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Autore: KaronMigarashi    26/10/2021    0 recensioni
[ fandom: Predator//Mass Effect Andromeda ]
Il Clan yautja Red Star ha scoperto recentemente che la Galassia di Andromeda è stata presa d'assalto da numerosi coloni multi-specie appartenenti alla lontana Via Lattea. Dopo un disastroso incontro alla stazione Nexus, il giovane gruppo di yautja stringe con i nuovi abitanti un patto di tolleranza avendo un nemico in comune: i Kett.
Finché i Kett resteranno la maggior preoccupazione dell'intera Galassia è stato vietato qualunque scontro tra Yautja e il resto degli alieni.
Nora Ternion, umana operaia, e Viper, l'ultimo giovane blooded del Clan, saranno i primi ad avvicinarsi e instaurare così un rapporto goffo e bizzarro di amicizia inter-specie.
( Tutti i termini in asterisco sono presi e tradotti in italiano dalla lingua ufficiale yautjana dei Predatori. )
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Red Star'
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Nel momento in cui Viper mise un piede nel locale tutto quanto si zittì attorno a lui. Congelati dalla sua inaspettata presenza, umani, asari e perfino i turian presenti smisero di bere e ballare, chiacchierare perfino, immobili a fissare con un misto di espressioni negative lo yautjano appena entrato al Vortex. Luogo d'incontro con l'umana Nora.
Grazie alla maschera facciale e alle numerose migliorie che aveva applicato al programma del visore interno, poté vedere nel dettaglio ogni singola faccia che lo stava fissando. Ma neanche i volti più corrucciati lo avrebbe toccato minimamente, il risentimento era reciproco e ormai vi era ben abituato. Dovevano ringraziarlo invece, aveva fatto loro la cortesia di non portare armi sulla stazione rispettando, di malavoglia, tutte le inutili regole a cui il suo clan era tenuto a rispettare per una convivenza il minimo pacifica. 
Viper osservava quegli stolti pyode amedha con disprezzo, pensando che non avevano ancora capito che la loro era una mera cortesia quella che stavano concedendo, se avrebbero davvero voluto, il Nexus sarebbe caduto nelle loro mani in qualsiasi momento e senza alzare una sola arma contro. 
Ma sì, che restassero in quella fittizia bolla di sicurezza! Non capiva affatto perché l'Anziano capo clan dava a quei primitivi tanta importanza... li vedeva inferiori su tutti i fronti: forza militare, potenza fisica, tecnologia. Su ogni singola cosa. 
Ma in quella perfetta visione di ciò che erano, Viper era in difetto. O così l'Anziano continuava a dirgli. " Sei troppo sicuro di te, giovane lama! Troppo arrogante e non curante di ciò che va ben oltre uno yautja. "
Viper era troppo di tutto. E allora? Il troppo non era meglio di meno? Peccato che il suo spiccato narcisismo non gli consentiva di vedere al di là del proprio clan.
Con passo sicuro e il petto gonfio d'orgoglio per ciò che era, Viper raggiunse l'ultima postazione di divani liberi e ci sprofondò senza grazia, spalancando le gambe per mettersi più comodo e poggiando i gomiti lungo il bordo del morbido schienale. 
Una volta accertati che lo yautja non era lì per menar le mani, gli altri clienti del bar si rianimarono, ma nessuno degli addetti si precipitò da lui per servirlo. 
Sotto la maschera metallica Viper chiuse gli occhi e lasciò che soltanto i rumori gli parlassero: orribile musica, un bicchiere caduto a terra, un breve battito di mani, le risate gioiose di una umana e il continuo chiacchiericcio rapido di un salarian. Il traduttore installato nella maschera gli permetteva di capire ogni sussurro, ma erano soltanto insignificanti chiacchiere frivole. Poi, quando fosse ormai sicuro dell'inutilità di quell'incontro, un suono diverso lo attirò. Un lieve cigolio che si ripeteva dopo un fruscio e diventava sempre più presente ad ogni secondo, sempre più forte come se si stesse avvicinando proprio a lui. 
E fu in quel momento che Viper riaprì gli occhi. Davanti a lui c'era un'umana sorridente, giovanile, dai piccoli occhi azzurri e un semplice intreccio di capelli biondi.

“ Ciao! È molto che aspetti? “

Il rumore che aveva ascoltato prima riguardava la sedia a rotelle con cui ella si muoveva, ma non ne capì la presenza. Da ciò che vedeva l'umana non possedeva danni alla spina dorsale o ai muscoli circostanti. Inclinò leggermente la testa di lato per proseguire la scansione oculare, ma Nora intercettò i suoi pensieri mentre si portava più vicina al bordo del basso tavolino in mezzo a loro due.

" Piede rotto. E con le stampelle non riesco a camminare. Sono così scomode! "

Ed eccola lì la frattura. Un ammasso di viti e morsi metallici tenevano assieme le piccole ossa che componevano la parte centrale dell'arto. Stava cicatrizzando bene però, il dottore che l'aveva curata sapeva il fatto suo, poteva vederlo chiaramente... per quanto i metodi applicati a parer suo gli sembravano antiquati di secoli di evoluzione.

" Come? "

Viper aveva pronunciato quella singola parola nella propria lingua, un complesso sovrapposizione di ringhi gutturali simili a quelli di un leone e ticchettii dovuti ai quattro artigli della bocca affilati che graffiavano tra loro ogni volta che li muoveva. Ma tutto ciò che Nora avrebbe sentito sarebbe stata quella singola parola perfettamente tradotta in automatico dal microfono installato nella maschera.

" Oh, una sciocchezza. "

La vide voltarsi verso uno dei servitori del bar e alzare la mano per attirare l'attenzione. Poi tornò a concentrarsi su Viper.

" Il mio lavoro consiste nel costruire appartamenti sul Nexus lo sai, te l'avevo detto ieri, vero? Beh, nella mia squadra è presente anche qualche biotico eeeeee niente, stavo installando dei pannelli per una camera quando Mike, uno dei biotici, si sbagliò e riuscì a farmi cadere addosso una delle travi che usiamo come passerella. SBAM! Trenta chili e passa di maledettissimo acciaio secchi sul piede. "

" Dovresti circondarti da ooman più affidabili, poteva andarti peggio e morire con disonore. "

" Sì, beh... aspetta! Cosa intendi con morte disonorevole? "

“ Una morte stupida. “

“ Ah. “

Quella che per lo yautja era una semplice verità, per Nora equivaleva ad un insulto. Ma questo Viper non riuscì a capirlo e si chiese il perché si fosse ammutolita tutta d'un colpo. La sera prima era stata un fiume di parole. Parlava, parlava, parlava... lo schermo del suo computer da polso non aveva smesso di trasmettere frasi e discorsi che personalmente aveva capito solo a metà, e adesso invece puzzava di fastidio. Quasi rabbiosa. Perché?
Soffermandosi sui propri pensieri più del dovuto, Viper riprese a fissarla. Una ooman così stramba era un soggetto di studio interessante, la sua sola vista gli procurava domande e grattacapi. Lei non sembrava minimamente spaventata dalla sua presenza, eppure Viper si stagliava su di lei in oltre due metri di altezza e con un peso non indifferente di quasi duecento chili. Tra il suo clan era uno dei più massicci e tra le altre razze incuteva paura anche solo camminando in mezzo a loro con il volto coperto e disarmato. 
Adesso trovava fastidioso l'odore di rabbia di Nora, che stonava nettamente tra l'ansia che emanavano gli altri presenti.
E questo era soltanto uno dei quesiti che Viper si ritrovava a dover decifrare riguardanti Nora. 

" Puzzi di rabbia. "

Lo disse come l'ennesima ovvietà, ma lei alzò lo sguardo da un pezzo di carta che un'asari le aveva portato e i suoi occhi furono glaciali. Vide chiaramente l'azzurro schiarirsi in una distesa di neve mentre continuava a fissarlo. Di colpo interessato, Viper si sciolse dalla posa svogliata in cui era stato fino a quel momento e aveva tutta la sua attenzione. Riconosceva la sfida anche in un volto buffo come il suo.
L'umana lo stava sfidando... e la cosa non lo infastidiva minimamente! L'ennesimo perché da aggiungere ad una lista mentale già affollata.

" Che cafone! Avevo capito da ieri che eri arrogante e potevo passarci sopra, ma farmi insultare così non ci sto! Trovati qualcun'altra ooman che ti aiuti! "

Viper non mosse un muscolo mentre lasciava che Nora si sfogasse su di lui, che cercava ancora di capire come l'aveva insultata. Vide le guance dell'umana farsi sempre più rosse e l'odore di furia farsi sempre più pungente attorno a lei. Era furiosa a dir poco. Ma continuava a non capire, se voleva insultarla avrebbe usato parole diverse e nella propria lingua! E poi l'offesa non era nell'indole comune degli yautja, le loro femmine li avrebbero evirati in pochi secondi e senza ripensamenti se solo avrebbero osato tanto. Non era saggio né conveniente insultare per loro, ecco. Ed era un'accortezza che riservavano a tutti gli alieni incontrati, senza alcuna eccezione. E Viper teneva sinceramente tanto a restare con l'organo riproduttivo intatto fino alla morte. 
Bastarono pochi secondi per l'umana sparire dal locale, così com'era arrivata, e lasciare Viper da solo. Quest'ultimo respirò a fondo, il torace, decorato di ossa e pellicce di prede uccise negli anni, si alzò e si abbassò ad un ritmo lento e calcolato. I piccoli crani animali, intrecciati alla rete termica che portava sotto il pettorale di cuoio, tintinnarono minacciosamente. In realtà nella reazione di Nora non c'era nulla di nuovo, molti scappavano da lui abbastanza in fretta, ma in quell'occasione una piccola diversità c'era. Ed era degna della più completa attenzione.
Nora non era fuggita, lo aveva letteralmente lasciato lì come una sorta di punizione emotiva. 
Le sue mascelle risuonarono in vari click mentre si alzava con calma dal divano, ormai sformato sotto tutto quel peso, ed esternava il proprio stupore. L'Anziano voleva che studiasse di più gli alieni alleati? Bene, ma avrebbe deciso lui chi osservare, come e quando.
Ora aveva una nuova preda, diversa dalle altre, con cui avrebbe dovuto trattare diverse strategie e azioni fuori dalla normalità a cui era abituato. Studiare, ma non uccidere.
Senza emettere alcun rumore, Viper si estraniò da tutto ciò che lo circondava e, unendo le mani davanti al torace, disse la frase di rito che segnava l'inizio di una nuova Caccia. Un gesto che ogni yautja era solito fare davanti alla statua del Dio Paya, per assicurarsi la benedizione del nobile e antico guerriero conquistatore.

" Thin-de le'hasuan 'aloun'myin-del bpi-de gka-de hasou-de Paya. "*
 
Il blooded Viper aveva aperto la propria Caccia personale e la sua preda adesso era Nora Ternion.


NOTE D'AUTRICE

* " Impara i doni di tutti i luoghi, o finisci nella danza degli Dei caduti. "
  
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