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Autore: Rapty    24/10/2021    0 recensioni
L'ampio atrio della banca era finalmente sgombro da criminali, ma entrambi sapevano che avvicinarsi al caveau, a Due Facce, non sarebbe stato altrettanto facile.

Una breve storia su uno dei primi interventi di un giovanissimo Robin (Dick Grayson).
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman, Dick Grayson, Due Facce
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Uno: un primo salto. Due: un piede contro il muro per rimbalzarci contro. Tre: gli sarebbe bastato afferrare al volo il cornicione di quel parapetto, ma con suo sommo orrore lo aveva visto sfilare davanti ai suoi occhi, quasi al rallentatore tanto piano lo vedeva allontanarsi da lui, mentre la forza di gravità lo spingeva verso il basso, a perdersi nel buio. Come aveva potuto lui, Robin, un Grayson volante, mancare la presa?

Lo stupore era stato tale da uccidergli il fiato in gola; non un suono, non una parola, nemmeno quando era caduto a peso morto sulla grata metallica della metropolitana e con un tonfo secco l'aveva sfondata, precipitando ancora nel buio totale. Forse era morto. E forse era vero che un attimo prima di morire tutta la vita ti passa davanti agli occhi.

 

Era notte ormai fonda quando l'allarme della Banca centrale aveva iniziato a suonare. La figura di Batman era apparsa nella penombra dell'edificio che la fronteggiava, accanto a lui, più piccola, quella di un pettirosso che non aveva ancora compiuto dodici anni, ma che già poteva essere definito una macchina da guerra al crimine.

Uno dopo l'altro i due eroi erano saltati giù dal cornicione, ed erano entrati in azione. Il soffitto alto della banca era un ottimo ricettacolo di nascondigli per chi, come loro, sapeva coglierli.

<Sette uomini, o ne manca uno o Due Facce ha perso il suo gusto per il 2 ed i suoi multipli...> La voce del Cavaliere Oscuro gli arrivava bassa e lugubre nell'auricolare, per Dick era sempre difficile mordere il freno, ma con Harvey di mezzo la sua irruenza veniva frenata da brividi di terrore. Non avrebbe comunque dato a Batman alcun indizio a riguardo, per mero orgoglio.

Era stata una questione di pochi minuti: il suo mentore aveva fatto sparire i primi tre uomini in rapida successione, muovendosi come un fantasma tra le ombre, persino per lui, che sapeva dov'era e come si muoveva, era difficile percepirne gli spostamenti. E cosa ancora più inquietante, Bruce non mostrava alcun segno di affanno, mentre la sua voce ferma ed autoritaria gli intimava con precisione chirurgica i punti in cui spostarsi per non essere rilevato dagli altri scagnozzi.

L'ampio atrio della banca era finalmente sgombro da criminali, ma entrambi sapevano che avvicinarsi al caveau, a Due Facce, non sarebbe stato altrettanto facile.

<Riesci a tenere il passo?>

Quella domanda, volutamente provocatoria, Robin la doveva al suo ultimo incontro con l'ex-procuratore, il quale lo aveva prima coinvolto in un gioco malato che aveva portato alla morte di due innocenti e poi l'aveva pestato a morte con una mazza da baseball solo per ferire l'orgoglio di Batman. Sarebbe morto se Bruce non fosse riuscito a liberarsi.

Nonostante il terrore il suo sangue ribolliva a causa del desiderio di vendetta, ma quella domanda, così inquisitoria, quel conto aperto con il suo padre adottivo, era stata sufficiente da sola a coprirlo di vergogna e costringerlo a spostare lo sguardo.

<Io… Si.> aveva risposto a mezza voce, non era in grado di fare di meglio, per quanto si sforzasse.

Questa volta il pipistrello aveva deciso di lasciare spazio al pettirosso. Uno alla volta gli aveva dato gli ordini necessari per stordire altri due uomini, guidandolo tra le postazioni da ufficio. Tutto era scandito al millimetro, ed al centesimo di secondo.

<Ora.> Robin era piombato sulle spalle del primo uomo, spingendolo a terra con il proprio slancio, e lo aveva stordito con un pugno alla nuca.

<A sinistra.> silenzioso e quatto il ragazzino si era spinto sotto un gruppo di scrivanie, scivolando tra quelle fino ad arrivare ad aggredire il secondo uomo, saltando fuori dalle ombre come un brutto incubo.

Poi Batman era andato avanti, con il ragazzo dietro che iniziava a sentire gli effetti di una scarica di adrenalina di troppo.

Il caveau li attendeva: espugnato ed aperto, all'interno due uomini ridacchiavano rovesciando all'interno dell'ultimo borsone il contenuto di alcune cassette di sicurezza. Di Due Facce non c'era traccia.

<Resta qui e non farti vedere. Mi devi coprire le spalle.> Batman sapeva che affrontare i due uomini poteva rivelarsi una trappola, ma non voleva mettere a rischio il ragazzino più del necessario.

Robin lo osservava avvicinarsi ai due, talmente quatto da prenderli di sorpresa, ma quando i due avevano iniziato a reagire, a Robin era preso un colpo per l'improvvisa scarica di fuoco automatico che aveva investito l'intera stanza, costringendolo ad accucciarsi con il volto quasi a terra, e la schiena premuta contro uno scaffale, pregando che si rivelasse sufficientemente anti-proiettile. Cessato il fuoco aveva tirato fuori la testa e lo aveva visto.

Lui e la sua dannata faccia divisa in due, metà sfregiato, araldo di una storia che avrebbe riscosso la pietà di chiunque, ma non la sua, non dopo quello che gli aveva fatto. Come un toro che ha visto un telo rosso, Robin si era lanciato all'inseguimento, ignorando il richiamo di Batman alle proprie spalle.

Bruce aveva visto giusto: Harvey non aveva perso il gusto per i numeri pari, l'ottavo uomo era sbucato fuori dalle ombre ed aveva chiuso lo sportello del caveau, sigillando al suo interno il pipistrello ed i suoi due colleghi. Ma Robin non aveva notato neanche quello, preso com'era ad inseguire Due Facce verso il tetto.

Una nuova scarica di piombo lo aveva costretto un passo indietro mentre Harvey saliva sull'elicottero, ma Robin era certo di poterlo ancora raggiungere, se fosse riuscito a saltare sull'altro cornicione. Avrebbero dovuto essere solo tre semplici mosse, ma mentre era in volo l'ottavo uomo aveva raggiunto il tetto e non aveva perso tempo a far fuoco alla sua schiena.


Immerso nel buio fissava il vuoto ormai da un tempo infinito, il senso di colpa per aver abbandonato Batman e la vergogna superavano il dolore della ferita.

Un sottile fruscio accompagnava la discesa di Batman verso di lui lungo il rampino meccanico, Robin aveva iniziato a pensare di non meritare l'aiuto di Bruce. Non solo non era riuscito a fermare Due Facce, ma aveva messo a rischio la vita di entrambi.

Il pipistrello era ben più pratico, una volta raggiunto il fondo, si era accucciato accanto al ragazzo, per controllarlo, grazie al visore non gli servivano altre luci per individuare le ferite.

<Tieni duro. Adesso ti riporto alla Bat-caverna.>

Dick non riusciva ad osservarlo in volto, mentre Bruce si sflilava il mantello e lo usava per avvolgerlo come una coperta, probabilmente aveva già perso parecchio sangue.

<Non sei arrabbiato con me?>

<No.> Era preoccupato, era ben diverso.

   
 
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