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Autore: ClostridiumDiff2020    23/10/2021    0 recensioni
Questa Storia Partecipa alla 365 Writing Days Challenge 2021
365 finestre...
365 storie, una raccolta di racconti, una raccolta di vite.
Ogni giorno, partendo da una parola, si aprirà una porta verso qualcosa, verso qualcuno...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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298>>> 23. l’uomo nell’ombra
 


 
Émer sentì le grida e poi la porta si spalancò. Garvin entrò e si chiuse la porta alle spalle.
Aveva i capelli arruffati e i grandi occhi di giada spalancati imploravano ascolto.
Garvin puntellò la porta, sapeva che sarebbe servito a poco ma doveva aver seminato sia le guardie che i medici che gli infermieri ma doveva sbrigarsi.
“Sta riempiendo la fossa… Sta distruggendo la sua tomba… Perché? Perché sapeva che tu potessi vedere Cáel?”
Avrebbe voluto essere più cauto, ma a breve sarebbero arrivati a cacciarlo e doveva ottenere sia informazioni che la fiducia dell’amico nel minor tempo possibile prima di liberarlo e raggiungere il Castello.
 
Émer aprì la bocca incerto, sbattè le palpebre, Garvin si affrettò a raggiungerlo, armeggiò le contenzioni, poi osservò la flebo attaccata al suo braccio, si scusò frettolosamente e strappò via l’accesso per poi scurarsi di nuovo.
 
Lo aiutò ad alzarsi “Em, perché il Signor Murray ti ha messo sulla strada di Cáel? Sapeva del vostro legame, ne sono certo, Sapeva che questo avrebbe fatto emergere la sua coscienza? Per poi cosa? Distruggerla?”
 
Émer si massaggiò il braccio, gli girava la testa. Aveva visto così tante facce di quell’uomo.
Si era mostrato come un ricco commerciante, un amante d’arte e poi aveva cambiato pelle.
Quando si alzò dovette appoggiarsi a Garvin.
Sentiva la rabbia crescere “Mi hai voltato le spalle, hai permesso a qualcuno di usare la nostra amicizia per allontanarmi da qualcuno a cui tenevo davvero… Di cui avevo ti avevo confessato di essermi innamorato e… Non spettava a te decidere per me… Non avevi nessun diritto di allontanarmi”
 
Garvin abbassò lo sguardo “Hai ragione, completamente…”
Mise il braccio dell’altro attorno al suo collo. “Ma adesso hai bisogno del mio aiuto”
Si avviarono verso la porta finestra, potevano passare dalla scala antincendio.
“Per cancellarlo dall’esistenza? Per...”
“No Em, voglio salvarlo… Perché ho visto il suo ciclo di morte, ho sentito la sua voce… Ma non è stato come gli altri incontri spettrali della mia vita, non era solo una voce nella notte. Ho visto il suo spettro, il suo dolore e ho capito che il vostro legame non era un’illusione, perché lui non era l’eco di una persona…”
Émer si bloccò “Tu? Cosa?”
 
Garvin trasse un profondo respiro. “Avrei dovuto dirtelo prima, sento le voci… Credevo di essere pazzo… Ma poi ho compreso. Erano le voci dei morti che sentivo. Echi impressi nel mondo dei vivi e… Avevo paura che ti fossi innamorato di un’eco… Non di un’anima, non di una persona. Ma ho visto Cáel e ho compreso il mio terribile errore.”
 
Quando arrivarono al piano terra Émer si allontanò dall’altro.
Garvin lo osservò, sapeva che sarebbe stato difficile e doloroso e anche di meritarsi quel risentimento, ma non immaginava quanto potesse far male.
Émer aprì lo sportello della macchina dell’amico e si sedette. Poteva vedere Cáel oltre quello specchio, era lo spettro del suo desiderio che vedeva, non la sua anima. Eppure, quell’ombra bastava ad accendere il terrore e la paura della perdita.
Gli risuonava in mente la domanda che gli aveva posto Garvin.
“Come poteva il Signor Murray sapere cella sua connessione con lo spettro?”
Chiuse gli occhi, si era lasciato sfuggire dello spettro solamente con l’uomo che lo aveva soccorso, faticava a metterlo a fuoco. Gli aveva chiesto di salvarlo, lo aveva ripetuto più volte prima di perdere i sensi.
 
Lentamente il suo volto veniva messo a fuoco. Finalmente capiva, quel profilo spigoloso, quel sorriso sghembo. Non poteva riconoscerlo dopo anni ma lo aveva visto chiaramente, nella mente del suo spettro. Il signor Murray sapeva del suo legame con lo spettro perché lo aveva visto nascere, era presente quel giorno.
“Non ha senso…” borbottò mentre Garvin si sedeva dalla parte del guidatore.
“Solo io e Cáel eravamo presenti… Io, lui e il suo assassino… Se lui era presente, se il Signor Murray era con noi, vuol dire che è stato lui… Lo ha ucciso…”
Una delle sue tante pelli… Amico, amante… assassino… E poi si era spogliato di quella pelle e si era camuffato da bravo angelo soccorritore, poi da mecenate, da amante dell’arte.
Un cambiapelle davvero abile, un serpente.
 


#WritOber2021 #fanwriterit Day23 - shapeshifting

 
   
 
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