Quante?
Quante lame ci vogliono
per spezzare un amore?
Come tela di ragno,
il filo sottile che ci lega:
forte – dicevamo – ma così sottile,
salvezza e prigione.
Quante pugnalate può sopportare
un cuore che mai ha sobbalzato?
Io, sincera, il filo stretto tra le dita,
con mani goffe l’ho strattonato,
ma – sono abituata – nessuna Arianna
mi ha portato fuori dal labirinto.
NdA:
Decisamente fuori stagione, visto che l’estate è terminata da un pezzo, eccomi con l’ultima poesia della raccolta.
Nemmeno io mi aspettavo questa conclusione, ma la poesia è seguire il proprio cuore, e D’estate la notte è più nera è stata creata per contenere tutta me stessa.
Ringrazio di cuore chiunque si sia fermato a leggere questi versi senza grazia né spiegazioni. Nelle poesie riesco a dire tutto ciò di cui non mi va di parlare, perciò vi ringrazio per aver trovato le parole per commentare nonostante tutto.
Alla prossima ♥