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Autore: Sia_    14/10/2021    3 recensioni
È appena finita l’ora di matematica quando Marinette decide che è arrivato il momento. Il suono della campanella le martella nei timpani, mentre nasconde tutte le sue cose nello zaino a malo modo e scende un paio di scalini per raggiungere Adrien. Alya la guarda da lontano e le fa un segno di incoraggiamento. Così lei prende un lungo respiro, lo chiama e gli confessa i suoi sentimenti. Quella stessa sera, Ladybug è accasciata sulla spalla di Chat Noir e pensa che sarà sempre tutto inutile: non la vedrà mai come più di un’amica, vero?
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IV.

14 Unrequited (love)

“Non voglio giocare con i tuoi sentimenti, perché vorrebbe dire mentirti e io non voglio farlo. C’è un ragazzo che… è... non posso dirti chi è, le nostre identità devo rimanere segrete.” (Gelatone)

Chat Noir non riesce a smettere di guardare Ladybug con un’espressione sorpresa. E lei nemmeno se ne accorge. Trattiene una risata quando pensa che in effetti non si è accorta di tanto altro per molto tempo. Sussurra tra le labbra che è sempre stato lì, al suo fianco. E lei, impegnata com’è ad arrampicarsi sul parapetto e ad urlare, nemmeno se ne accorge. 

“Adrien Agreste, ti amo!” Lo ama. Chat Noir sorride, angola un po’ il viso e rimane a guardarla divertito: glielo rinfaccerà per tutto il resto della loro vita insieme. 

Ladybug si gira verso di lui, indossando un paio di guance arrossate a causa del freddo di fine marzo. Ha il fiato corto per le urla che ha lanciato in cielo, ma sembra ancora piena di energie. È così bella. “Credi che mi abbia sentito, questa volta?” 

“Sì, credo che questa volta ti abbia proprio sentito.” 

La giovane sorride e appoggia di nuovo i piedi a terra. Torna ad essere qualche centimetro più bassa di lui ed è costretta ad alzare il viso per guardarlo per bene. “L’idea che lo sappia mi terrorizza.” 

“Perché sei Ladybug? In fondo, c’è una possibilità che non ti abbia sentito adesso, non pensarci troppo” Ironizza e la fa ridere: l’ombra sotto la maschera di Ladybug sparisce per un secondo e il cielo di Parigi prende una sfumatura più chiara. O sono le stelle più luminose? 

“Mi auguro che non mi abbia sentito, Chaton!” sbotta lei, nascondendo le labbra sotto il palmo della mano. “Immaginati la scena: Adrien scopre che Ladybug gli muore dietro da tre anni e poi scopre che Ladybug altro non è che…” 

Che?” 

Chat Noir decide a quel punto di distogliere lo sguardo e lo lancia verso il cielo. Lo sa che ha di nuovo messo un piede nella conversazione che entrambi stanno cercando di evitare da mesi. Mettere giù la maschera fa paura e fa paura principalmente perché Gabriel, anche noto come Papillon, il vecchio mostro di Parigi, è suo padre. Questa volta però è diverso: essere Adrien Agreste in un mondo in cui Ladybug ama Adrien Agreste non è poi tanto male. 

Il suo stesso nome le rimane sulla labbra e le punge la pelle, facendola sentire una codarda. Potrebbe dire lui qualcosa, non le piace l’idea di confessare i suoi peccati per prima. Marinette, hai presente? Mi hai visto senza costume un sacco di volte. Con la coda dell’occhio punta lo sguardo su di lui e lo osserva: chissà se si sono mai incontrati per Parigi senza maschera prima d’ora. Il pensiero la rende euforica. 

“Me” conclude alla fine, sorridendo calma. 

“Sono sicuro che adorerà Me, sembra una tipa simpatica.” 

Ladybug scuote il capo e gli tira un pugno sulla spalla, “Ti giuro, a volte sei insopportabile!” 

Chat Noir ferma un secondo attacco con la mano destra e la tira verso di sé divertito. Gli viene naturale ora che una delle barriere tra loro è stata abbattuta e crede che anche la seconda stia per andare giù. Una piccola crepa tra i mattoni sembra rivelargli più di quanto gli è concesso vedere e la sua mente fa presto ad immaginare la treccia di Laduybug che cade in ciocche sulle spalle. È così che adesso lei li tiene a scuola, tranne nelle ore di matematica: quando si concentra allora tira su i capelli in una coda alta.     

“E tutto il resto del tempo? Incantevole, vero?” 

L’indice della supereroina gli tocca la punta del naso e lo respinge via in fretta. Non lo fa per togliere valore alle sue avance, ma perché quel ritorno al passato e la consapevolezza dei suoi sentimenti la fanno sentire insicura. “Te l’ho appena detto, gattino, mi piace Adrien.”

“Almeno lui è incantevole?” 

Ladybug sorride, appoggia le mani ai fianchi e assume un’espressione sognante, “Lui è adorabile e molto meno insopportabile di te.” 

Chat Noir accusa il colpo, ma non riesce a non ridere alla provocazione. O meglio, non riesce a non ridere perché sono la stessa persona e lei non ha ancora fatto due più due: in effetti, se Ladybug è la ragazza che pensa che sia, allora non è mai stata una cima in matematica. Si appunta che prima o poi, finita quella conversazione, si offrirà di darle una mano. 

“Non ho proprio speranze di ottenere il tuo cuore con una tale concorrenza, vero?” le chiede, appoggiando le mani al parapetto della torre. 

“È probabile che rifiuti i miei sentimenti, penso che sia innamorato di una ragazza… qualche anno fa mi aveva confessato di provare dei sentimenti per Kagami, una nostra amica, ma poi… credo ci sia qualcuno nel suo cuore e non sono io, Chaton” 

Sei tu

“Se mai il mio, di cuore, sarà in grado di ricucire la ferita, mi piacerebbe che prendesse la forma del tuo.” Ladybug gli sfiora l’avambraccio con le dita e gli sorride nella speranza di attutire il dolore. 

Chat Noir distoglie lo sguardo, fa troppo male guardarla quando dice certe cose. “Sei sleale.” Riesce a sussurrare, lasciandosi scappare una risata leggera.

“Perché?” 

Non le risponde, è troppo impegnato a non arrossire fino alla punta delle orecchie da gatto, rigorosamente abbassate verso il basso. Ce l’ha già, la forma del mio cuore

 
Torno a pubblicare, ish! Quando mi era mancato questo fandom nel giorni di stallo! 
Approfitto di questo angolino per ringraziare tutti quelli che stanno recensendo la storia e che l'hanno aggiunta tra seguire e preferite. Grazie davvero. 
Passo poi ad una precisazione: ho pensato che fosse un po' naturale, che venisse da sè insomma, che Adrien riconoscesse tra le parole d'amore e il modo di arrossisre e di muoversi una sua compagna di scuola. Spero che si capisca çç ho fatto il possibile per renderlo chiaro, ma a volte ho paura di dare troppo per scontato. 
Intanto vi ringrazio ancora, 
Sia 

 
   
 
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