Cazzo, di nuovo!

No,  proprio adesso!

Mi annodo al volo la cravatta mentre addento di fretta un toast abbrustolito.

Butto un occhio all’orologio da parete.

Merda! Sono tremendamente in ritardo ed oggi viene pure  in visita una scolaresca da Sapporo.

Ti avevo cambiato pochi minuti fa, non puoi farmelo proprio ora.

Sei un poppante, bevi solo latte…. com’è possibile che tu produca così tanti escrementi?

Ti sciacquo il sederino alla buona nel lavandino: farò bene a gettare l’asciugamano per terra, prima che qualcuno ci si asciughi il viso.

E mentre ti rimetto il pannolino  – ma come diavolo…?   Ah si, gli orsetti vanno sul davanti  –   i tuoi occhietti neri da birbante mi fissano divertiti.

Sei tale e quale quel gattaccio pestifero di tuo padre e vi amo entrambi alla follia.

Afferro la cartella porta documenti, isso sulla spalla  lo zainetto a forma di brontosauro  – regalo dello zio  Tadashi –  ti imbrago nel marsupio e via… pronti per affrontare una nuova giornata.