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Autore: Ode To Joy    29/10/2021    1 recensioni
[Kageyama x Hinata]
[Iwaizumi x Oikawa]
[Atsumu x Hinata one-side]
Qualunque cosa accada, non smettere mai di guardare il cielo.
Dieci anni - o poco più - di Tobio e Shouyou raccontati in momenti.
[Spoiler!]
[Raccolta partecipante al Writober 2021 di Fanwriter.it]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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#29 Hukka 

 

Anche se non puoi tu sorridimi

Sono pochi, sai, i miracoli

Riconoscerei le tue mani in un istante.

Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché

Fra miliardi di persone ad occhi chiusi hai scelto me

 

Il numero chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile.

 

-Ostia 2022-

 

Shouyou camminava nell’acqua bassa, con i jeans arrotolati fino al polpaccio. Tobio lo guardava e pensava che dei suoi ventisei anni ne dimostrava al massimo diciotto.

Sarebbe stato così per sempre. Anche a quarant’anni, Shouyou sarebbe continuato a sembrare un ragazzino. Tobio, invece, per citare quell’amorevole creatura di sua sorella, era nato con un’anima anziana. Era capitato, prima che si ammalasse, che persino suo nonno lo trovasse più vecchio di lui. Forse era la sua espressione perennemente seria a non fargli alcun favore.

Chissà come sarebbero stati lui e Shouyou tra dieci anni? Beh… Roma non era stata costruita in un giorno, così dicevano - raccontavano anche che era stata fondata da un lupo, o qualcosa del genere. Quello che Tobio stava per fare avrebbe senz’altro influenzato gli eventi. Doveva avere solo il coraggio di farlo.

Shouyou saltellò nella sua direzione e si sedette sulla sabbia accanto a lui. “Mi piace il mare,” disse. “Ma le spiagge di Rio sono un’altra cosa.”

Tobio fece una smorfia. “Confronta Rio e Ostia di fronte a un italiano e senti che ti risponde. Roma è la città eterna, Caput Mundi e via dicendo… Ma le spiagge più belle non sono qui.”

“Lo so. Dovremmo farci un viaggio on the road, prima che tu passi a un’altra squadra,” propose Shouyou.

“Dovevamo farne uno anche in Brasile, poi in Argentina…”

“Con calma li faremo, abbiamo tutta la vita davanti.”

Tobio lo guardò fisso. “Vuoi restare con me tutto questo tempo?”

Shouyou si fece serio di colpo. “Lo stai mettendo in dubbio?”

“Non lo so, per sempre è un sacco di tempo.”

Per sempre andava bene a diciotto anni,” disse Shouyou con un sorriso nostalgico. “Ora, tutta la vita è più che sufficiente.” Fece un sospiro e portò gli occhi d’ambra sull’orizzonte. 

No, Shouyou non era cambiato, era solo diventato grande. Era successo a tutti e due, anche se suonava inconcepibile.

“Per tutta la vita, eh?” Tobio tirò fuori dalla tasca della giacca un biglietto di carta piegato in quattro parti. “Accetto la sfida.”

Shouyou lo prese e lo aprì. Lesse: qualunque cosa accada, non smettere mai di guardare il cielo.

“Lo hai conservato…” Disse con un filo di voce colmo di emozione.

“Volevo dirti che l’ho fatto ogni giorno,” raccontò Tobio. “Pensare che tu fossi sotto il mio stesso cielo era una delle poche cose a mantenermi integro.”

“Io ti confesso di non averlo fatto con costanza. Ogni volta, era una delusione.”

“Perché?”

“Perché l’unico cielo in cui desideravo volare era quello nei tuoi occhi.”

Fu il turno di Tobio di sentirsi sopraffatto dall’emozione. Dischiuse le labbra, pronto a dire quello che aveva affidato a quel pezzo di carta. Si ritrovò senza voce e non ebbe il tempo di ritrovarla.

Shouyou si rigirò tra le mani il post-it azzurro e lesse sul retro la replica di Tobio al suo messaggio, arrivata otto anni più tardi. 

Gli occhi d’ambra si fecero enormi. Shouyou lo guardò, come per accertarsi che fosse reale, poi lesse una seconda volta il messaggio che Tobio aveva scritto per lui.

Dì di sì, pregò il giovane con gli occhi blu. Dì di sì.

Di colpo, Shouyou rise nervosamente. Incrociò le braccia sulle ginocchia, vi nascose il viso e scoppiò a piangere. Passò un minuto in cui Tobio fu certo che sarebbe morto, poi quegli occhi d’ambra tornarono sui suoi. “Sì,” rispose. “Mille volte sì.”

Fu l’inizio del resto della loro vita.

Tobio si lanciò su Shouyou, lo strinse a sé, entrambi caddero sulla sabbia fresca. 

Shouyou rideva. “Non sei neanche riuscito a chiedermelo a voce!”

“Mi sono anche scordato il tuo anello a Tokyo,” aggiunse Tobio. “Non provare a dire una parola in merito.”

Shouyou rise felice, stringendolo a sé più forte che poteva.

Sul retro del post-it azzurro era scritto: Mi vuoi sposare?


Anche se non puoi, tu sorridimi

Sono pochi, sai, i miracoli

Riconoscerei le tue mani in un istante

Ti vedo ad occhi chiusi e sai perché

Fra miliardi di persone ho visto solo te

[Marco Mengoni - “A occhi chiusi”]

 
   
 
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