Videogiochi > Genshin Impact
Ricorda la storia  |      
Autore: Wolfgirl93    14/10/2021    0 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Celare
Numero Parole: 2792
Coppia: Xiao x Aether
Rating: Giallo
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo:' Nel giorno del suo diciottesimo compleanno ogni ragazza ancora vergine doveva recarsi al tempio per diventare una delle concubine del re Alato e passare con lui la sua vita.
Era così che Aether ricordava i pomeriggi a casa, a sentire sua sorella che parlava di questo rito e che si stava preparando a venire scelta per andare alla corte del re; era una tradizione strana una di quelle che esistono nei libri di fiabe dove un giorno un principe coraggioso accorrerebbe in soccorso delle fanciulle e ucciderebbe quel re malvagio riportando la pace nel regno; purtroppo per loro quella non era una favola e purtroppo per loro il re Alato era immortale essendo una divinità celeste.(...)'
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aether, Lumine, Xiao
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nel giorno del suo diciottesimo compleanno ogni ragazza ancora vergine doveva recarsi al tempio per diventare una delle concubine del re Alato e passare con lui la sua vita.

 

Era così che Aether ricordava i pomeriggi a casa, a sentire sua sorella che parlava di questo rito e che si stava preparando a venire scelta per andare alla corte del re; era una tradizione strana una di quelle che esistono nei libri di fiabe dove un giorno un principe coraggioso accorrerebbe in soccorso delle fanciulle e ucciderebbe quel re malvagio riportando la pace nel regno; purtroppo per loro quella non era una favola e purtroppo per loro il re Alato era immortale essendo una divinità celeste.

 

L’idea di lasciar andare sua sorella era dolorosa ma molti parlavano di una vita agiata e di cibo e acqua a volontà per chi diventava la concubina della divinità, per molte l’essere scelta era una benedizione ma per altre era solo una cosa spaventosa.

 

Qualche giorno prima dei loro diciotto anni - Aether e sua sorella Lumine erano gemelli nati lo stesso identico giorno - il biondo si ritrovò a passeggiare per vie della città non era solito passare vicino ai templi o alle scuole prestigiose ma quel giorno il suo destino era passare di lì e quando lo fece si ritrovò a fare i conti con una verità scioccante.

“Dicono che Alatus, la divinità che ci protegge prende delle giovani solo per creare un erede, dicono che molte non abbiano fatto ritorno perché morte durante l’accoppiamento.” Una donna parlava guardinga osservando attorno a lei mentre il suo interlocutore scuoteva il capo sconvolto.

“Mia figlia compie diciotto anni fra un mese, non voglio che muoia per colpa di quel mostro!” Gridò l’uomo mettendosi le mani nei capelli.

“Ho salvato mia figlia lo scorso anno facendole perdere la verginità con una verga di legno, non essere più pura l’ha salvata dal suo destino e dalla condanna a morte.”

Aether non ascoltò altro di quella conversazione ma anzi corse subito a casa ad avvertire la sorella, non voleva perdere la sua unica sorella – l’unica persona che gli era rimasta al mondo – solo perché un Dio aveva deciso di usare delle ragazze come suo giocattolo personale e come suoi incubatori.

 

“Aether sono tutte leggende, Alatus è un dio buono che protegge la nostra terra da millenni e non ucciderebbe mai le sue concubine! Quello che hai sentito è solo la paura di alcune persone ma ti assicuro che io sono tranquilla; a breve toccherà a me e non vedo l’ora di venire scelta per questo compito.” Lumine sembrava sorda alle parole del fratello e Aether si ritrovò a pensare ad un piano per salvarla, cosa poteva fare lui un semplice ragazzo per fermare un Dio?

 

 

Quando il sole fu alto al suo Zenit un corteo di cinque ragazze salì al tempio del re Alato tutte vestite di bianco e tutte con un cappuccio sulla testa a nascondere i loro visi, era così che il Dio le sceglieva, senza badare al loro aspetto e al loro ceto sociale.

 

Un forte battito d’ali fece tremare le presenti che guardavano il grosso Garuda – un uccello gigante con il becco d’argento e le piume di giada – che atterrò di fronte alle ragazze.

Il Dio non si mostrava mai con il suo vero aspetto ma optava per quello più animalesco per prendere le sue concubine e portarle con sé nel suo regno sulla montagna più alta del loro piccolo paese – si diceva che vivesse in un castello fra le nuvole, ma nessuno era mai riuscito a vederlo e chiunque ci era riuscito non era mai tornato indietro -.

Senza usare parole umane Alatus indicò con il becco una delle ragazze e senza aspettare la prese con uno dei suoi grandi artigli e salì nel cielo svanendo fra le nuvole con la sua nuova concubina.

 

Aether sentiva il vento sferzargli in faccia e cercò di non urlare quando il grosso volatile emetteva quei versi inumani che gli facevano rimbombare tutto il corpo.

Si era offerto al posto della sorella e non sapeva se quel suo affronto lo avrebbe portato alla morte o avrebbe decretato la fine del suo intero villaggio.

Il biondo era riuscito a condurre la sorella lontano assieme ad un amico e la mattina della cerimonia aveva preso i suoi vestiti e si era diretto, assieme ad altre ragazze, verso il tempio per offrirsi come ripiego.

 

Il volo fu fin troppo veloce, le ali di Alatus erano forti e veloci e in pochi minuti Aether poté ammira il famoso castello fra le nuvole, una grossa struttura di pietra immersa fra le nuvole e nascosta dal mondo.

Il re Alato atterrò delicatamente e liberò la presunta ragazza dalla sua presa prima di iniziare a cambiare aspetto: il suo corpo enorme divenne più piccolo e ben presto raggiunse un’altezza poco più alta di quella di Aether, il suo viso era morbido e delicato e i suoi occhi erano color ambra con un aspetto ferino. Aveva un corpo ben strutturato con vesti sgargianti degne di un Dio e sul braccio destro un’intricato tatuaggio verde che sembrava raffigurare la sua forma animale.

Aether guardò per qualche secondo il vero aspetto del Dio prima di cadere in ginocchio, pregò per la sua vita sperando che la divinità lo graziasse e non facesse del male al suo popolo.

“Pensi che io sia stupido?” La voce graffiante del Dio arrivò alle orecchie del ragazzo che alzò appena la testa per guardarlo da sotto il tessuto del cappuccio. “So bene cosa ho scelto.” Ammise Alatus prima di usare la sua mano, che manteneva delle unghie lunghe e affilate, per togliere il cappuccio dalla testa dell’umano.

 

Aether si sentiva inerme, aveva voluto ingannare un Dio ma quest’ultimo si era accorto della cosa e non lo aveva ucciso ma anzi lo aveva scelto.

“Perchè mi avete scelte sapendo che sono un uomo? V… Volete mangiarmi?” Chiese il ragazzo tremando appena al pensiero, forse era per quello che era stato scelto, Alatus prediligeva le donne con cui accoppiarsi ma voleva degli uomini per nutrirsi.

 

La divinità scosse il capo prima di voltarsi “Alzati da terra e seguimi.” Disse secco prima di incamminarsi verso il cuore del castello.

Aether lo seguì ubbidiente e mentre lo seguiva notò come quel posto sembrasse troppo silenzioso, come vuoto.

Solo quando entrò in una stanza, che sembrò una specie di stanza da bagno, vide che c’era qualcuno; una ragazza con lunghi capelli color del cielo e due corna che spuntavano dalla testa sorrise appena i due entrarono e si chinò per onorare il Dio.

“Bentornato maestro, vedo che abbiamo un nuovo ospite.” La voce della ragazza era dolce e calma mentre parlava e il suo sorriso non abbandonò mai le sue labbra.

“Preparalo, Ganyu, mi aspetto che sia nutrito e pulito quando tornerò, sai cosa devi fare.” Disse secco Alatus prima di uscire dalla stanza lasciando i due da soli.

 

Aether fu spogliato e condotto in una vasca piena d’acqua calda e petali e per la prima volta provò il piacere di un bagno caldo, era sempre stato abituato a lavarsi nel fiume oppure con l’acqua piovana accumulato in un secchio ma mai aveva sentito un’acqua così calda a contatto con il corpo.

“Come vi chiamate?” Chiese Ganyu mentre gli massaggiava il corpo con un unguento profumato.

“Aether, ma per favore, datemi del tu… Non sono nessuno di importante.” Ammise sentendosi un po’ a disagio, non ricordava neppure se i suoi genitori tendevano a lavarlo o se lo aveva sempre dovuto fare da solo, quindi quel trattamento era così nuovo per lui.

“Siete lo sposo di Alatus e devo prendermi cura di voi, padron Aether.”

“Sposo?!” Urlò il ragazzo facendo sobbalzare la povera ancella che si allontanò di scatto per la paura di aver sbagliato qualcosa. “S… Scusami è che, credo di aver capito male… Ho preso il posto di mia sorella ma era lei la predestinata per questo posto e non capisco perché il re Alato voglia proprio me.” Spiegò con più calma il biondo convincendosi che quello che aveva sentito fosse stato un errore.

 

Ganyu riprese a massaggiare il corpo del ragazzo prima di passare ai suoi capelli. “Avete capito bene, le ragazze che vengono qui non passano mai sotto le mie cure ma vanno dirette nella stanza dell’harem eppure il maestro non va mai da solo se non per portare cibo o qualche dono per tutte; chi viene qui è perché ha un ruolo più importante e voi siete il primo uomo a venire qui, il primo sposo che il maestro trova.” Le parole dell’ancella erano dolci mentre spiegava quelle cose a Aether, nella mente del biondo però tutto sembrava così sbagliato.

“Ma sono un uomo.” Disse quasi come a trovare un errore in tutta quella faccenda, aveva visto diverse coppie dello stesso sesso nel suo villaggio ma gli sguardi che ricevevano erano così raggelanti da far accapponare la pelle a chiunque, quindi perché un Dio voleva un uomo come suo sposo?

“Lo vedo.” Disse semplicemente Ganyu sorridendo prima di prendere una bacinella piena di d’acqua e versarla sui capelli del biondo per mandare via la schiuma creata dalla crema che aveva usato. “Potete uscire adesso.” Disse mentre si alzava e recuperava un telo per avvolgere il corpo minuto del ragazzo, tamponò ogni parte del suo corpo e una volta asciutto passò ai suoi capelli.

“Al maestro piacciono molto i capelli lunghi.” Spiegò la ragazza mentre spazzolava i lunghi capelli di Aether, decise di lasciarli sciolti ad asciugare mentre si allontanava per aprire un armadio; prese una veste verde con ricambi oro e aiutò il ragazzo ad indossarla prima di fermarsi qualche secondo a guardare il lavoro appena fatto. “Adesso mangerete e poi incontrerete il maestro.” Spiegò Ganyu prima di accompagnare Aether in un’altra stanza; fu li che fece la conoscenza di Xinagling una delle ragazze prese dal Dio, la giovane adorava così tanto cucinare che aveva chiesto ad Alatus di poter usare le sue cucine per destreggiarsi con nuovi piatti e la divinità aveva accettato di buon grado il suo desiderio.

“Xinagling, questo è padron Aether, Alatus, ci tiene particolarmente a lui quindi per favore preparagli il tuo miglior piatto.” Chiese l’ancella prima di preparare la tavola per il giovane.

“Sarà fatto!” L’entusiasmo della cuoca era contagioso, tanto che Aether si ritrovò a sorridere per la prima volta da quando era arrivato lì, era bello sapere che tutti sembravano così gentili ma l’unica persona che lo spaventava era Alatus.

 

Mangiò uno dei piatti migliori che avesse mai assaggiato e quando finì venne scortato da Ganyu nell’ennesima stanza, aveva così tante domande da fare, domande su che destino lo aspettasse o su che cosa il Dio aveva intenzione di fargli ma ogni domanda gli morì in gola quando – entrato nella grande sala – vide che la divinità lo stava già aspettando.

Con un cenno del capo Alatus congedò Ganyu che se ne andò dopo aver fatto un lieve inchino lasciando i due da soli.

“Mi vuole mangiare?” Chiese di punto in bianco Aether guardando il Dio che lo osservava.

Alatus alzò gli occhi al cielo e sospirò prima di fare qualche passo avanti. “Non mangio gli umani, men che meno il mio sposo.” Spiegò prima di allungare una mano artigliata verso il viso di Aether e accarezzargli la pelle candida stando attento a non graffiarlo. “Puoi chiamarmi Xiao o Alatus, come più ti aggrada.” Spiegò lentamente Xiao guardando il viso spaventato dell’umano. “Tu facevi parte del mio destino, un ragazzo che celava la sua identità fra alcune donne e che sarebbe stato il mio sposo per la vita.” Ripeté le parole della vecchia saggia mentre osservava un punto oltre le spalle del giovane, anche per lui era una sorpresa sapere di aver trovato la sua anima gemella ma sapeva anche che le previsioni di Madame erano sempre state corrette.

 

Aether era sconvolto, Xiao non lo stava prendendo in giro, non lo avrebbe mangiato e anzi secondo lui era il destino che li aveva fatti incontrare; poteva un semplice umano ribellarsi al destino? Quella prima notte la passarono parlando, o meglio Aether faceva molte domande e Xiao cercava di rispondere almeno alla metà; il Dio non era molto amante delle chiacchierate ma provò a fare uno sforzo per il suo sposo.

 

Non ci fu nessun matrimonio in grande stile e neppure una cerimonia, solo un piccolo rituale in cui Madame, la saggia che viveva con Xiao, unì le loro mani e pregò per loro affinché le loro anime vivessero sempre l’una accanto all’altra.

 

 

TRE ANNI DOPO

 

Aether si affacciò al grande terrazzo che dava una vista incontaminata sulle nuvole e sulle città sottostanti, era passato molto tempo dal suo arrivo al castello ma quel panorama gli sembrava sempre la cosa più bella del mondo.

Ad un tratto due mani gli afferrarono il bordo della veste che indossava e quando si voltò sorrise nel vedere i suoi figli sbattere le loro piccole ali mentre cercavano di raggiungere la sua altezza.

“Quante volte vi ho detto di non svolazzare sul terrazzo?!” Borbottò il biondo prima di prendere in braccio i due bambini e baciargli sulle guance delicate.

Erano così belli, Zhao, il più grande, aveva i capelli del padre e gli occhi grandi e dorati di Aether assieme a due ali color giada uguali a quelle di Xiao, mentre Maylin, la più piccola, era la copia carbone di sua madre con occhi e capelli color dell’oro e delle piccole ali ancora acerbe anch’esse verdi.

 

Durante i due anni al castello Aether aveva scoperto diverse cose della vita di Xiao, aveva scoperto i suoi poteri, il fatto che fosse gentile nonostante mostrasse sempre un atteggiamento freddo e infine dopo il primo anno sentì l’amore crescere dentro di lui e lo stesso fu per la divinità.
Da quando il biondo era arrivato al castello, il Dio aveva smesso di prendere concubine e quelle che erano rimase nel suo castello le aveva riportate al tempio con dei doni d’oro per poter continuare la vita agiata che aveva avuto con lui.

 

Ci fu un rituale per rendere fertile il giovane umano e dopo diversi tentativi e molta da paura da parte di Xiao - quello che stavano usando era un metodo molto pericoloso per chi doveva portare il figlio - provarono a dare al Dio degli eredi.

Fu un percorso lungo e difficile per Aether che sopportò dolori e problemi durante l’intera gravidanza, nel momento in cui guardò negli occhi di quei due angeli, che il cielo gli aveva mandato, che ogni dolore che aveva sopportato passò in secondo piano lasciandogli solo la gioia e l’amore ad avvolgerlo.

 

“Mamma, papà ha detto che non puoi stare al freddo.” Spiegò Zhao guardando Aether con i suoi occhioni dorati e ovviamente Maylin lo seguì a ruota annuendo con forza come a dare enfasi alle parole del fratello.

“Sto bene.” Disse semplicemente prima di baciare rumorosamente le guance dei bambini facendoli ridere.

“Fa troppo freddo per te qui.” La voce di Xiao lo fece voltare e subito Aether sorrise dolcemente nel vedere suo marito arrivare da lui, prese i bambini fra le braccia e guardò l’umano con sguardo severo. “Madame ti ha detto di stare a riposo, o sbaglio?” Chiese alzando un sopracciglio come a fargli capire che non ammetteva repliche.

Aether sospirò prima di annuire “Madame lo ha detto ma devo ricordarti che ho portato due bambini in grembo senza problemi? Un secondo parto con un solo bambino non sarà certo così traumatico come il primo.” Spiegò prima di poggiare una mano sulla pancia che stava crescendo lentamente.

Xiao lasciò scendere i bambini che corsero via dai genitori per andare a giocare lasciandoli soli mentre l’aria fresca della sera iniziava ad accarezzare i loro visi.

“Sono solo preoccupato per te, fammi fare almeno questo.” Mormorò Xiao prima di circondare delicatamente il corpo di Aether e stringerlo a sé prima di lasciargli un bacio delicato sulle labbra.

L’umano ridacchiò appena con le guance rosse, era sempre emozionato quando Xiao gli mostrava ciò che provava o quando aveva questi moti di dolcezza.

“Beh buffo da parte tua dirlo quando fino a pochi mesi fa non ti facevi problemi a sbattermi contro il mu...” Le parole di Aether furono bloccate dalla mano artigliata di Xiao che lo guardò scioccato e imbarazzato.

“N… Non dire altro! Ho capito ma sono comunque preoccupato e voglio solo che tu stia bene...” Sussurrò Alatus prima di accarezzare la pancia gonfia del suo sposo.

“Lo so, scusa. Cercherò di non prendere freddo e di non stancarmi troppo così Shui potrà crescere sano e forte.” Aether appoggiò la testa conto la spalla di Xiao e rimasero fermi così lasciando che l’aria li cullasse mentre i loro due cuori battevano in sintonia.

“Ti amo Aether.”

“Anch’io.”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Genshin Impact / Vai alla pagina dell'autore: Wolfgirl93