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Autore: swanson    02/09/2009    1 recensioni
[...] lo scopo che era stato di mio padre, che era quello della dinastia Malfoy e che sempre sarebbe stato il mio: preservare il liquido rosso che mi scorreva sotto la carne. Ed era un compito difficile, credetemi: il sangue assumeva talvolta significati trascendenti dai globuli rossi, diventava più una vita a parte, un corpo esterno al mio.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J. K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

NB: ambientata in un imprecisato momento: salta dal post-DH, a prima di Hogwarts e poi al quarto/quinto libro (?), con riferimenti al sesto. Okay, è un casino :_: Draco POV.

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

Blood

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sangue.

 

Non ne ho avevo mai sopportato l’odore. E neanche il colore. Ma quando mi guardavo allo specchio era l’unica cosa che vedevo, riflessa sulla superficie. Era la cosa più nobile che un Mago potesse possedere, no? Un sangue come il mio. Puro.

 

Me l’aveva insegnato mio padre quando avevo sette anni. Aveva preso un coltello, facendomelo volteggiare un attimo davanti agli occhi, e poi mi aveva afferrato violentemente la mano destra. Con decisione mi aveva lasciato un taglio profondo sul palmo marmoreo, facendomi urlare per lo spavento e il dolore e procurandomi un forte bruciore agli occhi.

 

“Hai visto, Draco? Questa è la dinastia Malfoy. Questo sei tu, hai visto? Sangue Puro”.

 

Io cercavo di fare ciò che mi diceva, ma vedevo sfocato e sentivo un dolore lancinante alla mano. Qualcosa bruciava e mi bagnava le dita e i polsi, ma tutto giungeva così torbido e violento che la confusione mi rapì rapidamente rendendomi cieco. Mio padre mi prese allora con severità la nuca, e mi puntò il viso sul sangue sgorgante dalla ferita. La mia mano cominciava a riempirsi di liquido rossastro e gocciolava sul pavimento, macchiando il prezioso tappeto e il marmo del salotto. Ammutolì, terrorizzato.

 

“Hai visto?” sibilò, con sfumature ora sadiche, “Questo sei tu Draco. Sangue Puro, Sangue Malfoy”.

 

Da quel momento, la mia vita aveva finalmente assunto uno scopo, lo scopo che era stato di mio padre, che era quello della dinastia Malfoy e che sempre sarebbe stato il mio: preservare il liquido rosso che mi scorreva sotto la carne. Ed era un compito difficile, credetemi: il sangue assumeva talvolta significati trascendenti dai globuli rossi, diventava più una vita a parte, un corpo esterno al mio. Lui era più importante. Lui mi guidava. Lui comandava. Non io.

 

Io ero l’involucro, e più crescevo più mi convincevo di essere solo Draco. Malfoy era il sangue, era il figlio di mio padre, era il futuro Mangiamorte, era il servitore di Lord Voldemort ed era quello che contava davvero. Io ero solo il pallido e scarno corpo che conteneva Lui. Era più forte, più bravo, più perfetto, e per quanto io tentai di essere abbastanza perfetto, qualcosa in me non andava. La mia mano tremava.*

 

Cercai per molto tempo di amalgamarmi a Malfoy. Speravo potessimo diventare una persona sola: speravo di poter avere io la sua fama, il suo rispetto da parte di nostro padre. Eppure, più andavo avanti più mi rendevo conto come noi fossimo così incredibilmente diversi: ed ero io quello debole e destinato a soccombere. Prima o poi sarei scomparso.

 

Sarebbe rimasto solo Lui.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

* yes, è un esplicito riferimento alla scena del Principe Mezzosangue dove *cerca* di uccidere Silente.

Note: cosa diavolo è sta cosa? ò_ò doveva far parte di una one-shot romanticamente distruttiva ma è finita per essere una drabble sulla crisi della personalità di Draco ._. Si, certi passaggi li posso fare solo io. E non è che mi piaccia molto, non ha niente di che, però credo di aver centrato un po’... beh... il suo dilemma interiore. Oppure no ed è totalmente OOC. Ed io lo pubblico lo stesso, tsk! ù_ù Il titolo... bah il titolo è orripilante. xD Beh, che volete, sono un’artista ed ho i miei momenti di massimo genio e quelli che ehr, non lo sono... Resto pur sempre un’artista grazie al cielo >_< E Draco... uh, Draco è Draco... non lo so, non so proprio cosa dire su questo scritto. “Ai posteri l’ardua sentenza”, và. Se mai lascerete un commento, beh, ve ne sarò immensamente grata ùOù.

PS: we, colgo l’occasione per ringraziare STEDI ( se mai leggerà queste righe <3 ) che ha commentato “Angel flying too close to the ground”: grazie mille :D sono contenta che abbia trasmesso emozioni, si sa, ciò che si scrive è un riflesso di ciò che si prova mentre lo si fa, dunque sono un po’ come i pittori che mettono del suo nei propri dipinti. E fidati, ho messo molto di me in quella shot, quindi ti ringrazio infinitamente XD baci.

E wow, sono 430 parole spaccate senza titolo. *O*

  
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