Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: LorasWeasley    29/10/2021    6 recensioni
future|fic [iwaoi]
"-E quindi portalo con te.
-Cosa?
-In palestra! Tanto devi solo dare consigli a quegli idioti, no? E poi sai che Haru è un amore, si comporterà bene!
Iwaizumi avrebbe avuto tante cose da ridire, ma sapeva che era inutile discutere con suo marito e, in fondo, che altre possibilità aveva?"
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Kidfic | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Future Fic with Babies'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto suo padre
 
 
Nelle Olimpiadi di Tokyo 2020, Oikawa Tooru aveva vinto la medaglia di bronzo con la nazionale argentina di pallavolo. Ma aveva anche ottenuto la proposta di matrimonio che Iwaizumi gli aveva fatto quella stessa sera durante i festeggiamenti.
Tra le lacrime, Tooru aveva risposto che non avrebbe mai voluto nulla di diverso e i due si sposarono solo qualche mese dopo.
Tooru e Hajime stavano insieme dal liceo, la distanza li aveva messi a dura prova ma nonostante tutti i pianti e le litigate, non avevano mai smesso di amarsi.
La vittoria con la squadra argentina nel suo continente di nascita aveva portato i riflettori su di lui e, di conseguenza, molte richieste di unirsi a squadre della V.League.
Oikawa accettò e tornò a trasferirsi in Giappone, ma non cambiò la sua nazionalità per poter continuare a giocare con l’Argentina anche ai mondiali e alle successive olimpiadi.
Subito dopo il matrimonio, per la coppia non fu difficile capire che volevano tutto quello che una famiglia potesse desiderare e, oltre un Labrador, adottarono Haru: un bambino di quasi un anno.
 
Nel 2024 tutta la famiglia, eccetto il cane che fu affidato a Takeru, partì per la Francia ben un mese prima dell’inizio delle Olimpiadi. Oikawa doveva tornare ad allenarsi con la squadra sudamericana per quella che, probabilmente, sarebbe stata la sua ultima olimpiade considerando i suoi quasi trent’anni, mentre Hajime continuava ad essere il preparatore atletico della squadra giapponese.
-Dove diavolo sei?- urlò Hajime al telefono quando finalmente, dopo la terza chiamata, Oikawa rispose.
-Allenamento dell’ultimo minuto con i ragazzi- si scusò il marito nonostante la sua voce non fosse troppo pentita.
Hajime corrugò la fronte e lanciò uno sguardo al figlio che stava guardando la tv con i cartoni in francese, non era sicuro di quanto stesse capendo, ma sembrava molto interessato. Si voltò e chiese più piano –Avevi detto che avresti avuto il giorno libero oggi, io devo andare a lavorare, come facciamo con Haru?
-Chiama la babysitter- rispose l’alzatore come se fosse ovvio, come se Hajime non ci avesse pensato!
-Già fatto, ma le avevamo detto che oggi non ci serviva e ha preso altri impegni, mi ha dato dei numeri delle sue colleghe ma…
Tooru sbraitò –Non provare a lasciare il mio bambino nelle mani di donne sconosciute! Sai che prima devo controllarle passo passo per almeno una settimana!
Hajime sbuffò una risata al ricordo di quante donne aveva fatto scappare –Sì, come dimenticare.
-E quindi portalo con te.
-Cosa?
-In palestra! Tanto devi solo dare consigli a quegli idioti, no? E poi sai che Haru è un amore, si comporterà bene!
Iwaizumi avrebbe avuto tante cose da ridire, ma sapeva che era inutile discutere con suo marito e, in fondo, che altre possibilità aveva?
-Haru, tesoro- chiamò attirando l’attenzione del bambino –vestiti che oggi vieni a lavoro con papà.
-Davvero!?- si illuminò all’istante.
Tooru rise dopo aver sentito il suo tono euforico –è proprio il nostro bambino- disse orgoglioso -torno a giocare, voi divertitevi! Vi amo!
 
Quel giorno avevano tante cose su cui lavorare, soprattutto sul gioco di squadra per tornare ad essere armoniosi tutti insieme.
Quando Iwaizumi si era presentato in palestra, aveva portato con sé Haru. Si scusò per l’imprevisto e giurò che il figlio non avrebbe portato problemi di alcun tipo.
Nessuno se ne lamentò, quel bambino sembrava adorabile e ben educato, nessuno avrebbe avuto problemi con lui. Inoltre aveva solo quattro anni, che complicazioni avrebbe dovuto creare?
Per prima cosa fu detto loro di scaldarsi, azione che iniziarono a fare o in piccoli gruppi o da soli.
Hinata e Kageyama si stavano aiutando a vicenda nei piegamenti in avanti quando furono raggiunti dal piccolo.
Haru guardò con curiosità entrambi, poi disse a Hinata –Tu sei amico del mio papà Tooru, vero?
-Certo!- rispose subito –Siamo diventati molto amici quando ci siamo visti in Brasile.
Il bambino annuì soddisfatto, poi continuò –Papà dice sempre che sei molto carino, ho visto le tue partite ed è facile riconoscerti per i capelli!
Hinata rise con le guance rosse –Grazie!
Haru poi spostò il suo sguardo su Kageyama –E papà dice anche che tu sei stupido.
-Eh!?- Kageyama s’infiammò all’istante –Ma quello stupido sar… mphf…- la sua frase venne troncata dalle mani di Hinata che subito si affrettò a zittirlo.
Haru rise a quella scena e, sapendo che i due stavano litigando per colpa sua, corse via prima che Hajime si accorgesse della situazione e potesse rimproverarlo.
 
Atsumu stava continuando a lanciare la palla contro il muro per allenarsi nel palleggio, non che ne avesse bisogno ma era una cosa che lo faceva sentire tranquillo.
-Perché continui a giocare contro il muro?- chiese una vocina da bambino al suo fianco.
Si voltò e vide il figlio di Iwaizumi e Oikawa che lo fissava curioso, non poté non constatare quanto fosse carino e adorabile con il suo naso all’insù, gli occhi scuri che lo fissavano curioso e i capelli che erano un po' troppo simili alla capigliatura del padre pallavolista.
-Mi alleno nelle alzate- gli spiegò.
-Fai l’alzatore?- s’illuminò il bambino di quattro anni.
-Sì!- gli sorrise Atsumu.
-Anche il mio papà è un alzatore!
-Oh, lo so- sorrise –è molto bravo.
Haru sorrise soddisfatto e incrociò le braccia sul petto mentre si vantava –Il mio papà è il migliore!
Atsumu fece cadere la palla e si voltò con un tic al sopracciglio –Anche io sono bravo.
-Ma lui ha vinto le olimpiadi!
Okay, quello era decisamente un colpo basso, s’infuriò e iniziò a rispondere a tono –Tu, piccolo…
-Atsumu- lo bloccò Sakusa con voce fredda mentre li raggiungeva –Non starai mica iniziando a litigare con un bambino- fece presente.
Haru sembrava un po' troppo soddisfatto da quella svolta degli eventi. Sorrise, fece la linguaccia ad Atsumu e corse via.
 
-Hai la schiena storta- Suna sentì dire quella frase dalla voce del bambino che Iwaizumi aveva deciso di portare con sé per quel giorno.
Alzò un sopracciglio e non fece nulla per mettersi dritto, non aveva mai ascoltato Kita quando glielo diceva, figurarsi un bambino di quattro anni.
-Non sono affari tuoi- gli rispose a tono.
-Suna- lo ammonì Aran.
Ma il bambino non sembrò per nulla colpito da quel tono e da quella frase, anzi, la cosa sembrò farlo diventare anche più petulante. Mise uno strano broncio in volto e poggiò le mani sui fianchi mentre diceva –Poi diventi come Quasimodo e nessuno vorrà stare con te!
Corse via e Suna lanciò uno sguardo confuso ad Aran –Quasimodo?
L’altro alzò le spalle sapendone quanto lui, fu Komori a intervenire –immagino stesse parlando del protagonista del Gobbo di Notre Dame.
-Quella piccola cimice mi ha dato del gobbo?
Aran rise –Ma l’ha fatto con un volto adorabile.
Suna non poteva dargli torto, ma non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce.
 
Ushijima era alla sua terza serie di addominali quando sentì uno sguardo fisso su di lui.
Si voltò e vide Haru che lo fissava come se volesse farlo sentire in colpa, l’opposto corrugò la fronte e domandò –Ti serve qualcosa?
-Tu sei quello che voleva rapire il mio papà?- lo accusò.
Wakatoshi corrugò ancora di più la fronte e rispose –Non ho mai voluto rapire il tuo papà.
-Invece sì! Papà Tooru dice che a scuola lo volevi nella sua squadra!
-Questo non vuol dire che lo volessi rapire…- provò a spiegare l’altro.
-Ma lui dice così e non è un bugiardo!
Ushijima si trovò in una situazione di stallo, dov’era Tendo quando serviva? Non sembrava poter dar torto al bambino, ma non voleva neanche dire una cosa falsa!
Fu Haru a parlare nuovamente, minacciandolo puntandogli un piccolo dito contro –Non ti avvicinare mai più al mio papà!
Scappando via velocemente gli fece il favore di non dover trovare una risposta.
 
Yaku si stava sciogliendo i muscoli quando sentì Haru sedersi al suo fianco e guardarlo curioso.
Sorrise al bambino e lo salutò cortese –Ciao.
-Ciao!- rispose questo continuando a fissare un punto preciso della sua faccia, poi aggiunse –Hai un brufolo.
Oh, Yaku lo sapeva bene, la prima parola che aveva detto quella mattina dopo essersi guardato allo specchio era stata un’imprecazione.
Rise isterico e rispose –Lo so, forse ho mangiato troppo cioccolato.
-Papà Tooru e io ci mettiamo sempre delle cose profumate in faccia, è divertente, lui dice che servono per non far venire i brufoli- lo scrutò ancora, infine concluse –lui sa queste cose perché è intelligente, tu quindi non lo sei.
Yaku fu davvero felice, in quel momento, che Oikawa Tooru giocasse in una squadra diversa, non avrebbe potuto garantire altrimenti per la sua incolumità.
 
Hoshiumi provò a passare una delle borracce a Bokuto mentre diceva –Dai amico, riprenditi, Iwaizumi ha detto di dividerci in due squadre così giochiamo.
Tuttavia, Bokuto continuava ad avere il volto distrutto di chi aveva appena perso l’anima.
-Che ha adesso?- domandò Sakusa mentre li raggiungeva insieme a tutti i giocatori.
-Haru l’ha distrutto a parole- rispose Hoshiumi.
-Quel bambino è una piccola merda- disse Suna mentre tutti annuivano e i loro sguardi si spostavano sul bambino in questione.
Haru era tornato da Iwaizumi che stava controllando una cosa sul proprio tablet, l’uomo aveva lo strumento elettronico in una mano mentre con l’altro braccio muscoloso teneva in braccio il figlio come se non avesse peso. Haru era calmo e tranquillo, con le braccia incrociate dietro il collo del padre.
Hajime gli diede un bacio sulla testa e questo fece sorridere felice il bambino, poi si strinse di più contro di lui e gli diede tanti bacini sulla guancia.
-Una piccola merda estremamente adorabile- dovette concedere Hoshiumi mentre tutti tornavano ad annuire.
Yaku concluse –Potrà anche non essere il figlio biologico di Oikawa, ma ha preso tutto da suo padre.
Nessuno poté contraddire quella constatazione –Cazzo sì, è la sua piccola versione. 
Kageyama aggiunse –Conoscendo Oikawa, non mi stupirei se avesse addestrato Haru a distruggerci psicologicamente dall’interno.
Hinata rise isterico –Non lo farebbe mai!- poi si guardò intorno cercando l’appoggio degli altri –Giusto?
Nessuno rispose.

[1666 parole]
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley