Nda:
Questa raccolta partecipa al Writober.
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?
Questa raccolta partecipa al Writober.
Si fonda tutto su un What-if (spoiler di Echi in tempesta): Thorn non è rimasto nel Rovescio, e lui ed Ofelia hanno concluso l'avventura insieme. Ora possono tornare alla normalità. Come sarebbe una loro convivenza?
In un mondo che
Baci sul collo
Davanti a Thorn, Ofelia si sentiva piccola piccola. Perché effettivamente lo era sempre stata: il corpo magro e smilzo del partner sembrava estendersi oltremisura, rispetto al suo fisico tarchiato e basso. Eppure, davanti alla nuova mensola non voleva proprio arrendersi.
«Due di voi, saltate giù». Ma i piatti avevano paura e, tremolanti, non si spostavano di un millimetro.
Thorn la guardava dal divano, con le cicatrici che si deformavano sotto un accenno di risata. Il colmo era essere derisa da qualcuno che non ride mai.
«Sicura di non volere una mano?».
«Thorn, sono un’animista, so come parlare con i miei oggetti!» e mise su un broncio quanto più realistico, perché in realtà non ce l’aveva con lui, solo con la sua dannata altezza.
«Se vi rompete, vi aggiusto io. So farlo» assicurò alle sue stoviglie.
Ma prima che potesse veramente rendersene conto, un braccio da dietro di lei afferrò due piatti e glieli porse. «Non ne avevi alcun diritto!» proclamò fintamente adirata, poi si mise in punta di piedi e gli scoccò un bacio sul collo.
(Non sulle labbra, perchè quelle erano troppo in alto).
This love's delicious
Like home-cooked dishes
I'm tasting mischievously
Step 1, come a little closer
Step 2, rest upon my shoulder
Step 3, I'm calling you baby
Like home-cooked dishes
I'm tasting mischievously
Step 1, come a little closer
Step 2, rest upon my shoulder
Step 3, I'm calling you baby
#SizeDifference
Davanti a Thorn, Ofelia si sentiva piccola piccola. Perché effettivamente lo era sempre stata: il corpo magro e smilzo del partner sembrava estendersi oltremisura, rispetto al suo fisico tarchiato e basso. Eppure, davanti alla nuova mensola non voleva proprio arrendersi.
«Due di voi, saltate giù». Ma i piatti avevano paura e, tremolanti, non si spostavano di un millimetro.
Thorn la guardava dal divano, con le cicatrici che si deformavano sotto un accenno di risata. Il colmo era essere derisa da qualcuno che non ride mai.
«Sicura di non volere una mano?».
«Thorn, sono un’animista, so come parlare con i miei oggetti!» e mise su un broncio quanto più realistico, perché in realtà non ce l’aveva con lui, solo con la sua dannata altezza.
«Se vi rompete, vi aggiusto io. So farlo» assicurò alle sue stoviglie.
Ma prima che potesse veramente rendersene conto, un braccio da dietro di lei afferrò due piatti e glieli porse. «Non ne avevi alcun diritto!» proclamò fintamente adirata, poi si mise in punta di piedi e gli scoccò un bacio sul collo.
(Non sulle labbra, perchè quelle erano troppo in alto).
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