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Autore: Ziseos    30/10/2021    1 recensioni
Sono passati anni da quando Nami aveva incontrato per la prima volta Trafalgar Law, il famigerato Chirurgo della Morte, e mesi da quando erano salpati sulla stessa nave da Punk Hazard.
Tuttavia, qualcosa tra loro sembra cambiare, mentre sono occupati a passare le loro giornate sulla Thousand Sunny.
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Raccolta di momenti Law x Nami - ambientazione post Dressrosa in poi.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sole e Luna



Dopo giorni di pioggia incessante, era finalmente tornata la calma sull'oceano e il calore del Sole non più nascosto da scure nubi tempestose, era stato un gradito ritorno per tutti sulla Sunny, il cui nome omaggiava proprio quella preziosa stella.
Il cielo di un tenue color ceruleo e privo di nuvole ricordava a tutti che la primavera era finalmente alle porte, così come la ricordavano i mandarini che si stagliavano rigogliosi accanto all'albero maestro, mostrando i primi germogli della stagione.
 Nami sedeva con la schiena appoggiata proprio al suo tronco, come amava fare a quell'ora del mattino, godendosi l'ombra rinfrescante offerta dall'albero; amava ascoltare lo sciabordio delle onde, e godere del tepore del sole sulla sua pelle, approfittando di un raro momento di silenzio in cui la maggior parte dell'equipaggio era ancora nelle proprie cabine a dormire.
 Prese un profondo respiro quando venne accarezzata dalla brezza marina, assaporando l'intenso profumo di sale diventato così familiare e chiuse gli occhi per godersi appieno quel momento di pace, sapendo che non sarebbe durato ancora a lungo. Probabilmente Robin sarebbe stata la prima a svegliarsi, ma a differenza degli altri era silenziosa e discreta, quindi non avrebbe disturbato Nami nel suo momento di relax.
Era una persona mattiniera, di solito amava alzarsi presto, andare nella cucina ancora vuota e gustare una tisana agli agrumi nel silenzio più totale della stanza, talvolta interrotto dalle grida dei gabbiani che sorvolavano la Thousand Sunny.
Inoltre, era sempre stata l’unica in giro per la nave a quell’ora… questo fino a poche settimane prima.
 
 
Appoggiato a una delle pareti esterne della sua cabina, Law fissava l'orizzonte oltre il parapetto della nave, nel punto in cui il mare e il cielo sembravano fondersi.
Anche lui preferiva approfittare di quei rari momenti di quiete sulla nave, quando l’assillante ciurma di Cappello di Paglia stava ancora riposando.
Era un solitario che apprezzava il silenzio, soprattutto da quando si era ritrovato a vivere in mezzo ad una chiassosa ciurma di pirati che amavano fare festa ogni qualvolta era possibile, un luogo insomma che poteva essere definito in molti modi, ma che era tutt'altro che tranquillo e pacifico.
Nonostante tutto, aveva imparato a godersi quei piccoli momenti di tranquillità... e anche l’interessante compagnia presente in quel momento.

Non si parlavano spesso durante la giornata, forse perché avevano approcci molto diversi: Nami era uno spirito allegro e loquace, Law era per lo più solitario e taciturno.
A prima vista si sarebbe potuto pensare che fossero completamente diversi, proprio come il giorno e la notte, il Sole e la Luna.
In effetti, a differenza di Nami, era più un nottambulo; di solito restava sveglio fino a tarda notte, a leggere nella stanza che Rufy gli aveva riservato: era una stanza molto più piccola rispetto alla sua sul Polar Tang, e arredata in modo più spartano, ma era pur sempre qualcosa. Quantomeno la camera era dotata di un oblò che dava sull'oceano, regalando una vista gradevole.
Da qualche settimana non riusciva a riposare la notte, più del solito, e finiva con lo svegliarsi nelle prime ore del mattino a causa di incubi mentre tutti sulla nave stavano ancora dormendo.
Erano sempre gli stessi incubi, diventati più ricorrenti che mai da quando avevano lasciato Dressrosa: l'ospedale in fiamme, le urla dei bambini terrorizzati, il rumore degli spari, il sorriso trionfante di Doflamingo e il sorriso spezzato di Corazon.
Era diventato come un loop che lo perseguitava, nonostante avesse finalmente vendicato il suo mentore e spedito Joker nelle mani del Governo Mondiale.

Così si era ritrovato a dormire meno del solito, e a svegliarsi quasi tutte le mattine all'alba, inizialmente convinto di essere l'unico sul ponte della nave in quel momento.
Ne era fermamente convinto, finché una mattina, mentre vagava per il ponte principale, aveva colto con la coda dell'occhio una figura che si allontanava dal dormitorio per raggiungere la zona dell'albero maestro.
Non aveva capito subito chi fosse, anche perché non credeva che qualcuno di quell'equipaggio potesse avere qualcosa di urgente da fare in quel momento sul ponte. Ma la luce del primo mattino aveva illuminato la figura per qualche istante, riflettendosi sulle sue lunghe ciocche ramate, rivelando che fosse la navigatrice di Cappello di Paglia.
L'aveva seguita con lo sguardo evitando di farsi vedere mentre Nami, apparentemente ignara della sua presenza, si avvicinava al suo adorato albero di mandarini. Di certo non voleva sembrare uno stalker agli occhi della rossa, la quale aveva un temperamento decisamente permaloso, oltre che peperino .
Si muoveva con disinvoltura in giro per la nave, che era diventata di fatto la sua seconda casa, fermandosi ad accarezzare affettuosamente i suoi mandarini come se fossero parte della sua famiglia; la vedeva spesso prendersi cura di loro, annaffiarli con Robin, curare i rami spezzati e togliere le foglie secche, finendo sempre per guardare i frutti del suo duro lavoro con un sorriso orgoglioso.
 Nonostante fosse mezzo nascosta dalle fronde degli alberi, poteva ancora vedere la sua sinuosa figura che si muoveva aggraziatamente sul ponte, vestita solo di una leggera camicia da notte, che le lasciava scoperte le gambe snelle e abbronzate.
La pelle di Nami illuminata dai primi sottili raggi di sole brillava invitante, insieme alle ciocche dei suoi capelli rossi che, mosse da una leggera brezza di vento, le incorniciavano il viso, tanto che Law si trovò quasi incapace di distogliere lo sguardo.
Non era tipo da guardare insistentemente una donna, per quanto attraente potesse essere, eppure non riusciva a fare a meno di osservare la giovane navigatrice mentre era intenta a fissare il Sole che sorgeva da est, emergendo dall'oceano con eleganza e dipingendo il cielo con sfumature di rosa e oro.
Tutta la sua figura, dai i capelli fiammeggianti, alla pelle dorata ornata di leggere lentiggini, i suoi occhi color cioccolato e il temperamento focoso... sembrava l'incarnazione stessa del Sole, una stella dalle sembianze umane.
 
 
 
Da parte sua, Nami si era subito accorta della sua presenza, grazie alle sue precedenti esperienze come gatta ladra che le avevano acuito i sensi, nonostante Law avesse cercato di nascondersi all'ombra della sua cabina. Era sorpresa di vedere il Chirurgo della Morte in giro in quel momento, dato che di solito lasciava la sua cabina solo verso l’ora di pranzo nonostante fosse sveglio già da alcune ore.
A differenza di sua, lui era vestito come sempre, mentre portava la sua nodachi sulla spalla, così che Nami si trovò a chiedersi se non dormisse anche abbracciando la spada come un peluche. Solo immaginandolo in quel modo, si ritrovò a ridacchiare fra sé e sé, calmandosi  immediatamente per evitare di attirare la sua attenzione.
Era sempre stata convinta che Law fosse più un tipo notturno, soprattutto perché di tanto in tanto, andando verso la cucina a tarda notte per prepararsi qualcosa di caldo da sorseggiare mentre lavorava alle carte, passando davanti alla sua cabina aveva notato le luci accese riflesse sotto la sua porta.
La notte si addiceva a lui molto più che a lei.
Guardando il cielo alle sue spalle, a occidente, vedeva ancora le tracce della notte nel tratto di non ancora illuminato dal sole.
I capelli corvini di Law si mescolavano all'oscurità mattutina, così come i suoi vestiti, mentre i suoi occhi d'acciaio sembravano riflettere la falce di Luna ancora visibile nel cielo.
Si diceva che la Luna fosse un corpo celeste misterioso, che mostrava agli altri solo una parte di sé, nascondendo l'altra da occhi indiscreti e forse anche Law era così.
Non era un tipo loquace, tranne quando si trattava di discutere con Rufy del loro piano, per lamentarsi di nascosto del pane in cucina e per consultarsi con Chopper in campo medico.
Raramente partecipava alle cene rumorose tenute dai Mugiwara, preferendo cenare nella sua stanza o sul ponte di prua.
Doveva però ammettere di averlo trovato cambiato in quei mesi trascorsi insieme, dall'incontro su Punk Hazard fino alla fuga da Dressrosa: se da una parte rimaneva sempre con lo sguardo serio, nei suoi confronti sembrava essere più gentile rispetto a come trattava i suoi compagni, anche se non riusciva a spiegarsi il motivo.
Era decisamente diverso da loro, e forse era proprio quel suo atteggiamento taciturno e riservato talvolta aveva catturato la sua attenzione.
Non era solo il suo fisico statuario, la pelle bronzea e lo sguardo magnetico a renderlo estremamente interessante ai suoi occhi, ma sentiva quasi che ci fosse qualcosa di più nascosto in lui; lo sentiva, per esempio dal modo in cui guardava la sua cicatrice coperta dal vistoso tatuaggio azzurro, come se cercasse di penetrarle sotto la pelle con lo sguardo.
Un brivido le percorse la schiena, in parte dovuto al fresco del mattino che le accarezzava le gambe nude, ma anche per il pensiero dello sguardo di Law su di sè.
Anzi, la stava ancora osservando, nascosto nel crepuscolo del primo mattino.
 
 
"Tora-o." - disse Nami interrompendo il silenzio, rivolgendosi nella sua direzione e appoggiandosi allo schienale del parapetto, dando le spalle all’aurora - "Come mai sveglio a quest'ora?"
 
Law si spostò fuori dall'ombra in cui era stato nascosto fino a quel momento, seppur rimanendo vicino alla sua cabina.
 
“Potrei chiederti la stessa cosa, Nami-ya. I tuoi compagni stanno ancora dormendo. "
 
"In effetti, è proprio questo è il motivo."
 
"Che intendi dire?"
 
"Stanno ancora tutti riposando, quindi devo approfittare di questi pochi momenti di silenzio sulla nave." - rispose sorridendo, voltandosi di nuovo verso il punto in cui il sole sorgeva dall'oceano - "E poi, questo è un momento speciale."
 
"Concordo sulla questione del silenzio. E anche sulla vista…non è male."
 
Nami arrossì leggermente, cogliendo che il complimento fosse in parte anche per lei.
 
“Ho sempre amato questo momento della giornata, non solo per il silenzio, i colori e tutto il resto… è un momento davvero magico. E ogni volta che viaggiamo da un luogo all'altro, da un’isola all’altra, è uno spettacolo che cambia sempre, non rimane mai lo stesso. "- continuò rivolta verso l’aurora che, ormai succeduta all’alba, adornava con elegante prepotenza il cielo di sfumature rosate.
 
Law annuì in silenzio, sottoscrivendo le parole della rossa.
 
Entrambi rimasero in silenzio, godendosi la meraviglia di luci e colori sull'oceano, respirando a pieni polmoni l'aria fresca del mattino.
 
 
Trascorsero alcune settimane da quel primo incontro mattutino, e da allora quasi tutte le mattine dalle prime luci dell'alba, si ritrovarono entrambi sul ponte della nave per godersi  quel quotidiano spettacolo sull'oceano e quei momenti di silenzio e tranquillità raramente presenti sulla Sunny, come uniti da una promessa silenziosa.
 
Come il Sole e la Luna si incontravano in quel momento da soli nel cielo, così fecero anche loro.
 
 
 
When my moon rises
Your sun rises as well
Under the same sky
In this different tim
Our hearts are connected
Under the same sky
   Sun & Moon – NCT 127
 
  
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