Jack e Adam stavano camminando oramai da quelle che sembravano ORE, in quella valle bianca che sembrava uno di quei paesaggi che i bambini guardavano alla televisione, durante i cartoni animati.

Adam stava spiegando tutto questo a uno scioccato Jack, quando capì che non aveva mai visto cartoni animati.

“Non posso credere che non li hai mai visti. Sono la cosa più bella che…oh, ecco, lo sapevo, quando parlo con te, mi trasformo irrevocabilmente in un fanciullo. Tutto ciò è vergognoso!”
“Vergognoso? A me sembra bellissimo!” disse Jack.
“Mi stai prendendo in giro?”

“Assolutamente no. Ho saputo che le persone passano tutta la vita a cercare il fanciullino dentro di loro, andato perduto. Se hai la fortuna di ritrovarlo, devi esserne felice. Adam? Perché mi stai abbracciando?” chiese Jack stupito.

“Io…sono solo grato. Magari si potrebbe pensare che la cosa che mi rende più felice di essere uscito dalla gabbia, sia stata la ritrovata libertà, ma in realtà è stato aver trovato TE. Se non fossi uscito da lì non ti avrei mai conosciuto e mi sarebbe mancato tutto questo.”

“Non credo, non si può sentire la mancanza di qualcosa che non hai mai conosciuto.”
“Oh, credimi, io avrei sentito la tua mancanza.”
Jack aveva gli occhi che brillavano.

“Sai, Adam, devo confessarti una cosa, anche tu mi rendi felice.”
“Io non ho detto che tu mi rendi felice.” Ridacchiò Adam.

“Certe cose per dirle non è necessario usare la bocca.” Disse Jack dandogli un dolce bacio.
“Jack…dovremmo cercare Castiel e i nostri fratelli.” Disse Adam sorridendo.

“D’accordo, ma già so che non gli accadrà niente di male.”
“Come puoi esserne sicuro?”
“Non sento delle energie cattive, oh, guarda…un coniglietto.” Disse vedendo il piccolo coniglio scappare.

“Jack, che fai? Non si inseguono i conigli bianchi, non hai mai guardato Alice?”
“Chi è Alice? Oh, non importa, è così carino.”
“Jack, Jack, aspetta!” disse Adam rincorrendolo.
 
Adam gli corse dietro, fino a quando la radura non si trasformò in un bosco.
BZZZZZZZZZZZZZZZZZZ
BZZZZZZZZZZZZZZZZZZ
BZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ

“Jack, Jack, che cos’è questo ronzio, è TERRIBILE, fallo smettere!!!” disse Adam coprendosi le orecchie con le mani.
“%&3FJòp97jjjyttttttuuiij44444AAAAAAAAA!”

Adam guardò Jack a bocca stupita, notando che tutti gli animali del bosco, ora materializzati dal nulla, avevano smesso di fare quel ronzio disturbante.

“Spiegatemi, qual è il problema!”
BBBBZZZZZZZZZ
CCCCCCCJJJJJJJJJJJJ
HHHHHHHHHHHHHHHH
LLLLLLLLLLLLLL
“Jack…”

Jac aveva aperto gli occhi e si era voltato verso di lui.
“Si tratta del linguaggio universale.”
“Del cosa??”

“Questi animali hanno un linguaggio diverso per ogni specie, cercano invano di comunicare tra di loro e quindi di trovare una lingua che sia in grado di unire tutti loro, ma è IMPOSSIBILE e quindi ne soffrono.”
Adam deglutì e si schiarì la voce.
“Non avete bisogno di capire la lingua di tutti!!!”

“Adam? Che stai facendo? Loro non ti capiscono.”
“Fin dall’alba dei tempi, il genere umano non si è capito tra loro! Hanno lasciato che le loro differenze e il loro linguaggio, li allontanasse! Hanno creato confini sulla Terra, l’hanno trasformata e così facendo hanno trasformato loro stessi!”
“Adam…”

“Troppo presi da noi stessi non abbiamo capito che esiste un linguaggio universale, ma che noi non potremo mai accedervi, fintanto che non riusciremmo ad amare anche chi è diverso da noi. Non dobbiamo capirlo, soltanto amarlo, in quanto creatura vivente come NOI. Allora forse solo allora, non ci sarà più bisogno di imparare una nuova lingua, perché ci sgorgherà dal cuore, fluendo dal nostro sangue e fuoriuscirà dalla nostra bocca. Non sarà fatta di vocaboli, ma sarà un canto mai conosciuto prima e sarà composto da dolcissime melodie. Allora tutte le creature di questo mondo, si ameranno senza bisogno di parole e balleranno insieme sotto la luce…della luna.”

Gli uccellini, i tigrotti, le lepri, i cervi e gli orsi, ascoltavano tutto questo, sui rami e nascosti tra gli alberi, mentre Jack con le lacrime agli occhi, andò da Adam e lo abbracciò da dietro.
“Ti amo tantissimo.”
“E sono tanto orgoglioso di te.” Disse Adam.
Jack lo fissò stranito.

“Perché le mie parole, sono le tue parole e saranno la tua gratitudine e la tua riconoscenza…” recitò Jack.
“E il mio amore sarà il tuo amore, allora non mi stupirò più di quella che un tempo lontano veniva chiamata telepatia, perchè è qualcosa che ho sempre avuto.”disse Adam.
“E saprò che quello che penso io, lo pensi anche tu e quello che provo lo provi anche tu e le risposte che ho sempre cercato, le avevo sempre dentro di me.” disse Jack.

Una luce si sprigionò potentissima tra di loro e d’un tratto il bosco era tutto illuminato da una luce bellissima, gli animali erano tutti tra loro e i ragazzi si accorsero di una cosa incredibile.
“Sono…sono diventati tutti….cuccioli.” disse Adam, accarezzando un cervo.

“ Siamo tutti così, in principio, fanciulli, che veniamo al mondo in un ambiente ostile e impauriti dal male, diventiamo diffidenti e sgarbati, ma in realtà ognuno di noi, ha un fanciullo dentro di sé, che piange da dietro le sbarre, perché vorrebbe uscire di nuovo fuori.” Disse Jack.













devo confessare che questo capitolo mi fa piangere... T_T sono una sentimentale, parlare di cuore e di lingua universale, mi smuove troppo qualcosa dentro..