Il tramonto era quell’evento che faceva tornare Aether bambino, quando era piccolo lui e sua sorella lo guardavano spesso assieme tenendosi per mano come se quel sole morente li rendesse tristi e per consolarsi a vicenda decidevano semplicemente di sentire il calore l’uno dell’altra mentre guardavano quello spettacolo.

Adesso da quando sua sorella era sparita e si era dedicato all’abisso dicendogli di non intervenire ecco che il biondo si sentiva triste ogni volta che quel sole tramontava; quel giorno era rimasto a Liyue Harbor per delle commissioni, buffo come il tempo fosse passato così in fretta che quando alzò lo sguardo vide il sole di un colore rossastro abbracciare il mare. Era uno spettacolo meraviglioso se visto dal porto, ma per lui era solo un dolore nel sapere che in quel momento era solo, decise di provare a guardare quello spettacolo da un colle alto vicino al porto e quando ne trovò uno si mise seduto sull’erba osservando quel sole svanire lentamente.

Era una sensazione che non sentiva da tanto – era sempre stato attento a evitare quel momento del giorno così da non dover vedere il tramonto e non pensare a Lumine – la tristezza che lo avvolgeva ricordandogli che alla fine di quel giorno lui era solo era quasi atterrante, sospirò mentre i colori del cielo cambiavano passando da un rosso ad un arancio e infine a colori più scuri che preannunciavano la sera.

Aether voleva scappare, voleva scappare da quel mondo e ritrovare sua sorella, la sua sorellina con cui aveva sempre passato il tempo; l’ennesimo sospiro gli sfuggì dalle labbra e uno schiarirsi la voce alle sue spalle lo fece voltare di scatto.
“Xiao, scusa non mi ero accorto di te...” Ammise il viaggiatore asciugandosi quella singola lacrima che era sfuggita al suo controllo.

“Ho notato, se fossi stato un mostro pronto ad ucciderti a quest’ora saresti morto.” Disse lo Yaksha prima di fare qualche passo verso di lui.

Xiao era un tipo freddo la maggior parte delle volte, diceva sempre ciò che pensava e alla fine era sempre stato gentile – anche a modo suo – con Aether.
“Hai ragione, ero sovrappensiero.” Disse scherzando per alleggerire l’atmosfera, quando sentì lo Yaksha prendere posto accanto a lui lo guardò sorpreso, non era sicuro che fosse un tipo da sedersi accanto a qualcuno solo per passare il tempo.

“Quando piangi il cielo rifletterà le tue lacrime.” Disse senza troppa enfasi Xiao, era una frase che una vecchia Adepti gli aveva detto quando era piccolo e alcune volte le sue parole gli tornavano alla mente, erano forse uno dei ricordi più belli che aveva del passato.

“Oh… Ma il tramonto non è sempre così.” Aether sorrise per quel modo di consolarlo ma alla fine perché doveva preoccuparsi, piangere era umano quindi non era sbagliato, giusto?
“Il cielo di Liyue è chiaro dopo il tramonto, si scurisce con l’arrivo della notte ma se guardi nel cielo ora puoi sentire come se qualcosa non andasse.” Sussurrò lo Yaksha alzando gli occhi al cielo, odiava vedere le persone piangere ma più di tutti odiava vedere quel viaggiatore mentre esprimeva quell’emozione così negativa come la tristezza.

“Quante cose si scoprono stando qui.” Commentò il biondo prima di alzarsi, non voleva continuare a vedere quel cielo come non voleva che gli occhi dorati di Xiao continuassero a osservarlo. “Buona serata, Vigile Yaksha.” Sussurrò prima di allontanarsi.

Aether non riuscì a fare poco più di due passi prima che una mano forte lo bloccasse, si voltò per guardare Xiao e si sorprese della sua espressione quasi preoccupata.

“Se mai sentirai che vuoi piangere di nuovo, chiama il mio nome e sarò al tuo fianco...” Le parole dello Yaksha erano dolci ma subito si corresse mentre distoglieva lo sguardo. “Odio il cielo di questo colore.” Borbottò arrossendo appena prima di lasciare la mano del viaggiatore.

Aether rimase sorpreso da quelle parole e sorrise dolcemente prima di annuire. “Lo farò, grazie Xiao.” Ammise prima di andarsene, forse sua sorella non sarebbe tornata a guardare i tramonti con lui ma in quel momento sapeva di poter contare su qualcun latro che lo avrebbe fatto sentire meno solo mentre il solo abbracciava il mare e finiva la sua giornata.