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Autore: crazy lion    14/10/2021    1 recensioni
[I pilastri della terra]
[I pilastri della terra]Kingsbridge sta per essere attaccata da William Hamleigh e i suoi uomini e Jack suggerisce ad Aliena di nascondersi nei boschi con Tommy, il loro bambino, ma lei si rifiuta. Che succederà?
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Ken Follett. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE PAURE DI UNA MADRE

 
Era la fine di novembre e tutti stavano lavorando alla costruzione di un muro di cinta per proteggersi da un attacco da parte di William Hamleigh e dei suoi.
La sera prima dell'attacco Jack andò da Aliena, che era ancora alzata e con Richard, suo fratello-
“Voglio che prenda con te Tommy e vada a nasconderti nei boschi” le disse.
Lei non fu d'accordo, obiettò che voleva restare. Allora Jack le suggerì di nascondersi nel bosco, o nella radura dove andavano quando erano ancora amici e leggevano le poesie dei trovatori, ma lei disse di no. Alla fine, esasperato, Jack cedette.
Nessuno dei due dormì quella notte. Aliena, sola nel suo letto, continuava a girarsi e rigirarsi senza mai trovare una posizione Comoda. E poi era qualche giorno che non si sentiva bene. Aveva nausea, le girava la testa e si sentiva sempre stanca.
"Aspetto un altro figlio" gli aveva detto.
E lui era stato felice, come lei del resto. Anche se questo preoccupava entrambi. I soldi che Jack guadagnava non erano molti e ad Aliena sarebbe servito più denaro adesso che era incinta. Ma ne avrebbero discusso una volta finito l'attacco da parte di William. Il fatto che lui venisse a importunarli le faceva schifo, il solo pensiero di rivederlo la atterriva, ma cercò di calmarsi per il bene di Tommy. Lei doveva essere una madre forte per suo figlio. Cadde in un sonno leggero.
 
 
Correva. Aliena scappava nel bosco, con Tommy in braccio. Il bambino non era pesante, ma le rendeva più lenta la corsa. Mise giù il bambino e  lo prese per mano, poi gli disse:
"Corriamo, forza."
Il piccolo la seguì, mentre le stringeva la mano, ma non riusciva a stare al suo passo. Camminava bene e correva, ma on certo veloce come la madre, che decise di riprenderlo in braccio. Voleva raggiungere la radura dov'era stata tante volte con Jack, ma on la trovava. Terreno e alberi, alberi e terreno, era questo tutto ciò che cedeva. A un certo punto, la luce della luna illuminò una figura dalla lunga barba bianca. Era un uomo vestito di stracci, sporco e puzzolente. Aliena poteva sentire il suo odore ora che si avvicinava. Era un fuorilegge, poco ma sicuro.
"Dammi il bambino" le disse, accostandole un coltello a una guancia.
Lei si irrigidì sentendo la lama così vicina, ma non fece quando le aveva chiesto.
"Ho detto dammi il bambino" sibilò l'uomo.
"Altrimenti che fai? Ci ammazzi entrambi? Che cosa ci guadagneresti? E perché vuoi mio figlio?"
Lui, probabilmente stanco di sentirla parlare, gettò a terra il coltello, le strappò il bambino dalle mani e riprese l'oggetto, he avvicinò alla testa del piccolo.
 
 
Aliena si svegliò di soprassalto, sudata e in lacrime. Si alzò in piedi di scatto e accese una candela. Tommy dormiva profondamente. Si rilassò: era stato solo un sogno, un terribile incubo, che però non si sarebbe trasformato in realtà. Non riusciva a capire perché il fuorilegge si fosse  comportato così, ma i sogni non sono sempre chiari, lo sapeva, quindi non c'era da stupirsi che non comprendesse tutto. E poi, almeno adesso era ancor più convinta di non voler andare nei boschi a nascondersi. Si alzò e aprì una finestra, dalla quale tirò giù un secchio di latte di capra. Se ne versò una tazza e lo bevve. Era fresco e la aiutò a non sentire più la gola inaridita. Poi si rimise a letto. Non dormì, ma rimase sdraiata a fissare il soffitto per ore.
La mattina dopo aveva la nausea, a colazione, ma mangiò comunque. Avrebbe avuto bisogno di forza per quello che stava per accadere. Lei e Tommy mangiarono il porridge e poi uscirono. Aliena lo teneva in braccio. Tutti i bambini e gli anziani dovevano andare nel priorato, sentì dire da qualcuno, così uscì dal quartiere povero dove abitava e lo raggiunse.
"Priore Philip, dove dobbiamo andare?" chiese.
L'uomo le sorrise.
"Nel refettorio."
La ragazza si affrettò a entrare. Il refettorio aveva le pareti spoglie e lunghe tavolate con delle panche accanto. Si sedette su una di esse e aspettò. C'erano già molti bambini e anziani. Aliena li contò. Non erano tutti, infatti dopo un po' ne arrivarono altri e qualcuno chiuse la porta a chiave.
"E adesso, che succederà?" chiese un'anziana che teneva per mano un bambino.
"Nonno, perché siamo qui?" chiedeva una bimba.
"Perché dobbiamo nasconderci dagli uomini cattivi, ma vedrai che il tuo papà li sconfiggerà."
Aliena sorrise per quella risposta.
"Anche il tuo" sussurrò all'orecchio di Tommy.
Poco dopo, però, il sorriso svanì dal suo viso. Iniziò a tremare mentre sentiva, grazie a una finestra aperta, gli zoccoli dei cavalli che si avvicinavano. Il muro non avrebbe retto se avessero attaccato, a meno che William non fosse tratto in inganno e non pensasse che era più solido di quanto fosse in realtà.
Potremmo morire tutti oggi pensò Aliena, mentre vedeva alcuni tetti di paglia delle case andare in fiamme e le donne che si affaccendavano per spegnere il fuoco. Il fragore delle spade e delle frecce e pietre lanciate era fortissimo, anche quando qualcuno chiuse la finestra, sostenendo che così sarebbero stati più al sicuro. Tutti tremavano, soprattutto i bambini. Alcuni piangevano, altri chiedevano cosa stava succedendo, se i cattivi stavano vincendo.
"Non riesco a vedere" rispondevano i nonni e cercavano di calmarli raccontando loro qualche favola.
Aliena si strinse al cuore Tommy. Anche lui piagnucolava, non tanto per la paura, quanto perché aveva voglia di giocare e lì non c'era niente con cui divertirsi. Allora la mamma lasciò che si divertisse con le sue mani. Il bambino le piegava le dita, gliele stringeva se le portava alla bocca e le succhiava. Aliena lo fece sedere sulla panca accanto a lei. Dato che aveva lo schienale non sarebbe successo niente al bambino.
"Finirà tutto, vedrai" disse, mentre il brusio e l'agitazione continuavano.
I bambini erano inquieti a causa dell'ansia che gli anziani non riuscivano a nascondere. Nemmeno Aliena ne era capace. Aveva troppa paura. Tremava come una foglia e pensava:
Signore, se deve morire qualcuno fa' che sia io, non Tommy. Ti prego, salvalo!
Non avrebbe sopportato di perdere il suo bambino, di sicuro non sarebbe sopravvissuta al lutto.
Si udirono delle esclamazioni, poi altre pietre che venivano scagliate sui nemici. Si udirono anche delle grida strazianti: probabilmente qualcuno aveva lanciato dell'acqua bollente sugli assalitori. Infine i cavalli e i cavalieri arretrarono e se ne andarono.
"È finita?" chiese un anziano.
"Non lo so, è meglio che restiamo qui dentro ancora un po'" disse Aliena, portandosi una mano al ventre.
Non aveva dimenticato l'altra creatura che portava in grembo ed era stata in ansia anche per lei.
Se avessero ucciso me, l'avrebbero fato anche con il mio bambino pensò, ma il pensiero era talmente orribile che lo scacciò, per non far provare a Tommy la sua stesa agitazione.
Quando tutti videro che le acque si erano calmate, uscirono e si mischiarono alla maggior parte della gente di Kingsbridge che aveva combattuto. Aliena trovò Jack e i due si abbracciarono.
"Stai bene?" le chiese lui, i capelli rossi uguali a quelli di Tommy appiccicati alla fronte.
"Sì" gli rispose con un sorriso.
"E i nostri bambini?"
"Bene. Ho avuto paura, ma adesso è finita."
"Sì, e Richard dice che William non tornerà."
Per fortuna era andato tutto per il meglio e loro quattro erano insieme. E questa era l'unica cosa a contare.
 
 
 
NOTA:
le frasi
“Voglio che prenda con te Tommy e vada a nasconderti nei boschi” le disse.
E
“Aspetto un altro figlio”
sono tratte dal libro.
   
 
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