Il sapore delle lacrime
 

Sato era sceso nella sala comune portando con se la Chiffon Cake cotta a puntino.

Spesso condivideva i dolci che preparava con i suoi compagni di classe, ma questa volta ci sarebbe stata una  piccola ospite speciale.

Midoriya gli aveva chiesto di preparare la torta per la bambina che adesso si era stabilita negli edifici della UA. La piccola ne aveva passate tante e portava segni di ferite non solo fisiche.

Accese il bollitore elettrico è iniziò a preparare le tazze e i piattini. 

Sperava di non incutere paura ad Eri. Grande e grosso com'era forse la avrebbe un po' intimorita. 

Non ebbe tempo di pensarci troppo, sentì il rumore di una porta che si apriva. Midoriya entrò nella sala comune. "Siamo arrivati!" annunciò con un sorriso e si voltò indietro. 

Una testolina dai capelli bianchi come la neve fece capolino dalla soglia dell'ingresso. "Buonasera!" Eri salutò il ragazzo mentre si toglieva il cardigan azzurro intonato con il vestito che indossava. 

"Buonasera Eri, io sono Sato Rikido, piacere di conoscerti!" si presentò subito lui sperando di metterla a proprio agio. 

"Piacere! Grazie per avermi invitata!" 

Si mise a sedere su una delle poltroncine davanti ai tavolini del salone e cominciò a guardarsi intorno. 

Sato si avvicinò portando un piattino con il dolce e una tazza di tisana ai frutti di bosco. "Ti piacciono i dolci Eri? So che apprezzi le mele caramellate di Midoriya..." 

"Sì!" ammise la bambina. 

Midoriya aiutò l'amico a portare al tavolo gli altri piattini e si sedette accanto a lei. 

"Sato è bravissimo a preparare le torte ed è stato lui ad insegnarmi a fare le mele caramellate" le disse. 
 

Iniziarono a mangiare e presero a parlare del più e del meno. Eri dopo qualche morso si fermò. 

"È davvero soffice e buona. Il dolce manda via il sapore amaro delle lacrime, sai?" disse rivolgendosi a Sato. 

Il ragazzo rimase per un po' in silenzio. 

"Senti ancora quel sapore amaro?" provò  a chiederle. 

"Non lo sento quasi più ormai" rispose la bambina "poi se succede..." diede un morso alla torta con decisione "ci siete voi che mi aiutate a mandarlo via!"