Titolo: Don't give up
Autore: My Pride
Fandom: Batman
Tipologia: Flash Fiction [ 470 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Jason Peter Todd, Damian Bruce Wayne
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life, Malinconico
Avvertimenti: What if?
Writeptember: 1. X solleva di peso Y || 4. Non mollare prioprio adesso


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

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    Con il corpo di Damian premuto contro la sua schiena, Jason avanzò a tentoni nella mezza oscurità.
    Non aveva idea di quanto tempo fosse passato e da quanto stesse camminando con l'altro caricato in spalla, ma non aveva ancora ripreso conoscenza e, per quanto gli avesse fasciato le ferite al meglio delle sue possibilità con ciò che aveva a disposizione, riusciva a sentire il sangue appiccicargli le dita mentre lo sorreggeva per le cosce.
    Inciampando nei suoi stessi piedi, Jason imprecò, percorrendo quel lungo corridoio senza sapere con esattezza dove stesse andando. Non ci voleva, non ci voleva proprio. E tutto a causa di quel maledetto Zsasz. Era fuggito prima che Jason potesse fargli la pelle, ma non era arrivato in tempo da impedirgli di affettare quel marmocchio a quel modo.
    Sbatté più volte le palpebre per cercare di abituare gli occhi alla poca luce e tenne stretto a sé il corpo di Damian, il quale si lamentò debolmente e abbandonò del tutto la testa contro la sua spalla.
    «Non mollare prioprio adesso, piccoletto», sibilò, trascinandosi nei sotterranei di quell'edificio. «Non. Mollare».
    Damian aveva perso molto sangue e sentiva il suo corpo afflosciato contro di lui, la giacca di pelle zuppa di quello che poteva essere sudore quanto sangue, dato il pesante odore di ferro che appestava l'aria. Non voleva nemmeno pensare che potesse morirgli fra le braccia, maledizione.
    «Siamo quasi fuori», disse solo, anche se ne dubitava. Lo scontro con Zsasz aveva fatto a pezzi i loro comunicatori e non era riuscito ad inviare in tempo un segnale di emergenza, ma si sarebbe preso a sprangate da solo piuttosto che non fare il possibile per portare quel piccoletto fuori da lì.
    «Manca poco», rassicurò ancora, e fu a quel punto che una piccola mano, fasciata alla bell'e meglio, si sforzò di dargli una pacca su un braccio.
    «Hood... grazie...» gracchiò Damian con un fil di voce, e Jason restò interdetto. Damian l'aveva appena ringraziato? Stava decisamente delirando.
    Scosse il capo, issandolo meglio sotto le cosce, pur facendo attenzione a non fargli male. «Non scherzare, pulce. Ringraziami quando ti avrò portato fuori da qui», rimbeccò con tono fintamente scontroso, sentendo le labbra di Damian incurvarsi in un debole sorriso contro la sua spalla.
    «Ci conto...» sussurrò, traendo un lungo respiro.
    Jason provò a rassicurarlo ancora, a farlo restare cosciente, ad evitare che svenisse ancora e smettesse di parlargli, facendo leva su tutte le stronzate che gli venivano in mente pur di non farlo dormire, e in parte ci riuscì; Damian aveva cominciato a borbottare qualcosa, e lui rispondeva per stuzzicarlo, così che si distraesse, finché la speranza tornò alla svolta successiva.
    Ben presto le luci della città gli ferirono gli occhi, facendolo però sorridere al suono di una voce familiare in lontananza. Sarebbero stati salvi.

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_Note inconcludenti dell'autrice
Anche se ormai è finito, questa storia era stata scritta per il nono giorno del #writeptember sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia. Mi sono resa conto che qui su EFP le sto postando un pochino a caso, ma non importa. Sto seguendo una specie di scaletta nella raccolta a seconda di chi è il personaggio principale da inserire in quel determinato momento
Stavolta toccava di nuovo a Jason e Damian che, sul serio, alla fine avevano davvero bisogno di un altro po' di spazio. Presto dovrò dare un po' di spazio anche al povero Tim e a tutti gli altri, ma per il momento sono i due Robin che condividono un passato di morte a starsene tutti e due insieme... nonostante il momento in sé
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥

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