeting dell'indomani, che non poteva continuare a procrastinare anche se persino i segni impressi sul legno sembravano più interessanti di quel documento.

Sentì la porta del suo ufficio aprirsi e poi chiudersi, dai soli passi riconobbe di chi si trattava, come ormai soleva fare da anni. Non fiatò, non salutò il nuovo arrivato e non gli parlò aspettando che lui lo facesse per primo almeno finché non vide con la coda dell'occhio un altro foglio di minaccioso.

"Takeshi te lo giuro, se quello è un altro documento da esaminare io mi dimetto" disse con un tono così serio da incutersi timore da solo.

Yamamoto come suo solito era una brezza estiva che portava speranza e leggerezza. "Nah, è un invito" disse ridacchiando.

Tsuna sollevò la testa dalla scrivania e prese tra le mani il foglio di carta che gli era stato offerto. "Vuoi trascorrere la serata in totale relax? È appena arrivata una poltrona rilassante" lesse riconoscendo la grafia di Takeshi.

"Allora?" gli chiese questi guardandolo negli occhi con un bel sorriso. Tsuna annuì e le sue labbra si incresparono in una delicata curva. Fanculo il lavoro, tanto comunque il suo cervello aveva smesso di collaborare.

Nel tragitto ufficio e stanza dove doveva trovarsi la fantomatica poltrona rilassante Takeshi gli spiegò che era anche massaggiante, reclinabile e con infinite funzioni, come se avesse letto tutte le recensioni del prodotto e si stesse improvvisando testimonial.

Doveva aspettarselo che si trattasse della sala comune.

"Vedrai Tsuna, ti piacerà" disse a voce più alta Takeshi. Lo spinse letteralmente contro le porte che si aprirono automaticamente e Tsuna si ritrovò al buio, solo una sfilza di note al piano a fargli compagnia.

"Hayato?" domandò cercando di capire che cosa stesse accadendo. L'unico tra loro a suonare il pianoforte era Gokudera.

Ebbe a malapena il tempo di interrogarsi sulla questione che sentì la voce più stonata del secolo urlare a squarciagola "ureshii na kyou wa, tanoshii na kyou wa" andando completamente fuori tempo su quella che sembrava la melodia di "tanti auguri a te."

Tsuna notò immediatamente dalla violenza con cui Gokudera stava premendo i tasti che stava perdendo la pazienza.

"Happii basudee tuu yuu
 Happii basudee tuu yuu" si aggiunse Yamamoto creando ancora più confusione nella sala, Tsuna lo vide avanzare verso di lui con una torta con la bellezza di 28 candeline.

Gokudera sbatté le mani di colpo sui tasti e sospirò. "Avevo detto che dovevate cantarla in italiano!" sbraitò.

"E testa a prato, non ci vuole un diploma al conservatorio per andare a tempo!" aggiunse.

Ryohei si interruppe bruscamente mentre stava intonando il suo assolo di "tanjoubi omedetou, Tsuna" e si voltò verso Gokudera di cui nel buio a stento riusciva a vedere il volto incazzato. "Che cosa vuoi, testa a polpo. Mica sono tutti musicisti come te!" ribatté.

"Sì, ma l'abbiamo provata esattamente tre minuti fa..." gli urlò contro Gokudera rassegnato.

"Mi ero dimenticato come era..." ammise Ryohei grattandosi la testa imbarazzato.

Gokudera si mise le mani nei capelli e sospirò. "Siete voi due che avete deciso di partecipare, non vi ho di certo costretti... doveva essere tutto perfetto dannazione..."

"Maa maa" disse Yamamoto mentre ancora reggeva la torta a un palmo dal viso di Tsuna. "Outa wo utaimashou" concluse facendo saltare definitivamente i nervi di Gokudera che gli urlò contro "quale parte di "in Italiano" non era chiara?!"

Tsuna scoppiò a ridere, la sua risata cristallina e di cuore portò immediatamente l'atmosfera ad alleggerirsi. "Non so come farei senza di voi" disse ridendo fino alle lacrime.

Non si era neanche reso conto che fosse il suo compleanno, aveva lavorato così tanto da dimenticare ogni cosa. "È già il 14 di ottobre?" chiese dopo essersi ricomposto.

Ryohei andò ad accendere la luce e sorrise. "No, è estremamente il 13" urlò.

"Ma in Giappone è già il 14" si affrettò a specificare Gokudera.

"Questo vuol dire che in Giappone è il tuo compleanno e dovresti davvero esprimere un desiderio prima che sulla torta coli altra cera, Tsuna" gli disse Yamamoto.

Tsuna notò che alcune delle candeline si erano dimezzate, prese un bel respiro e soffiò rapidamente cercando di prenderle tutte. Tra gli applausi si concentrò sul suo desiderio sperando che si realizzasse magicamente da un istante all'altro.

"Cazzo, ma questo vuol dire che è il compleanno di Reborn" gli sovvenne improvvisamente. Quasi in panico urlò. "Non gli ho fatto gli auguri!"

"Beh, da qualche parte nel mondo è ancora il 12 ottobre" cercò di tranquillizzarlo Gokudera.

"E poi è in un buona compagnia, non preoccuparti" aggiunse Yamamoto.

Tsuna tirò un sospiro di sollievo poi alzò un sopracciglio. "Questo vuol dire che la poltrona massaggiante non esiste, vero?" chiese affranto.

Takeshi ridacchiò e Tsuna lo guardò malissimo. "In realtà c'è" disse Yamamoto. "Solo che il corriere è in ritardo con le consegne" spiegò.

Ryohei scosse la testa. "In realtà dato che è un regalo da parte di tutti noi e Hibari non c'è, ha rimandato il pacco indietro perché te lo potessimo dare tutti insieme."

Tsuna sorrise, in effetti mancavano in tanti all'appello e non gli sembrava giusto aprire un regalo comune senza che fossero tutti presenti.

"Io ti ho fatto un regalo a parte" disse Gokudera con un certo orgoglio dipinto sul viso.

Tsuna abbassò gli occhi sul dolce ancora davanti a sé chiedendosi se Yamamoto avesse intenzione di reggerlo per sempre o se invece volesse farne porzioni per mangiarlo. "La torta?" chiese incredulo.

Era una bellissima rainbow cake, cosa di cui Gokudera stava parlando più o meno dal giorno del suo compleanno in cui l'aveva vista in vetrina in un negozio vicino un albergo lussuoso dove si era tenuto un meeting. Tsuna era davvero senza parole, apparentemente aveva sposato un pasticcere, oppure semplicemente era polistirolo e colorante, motivo per cui Yamamoto non si azzardava a tagliarla.

"Ma ti pare?" domandò Gokudera ridacchiando. "Questa l'abbiamo presa in pasticceria" aggiunse Ryohei.

Gokudera gli porse una lettera e finalmente Yamamoto allontanò la torta da sotto il suo naso. "Questo è il mio regalo."

Tsuna prese la busta dalle mani di Gokudera, la aprì e ne tirò fuori due biglietti. "Solo andata per Namimori?" domandò incredulo con le lacrime agli occhi.

Gokudera annuì fieramente. "Ho cancellato tutti i tuoi impegni di domani, hai bisogno di una vacanza e di rivedere tua madre" disse.

Tsuna a stento trattenne le lacrime, gli si gettò tra le braccia e lo strinse forte. "Tu sai come rendermi felice" sussurrò. Il desiderio che aveva espresso si era realizzato.

"Il check-in però chiude tra un'ora quindi è il caso che vi diate una mossa" fece notare Yamamoto tirandoli fuori dal loro mondo incantato.

"Cosa? Partiamo adesso?" chiese Tsuna sconvolto. "Ma non ho niente pronto, i documenti, la valigia..." disse sconfortato.

"Ci ha già pensato qualcun altro, non preoccuparti, Sawada" disse Ryohei indicando Gokudera che era sul punto di piangere per quanto fosse fiero di se stesso.

Tsuna sorrise dolcemente, come solo lui sapeva fare, con quella luce capace di illuminare l'antro più buio e nascosto. Mise le mani sul colletto della giacca di Gokudera e sistemò la stoffa con una carezza. "E poi mi chiedi perché ti ho sposato e se sono ancora sicuro di voler stare con te" disse.

Gokudera rispose a quelle parole con un bacio e per qualche istante entrambi si persero nell'altro. Furono interrotti tuttavia da pezzi di torta e specialmente di panna montata coscientemente spalmati sulle loro guance da Yamamoto e Ryohei.

Gokudera inveì contro i presenti, mentre Tsuna si portò un po' un po' di glassa alla bocca leccandosi un dito.

"È anche buona" mormorò mentre Gokudera continuava a minacciare Yamamoto e Ryohei di farli saltare in aria ed entrambi cercavano di ribadire che avrebbero finito per perdere l'aereo.

Tsuna rise nuovamente, a cuor leggero. Poteva avere cento difficoltà e mille problemi, ma di certo aveva la famiglia migliore del mondo e avrebbe custodito per sempre il ricordo di quel compleanno.
   
 
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