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Autore: EragonForever    27/10/2021    2 recensioni
Prima fanfiction sul magico mondo di ERAGON di cui sono grandissima fan! Sono passati 150 anni dalla sconfitta del tiranno Galbatorix e Alagaësia gode finalmente della pace meritata. Ma una nuova minaccia è all'orizzonte, una minaccia che rischia di portare all'estinzione l'intero Ordine dei Cavalieri dei Draghi. Solo Shana, una giovane guerriera dalle origini misteriose può fermarla. Ci riuscirà? Lo scoprirete tra queste righe!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya, Eragon, Nuovo Personaggio, Saphira | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9: Ellesmèra

Non appena ebbero lasciato la sala Arya tirò un profondo respiro, facendosi pensierosa per qualche secondo, per poi volgere lo sguardo verso il soffitto.

“Secondo voi ho preso la decisione giusta?”, domandò improvvisamente, sorprendendo gli altri membri del Consiglio.

Tuttavia però la risposta non si fece attendere.

“Vista la situazione attuale non c'era decisione più giusta di questa Vostra Maestà. Certo, magari da un lato avevano ragione, ma ciò non toglie che ora come ora ci serve tutto l'aiuto possibile.”, fece Orik di rimando.

“Bah, io come minimo avrei dato loro una bella sculacciata … osare addirittura pretendere un po' di tempo per elaborare il lutto? Ma scherziamo? Siamo in guerra per la miseria, una richiesta del genere non sarebbe nemmeno dovuta uscire fuori! Ah, i giovani d'oggi non cambieranno mai!”, esclamò Makdhoor, sdegnato.

A quello scatto d'ira Lucien sospirò.

“Suvvia, non c'è bisogno di scaldarsi tanto per una cosa del genere, non è poi neanche grave. Hanno solo espresso la loro opinione al riguardo, nient'altro. Sono ancora giovani, hanno tutto il tempo per comprendere il loro senso del dovere”

Makdhoor d'altro canto fece per protestare ma alla fine sospirò.

“Mh … sarà molto lunga allora.”, si disse tra se e se.

Ci fu poi qualche minuto di silenzio e, infine, Arya si alzò.

“Andiamo, Ellesmèra ci aspetta”


 

Nel frattempo i neo Cavalieri, dopo essere stati congedati, decisiero di andare a stendersi un po' nella seconda cerchia di mura, dove era stato messo a loro disposizione un alloggio per il tempo che si sarebbero fermati lì. Era simile a una delle case elfiche, a due piani, con ampie finestre che illuminavano l'abitacolo. Al primo stavano le staze con il bagno termale, mentre al secondo stava l'ingresso con il salotto, la cucina e la biblioteca con tanto di scrittoi. Tutto il complesso aveva un'aria accogliente. Così, dopo una breve esplorazione, andarono nelle loro camere con i rispettivi cuccioli. Tuttavia però, anche se erano stanchi, nessuno ebbe sonno, così per passare il tempo decisero di trovare un nome ai draghetti, dato che finora non avevano avuto il giusto tempo per pensarci. Quindi iniziarono a consultarsi.

“Secondo voi come potremo chiamarli?”, esordì Khalaar, entusiasta.

Con sua somma sorpresa rispose Bedwire, che, anche se non era un Cavaliere, si era aggregato al gruppo.

“Io penso che dovreste dare loro dei nomi che li rispecchino, magari ispirandovi ai colori delle squame.”, propose.

L'Urgali in risposta esultò.

“Mi sembra un'ottima idea” esordì, per poi esaminare a fondo il cucciolo che teneva poggiato sull'addome, soffermandosi poi sui riflessi del manto e il colore degli occhi e, dopo qualche minuto, ebbe un'illuminazione “Credo che lo chiamerò … Thanatos, in modo che entrambi potremmo incutere paura ai nemici”

“Ne sei proprio sicuro?”, domandò Shana, dalla sua stanza.

Fu lo stesso cucciolo a rispondere e, contento, diede delle musatine al giovane, che ridacchiò.

“Si, anche perché a lui piace.”, rispose.

“Oh, beh, allora nulla da ridire” iniziò l'amica, per poi pensare anche lei al nome come aveva consigliato Bedwire, esaminando a sua volta il cucciolo e il suo manto. Poi, poco a poco, nella sua mente iniziò a formarsi un'idea che prese subito forma “Sapete, quando ero bambina papà mi raccontava la storia di un drago che combatteva per salvare la sua razza dai nemici e aveva il manto come il mio cucciolo. Era il mio idolo, ed è nata proprio da quelle storie il mio amore per i draghi”

“Come si chiamava il drago?”, domandò Eireen, curiosa.

Shana in risposta sorrise.

“Gored, si chiamava Gored … quindi penso che non ci sia nome migliore” guardò poi il cucciolo “Che ne dici piccolo? Ti piace?”

Il draghetto per conferma le diede una leccatina che la fece ridere.

Dopo di lei fu il turno della stessa Eireen trovare un nome per la sua cucciola e quindi la studiò a sua volta, trovando in poco tempo un'idea.

“Io invece la chiamerò Valirya”

“E' proprio un bel nome cugina.”, commentò subito Nereis.

“Grazie … in verità ci stavo già pensando da un po', giusto per distrarmi da quello che ci è successo” iniziò, per poi continuare “E tu Ris come la chiamerai?”

La cugina allora ci pensò per qualche secondo e pure lei trovò in fretta un'idea.

“Safiya, perché mi ricorda una perla preziosa”

“Mi sembra perfetto”

“Grazie Reen”

Ora mancava solo Eamyr che, anche se non si sentiva particolarmente coinvolto, capì che in fondo anche il suo dragio doveva avere un nome. Così si fece pure lui pensieroso e gli ci vollero diversi minuti per trovare un'idea, ma alla fine trovò quella adatta.

“Viserys.”, disse semplicemente, senza aggiungere altro, ricevendo musatine dal cucciolo.

Gli altri, capendo che non voleva essere disturbato, decisero quindi di riposare, e stavolta il sonno non tardò ad arrivare.

Anche se la mattinata era stata intensa erano riusciti comunque a trovare dei nomi ai loro cuccioli e questo bastò a rasserenarli.


 

I due giorni di permanenza passarono in fretta e il gruppo, assieme al generale e ai suoi uomini, si ritrovò a partire per Ellesmèra, la capitale degli Elfi, situata nella Du Weldenvarden.

Il viaggio a dorso di drago fu come sempre molto emozionante, anche se rimasero comunque vigili, in tal caso fossero stati attaccati dai Rinnegati, cosa che fortunatamente non accadde.

Giunsero alla città dopo tre giorni di volo e i ragazzi, Bedwire compreso, rimasero a dir poco incantati da tale bellezza.

Ellesmèra si presentava come una città costruita tra gli alberi, che solo gli Elfi con i loro canti avrebbero potuto plasmare. Ogni edificio cresceva direttamente da un pino e si fondeva con il resto della foresta. Le abitazioni si collegavano con ponti sospesi sempre creati con la magia e qualche pino ne ospitava più di una. L'odore dei pini aleggiava intensamente nell'aria e i raggi del sole filtravano tra i rami degli alberi, rendendo quel posto ancora più magico. Non c'erano parole per descrivere tale splendore, se non rimanerne folgorati.

Ma ciò che li stupì di più furono gli Elfi stessi che incontrarono lungo il cammino. Erano di una bellezza a dir poco sovrumana, quasi eterea, qualcosa di addirittura irraggiungibile e accecante. La perfezione fatta a persona. A guardarli facevano fatica a distinguere maschi da femmine, poiché il lineamenti erano spesso simili. Le chiome variavano dal biondo all'argento e dal castano al nero, mentre qualcuna era ramata. Gli occhi invece erano o verdi o azzurri o marroni e anche neri. Bastava guardarli per capire che erano esseri superiori.

Mentre camminavano la loro attenzione venne attirata dallo stesso Eragon che veniva loro incontro con Saphira e quando li raggiunse fece il suo annuncio.

“Benvenuti a Ellesmèra, seguitemi, la Regina Arya vi sta aspettando al Palazzo di Tialdari”


 


 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Eccomi qui con un nuovo capitolo di questa fanfiction!

Allora, che ne pensate dei nomi dati ai draghetti? Belli eh? Il mio preferito è ovviamente Gored!

E Ellesmèra come vi sembra? Per descriverla mi sono ispirata a una illustrazione perché non mi ricordavo benissimo come fosse.

Detto ciò ringrazio come sempre Franky93 per le sue recensioni!

Detto ciò alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!


 

   
 
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