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Autore: Shily    21/10/2021    1 recensioni
1977
È il 24 Dicembre. James, Sirius, Remus e Lily sono in fuga dal professor Lumacorno e dalla McGranitt.
Corrono nei corridoi dei sotterranei, aprono una porta e si ritrovano in una stanza completamente vuota.
Una sfida, un gioco e un boato.
Poi il buio.
--
2023
"Ma che è successo?" chiede Sirius, tentando di alzarsi con difficoltà dal pavimento.
Un grugnito alla sua sinistra gli indica che anche James sta riscontrando i suoi stessi problemi.
"Coraggio, andiamo," li esorta un dolorante Remus. "Sembra non esserci più nessuno fuori. Usciamo, andiamo a dormire e dimentichiamo questa storia."
I quattro ragazzi si avviano velocemente verso l'uscita.
"Ragazzi," James si guarda intorno, una volta uscito dalla stanza. "Non sembra anche a voi che ci sia qualcosa di diverso?"
Gli altri si stringono nelle spalle, e si dirigono a passo spedito verso la torre di Grifondoro.
Genere: Angst, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, I Malandrini, James Sirius Potter, Lily Evans, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Rose/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Nuova generazione
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Il gioco del futuro
 

Sirius da un colpetto sul fianco a Remus, muove leggermente il capo e sospira: Lily é a pochi passi da loro, seduta sotto il portone d'ingresso. Davanti a lei si staglia il lago nero, gli alberi si muovono agitati sotto il peso del vento inarrestabile e in lontananza, invincibile, si erge il Platano Picchiatore.

I capelli biondi e corti, e a cui Remus ha fatto una tale difficoltà ad abituarsi, le ondeggiano sfarzosamente sulla nuca: ricorda ancora i primi giorni, il Licantropo, quando spesso e volentieri le passava accanto e neanche si fermava, alla ricerca dei suoi lunghi capelli rosso scuro.

"Andiamo," la voce di Sirius é un sussurro così flebile che si chiede se non ha semplicemente mosso le labbra. Poi si incamminano entrambi: mani nelle tasche, teste incassate nelle spalle e occhi socchiusi per colpa del freddo. "Ehi, Evans! Ti dai alle riflessioni malinconiche?"

Lily non si muove, non da il minimo cenno di aver registrato il loro arrivo. Rimane immobile e Remus per un momento si chiede se stia effettivamente respirando.

"Lily..." chiama allora, con voce dolce e indecisa, "Non vuoi rientrare? Tra poco abbiamo lezione?"

La ragazza continua a guardare davanti a sé, le labbra serrate, il viso insolitamente pallido.

Sirius lancia uno sguardo all'amico, é leggermente allarmato e allo stesso tempo impaziente: non sa bene come trattare con una persona così diversa da loro, e nessuno dei ragazzi ha la benché minima idea di come la Grifondoro sia realmente fatta.

Certo, sette anni di lezioni insieme e pasti spesso gomito contro gomito. Ma si può dire di conoscere realmente una persona?

Remus stringe le labbra e i pugni: ha condiviso ogni notte di luna piena con Peter Minus e non ha capito nulla di quello colui che affermava essere suo amico, come può arrogarsi il diritto di conoscere Lily Evans?

Sirius scuote la testa, il licantropo si chiede se condividano gli stessi pensieri: "Evans... coraggio... ti prenderai un malanno come minimo."

Lily sospira, sbatte le palpebre ma non si alza. Remus fa per dire qualcosa ma Sirius, borbottando qualcosa a mezza voce, si sfila il mantello dalle spalle e lo poggia su quelle della ragazza.

Forse é il calore improvviso o il contatto inaspettato, ma lei sembra come ridestarsi da un sogno: abbassa la testa, muove gli occhi e osserva il tessuto ricaderle sul corpo. Dopodiché si morde il labbro inferiore e torna a guardare davanti a sé.

Passano interminabili secondi - Remus si chiede se non sia il caso di pensare addirittura che siano minuti - prima che si decida a parlare. La voce le esce fioca, rotta: é solo l'ombra  del Prefetto, e successivamente Caposcuola, fiero che non arretrava davanti alle loro scorribande.

"Quando ero piccola facevo un gioco," si schiarisce la voce, "Con mia sorella più che altro. Ogni giorno sceglievamo una parola, tipo... una specie di tema del giorno, non saprei spiegarvelo. Un giorno era "fantasia", l'altro "scuola" e via così, e da lì inventavamo cosa saremmo state da grandi. Un giorno quindi sarei diventata una principessa, quello dopo un'insegnante. Una volta inventai di andare sulla luna, mi sembrava la cosa più assurda di sempre... beh... questo prima del mio undicesimo compleanno." Prende un pausa, si stringe nel mantello e aggiunge: "Non avevo mai pensato a un futuro così, però."

Remus sente la gola sorprendentemente arida, Sirius apre e richiude la bocca sistematicamente.

"Io... anche io facevo un gioco con mio fratello," ammette infine, sedendosi accanto alla ragazza e rivolgendo lo sguardo verso il Lago Nero. "Sognavamo di andare via... nessun albero genealogico o feste cerimoniose tra Purosangue, solo un sacco a pelo, uno zaino e noi due in giro per il mondo."

Lily annuisce impercettibilmente. "E poi?"

"Io ho continuato a giocare, lui é cresciuto troppo in fretta." Prendi anche lui una pausa, carica di passato e rimorsi, "Direi che neanche io mi ero immaginato un futuro così."

Entrambi, a questo punto, si voltano verso il terzo ragazzo di quell'atipico gruppetto: Remus sgrana gli occhi, arrossisce involontariamente e balbetta qualcosa. Infine, sotto lo sguardo sardonico dell'amico, si siede anche lui.

Si ritrovano così: Sirius a sinistra, Remus a destra e Lily al centro. Un bel quadro della disperazione, non può fare a meno di notare l'ultimo della fila.

"Io non giocavo granché," ammette in fine. "Ho cominciato a farlo una volta arrivato a Hogwarts..." Sirius, di riflesso, sorride nostalgico e con un velo di amarezza. "Non pensavo avrei smesso di farlo così presto, però."

Gli altri due aspettano: Lily tamburella con le dita sulle pietre che formano il pavimento di ingresso, Sirius si schiarisce la voce e Remus sospira.

"No," ammette infine, "Neanche nei miei giochi il futuro era così."

Annuiscono, quasi soddisfatti dell'ammissione del Grifondoro. Infine Lily abbassa lo sguardo.

"Lui... James... come sta?"

"Come te suppongo," é la risposta di Sirius, schietta. "Solo... aggiungici il fatto che la ragazza che ama gli ha dato un poderoso due di picche."

"Non é andata così..." mormora lei, gli occhi sfuggenti, "E qualunque cosa sia... gli passerà, ha solo bisogno di tempo."

"Caspita, Lily," a Remus sfugge un sorriso, "Tu sì che sei romantica, eh?"

Lei si stringe nelle spalle, nessuna voglia di minimizzare o parafrasare le sue parole per renderle più morbide. "Passa tutto nella vita, é normale. É nella nostra natura... passano le amicizie, i dolori, le morti... passerà anche questo."

A Sirius sfugge una risata sprezzante e Remus sobbalza, colto alla provvista: "Sai, Evans... un po' mi dispiace, perché tu mi sei sempre stata sui coglioni, ma almeno ti rispettavo."

Il licantropo sgrana gli occhi e per poco non si morde la lingua accidentalmente. "Sirius! Ma che..."

No, non è esattamente così che ha immaginato questa conversazione. Proprio no.

Lily anche, sebbene con qualche secondo di scarto per lo stupore, schiude le labbra e si volta lentamente verso il ragazzo. "Cos'è questo, un complimento o un insulto? Mi perdonerai se sono confusa."

"É un po' quel che ti pare, Evans. Non sono un fan dei giri di parole e neanche dell'ipocrisia. Tu e io non ci siamo sopportati per sette lunghi anni, il fatto che tu ora sia entrata nelle grazie del gruppo... o che noi siamo finalmente entrati nelle tue, di grazie, non cambia questo fatto. Fingere il contrario non é nella mia natura."

Remus si passa stancamente una mano sul viso. La luna é sempre più vicina, la sua emicrania più costante e i problemi sempre più in aumento. E Sirius certo non fa nulla per migliorare la situazione.

Si sporge all'indietro, per guardare l'amico oltre la schiena della ragazza. "Ti pare il caso, Pad?"

"Cosa?"

"Pensavo avessimo stabilito che non si può apertamente dite a una persona che non la si sopporta, né qualsiasi altra cosa ci passa per la testa."

L'animagus sbuffa contrariato, gli lancia un occhiata in tralice e accavalla in modo buffo - e secondo lui davvero scomodo - le gambe. "Ma Evans lo sa benissimo già da sé che non ci sopportiamo... vero, Evans?"

Lily passa lentamente lo sguardo tra i due ragazzi prima di annuire. "Sì, Black e io non ci sopportiamo... questo, di grazia, cosa a che fare con questo discorso?" A quel punto, più per amore proprio che per vero interesse, aggiunge: "Che, ci tengo a sottolinearlo, sei stato tu a iniziare venendo da me."

"C'entra perché nonostante questo," Sirius indica prima se stesso e poi la Grifondoro, "C'è sempre stata una sorta di rispetto reciproco tra noi. Non ti sopportavo ma eri una con le palle. Non avrei parlato con te neanche se sotto tortura, ma in qualche modo eri molto più gradevole di gran parte del nostro anno." Scuote la testa, guardandola tristemente - e Sirius azzarderebbe quasi di vedere della Remus dietro le iridi Trasfigurate e così poco familiari dell'amico. "Ora invece non lo so più... ti guardo e penso solo a... a quanto tu sia così lontana in realtà dall'idea che mi ero fatto di te."

Lily schiocca la lingua contro il palato, sprezzante. "Beh, spiacente per te, Black. Ma non pensavo di dover rendere conto alle tue considerazioni sulla mia persona."

Remus continua a passare lo sguardo tra i due ragazzi, vagamente allarmato dall'espressione fiera e a un tempo contrita di entrambi: è un attimo e, prima ancora che Sirius possa aprire la bocca, già sa che deve prepararsi al peggio. Perché semplicemente due caratteri come quelli di Sirius e Lily, due bombe a orologeria come loro, non sono fatti per convivere pacificamente per troppo tempo.

"Però a James sì. Credevo che a lui dovessi rendere conto per le tue azioni considerevolmente vili e codarde."

Ecco fatto, pensa Remus con rassegnazione, Ora come minimo dovrà sedare uno scontro tra i due... e non esclude la probabilità che possa essere Babbano.

"Non hai diritto," salta su Lily, come scottata, "Non sei nessuno per... non puoi..."

"Permettermi, Evans... ho cominciato ad avere voce in capitolo nel momento in cui le tue stronzate hanno coinvolto direttamente il mio migliore amico."

"La pensi così anche tu?!"

Remus alza la testa di scatto: l'ultima cosa che si sarebbe aspettato é di essere interpellato in quella conversazione suicida a colpi di sarcasmo e frecciatine.

"Io..." incontra lo sguardo di Sirius, "Ecco..." Lily gli punta gli occhi addosso, e lui non sa più come spostarsi per non incrociare quei fari verdi. "Va bene... va bene... calmiamoci tutti, d'accordo?"

"Sei d'accordo o no?" ripete Lily, lentamente ma con decisione.

"Fammi indovinare, non vuoi prendere una posizione?" Sirius scuote la testa e si rivolge alla ragazza, "Fa sempre così!"

Il licantropo sbatte ripetutamente le palpebre: quindi ora é lui il colpevole di tutto? Come ci sono finiti a guardarle lui in cagnesco?

"Allora?" chiedono i due ragazzi all'unisono, incrociando le braccia al petto nello stesso momento.

La scena, se non fosse tragica di per sé, avrebbe di certo del comico.

"Credo che ci stiamo agitando per nulla," alza le mani davanti a sé, nella speranza di calmare gli animi, "E che, soprattutto, vi stiate accanendo su di me senza motivo."

"Hai ragione," Sirius annuisce a scatti, "Torniamo a concentrarci sul Prefetto-perfetto e su come abbia rovinato tutto."

"Rovinato tutto io?!" quello di Lily é un urlo in piena regola. "E invece perché non parliamo di come Black metta costantemente il naso negli affari non suoi?"

"No... no... NO!" Remus si alza in piedi e si frappone tra i due ragazzi, che nonostante tutto hanno il merito di essere rimasti fermi nelle loro posizioni ad attaccarsi solo verbalmente. Non che ce ne sia da meravigliarsi, ma ecco... il ragazzo tira un piccolo sospiro di sollievo, conoscendo i soggetti in questione. "Ascoltate, così non risolveremo proprio nulla. Lily, siediti e per cortesia, abbassa la voce, ho già abbastanza mal di testa senza la tua voce squillante. Sirius..." indirizza uno sguardo di ammonimento all'amico, "Credi possibile metterti la lingua a posto e smetterla di dare giudizi inopportuni e non richiesti?"

Lily schiocca la lingua contro il palato e porta una mano alla spalla, poi si ferma a metà di un gesto e fa ricadere il braccio mollemente contro il fianco. "Pensate che per me sia facile? Che mi sia svegliata un giorno e abbia deciso di allontanarlo... di poter andare avanti con la mia vita come se niente fosse anche senza di lui? Sapendo quello che avrei potuto avere... ed essere..."

"No," Remus le rivolge uno sguardo addolorato, così vecchio negli occhi di un ragazzino, "Non lo crediamo affatto. Il motivo per cui siamo qui... a discapito dei metodi poco ortodossi," Sirius si muove a disagio sul posto, "È sapere come stai, cosa possiamo fare. Se c'è un modo per evitare..."

"E quale?" chiede la Grifondoro, con la voce improvvisamente spezzata. "Non c'è via d'uscita. Ditemi voi come... come faccio a svegliarmi al mattino e guardarmi allo specchio, sapendo che mi mancano solo quattro anni e poi sarà tutto finito? Come..." inspira profondamente col naso, "Cosa me ne faccio di due ore di lezione se tra quattro anni nulla di quello che sto studiando mi servirà. Come faccio a..."

"Col coraggio," la interruppe Sirius, la voce ridotta a un sussurro. "Semplicemente non c'è un modo, Evans. Ma noi siamo qui per trovarlo lo stesso, se possibile anche inventarlo. Perché siamo dei Grifondoro e non arretriamo davanti a niente."

Lily scuote la testa. "E credi che a Vol... a Voldemort importi in che casa ti ha smistato il capello? Che davanti la morte e un bambino di un anno, e un marito che non rivedrai più e degli amici a cui non avrai mai detto le tue ultime parole, importi se sei un Grifondoro o un Serpeverde?" Le sfugge un singhiozzo senza lacrime e si volta a guardarli con sguardo duro, fermo nonostante tutto. "Siamo tutti uguali prima di morire e tra quattro anni non farà differenza il colore della mia cravatta."

Remus stringe i punti con forza, si costringe a rimanere lì con loro. A non urlare, non scappare via. E a parlare, che ha ascoltato pure troppo per una sola mattina.

"Pensi che questa sia la scelta giusta?" la guardò dall'alto, gli occhi infinitamente tristi. "Credi che una vita di rimpianti sia meglio di quattro anni vissuti a pieno? Preferisci passare il resto dei tuoi giorni a nasconderti, piuttosto che combattere per quel poco che ti rimane?"

Lily schiude la bocca, la sorpresa sul suo viso é evidente, così come i dubbi come cominciano ad affollarle la mente. "Che senso ha..." mormora infine, "Combattere sapendo di aver già perso?"

Sirius si passa una mano tra i capelli e poggia i gomiti sulle ginocchia. "Passerò dodici anni ad Azkaban per un crimine non mio e Merlino solo sa quanto vorrei commetterlo davvero l'omicidio per cui verrò accusato... ma me ne farei anche trenta di anni, se bastasse a lasciarvi in vita... a farvi avere la vita che meritate, la famiglia da cui venire la domenica per una colazione o..." la voce si perde in un sussurro. "Mi farei consapevolmente tutti e dodici gli anni, se bastasse a dare a James... a te... almeno quattro anni in più."

Sirius schiude le palpebre a causa del vento sempre più rigido e sferzante. Poi continua: "Sai, Evans... io ci ho creduto davvero. Che noi potessimo fare la differenza, che noi cinq... noi quattro potessimo cambiare le cose. Ma se per te non ne vale la pena, se pensi che tutto questo sia inutile, non ha neanche senso parlarne."

Lily ricambia con un meccanico gesto del capo. Si alza con equilibrio traballante, raccoglie lo zaino da terra e "Odio i miei capelli." I due ragazzi la guardano sorpresi, al limite della sanità mentale. "Dico sul serio, non li sopporto proprio. Mi ricordano ogni giorno cosa sta succedendo, dove siamo e quanto poco io sia me stessa, quanto mi sia già stato strappato prima ancora che io possa averlo." Prende un respiro profondo e fa un passo verso l'interno del castello, "Detesto che siano così biondi e corti, e a essere sincera mi manca anche il mio naso... So che cercare un cattivo é molto più semplice e che trovare qualcuno a cui dare la colpa è tutto ciò che volete... E so anche che James, per voi, é come un fratello. Ma vi siete mai fermati a pensare che potreste non essere gli unici che farebbero di tutto per lui?"

La mascella di Sirius sembra toccare terra, tanto che il ragazzo la spalanca dopo quelle parole. Remus, invece, non riesce a staccare gli occhi dall'amica.

"Lily," la richiama dopo alcuni secondi di stupore, "Ma allora tu... lo ami."

E non é una domanda la sua, né un dubbio o un'affermazione: no! Remus si limita a constatare un'evidenza che é stata sotto il suo naso fino a quel momento e che lui é stato troppo cieco per notare, troppo impegnato a cercare un capro espiatorio.

Lily, tracolla in spalla, occhi infossati e occhiaie evidenti, si stringe nelle spalle piccole e malferme. "Che importanza ha ormai?"

Tutta, vorrebbe risponderle Sirius, poco distante da loro e ancora incapace di ribattere. Tutta l'importanza di questo mondo.


 

⚡️

 

"Glielo dobbiamo dire."

"No."

"Ma non possiamo fare finta di nulla."

"E invece sì."

"È nostro dovere..."

"Non direi proprio."

"Ormai lo sappiamo..."

"Sirius!" Remus si ferma in mezzo al parco con le spalle rigide. "Questa è una questione tra James e Lily, tu e io non possiamo farci nulla."

"Scusa... ma se io so che James si sente in colpa per Lily... e che Lily si sente in colpa per James... e che si amano reciprocamente, ma entrambi pensando di far soffrire l'altro..."

"Non far soffrire," lo redarguisce, "Ma condannare a morte certa."

"Quel che é. Se io so tutte queste cose, da amico e persona esterna, non è mio compito fare in modo che queste incomprensioni cadano del tutto?"

"No."

Sirius affretta il passo per rincorrere l'amico. "Ma perché scusa... é il codice dei Malandrini: assicurarsi sempre che gli altri siano..."

"Non si tratta di un codice, Sir. Non é un gioco, é del futuro di James e Lily che stiamo parlando, e solo loro possono decidere in merito."

"Ma si amano! E... e noi siamo Grifondoro, non ci fermiamo davanti a nulla: non abbiamo paura."

Remus scuote la testa e butta fuori un sospiro che si trasforma in condensa. "Lily ha ragione: a chi importa in che casa sei stato smistato quando sei davanti la morte?"

"Tutto!" risponde Sirius, con lo sguardo mortalmente serio. "Io non morirò da codardo, io non mi nasconderò, non scapperò."

"E questo ti fa onore... ma vuoi forse dire che qualche volta il cappello non sbaglia?" e così dicendo, il pensiero di entrambi vola al loro quarto amico... che ancora entrambi faticano a considerare come un traditore.

"Non voglio parlare di... di quel sorcio," Sirius sputa per terra e contrae i muscoli del viso. "Lily Evans ha ammesso di amare James, lo stesso ragazzo che cerca di uscire con lei almeno dal quarto anno... e tu vuoi dirmi che dovrei rimanere in silenzio e al mio posto, mentre il mio migliore amico perde la possibilità di uscire con..."

"Sí," lo interrompe il licantropo, "Sto dicendo proprio questo, Pad. Mi dispiace, d'accordo? Anche io vorrei poter fare qualcosa, ma è una questione tra loro due, non é nostro diritto metterci in mezzo. Lily ha ragione... dipende davvero tante cose da... questo, non sta a noi decidere."

Sirius annuisce, seppur con espressione contrita, e tira un calcio a un sassolino vicino i suoi piedi. Sbuffa, cercando di ributtare indietro tutti gli epiteti che vorrebbe cacciare fuori: perché semplicemente non é giusto, non é fottutamente giusto. James é la persona migliore che abbia mai conosciuto, é suo fratello e merita molto di più di quella merda che sará la sua esistenza - solo quattro anni, non si può neanche chiamarla vita.

E anche la Evans, per quanto sia la ragazza più spaccaboccini del loro anno, non dovrebbe ritrovarsi a scegliere tra l'amore e la morte: nessuno di loro dovrebbe, nessuno al mondo.

E Remus... e lui, Sirius, che passerà dodici anni ad Azkaban. No! Non é giusto: stringe i pugni, col pensiero rivolto a quel ragazzo che hanno accolto nel loro cuore e nelle loro vita, e che li calpesterà senza ritegno nel giro di qualche anno.

Quattro anni. Quarantotto mesi. Una vita. Un battito di ciglia.

"Non è giusto," mormora infine Sirius, non riuscendo a reprimere quei pensieri. "Non è così che dovrebbe andare."

"Lo so..." Remus tira su col naso ma non alza lo sguardo lui, non lo vuole scoprire se è raffreddore o altro: perché non é giusto, e allora continua a guardare in basso. "Sono giorni che vado in Biblioteca, alla ricerca di... qualcosa che neanche io so, a essere sincero. Mi sento così impotente."

"Pensi che saranno felici?" Si interrompe, indeciso, "O che lo siano stati? Non so che tempo usare."

"É James," Remus si stringe nelle spalle. "Ha avuto tutto ciò voleva dalla vita. Degli amici, la donna che ama e un figlio che ha protetto fino alla fine. Anche se pochi, sono sicuro che se li sia goditi tutti."

"E pensi che l'abbia capito?" Lotta con tutto se stesso per impedire che il cuore nel petto gli si frantumi in mille pezzi. "Intendo, prima di morire... credi che abbia pensato a..." la voce gli muore in gola.

"No. Per James sarebbe il massimo del disonore dubitare dei suoi amici," scuote la testa e ridacchia amaramente. "Sono sicuro che il pensiero del tradimento non l'abbia attraversato neanche un attimo, neanche un minuto prima di..." anche lui si interrompe, indeciso su come continuare.

"Ehi ragazzi!"

I due Malandrini si voltano di scatto e subito individuano il loro amico - neanche l'avessero evocato con i pensieri - seduto sotto un faccio in compagnia di altri ragazzi. Sirius stringe gli occhi mentre si avvicinano, riuscendo finalmente a mettere a fuoco quelle figure: sono Fred e Hugo Weasley, James Sirius, Albus e...

"Ah," mormora, piatto. "Che suicidio però, intendo passare i pomeriggi con loro. Un po' masochista, non trovi?"

Remus annuisce, mentre Lily Luna gli sorride ragniate e Rose Weasley agita mollemente una mano verso di loro.

"Ciao, ragazzi!" Fred Weasley gli sorride, continuando a lanciare per aria un frisbee zannuto. "Che si dice?"

"Niente di che," Remus pungola James con la punta delle scarpe. "Ti abbiamo cercato dappertutto."

"Colpa mia," risponde la voce cristallina e vivace di Lily Luna. "Sapete... ogni tanto facciamo delle specie di riunioni di famiglia... per parlare male dei familiari che non sopportiamo. Venendo però ho visto Jake, vagava da solo e con l'espressione di essere prossimo al suicidio. Non ho potuto fare a meno di portarlo con me."

Sirius annuisce lentamente, poi si butta a sedere accanto all'amico. "Sei depresso?"

"Non troppo," risponde caustico James.

Remus imita Sirius, e si lascia cadere anche lui sul prato - seppur con maggiore eleganza e minor rumorosità. "Cosa hai scelto, Torre di Astronomia o riserva di Veleni nell'ufficio di Lumacorno?"

"Scorta," mormora il ragazzo a mezza voce, "Veloce e indolore."

"Dipende," commenta James Sirius, disteso contro il tronco dell'albero e sguardo perso nel vuoto. "Tipo mio zio Ron ci stava rimanendo secco una volta, ma niente di istantaneo o fulmineo."

"Potresti andarle a parlare, sai," propose Lily Luna, incoraggiante. "Le porti un mazzo di fiori, una scorta di Mielandia e..."

"Non vuole vedermi," è la risposta secca del Malandrino, "E non credo di volerlo neanche io."

"Ragazze... portano solo guai." Albus annuisce alle sue stesse parole e si rivolge alla cugina, "Perché siete così complicate?"

"Credo che sia perché speriamo sempre che voi siate meno scemi di quel che date a vedere," Rose Weasley risponde con semplicità, come se avesse davanti un problema di Aritmazia a cui non riesce a venire a capo.

"Scusa," chiede suo fratello, Hugo, "Quindi stai con Malfoy perché é più intelligente della media?"

Fred Weasley borbotta qualcosa a proposito dei Malfoy.

"No," la risposta arriva da Lily Luna, "Semplicemente noi ragazze ci rendiamo conto che siete scemi proprio come tutti gli altri, ma almeno ci fate ridere."

Remus sbatte ripetutamente le palpebre, confuso da quella conversazione così affollata di voci che si accavallano. "Quindi... non capisco, se siete arrabbiate dobbiamo venirvi a cercare, oppure no?"

"No."

"Sí."

Tutti i ragazzi presenti si voltano verso le due cugine, che sebbene all'unisono hanno dato due conversazioni completamente opposte.

Fred Weasley inclina la testa, chiaramente confuso. "Si o no? Non ho capito."

"Beh..." comincia Rose, "Chiaramente quando siamo arrabbiate l'ultima cosa che vogliamo é vedere voi, che siete la causa delle nostre sfortune. Per cui no, davvero non vogliamo essere cercate, perché di solito dite sempre qualcosa di troppo e finisce che peggiorate la situazione..."

"Allo stesso tempo, però," continua Lily Luna, accodandosi subito all'altra, "Anche se non vogliamo davvero vedervi, ci fa piacere se ci cercate. Certo, peggiorerete tutto, ma poi ci farete ridere e infondo vi sarete anche fatti insultare consapevolmente."

"Quindi... é così che pensate voi ragazze?" Hugo si gratta una guancia, perplesso.

"É impossibile," interviene, invece, Albus. "Una persona non può pensare cose così contraddittorie e allo stesso tempo."

Le due cugine si stringono nelle spalle, abbozzano una risata e tornano a stendersi sul prato.

Approfittando dell'improvviso - e quanto mai atipico in presenza di quella famiglia - silenzio, Sirius si volta di nuovo verso l'amico. Fa per pungolarlo con il gomito, ma due voci femminile e sempre più vicine attirano la sua attenzione.

Lily - ops, Grace - e Lyn Baston camminano fianco a fianco, incuranti della presenza di tutti loro a pochi metri di distanza. James, seduto tra i due Malandrini, trattiene istintivamente il fiato e Sirius non può fare a meno di alzare gli occhi al cielo.

Poi, però, é un'altra persona ad attirare lo sguardo di tutti: Alice Paciock - con grande sgomento e rossore da parte di Albus - é poco più dietro delle due ragazze del settimo anno. E, sempre sotto i loro occhi sorpresi, fa una corretta, avanza il passo e si affianca a una biondissima Lily Evans.

"Cioè..." James Sirius tossisce, "Ora sono amiche? Tutte e tre?"

Albus non ritiene necessario rispondere, mentre con lo sguardo continua a fissare quel bizzarro quadretto.

Sirius, invece, trattiene a stento una risata. Ben attento a non farsi sentire, si sporge oltre la schiena di James e richiama Remus. "Ehi..." bisbiglia, "Hai visto? Tutte le ragazze dei Potter che fanno fronte comune."

"Deficiente!"

"Oh... oh... aspetta! Lyn!" Sempre sotto lo sguardo sorpreso e curioso di tutti, James Sirius scatta in piedi - inciampa nel mantello, si da una spinta con i palmi delle mani e corre dietro le tre ragazze. "Aspetta, ti prego... per favore!"

Lyn, mantello svolazzante e capelli stretti in una coda serrata, si volta lentamente verso di lui. Allunga una mano e Remus la osserva agguantare il polso di Lily, sicuramente in cerca di appoggio e conforto.

Ma Lily - questo Lyn non lo può sapere, nessuno dei presenti può - é ben lontana da lì: i suoi occhi si sono incastonati tra il licantropo e Sirius. Verde contro marrone, James contro Lily.

Stringe le labbra con forza e assottiglia le palpebre, e Remus sa già che quello che dirà non sará niente di carino.

"Cos'è... riunione di famiglia?"

Sirius sussulta, si guarda intorno ma il resto dei Weasley-Potter non sembra aver fatto caso a quel commento, troppo occupato a osservare James Sirius che di passa una mano tra i capelli e comincia a ballettare.

"... e quindi... volevo... direi, sí... ecco..."

"Nel caso," James non si lascia scappare l'opportunità di rispondere, "Tu non sei comunque stata invitata."

Sirius chiude gli occhi, già pregustando il peggio. Remus porta una mano velocemente alla bacchetta.

"Lyn," prosegue a voce sempre più alta e veloce James Sirius, "Mi dispiace... mi manchi... andiamo a Hogsmeade come i vecchi tempi."

Lily sgrana gli occhi - per quale dei due James, Remus non riesce a intuirlo - mentre Lyn assume una colorazione così rossa da confondersi con le pluffe.

"Io... ecco... non posso."

"Eh?"

"Vado... ci vado già con Boots," ammette infine con tono amareggiato. "Me l'ha chiesto stamattina e io... insomma, noi non ci parlavamo..."

"Con Boots?" James Sirius fa un passo indietro, visibilmente ferito. Lyn si morde il labbro inferiore.

E rimangono tutti così: James con lo sguardo fisso su Lily, addolorato, tormentato. Lily che guarda istintivamente l'erba ai suoi piedi, le labbra pericolosamente tremanti e le ciglia vibranti. James Sirius con i pugni stretti e Lyn con le labbra dischiuse, una giustificazione in punta di lingua.

Dietro di loro, Fred Weasley borbotta un'imprecazione, Albus da manforte e a Lily Luna viene uno spiacevole singhiozzo.

"Allora..." Alice Paciock si fa avanti, entra a gamba tesa in quella rete di tensione e fraintendimenti mentre a Rose sfugge uno starnuto. "Che dire? Avete visto l'ultimo articolo sulla Gazzetta del Profeta?"

Hugo scuote la testa debolmente, appigliandosi a quel tentativo scarno di fare conversazione. "Non leggiamo la Gazzetta noi, alla nostra famiglia non piace."

La ragazza passa insistentemente lo sguardo tra le due coppie, visibilmente a disagio. "Oh, devo assolutamente portarvene una copia. C'era un articolo sul vostro amico."

Rose sbatte le palpebre, confusa. "Chi?"

"Il figlioccio di vostro padre, no? Teddy Lupin... pare che durante una missione..."

Ma Remus comincia a tossire, strozzatosi con la sua stessa saliva.



 

⚡️

Dan Dan daaaaan

Che dire, ci ho messo solo una vita ad aggiornare: ordinaria amministrazione! A mia discolpa l'università, più il lavoro, più una parvenza di vita sociale... lasciano poco spazio a wattpad.

Che dire... finalmente Teddy é entrato a gamba tesa nella storia, devo dire che non era ancora il suo momento originariamente luna ma lui ha puntato i piedi e quindi non ho potuto fare altro che ascoltarlo.

Mi piacerebbe davvero sapere che ne pensate.

In più, vorrei spezzare una piccola lancia a favore di Lily: so che la Rowling ha dato un'idea ben precisa della mamma di Harry, ma io l'ho sempre odiata. Sempre troppo perfetto ed eterea. Mai un passo falso.

Il mio intendo é anche quello di rendere Lily molto più umana: in lei c'è ancora e c'è già la donna coraggiosa che si metterà tra Harry e Voldemort, ma ora ha diciassette anni e le é stato buttato addosso un fardello enorme. Bisogna darle il suo tempo e, soprattutto, allontanarsi - nella mia modesta visione - dall'idea di perfezione immacolata della Row.

In più: ho finalmente preso del tempo per rispondere ai vostri commenti. Credo che i commenti più significativi e in cui ci sono dibattiti su personaggi etc, li metterò qui così magari do anche spiegazioni a voi 

 

 

   
 
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