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Autore: elenabastet    27/10/2021    3 recensioni
Cosa aveva scritto Fersen a Oscar nella famosa lettera di cui si parla nell'episodio 33? E lei gli ha risposto? Ecco un'ipotesi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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LA LETTERA

 

Rating: toni non per giovanissimi

Fandom: ovviamente Lady Oscar.

Disclaimer: Oscar e soci appartengono a Riyoko Ikeda e a TMS.

Argomento: si parte dalla famigerata lettera che il conte di Fersen, meglio noto come Badola Ikea, Stocafisso o Merluzzo, ha scritto ad Oscar nell’episodio 33.

 

Mia cara madamigella Oscar,

vi scrivo queste righe prima di tornare per un po’ in Svezia, non ci resterò tanto o almeno spero, purtroppo so che siete molto impegnata con il vostro incarico presso i Soldati della Guardia, è un vero dispiacere non vedervi più.

Spero che stiate bene, l’ultima volta che ci siamo visti non era nelle circostanze migliori, sappiate che è stato un onore per me venire in aiuto vostro e del vostro amico André.

Vi devo chiedere perdono, a distanza di tempo, per avervi offesa in quel modo in casa vostra, vi ho sempre vista come il mio migliore amico e avrei dovuto capire i vostri sentimenti. Sappiate che io vi ho sempre ammirata per il vostro coraggio, il vostro fascino, il vostro animo nobile e leale, la vostra gentilezza, e mi aveva stupito capire di avervi suscitato certe emozioni.

Ho sempre saputo che eravate una donna, ma vi ho vista come donna solo quella volta al ballo, con quello splendido abito che metteva in risalto la vostra bellezza e la donna che eravate, meravigliosa. Un mio limite, senz’altro, che avete pagato caro.

Mi avete stupito diverse volte: la prima, quando siete venuta al ballo con quell’abito, in incognito, attirando su di voi l’attenzione di tutti e facendomi provare per voi qualcosa che non avevo mai provato prima, perché se vi avessi vista così fin dal primo giorno non avrei avuto nessun problema ad assecondare i vostri sentimenti e a pensare di vivere con voi come un amante o un marito. La seconda, quando sono venuto a casa vostra in cerca di spiegazioni e ho percepito il vostro dolore così forte, il vostro rifiuto verso quello che era successo. Eravate il mio più caro amico e perdervi è stato un enorme dispiacere. La terza, quando vi ho soccorso a Parigi e mi avete gridato il mio André in faccia, perché ho capito che il vostro cuore era già stato preso da qualcuno.

Ma forse questo qualcuno era sempre stato nel vostro cuore, ho sempre visto voi e il vostro attendente legati da un rapporto particolare, i vostri sguardi, la vostra vicinanza, i vostri gesti, non sono quelli soliti tra un padrone e un servo, ma tradiscono un’intimità certo non solo di due amici. Del resto, non c’è niente di cui vergognarsi, certi tipi di rapporti sono la norma in tante case nobiliari, e credo che avrei avuto non pochi problemi con il vostro André, come l’avete chiamato voi, se avessi deciso di contraccambiarvi come un amante.

Sapete, io sono solo, ho dedicato la mia vita al servizio di una donna che non potrò mai avere completamente, e vedere qualcuno che invece riesce ad appartenere anima e corpo alla persona amata mi crea molta invidia. Soprattutto pensando a quanto eravate bella e desiderabile al ballo.

Spero di rivedervi un giorno e vi auguro di conservarvi in salute.

Vi porgo i miei ossequi

Il vostro amico Hans Axel di Fersen

 

 

Mio caro conte di Fersen,

ho ricevuto e letto con piacere la vostra lettera e mi spiace che non ci siamo più visti, il mio nuovo incarico presso i Soldati della Guardia mi impegna, ma mi gratifica anche molto.

Vi pregherei di continuare a vegliare su Sua Maestà la Regina: le scelte della mia vita mi stanno allontanando da lei e la nostra comune amica ha bisogno di qualcuno di fidato su cui contare, soprattutto in questo difficile momento come madre e come sovrana.

Non dovete scusarvi per quello che successe al ballo a cui partecipai in incognito e a casa mia in seguito, è stato un mio errore di valutazione con cui mi sono messa in ridicolo senza alcun motivo. Ero infatuata di voi, così bello, così irraggiungibile, e mi sono comportata come una ragazzina con poco buonsenso, un errore che poi ho deciso di cancellare. Vi chiedo scusa per la mia reazione poco educata nelle due circostanze, la prima volta per come sono fuggita da voi alla reggia, la seconda per il bicchiere rotto e quelle lacrime che ho versato in vostra presenza mettendovi a disagio.

Dovevo fare chiarezza nel mio cuore.

Vi ringrazio per avermi soccorsa a Saint Antoine e vi chiedo di nuovo scusa per la mia reazione brusca e maleducata, ma ero davvero preoccupata per il mio André, e grazie di essere volato in suo soccorso. Forse avete saputo vedere meglio e prima di me il legame che ci unisce.

André non è mai stato un servo per me, ma mio fratello e il mio migliore amico, un amico intimo, con cui ho diviso tutto. Un amico che mi ha sempre vista per come ero, accettandomi in alta uniforme e sbronza in una bettola, a corte e stravaccata in un prato, tutta in ordine e sudata dopo una corsa, in un salotto così come in una stalla. Un amico che non mi ha mai chiesto di essere diversa da cosa fossi e che mi ha accettata nella mia interezza, con i miei pregi e i miei difetti.

Ma André non è solo il mio migliore amico, l’ho capito da poco, è anche l’uomo che la donna che è in me ha sempre amato profondamente, come compagno di vita, come parte del suo cuore, come amante.

André è stato sempre con me, quando ero felice e quando ero triste, quando ero arrabbiata e quando avevo voglia di scherzare, abbiamo condiviso insieme progetti e sogni, abbiamo discusso e ci siamo trovati d’accordo, abbiamo vissuto avventure e disavventure, siamo un cuore unico che batte all’unisono. Non potrei mai vivere senza di lui, mai. E da qualche tempo ho scoperto tra le sue braccia la gioia di essere amata come donna.

Una volta vi ho detto che l’amore può portare alla felicità completa o ad una lenta e triste agonia, per tanto ho sentito la seconda cosa con voi, o almeno credevo di sentirla, ma ora sto provando la prima, grazie ad André e al rapporto speciale che ci lega da sempre e che ora è diventato ancora più stretto, siamo una cosa sola, in tutti i sensi.

Quando sento il suo cuore che si confonde con il mio, quando sento il suo respiro su di me, quando sento le sue mani intorno a me, quando sento le sue labbra sul mio corpo, quando sento il suo ardore dentro di me, io mi sento completa e in pace con me stessa. Non desidero altro e non mi sento più sola, mai più. Mi è sempre bastato uno sguardo per capirmi con André, ora ancora di più, perché è ancora più vicino a me, sempre. Niente può più dividerci, siamo una cosa sola, come in fondo siamo stati da sempre e come adesso saremo ancora di più, visto che tante cose ci uniscono, ideali e amore in testa.

Se ci incontreremo ancora sarò felice di vedervi, ma ormai la mia vita e il mio cuore sono di André Grandier, come avrebbe dovuto essere fin dal principio e come in fondo è stato.

Vi porgo i miei ossequi e i miei migliori auguri di buon proseguimento

 

Oscar François de Jarjayes

 

  
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