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Autore: eddiefrancesco    27/10/2021    1 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Ai due lati del viale si alzavano imponenti alberi secolari, tra le cui foglie dorate, scarlatte e marroni si intravedevano sprazzi di cielo blu e lampi di sole. Octavia si guardò attorno deliziata. Era come se avesse bevuto un bicchiere di champagne o fosse stata trasportata nel paese delle fiabe... Trasali' violentemente quando una voce dall'alto esclamò: «Non vi assumerà mai!» Octavia si fermò e alzò gli occhi. Il sole la abbagliava e impiegò un attimo a scorgere una figuretta da elfo appollaiata su uno dei rami. «Prego?» «Non vi prenderà. Siete troppo giovane e carina.» «Gentile da parte vostra dirlo!» «Ha detto che procurereste solo grattacapi.» «Davvero? E come fa a dirlo? Anche se non sono sicura di capire bene...» «Sta cercando un'altra miss Froom, ma io preferirei che prendesse voi. Sembrate molto più interessante.» «Ehm... grazie di nuovo.» Octavia si riscosse e fece uno sforzo per iniziare una conversazione più sensata. «Perdonatemi, ma posso chiedervi chi siete?» «Sono Pip. Philippa Barraclough.» «Cosa?» «È maleducato dire 'cosa'. Miss Froom era molto contrariata se lo dicevo.» «Ma... ma che ci fate lassù?» balbetto' Octavia. «Non dovreste...» «Volete dire che dovrei stare chiusa in casa? Con una giornata bella come questa?» «Oh, no! Nessuna persona di buon senso vorrebbe stare al chiuso in una giornata così. Non è questo che intendevo...» «Sto esplorando. Siamo qui solo da pochi giorni e ieri ho esplorato l'altro lato del parco. La casa è bellissima. Avete visto i camini?» Octavia rinunciò a essere logica. Si stava godendo quella bizzarra conversazione. Sembrava far parte della follia della giornata. «No. Volete mostrarmela?» Una bambina piovve dall'albero. Aveva il visetto a punta incorniciato da riccioli neri. Era magrissima, ma vibrava di spirito e vivacità. Grandi occhi grigi, scintillanti di vita, la esaminarono con critico interesse. Ciò che vide parve soddisfarla. «Venite!» ordinò, partendo. Octavia rise. «Subito.» E la seguì. Pip si fermò di scatto. «Guardate!» Octavia ubbidi', ed ebbe un ansito di piacere. Sulla sponda opposta di un laghetto, tra prati e alberi, sorgeva Wychford, una casa di mattoni rosati dalle finestre che riflettevano il sole. I suoi travi un po' storti e la piccola torre tonda su un lato le davano un aspetto asimmetrico molto singolare. Una casa amichevole, una casa seducente... magica. E sul tetto: «Stecche di zucchero d'orzo!» esclamò. Pip parve enormemente compiaciuta. «Sapevo che avreste detto così. Oh, quanto vorrei che Edward vi prendesse! È in preda all'ansia, sapete?» «Mi spiace sentirlo. Come mai?» si informò Octavia. «Perché abbiamo perso la nostra istitutrice. L'ultima. Ma io non sarei scortese con voi.» «Per questo se n'è andata? Perché siete stata scortese?» «No. Edward l'ha licenziata. Senza benservito» gongolo' Pip. «È stata poco gentile. Neanche a Lisette piaceva, e a lei di solito piacciono tutti» «Lisette è vostra sorella?» «Sì. È molto più grande di me. Io ho dieci anni. Voi credete nelle liste?» «Che genere di liste? Della spesa? Del bucato? Dei regali di Natale?» «No! Liste di nomi da imparare a memoria. Quelli dei re inglesi e dei profeti, per esempio.» «Decisamente no!» rispose Octavia con fermezza. «È un metodo noioso per imparare qualcosa.» «Sapevo che voi eravate la persona giusta! Vado a cercare Edward. Deve assolutamente assumervi!» «In che qualità?» «Come nostra istitutrice, naturalmente. Per questo siete qui, no?» «Oh, no! Io...» Ma Pip era sfrecciata via come una libellula. «Non dovete far caso a Pip.» Trasalendo di nuovo, Octavia si girò e cominciò a chiedersi se davvero non si trovasse in una fiaba e se quella non fosse la principessa. Accanto a lei c'era una ragazza con uno dei visi più belli che lei avesse mai visto. Aveva i capelli neri come la sorella, ma i suoi occhi erano di un intenso blu violaceo, del colore delle mammole. Ogni dettaglio era perfetto: la fronte alta, il naso diritto, gli zigomi delicatamente modellati, la carnagione vellutata, le labbra rosee. La ragazza sembrava timida, ed era circondata da un'aura di tristezza. L'impulso di confortarla fu quasi travolgente. Octavia la vide arrossire. «Non volevo spaventarvi. Perdonatemi. Sono certa che Pip non intendesse essere scortese. È solo che a volte scorda le buone maniere quando va di fretta. Io mi chiamo Lisette. Lisette Barraclough.» «Io sono Octavia Petrie. Come sta?» Si scambiarono delle frasi di cortesia. «Volete entrare?» domandò Lisette. «Non sono sicura che servirà, però. Edward sembra determinato a scegliere una persona più grande, e raramente cambia idea. Ma mi piacerebbe che vi conoscesse.» Octavia non avrebbe saputo dire cosa le impedì di chiarire il motivo della sua visita a Wychford. Ogni regola dell'educazione lo richiedeva, eppure si astenne, intrigata dalla situazione e incuriosita dalle due ragazze, una così vivace e piena di spirito, l'altra tanto bella e triste. Così non disse nulla e si incammino' con lei lungo il viale. «Immagino che vi starete chiedendo perché abbiamo bisogno di un'altra istitutrice. Mia zia ne aveva assunta una che le era stata caldamente raccomandata dalla Marchesa di Ledbury.» Spiegò Lisette. Octavia conosceva i Ledbury. Non c'era da stupirsi che Pip non fosse andata d'accordo con questa miss Froom, pensò. Nessuno che avesse l'approvazione di una cornamusa pomposa come Lady Ledbury poteva sperare di andare d'accordo con uno spirito libero come Philippa Barraclough! Lisette riprese: «Ma dopo neppure due giorni, è stato chiaro che Pip e miss Froom non sarebbero mai andate d'accordo, perciò Edward l'ha mandata via.» «Senza benservito, ho sentito.» «È questo che vi ha detto Pip? Temo che si sia lasciata trasportare. Edward le ha dato ottime referenze.» Octavia annuì. «Lo speravo. Ma cosa ha detto vostra zia al riguardo?» «Non è qui. Si è rotta una gamba ed è rimasta ad Antigua. Non sarà in grado di viaggiare per un po', perciò per il momento c'è solo Edward a occuparsi di noi, ed è un uomo pieno di impegni. Per questo abbiamo bisogno di un'altra istitutrice con tanta urgenza.» «Capisco. Ma se le cose stanno così, non è stato un po' avventato da parte di vostro zio congedare miss Froom?» «Forse. Ma una volta presa una decisione, Edward deve agire subito. Avrebbe mandato via miss Froom la sera in cui siamo arrivati qui, anche se era tardi. Può essere spietato a volte. Ma io l'ho convinto ad attendere il mattino dopo.» Octavia cominciava a trovare antipatico questo Edward. «Povera miss Froom! Essere licenziata in modo così sommario...» «Oh, no, era davvero una persona spiacevole, miss Petrie. Ma lui le ha dato un mese di salario e l'ha fatta riaccompagnare fino a Londra.» «Meno male. Ma ditemi, chi è Edward? Mr. Barraclough?» «Si. È nostro zio, ma ci ha chiesto anni fa di chiamarlo semplicemente Edward. Siamo un grande peso per lui. Almeno, lo saremo per le prossime otto o nove settimane, finché non arriverà la zia.» «Capisco.» Lisette tacque e Octavia venne lasciata ai propri pensieri. La situazione si stava facendo più chiara. Le due ragazze non erano le figlie di Barraclough, ma le loro nipoti, e un incidente aveva rinviato il rientro di Mrs. Barraclough in Inghilterra. Era stata assunta un'istitutrice, ma Edward Barraclough aveva deciso di sbarazzarsi di lei e ora cercava urgentemente qualcuno che si occupasse delle ragazze fino all'arrivo della moglie. Per un paio di mesi. Solo due mesi... Avevano raggiunto il prato davanti a casa. «Miss Petrie, volete aspettare un attimo qui? C'è una panchina all'ombra, laggiù. O preferite che vi accompagni dentro? Edward mi ha chiesto di portare un messaggio alla nostra governante, e devo farlo subito. Mi ci vorrà solo un minuto.» «Credo che aspetterò qui. È un posto tanto bello...» «Lo pensate anche voi? Miss Froom ha detto che la casa sembrava buia e umida.» «Davvero? Allora alla casa non piaceva» disse Octavia di istinto. «Per questo ha dovuto andarsene.»
   
 
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