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Autore: eddiefrancesco    28/10/2021    1 recensioni
Incuriosita dall' inaspettata eredità che le ha lasciato la sua madrina, un'eccentrica signora conosciuta come la strega di Wychford, la contessa Octavia Petrie decide di andare a dare un' occhiata alla nuova proprietà.
Ma arrivata in quella splendida villa di campagna a causa di un equivoco viene scambiata per una istitutrice dal tenebroso Edward Barraclough, il nuovo affittuario e dalle sue nipotine.
Ma ancora non sa in che guaio è andata a cacciarsi!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Lisette lanciò un'occhiata perplessa ad Octavia, ma non si soffermo' a chiedere cosa intendesse. Attraverso' il prato di corsa e Octavia poté contemplare la sua eredità. Incredibile... Sembrava che Wychford sorridesse! Come poteva sorridere una casa? Che sciocchezza. Era solo il sole che si rifletteva sulle finestre. A un tratto Octavia ricordò gli occhi neri da zingara della sua madrina che la fissavano, la primavera precedente, e poi si posavano pensosi su suo padre e Lady Dorney. Cos'aveva pensata in quel momento la zia Carstairs? Lì a Wychford, per la prima volta, a Octavia venne in mente che sarebbe stata un'ottima cosa se suo padre e la cugina avessero deciso di sposarsi. Erano sempre andati d'accordo, e Lady Dorney era una donna dolce e affettuosa che aveva bisogno di compagnia e di prendersi cura di qualcuno. Sì, sarebbe stata una soluzione ideale. Ma non sarebbe mai successo. Papà era troppo abitudinario. Semplicemente, non gli sarebbe venuto in mente di chiederlo. Le finestre stavano ancora ammiccando, rammentandole quegli occhi neri. Che casa strana era! I pensieri di Octavia tornarono al padre. E se fosse riuscita a convincere Lady Dorney a prendere il suo posto per un po'... diciamo, un paio di mesi? Forse suo padre avrebbe cominciato a guardare con occhi diversi la cugina Marjorie... Due mesi. Sarebbero bastati? Lei era seriamente tentata. Le piacevano queste ragazze Barraclough, e sentiva che poteva fare qualcosa per loro, soprattutto visto che il loro zio sembrava un uomo burbero. E se avesse lasciato intendere di essere davvero un'aspirante istitutrice? Scosse il capo. Finestre che sorridono, occhi da zingara, matrimoni, fingere di essere un istitutrice... Dov'era finito il suo buonsenso? Era un'idea pazzesca. Quel giorno di libertà le aveva dato alla testa. Sarebbe entrata a conoscere Edward Barraclough e lo avrebbe informato della sua vera identità prima che l'equivoco andasse oltre. Mentre Lisette attraversava il prato verso di lei, il sole parve sparire e i vetri delle finestre di Wychford si spensero. La casa sembrava emanare un'aria di rimprovero e Octavia provò un assurdo senso di colpa. Lisette la procedette oltre il portone di quercia. Octavia cercò di tenere a freno l'immaginazione mentre si guardava attorno. L'atrio era ben proporzionato, non troppo grande, con un tavolo da refettorio al centro e un camino su ognuna delle due pareti laterali. Aveva un magnifico soffitto di stucco dal quale pendevano due pesanti, simmetrici, candelabri d'ottone. Una bella scala di quercia portava al piano superiore, ma Lisette la fece accomodare in una stanza sul fondo. Era una specie di salotto, dall'aria rassicurante. Un bel fuoco ardeva nel camino e i mobili erano stati ovviamente scelti più per la comodità che per lo stile. Octavia fu invitata a sedersi. «Ehm... non credo che lo farò. Non prima di aver visto vostro zio.» La porta si spalanco' e Pip fece irruzione nella stanza. «Eccola, Edward! Vi prego, dite che è adatta!» Un uomo alto dalle spalle larghe la seguì nella sala. Anche se era più giovane di quanto lei si fosse aspettata, sembrava... pericoloso. Era un bell'uomo, nonostante il suo naso fosse leggermente deviato, come se se lo fosse rotto in una rissa. Aveva il viso angoloso, la bocca dura, i capelli neri, chiari occhi grigi, la pelle abbronzata. Una piccola cicatrice sollevava l'estremità esterno di un sopracciglio, dandogli un'espressione vagamente diabolica. Oh, sì!, pensò Octavia. Se quella era una fiaba, ecco l'orco! Mr. Barraclough si fermò e la guardò per un lungo istante, valutandola con freddezza. Octavia si rese conto che il suo abito da viaggio era un po' impolverato e che un paio di riccioli biondo miele erano sfuggiti al cappellino e le scendevano sulle spalle. Avvampo' e si rammarico' di non aver pensato a rassettarsi. Lui venne avanti con passo atletico, l'espressione arrogante e impaziente allo stesso tempo. «Edward Barraclough» si presentò brevemente. «Posso sapere il vostro nome?» «Certamente, sir. Sono Octavia Petrie.» «Bene, miss Petrie. Non so come abbiate fatto a sapere tanto in fretta che sto cercando un'istitutrice, ma temo che il vostro viaggio sia stato inutile. Non siete affatto la persona che sto cercando.» «Voi avete frainteso...» «Davvero? Non so cosa abbiate detto per incantare mia nipote, ma datemi un solo motivo per cui dovrei assumere una donna che si presenta alla mia porta...» «Io non desidero... » Mr. Barraclough continuò come se lei non avesse parlato. «Che si presenta alla mia porta senza appuntamento, sperando di essere assunta all'istante.» Octavia scordo' l'imbarazzo. «Pensavo che fosse precisamente ciò che vi serviva, sir. A sentire le vostre nipoti, avete bisogno di una persona con una certa urgenza. O sbaglio?» disse asciutta. Barraclough si irrigidi'. La guardò di nuovo, questa volta con aria pensosa. «È vero che abbiamo bisogno di qualcuno...» Una pausa, poi concluse più lentamente: «Forse mi sono sbagliato. Forse lei non è la graziosa farfalletta che sembra. Ha l'aria piuttosto sicura di sé.» «Farfalletta!» Octavia ansimo'. «Vi assicuro, sir, che sono tutt'altro che una farfalletta! E per giunta, a differenza di altre persone di mia conoscenza, non sono una stupida. Permettetemi di dirvi...» Barraclough la interruppe di nuovo ma, con grande stupore di Octavia, invece di offendersi per quelle parole, rise e annuì con approvazione. «Il tono era abbastanza feroce e siete sveglia. Forse vi ho sottovalutata.» «So anche essere più feroce, vi assicuro, sir! Non che io desideri...» «Edward, dite che può restare! Vi prego!» imploro' Pip, appollaiata sul davanzale. «Non fa imparare a memoria le liste. Non avrebbe alcun bisogno di essere feroce con noi. Sono sicura che mi comporterei bene se fosse lei la mia istitutrice.» «Sarebbe solo per due mesi, Edward.» L'intervento di Lisette parve sconcertare Barraclough. «Anche tu vuoi che resti? Non è solo perché ti fa pena?» Lisette scosse la testa con enfasi. «Credo che sarebbe perfetta per noi.» Octavia capì che Mr. Barraclough era rimasto colpito dalle parole di Lisette, e decise che era ora di chiarire l'equivoco. «Sono desolata, ma devo dirvi...» «Quali sono le vostre qualifiche?» chiese lui. «Suppongo che ne abbiate qualcuna.» Quel tono tornò a irritare Octavia. Una lezione di buone maniere avrebbe fatto bene anche a lui, pensò. «Credo di poter affermare che sono qualificata a insegnare le nozioni di base» dichiarò con freddezza, ricordando i costosi precettori e le istitutrici selezionate con cura da sua madre, oltre al soggiorno in un esclusivo Collegio per Giovinette. «Ma non è questo il punto...» «A me basta che le teniate allegre, al sicuro e che non le perdiate d'occhio. Credete di poterlo fare? Non occorre che insegnate loro un gran che. Lisette debutterà l'anno prossimo in società.» «So qualcosa al riguardo...» «Qui si parla di alta società, miss Petrie. Non mi aspetto né pretendo che voi siate all'altezza del compito. Mrs. Barraclough non vorrebbe che insegnate a Lisette le maniere apprese in una scuoletta di paese.» Mentre Octavia deglutiva sentendo definire un collegio frequentato dal fior fiore dell'aristocrazia inglese come una 'scuoletta di paese', lui continuò: «Be', immagino che potrei mettervi alla prova. Se mi seguite in biblioteca, vi parlerò delle condizioni economiche. Troverete il salario generoso, ma si tratta solo di un incarico temporaneo, otto o nove settimane al massimo. Ve ne rendete conto, vero?» «Vostra nipote mi ha accennato a questo fatto. Ma non sono qui...» «Bene! È deciso, allora. Venite con me.» Mi sarà mai consentito di finire una frase? Si chiese Octavia. Questo Mr. Barraclough merita di essere ingannato. Guardò le due ragazze Barraclough, Pip che annuiva vigorosamente e per poco non cadeva giù dal davanzale per l'eccitazione, Lisette che sorrideva per la prima volta da quando si erano incontrate.
   
 
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