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Autore: MaryFangirl    20/10/2021    1 recensioni
Per il Flufftober di quest'anno, una raccolta di dolci one shot dedicate ad Hanamichi e Kaede :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"EEEEEEH?!"
 
L'urlo alieno porta chiunque nell'arco di metri a tapparsi le orecchie e a rivolgere lo sguardo verso la fonte dello sgraziato suono. Non proprio chiunque.
Chi conosce Hanamichi Sakuragi non poteva che aspettarsi questa reazione e alcune coppie di occhi roteano verso il cielo, preparandosi a sentire il resto della prevedibile risposta.
 
"COME SAREBBE A DIRE CHE SONO COSTRETTO A DORMIRE CON LA VOLPE?!" sbraita Hanamichi verso la receptionist al colmo del disagio, la quale si guarda intorno in una palese richiesta di aiuto.
 
Ryota, che in questo momento rimpiange di essere il capitano della squadra, si fa avanti senza timore nonostante la consistente differenza di stanza tra lui e il compagno e mette in campo la sua diplomazia.
 
"Hanamichi...come già abbiamo detto prima della partenza, le camere sono state decise da Anzai sensei che ha imposto il divieto di modificare quanto lui ha stabilito"
 
"PERCHE' DIAMINE QUEL VECCHIO CICCIONE HA AVUTO L'IDEA DI METTERMI IN CAMERA CON LA VOLPE?! UNA CAMERA MA-TRI-MO-NIA-LE!!!" continua a sbottare Hanamichi, gli occhi quasi fuori dalla testa, smanacciando come fosse stato morso da uno strano insetto. Accanto a lui, un impassibile Kaede sbadiglia e si appoggerebbe anche al bancone per schiacciare un pisolino in attesa che la scenata finisca. Hisashi intanto non perdona l'uso di termini offensivi verso il suo idolo e tira una manata sulla nuca di Hanamichi, che gli ringhia di rimando, pronto a menar le mani.
 
Ryota sospira, ricordando bene le parole di Anzai sensei. Anche lui si è chiesto a quale scopo il coach abbia deciso in maniera categorica di mettere Sakuragi e Rukawa nella stessa stanza quando gli abbinamenti potevano essere vari. Tenendo da parte Haruko e Ayako, che naturalmente condivideranno la stanza, i membri della squadra che partecipano al ritiro in preparazione di una gara molto importante contro il Ryonan in questo alberghetto dotato di palestra sono otto. Anzai ha scelto di far preparare due camere con tre letti e una doppia...e non con due letti, ma con un'unico solo.
 
Di fronte alla sua perplessità, Anzai ha docilmente risposto, accarezzandosi i baffi, che Rukawa e Sakuragi hanno tutto il potenziale per diventare una coppia esplosiva in campo, ma che entrambi devono assolutamente aggiustare l'atteggiamento infantile che li vede protagonisti. Sakuragi ha bisogno di Rukawa per migliorare e raffinare la sua tecnica, per imparare ad essere più disciplinato ed efficace, mentre è chiaro che Sakuragi sia una delle poche persone con cui Rukawa è a suo agio e gli è di aiuto per sciogliersi e integrarsi anche al resto della squadra.
 
Ryota non ha discusso oltre, anche perché in fondo si tratta di un solo week end. Ma quello che sta succedendo era semplicemente scontato.
Sospirando, cerca di parlare con pazienza, come con un bambino piccolo, anche perché sono in dieci piantati davanti al bancone della reception e la situazione sta diventando più che ridicola.
 
"Si tratta solo di una notte. Siamo qui per allenarci e impostare uno schema che possa risultare vincente contro il Ryonan. Sendo è ancora più forte e anche gli altri non scherzano, inoltre hanno acquisito nuove reclute che, stando ad Hikoichi, sono molto promettenti. Quindi basta con i capricci, prendi quella chiave e andiamo a prepararci, stiamo perdendo tempo prezioso!"
 
"Ryo-chiiiiin ti prego, fammi stare in stanza con te! Mi farò piccolo piccolo!" frigna Hanamichi, le mani giunte in supplica, finte lacrime spuntano dai suoi occhi.
 
"Ti ho detto che le disposizioni di Anzai sensei non possono essere cambiate." ribadisce Ryota infastidito, incamminandosi verso gli ascensori, seguito dal resto della squadra. Haruko è l'unica che lo guarda con un po' di compassione, poi inevitabilmente il suo sguardo cade su Rukawa e si sposta una ciocca dietro l'orecchio, arrossendo.
 
"Haruko-san, aiutami!" la interpella Hanamichi, parandosi davanti a lei e impedendole di vedere alcunché.
Lei si schiarisce la gola, imbarazzata. "Ehm, Sakuragi-kun, mi dispiace ma non posso fare nulla..."
"Sono disposto a dormire sul pavimento se mi fate stare in camera con voi!" propone entusiasta Hanamichi, guardando anche Ayako per convincerla. Haruko è sul punto di dirgli gentilmente che non è appropriato, ma Ayako è meno diplomatica e gli rifila una ventagliata sulla testa.
 
"Ahi!"
"Hanamichi Sakuragi, adesso basta. Fila subito in camera a cambiarti, se non la smetti di lamentarti al ritorno rimarrai a fare le pulizie in palestra per una settimana!"
"Ayako, sei cattiva!"
"Due settimane"
"Ma non è giusto!"
"Facciamo un mese intero?" sogghigna Ayako, gli occhi vispi a sfidare il tumultuoso ragazzo.
Hanamichi grugnisce, stringendo i pugni ai fianchi, si volta per prendere finalmente la dannata chiave ma viene anticipato da Kaede, che si sta già dirigendo verso la stanza indicata.
 
"Rukawa, maledizione, possibile che la cosa ti stia bene?!" lo aggredisce, non sopportando la sua consueta calma in ogni circostanza.
"Smettila di fare casino, doaho, è solo per una notte. Mi interessa soltanto allenarmi per battere Sendo" replica piatto. Hanamichi si zittisce, colpito - e in qualche modo un po' deluso - di essere così ignorato. Ma si riprende subito.
"Anch'io voglio battere Sendo, e lo farò prima di te! Ahahah!"
Un sospiro esasperato è tutto ciò che riceve.
 
 
La stanza è carina. Non immensa, ma equilibrata, e alla fine passeranno qui lo stretto indispensabile per lavarsi e dormire. Subito a sinistra rispetto all'entrata c'è il bagno, più avanti l'area che comprende una scrivania, un televisore fissato in alto, tutto quanto si trova in un ordinario albergo. E poi lui, il terrore di Hanamichi. Il letto che dovrà condividere con Rukawa.
 
Non è esattamente piccolo, ma neanche così grande da poter garantire che lui e Rukawa non si sfioreranno durante la notte. Cavoli, lui poi è abituato a dormire a pancia in giù e in posizioni ancora più strampalate, a prendersi tutto il suo spazio, insomma. Rukawa lo ha sempre visto dormicchiare su un fianco, e spera che farà così in modo da evitare qualsiasi momento imbarazzante e fastidioso.
 
Vede Rukawa poggiare il suo zaino su un lato del letto, quello più vicino al bagno e alla porta d'ingresso.
 
"Ehi, chi ti ha detto che potevi scegliere per primo?!" lo attacca, volendo più che altro colmare il silenzio.
 
Rukawa lo guarda con indifferenza. "Che lato volevi?"
 
"Quello più vicino alla finestra"
 
"Nh. Allora siamo entrambi soddisfatti" risponde Rukawa tirando fuori gli abiti da ginnastica per cambiarsi. Hanamichi non può ribattere, ma maledice ogni secondo quel vecchio pazzo per averlo condannato in questo modo.
 
-Spero per te che non ti venga un altro infarto, nonno, non so se ti aiuterò- rimugina con un eccesso di spirito vendicativo, sapendo bene che non lo pensa realmente. Rukawa svuota il suo zaino, disponendo ordinatamente i pochi articoli di toletta sul suo comodino e i vestiti di ricambio in un cassetto.
Va poi in bagno per cambiarsi, senza rivolgere alcuna parola all'improvvisato coinquilino.
Se Hanamichi ascoltasse il lato capriccioso, si lamenterebbe anche per il fatto che lui non ha il diritto di andare in bagno per primo senza consultarsi. Ma il silenzio tombale di Rukawa lo porta, suo malgrado, a rimanere a sua volta zitto e a cambiarsi rapidamente, volendo soltanto uscire il più velocemente possibile da qui e, ancora più importante, arrivare alla fine del week end ancora prima.
 
Ha l'impressione che questi due giorni e questa notte in particolare saranno difficili da superare, specialmente in mancanza della sua Armata.
 
 
 
L'allenamento è stato molto intenso e qualsiasi buffonata è stata messa da parte. Hanamichi si è impegnato tanto, evitando di perdere tempo e sudando parecchio. Né Ayako né Ryota hanno potuto rimproverargli niente, anzi bisogna ammettere che se Rukawa è armonia pura da guardare, Hanamichi è il lato selvaggio e spettacolare da cui è impossibile staccare lo sguardo. Sono come due generi musicali diversi ma ugualmente irresistibili.
 
Hanamichi in parte ha agito così perché, stancandosi molto, sarà più facile addormentarsi in fretta senza pensare troppo all'idea di doverlo fare nello stesso letto insieme a Kaede Rukawa.
La stanchezza di Hanamichi, quando esce dal bagno in maglietta e pantaloncini puliti, è tanto fisica quanto mentale. Nel momento in cui Rukawa si infila velocemente in bagno, lui ne approfitta per stendersi e adattarsi alla nuova condizione.
 
Non ha mai condiviso il letto con nessuno. Mettendo da parte i suoi genitori, anche in età non proprio tenerissima, colpa di qualche film horror che riteneva di poter sopportare, e i suoi migliori amici con cui a volte si è sbragato su qualche futon perché facevano le ore piccole con i videogiochi, è sempre stato libero di allargarsi quanto voleva nel suo letto.
 
E poi è Rukawa.
 
Hanamichi accenderebbe la televisione, ma non vuole prolungare l'agonia. Spegne la luce sul suo comodino, e non si sente praticamente niente – frutto di una buona insonorizzazione – fino allo scatto della porta del bagno che si apre e i passi di Rukawa che lo trascinano fino al letto.
 
Una volta che gli occhi si sono adattati alla penombra, Hanamichi lo scorge sdraiarsi e mettersi su un fianco, con la schiena rivolta verso di sé.
 
L'atmosfera è così strana. Hanamichi è stanco ma fatica ad addormentarsi. Rukawa non ha aperto bocca, quasi per tutto il giorno, nota. È strano. Parla sempre poco...ma non così poco. Non con lui. Forse l'idea della stanza in comune gli dà fastidio più di quanto abbia ammesso, ma si è comportato in maniera più matura. Forse la sua mente è occupata unicamente dall'idea della sua sfida con Sendo. La sua mano si stringe involontariamente al pensiero.
 
Il treno dei suoi pensieri viene interrotto da qualcosa. Tira su col naso, come se sentisse un odore nuovo. No, non nuovo...lo sta sentendo da un po', ma è come se solo adesso gli cascasse addosso, impossessandosi dei suoi orifizi nasali. È delicato e allo stesso tempo insistente. Non provoca sensazioni strane come quelle che prova quando entra in una profumeria, ma...è qui. Non se ne va.
 
Hanamichi sposta il viso, cercando l'origine dell'odore. Del...profumo. Non è assolutamente in grado di riconoscere gli elementi di una fragranza, e non saprebbe neanche da dove cominciare per descriverla. È dolce, ma non stucchevole. È delicato, ma ostinato, ed è tutto quello che Hanamichi oramai riesce ad odorare.
 
Si volta verso la massa coperta rappresentata dal corpo di Kaede, che non si è mai mosso.
 
È...il suo profumo.
 
Hanamichi deglutisce, poi si concede una zaffata più estesa di quelle di prima. È buono.
Chiude gli occhi.
 
 
 
Hanamichi apre gli occhi e trova Kaede girato verso di sé, anche se il movimento gli è sfuggito. Deve essersi appisolato. Si sente un po' intontito, ma la sua vista diventa più nitida e si accorge che il viso di Kaede è piuttosto vicino. Con una mano, anzi, ha oltrepassato la metà che divide il letto e i reciproci 'regni'. Potrebbe rifilargli un calcio e rispedirlo dalla sua parte, ma scopre che non ne ha voglia. Anzi, il suo corpo risulta quasi appesantito, con i muscoli non molto desiderosi di scatti violenti. Ci ha davvero dato dentro agli allenamenti, oggi.
 
Kaede ronfa leggermente, senza però sfociare nel russare, in un ritmo calmante che rilassa Hanamichi. Lo fissa, e stranamente la vicinanza non lo disturba. Il profumo di Kaede torna a rivendicare la sua attenzione, e d'un tratto i cinque sensi di Hanamichi sono tutti concentrati su di lui. Nelle orecchie il suo respiro addormentato, negli occhi il suo volto di porcellana perfetta, nelle narici la sua essenza morbida, può essere che ci sia del gelsomino da qualche parte?
 
Manca giusto...
 
I suoi occhi scendono sulle sue labbra, disegnate in una soave forma di cuore. Che gli prende? D'improvviso, vuole coinvolgere sia tatto che gusto per completare l'esperienza. È assurdo, lo sa, ma come il profumo di Kaede, l'idea si fa strada nella sua mente e come una specie di filtro magico se ne impadronisce.
 
E poi non è tutta colpa sua. Rukawa doveva rimanere voltato, dandogli le spalle, senza avvicinarsi così. Mostrando il suo viso così...abbandonato, piacevole. È come guardare un quadro e Hanamichi non è tipo che rispetta i cartelli di 'Non toccare'.
 
Per questo, nel più riverenziale gesto che Hanamichi abbia mai rivolto a qualcuno, le sue labbra sfiorano quelle di Kaede in un contatto pavido ma frutto di una strana mistura di emozioni che Hanamichi non vuole nemmeno iniziare a districare.
 
Doveva solo condividere il letto con lui. Dovevano solo dormire, ognuno sul suo lato. Hanamichi ha tante domande a cui però i suoi sensi non sono interessati, le labbra premono in un contatto sempre pudico ma coraggioso. Non si scosta perché, tra i tanti pensieri che sfrecciano nella sua mente un po' troppo annebbiata, non c'è quello che si tratti di un errore.
 
Non osa muovere le mani né altro, solo le sue labbra si appoggiano e unicamente con la punta della lingua tocca quelle del compagno addormentato, ed è il segnale per separarsi. Incredulo, guarda Kaede, mentre una risata minaccia di risalirgli dalla gola e svegliarlo. Wow. Ha dato il suo primo bacio a una persona addormentata – a Kaede Rukawa – e gli è piaciuto.
 
Il profumo di Kaede è ovunque intorno a lui. E Kaede è...
 
"Tutto qui?"
 
Hanamichi è convinto che il suo cuore si sia seriamente fermato per qualche istante quando la voce di Kaede squarcia il silenzio, e nell'oscurità della notte vede i suoi occhi aperti e lucidi su di sé.
 
Hanamichi è indeciso. Vorrebbe voltarsi e violentarsi per dormire, ma quel 'Tutto qui' sembra soltanto l'ennesima sfida e gli risulta impossibile sottrarsi. Come una piuma, la mano di Kaede si attarda sulla sua guancia, col pollice gli accarezza uno zigomo.
 
Hanamichi cede. Lo bacia di nuovo e questa volta Kaede partecipa, accogliendolo subito, quasi non avesse mai fatto altro nella vita. Ma come, non gli ha rivolto la parola, non l'ha guardato, non ha fiatato...era per questo? Perché anche lui desiderava che succedesse questo e ha finto indifferenza per evitarlo?
 
Hanamichi geme sentendo la lingua di Kaede che irrompe nella sua bocca, la sua mano prima sul viso e poi fra i capelli, il bacio che diventa disordinato e ingestibile, un turbine che solleva sempre più in alto, fuori da quel letto da condividere, da quell'albergo, dalla città...volando in un altro posto, indefinibile, irriconoscibile, intoccabile.
 
Voleva provare la completezza dei sensi e ora che c'è, è difficile aggrapparsi alle singole sensazioni per separarle ordinatamente, catalogarle, comprenderle. Oh, se non se l'aspettava.
 
Oh. Il suo odore. Il suo sapore.
 
Hanamichi geme di più quando Kaede gli morde, tirandolo, il labbro inferiore, si sente così eccitato anche se è come se stesse annegando, e...
 
Oh.
 
 
 
"Doaho. Giuro che è l'ultima volta che ti chiamo"
 
Le palpebre di Hanamichi si alzano e sbattono un numero imprecisato di volte. Si guarda intorno, del tutto disorientato, e...c'è luce.
 
È...è giorno.
 
Kaede è steso e con il capo sorretto da una mano, lo osserva come fosse l'esemplare di una specie in estinzione, giusto un sorrisetto modifica i suoi lineamenti riposati.
 
"Cosa?" biascica Hanamichi.
 
Kaede alza un sopracciglio. "Alzati, doaho, così la smetti con le lamentele nel sonno. Che diamine hai sognato? Sei impossibile anche mentre dormi" borbotta, spostandosi sul lato per apprestarsi ad andare in bagno.
 
Sognato. Ha sognato. Quel primo bacio è stato solo un sogno.
La consapevolezza che atterra pesantemente sulla testa frastornata di Hanamichi lo porta sull'orlo di un grido isterico, ma la sua gola è annodata.
Fissa Kaede, non trova legale che una persona sia così ben messa appena sveglia.
 
"Vuoi usare il bagno per primo?" domanda Kaede, ignaro della sua crisi interiore. Non potrà mai venirne a conoscenza in ogni caso, comunque. Non saprà mai che Hanamichi ha fantasticato su di lui, in una maniera così inebriante e piena di calore...
 
"I-io..." Hanamichi distoglie lo sguardo, lasciandolo vagare, finché non atterra su un punto preciso. Con un movimento fulmineo solleva la coperta e reclina la testa, gemendo contrariato.
 
Se sperava che Kaede non avesse notato il suo gesto, si sbaglia, subito dopo lo sente esporsi in un risolino.
 
"Tutto funziona, buono a sapersi"
 
Hanamichi non dice niente, desiderando solo sparire – o che Kaede sparisca, a questo punto. È stato solo un sogno, dannazione. Vuole tornare a casa.
 
"Vado, così intanto ti ripigli"
 
Hanamichi inclina la testa. 'Buono a sapersi'? Come sarebbe?
 
 
 
Kaede chiude la porta del bagno, appoggiandovisi e sospirando profondamente.
 
Guarda in basso e sorride sconsolato, Hanamichi non è l'unico...beh, arzillo.
 
È stato molto faticoso. Ha fatto di tutto per rimanere alla larga, dando vita alla sua migliore interpretazione di assoluta indifferenza...e lui, in piena notte, si mette a gemere e a contorcersi in maniera così...erotica!
 
Kaede si è fatto violenza per non saltargli addosso e fargli sfogare tutta quella pressione, accontentandosi di appoggiare il viso contro la sua spalla nel momento in cui si è calmato e il sonno è proseguito serenamente. Per fortuna, riuscendo a svegliarsi prima di Hanamichi, altrimenti si sarebbe ritrovato fuori dalla finestra. Ha anche pensato di svegliare lui in maniera molto interessante, sprofondando sotto le coperte e tra le sue gambe...è stato uno sforzo poderoso.
 
Nonostante la tortura subita, Kaede si sente pronto a ripetere l'esperimento. Chissà, una prossima volta, forse.
 
Con una risatina e un'erezione ormai svettante, Kaede si prepara a una lunga e rumorosa doccia.

 

  
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