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Autore: petruccina    02/09/2009    0 recensioni
Storie di litigi per bambini con una morale per grandi. O viceversa.

C’era una volta, e c’è ancora, una rana. Viveva nel bosco, insieme a tanti altri animali. Era sproporzionata, bruttina, a tratti brufolosa, di un colore che andava dal giallo catarro al grigio cadavere a seconda delle condizioni climatiche. Tuttavia si sentiva bellissima, intelligentissima e costantemente migliore di tutti i suoi conoscenti, ai quali non mancava di far notare continuamente i propri difetti.

I fatti narrati sono puramente reali, ma lo sapremo solo io e Roccy.
Genere: Parodia, Comico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta e c'è ancora una Roccinella.
La roccinella viveva in un bosco della provincia di Napoli.
Non sei davvero napoletano (e nemmeno campano) se non conosci via Chiaia. Una delle più caratteristiche e antiche strade di Napoli, incarna l’anima della città al giorno d’oggi: boutique, negozi e costruzioni dal notevole interesse architettonico.
Andarci è un’iniziazione, una tappa obbligatoria: come portare l’apparecchio ai denti e cadere davanti all’amore dei tuoi sogni.
Tuttavia conoscere questi aspetti del Capoluogo campano non è tra le priorità della Roccinella.
Al secondo posto della lista delle sue priorità, invece, c’è laurearsi, trovare un lavoro e fare tanti, tanti soldi (ma solo perché al primo c’è mangiare).
Per questo, insieme agli altri animali, si è recata a Napoli per l’orientamento universitario; in effetti la scelta della facoltà è fondamentale.
La Roccinella ha la passione per le auto sportive e per il disegno: è talmente brava che riesce a disegnare lo stesso modello di macchina, dalla stessa prospettiva, con le stesse caratteristiche, con la stessa tecnica (qualcosa di simile al chiaroscuro, ma non proprio, un po’ meno tecnico). Dice che da grande lavorerà alla FIAT. Ma prima deve laurearsi. Dunque ha scelto la facoltà di ingegneria.
Come dicevo prima, al primo posto della sua lista di priorità c’è mangiare.
E si sa, Napoli vanta una lunga e fiorente tradizione culinaria.
Può un gruppetto di giovani animali che hanno preso il treno, hanno passato la giornata a sentire presentazioni varie quanto noiose, andare via da Napoli senza aver nemmeno approfittato per mangiare una pizza?
Nessuno dovrebbe lasciare Napoli senza aver mangiato la pizza.
Dunque, essendo tutti d’accordo per mangiare, la Roccinella suggerì:
“Perché non andiamo in questo vicariello?”
Chiamare via Chiaia “vicoletto” è così riduttivo da essere indice della strettezza delle proprie vie mentali.
  
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