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Autore: KiarettaScrittrice92    27/10/2021    1 recensioni
Per partecipare al Writober di Fanwriter.it quest'anno ho deciso di prendere la lista pumpFIC e dedicarla completamente a Miraculous.
Questa perciò sarà una raccolta di one-shot dedicate al fandom, con la speranza di poter toccare la maggior parte dei punti di visti (anche i più strani).
Sono frammenti (anzi schegge, come dice il titolo) di Miraculous. Fatto di momenti che potrebbe o no accadere nella serie e tra i personaggi.
PS. Il rating è solo per alcune one-shot
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'innocenza di un bacio

«Io te l’avevo detto che non avresti dovuto togliertelo…» lo rimproverò con voce gracchiante il kwami, anche se il tono sembrava quasi annoiato, mentre si lanciava un pezzo intero di camembert in bocca.
«Oh insomma Plagg, invece di continuare a ingozzarti, aiutami a trovarlo!» rispose a tono il biondo, ricominciando a frugare nel borsone che si era portato dietro quel giorno.
«Ehm… Adrien…» lo chiamò a mezza voce la creatura nera, allungando lo sguardo verde oltre le sue spalle.
Il ragazzo si voltò appena in tempo per vedere una figura gigantesca che si faceva spazio per passare in mezzo al viale, buttando giù gli alberi con le enormi braccia.
«Agreeeeeeste!» gridò con voce tonante e metallica l’akumatizzato, proprio poco prima di far precipitare il palmo della mano contro di lui.
«Attento!» urlò, qualcun altro e in un attimo si sentì prendere in vita e portare via, poco prima che il nemico lo schiacciasse con l'enorme arto.
«Ladybug…» disse senza fiato e non sapeva se dipendeva dall’adrenalina del momento o dall’emozione di vederla.
«Stai bene?» gli domandò lei, non appena furono al sicuro, qualche tetto più in là, nascosti alla vista dell’enorme akumatizzato.
«Io… Sì, sì, sto bene.» rispose, sentendo l’imbarazzo colorargli le guance.
«Tu aspettami qui, ok?» si raccomandò l’eroina e poi lo lasciò indietro, intenta ad andare ad affrontare il nemico faccia a faccia.
Non appena fu solo il ragazzo si afflosciò, facendo scorrere la schiena contro il camino su cui si era appoggiato.
«Non è perfetta?» chiese e la risposta non tardò ad arrivare.
«Perfetta non saprei, per me solo il camembert è perfetto… Però so che come al solito hai avuto tutto il tempo quella faccia da ebete.» disse Plagg, facendo sbucare la testolina dalla camicia.
«Lo so… – sbuffò il ragazzo – Non so perché, ma quando sono Adrien riesco a malapena a parlarle. Sembra quasi che Chat Noir sia un’altra persona.» disse, osservando la ragazza combattere contro l’enorme statua senza alcun timore.
«Beh, sappi che sono tutte tue sensazioni, perché non cambia nulla in te per quanto riguarda il tuo carattere quando ti trasformi, ricevi solo più forza fisica e agilità, oltre alle varie capacità del gatto.» lo rimbeccò il piccoletto che per una volta sembrava non volerlo prendere in giro.
«So che dipende da me, anzi credo di sapere anche il perché…» disse, ma non lo rivelò ad alta voce, se lo tenne per sé.
Quando era Chat Noir, non aveva limiti di personalità, poteva essere chi voleva senza che nessuno lo giudicasse in modo diverso da come solitamente si giudica chiunque. Non che quando era senza maschera non avesse imparato a comportarsi in modo più spontaneo, anzi tutt’altro. Però tutti conoscevano Adrien Agreste e tutti si aspettavano che si comportasse in un certo modo e questo lo frenava anche quando il suo istinto gli urlava di buttarsi. Se poi ci aggiungeva l’impossibilità di comportarsi esattamente come Chat Noir si comportava con Ladybug, per non rivelarle involontariamente la sua identità, la cosa diventava ancora più complicata.
Improvvisamente i soliti fasci di luce del Miraculous Ladybug, che riportavano tutto alla normalità, lo sorpresero, avvolgendogli la mano.
«Plagg guarda!» esclamò entusiasta, notando che il miraculous del gatto nero era tornato al suo posto. Il kwami però non ebbe il tempo di rispondergli e dovette tuffarsi nel suo taschino per non essere visto dalla super eroina in rosso che li raggiunse nuovamente sul tetto.
«Si… sicuro di stare bene?» chiese con voce tremante, a quanto pareva anche lei sembrava molto imbarazzata e non era la prima volta che notava quella sua reazione davanti al sé senza maschera.
«Benissimo! Con te e Chat Noir che ci tenete al sicuro, chi non starebbe bene.» disse tutto d’un fiato, prendendosi di coraggio.
«Beh… – sbuffò lei, leggermente irritata – Oggi quel gattaccio mi ha fatto fare tutto da sola.» aggiunse, incrociando le braccia al petto.
«Eppure sembrate una bella squadra. – disse il biondo – Magari era impegnato.» aggiunse, con un sorriso e per un’attimo credette che Ladybug non avesse sentito perché era rimasta a fissarlo come incantata, per poi scuotere la testa, come risvegliata da uno stato di trance.
«Oh… sì… Im… impegnato, certo… Beh, allora ciao.» fece, con balbettii frettolosi, lanciando lontano la corda del suo yo-yo.
«Aspetta Ladybug! – la bloccò, prima che potesse partire – Non… non mi porti giù? Sai non saprei come scendere.» le mentì e non seppe se il calore che percepì nuovamente sulle guance fosse per quella piccola bugia o per il pensiero che per qualche secondo sarebbe stato di nuovo tra le sue braccia.
«Oh, giusto… certo… che stupida. – confermò la supereroina, avvicinandosi a lui e avvolgendogli il braccio attorno alla vita – Tieniti.» si raccomandò poi e lui non se lo fece ripetere due volte, strindegli a sua volta i fianchi con entrambe le braccia.
Nonostante toccarono quasi subito terra i due non lasciarono la presa. Ladybug ritirò il suo yo-yo, riavvolgendolo, ma non successe più di quello, perché i due rimasero lì: avvinghiati l’uno all’altra a fissarsi. Adrien sentiva il cuore battergli talmente forte nel petto che credeva si potesse sentire anche da fuori, ma nulla avrebbe potuto descrive ciò che provò a quello che avvenne subito dopo.
Senza nessun preavviso, Ladybug ridusse le distanze e premette le labbra contro le sue. Adrien spalancò lo sguardo, scioccato e prima ancora che potesse rendersi veramente conto dell’innocenza di quel bacio, Ladybug era già fuggita via, tra i tetti di Parigi.

 

Angolo dell'autrice:
 "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt:OTP

N° parole: 884

Ce la farò a recuperare tutto? Non lo so. Intanto però vado avanti imperterrita. 
Parliamo di questa one-shot che mi sono dirvetita un mondo a scrivere. Chi mi conosce sa che nella love square la mia OTP assoluta è sicuramente la Ladrien (senza considerare che attualmente è l'unica OTP esistente), questo perché si vede chiaramente l'amore che provano l'uno per l'altra, ma che non hanno il coraggio di confessarsi.
Spero quindi che questa piccola storia ci sia piaciuta, mentre io vado a scrivere la successiva XD

  
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