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Autore: itachiforever    31/10/2021    2 recensioni
[Venerdì 13]
Una ragazza, i suoi genitori, il suo cane e una nuova casa.
Un lago, una foresta e un campeggio sventurato.
Giovani ragazzi, una piccola vacanza e uno spietato serial killer immortale.
Differenze, similarità e qualche salvataggio.
Crystal Lake troverà la pace?
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 19 – Area Video Sorvegliata

 

Dopo aver raccolto i pensieri per qualche minuto, Jasmine si alzò per andare nello studio di suo padre. Il tavolinetto con il vecchio portatile collegato al sistema di sorveglianza era ancora lì al suo posto. I suoi non avevano deciso se lasciare quello che già c’era, ma trovare una collocazione migliore al pc, o magari sostituire l’intero impianto con uno più nuovo. Si sedette alla sedia pieghevole davanti al laptop e lo accese, prese il cellulare e chiamò Stuart.

Pronto? Jasmine?”

“Ehy, Stu. Sono a casa, sei libero per quella cosa?”

Sì, ci sono. Adesso mi spieghi che stai combinando? Non ti sarai messa in guai seri, voglio sperare.”

“Non lo so a dire il vero. Vi racconto i dettagli quando ci siete tutti, promesso, per adesso ti basti sapere che Jason è stato parecchio vicino stanotte, probabilmente dopo il massacro che ha fatto, e forse le telecamere potrebbero aver ripreso qualcosa.”

Jasmine...lo sai che se ci fosse qualcuno che gira attorno casa tua, magari qualcuno di armato, dovresti dirlo alla polizia e far vedere i filmati a loro, giusto?”

“Sì, sì, lo so, ma dato che sono stata io ad armare parzialmente il suddetto qualcuno, che poi è tornato a fare una visita di cortesia, i guai con la polizia e soprattutto con i miei li passerei io. E tu sai com’è mia madre.”

Già...però non lo so, Jas. Questa cosa non mi convince.”

“Neanche a me, Stu. Per il momento vediamo se è stato ripreso qualcosa, poi vedremo il da farsi.”

Va bene allora...uhm...intanto dimmi che sistema di sicurezza è e che programma usi dal pc.”

E così i due ragazzi si misero a lavoro. Le telecamere erano collegate con dei cavi ad un hard-drive, anch’esso sul tavolino e collegato a sua volta al laptop. Dopo aver aperto il programma e aver dato a Stuart tutte le informazioni che gli servivano, Jasmine si rese conto da subito che qualcosa non andava.

“Oh-oh.”

Come sarebbe a dire “oh-oh”? Jasmine che succede?” Anche solo dalla voce, si sentiva che il ragazzo era preoccupato, e anche parecchio, per la sua amica.

“Alcune telecamere non funzionano... Anzi sono proprio sparite!”

Jas le telecamere di sicurezza non spariscono da sole, che stai dicendo esattamente?”

“Stuart, te lo giuro, qui dovrebbero esserci almeno otto videocamere, invece ce ne sono solo quattro.” Anche nella voce di Jasmine si sentiva della tensione crescente.

Sei assolutamente sicura che dovrebbero essere otto?”

“Sì, ne abbiamo due interne che danno sulle porte anteriore e posteriore, e funzionano, due sul portico anteriore, e qui ne vedo solo una, una sul portico posteriore, ed è sparita, una sul lato destro e una sul lato sinistro, e non ci sono, e quella sul garage, che invece c’è.”

E funzionavano prima?”

“Assolutamente. I proprietari precedenti, quando avevano fatto mettere le telecamere, avevano i cavi che passavano per tutto il primo piano, ma abbiamo dovuto rifare quasi tutto l’impianto elettrico, quindi papà li ha fatti mettere dentro i muri insieme a tutto il resto. Quando gli elettricisti hanno finito, e lui è venuto a controllare, hanno acceso le telecamere e ha mandato la foto dello schermo a me e alla mamma. C’erano otto telecamere e tutte funzionanti, e ci aveva anche detto che le avrebbero lasciate accese.”

Allora se erano tutte accese dovrebbero aver ripreso qualcosa. Anche se poi sono state messe fuori uso, magari i video sono rimasti.”

“Dovrebbero, almeno credo. Non so per quanto restano salvati, dove li devo cercare?”

Stuart le diede indicazioni, e scoprirono che i filmati restavano salvati per un mese, dopo 30 giorni il sistema li cancellava automaticamente, lasciando solo quelli dell’ultima settimana.

“Quindi dovrebbero ancora esserci le registrazioni di quando sono state accese, non sono ancora passati i 30 giorni.”

Nel menù principale dovrebbe esserci un tasto che ti porta alla cartella dei video, divisi per data e numero di camera.”

“Uh...Sì, trovati!” Jasmine aprì la cartella, andando subito ai primi video registrati. “Il primo giorno ci sono tutte e otto.”

Cerca direttamente il giorno in cui spariscono, poi guarda i video del giorno precedente.”

“...il terzo giorno.”

Cosa?”

“Il primo e il secondo giorno ci sono tutte e otto le telecamere, già dal terzo giorno ce ne sono solo quattro.”

Questo vuol dire che devono aver smesso di funzionare il secondo.”

“Il vero problema sarà capire perché. Resta in attesa mentre controllo.”

Jasmine iniziò a visionare i video delle telecamere, quattro dei quali duravano 24 ore, mentre gli altri quattro solo 2. Andando direttamente alla fine di quei video, la ragazza notò che erano in modalità notturna, e che prima di interrompersi l’unica cosa strana era un rumore che non sembrava affatto appartenere a quelli normali della foresta. Si sentiva il vento tra gli alberi, il frinire dei grilli e il bubolare di un gufo. E non si vedeva nulla fuori dal normale. Poi, proprio mentre i video si interrompevano, un suono secco, seguito da un secondo di statico, come se qualcosa avesse colpito le telecamere e le avesse messe fuori uso. La ragazza lo disse all’amico, mentre riguardava di nuovo i filmati.

Questa cosa non mi piace per niente.”

“Non promette nulla di buono...”

Pensi a quello che penso io?”

“Credo di sì. Vado un attimo fuori a controllare.”

Non lasciarmi qui, portami con te.”

“Sì, non preoccuparti.” Jasmine uscì sul portico e, per la prima volta da quando era arrivata, guardò verso le telecamere di sorveglianza. Quella a destra della porta funzionava, mentre quella a sinistra no. La ragazza la osservò meglio, e parte di lei non fu troppo sorpresa di constatare quello che stava vedendo. La cosa non la rese meno nervosa però.

“Stuart...”

Jas? Cosa hai visto?”

“Il cavo della telecamera del portico è staccato. Anzi, è come se fosse stato tagliato.”

Ma non avevi detto che i cavi erano interni?”

“Sì, ma all’esterno ne rimane fuori un pezzetto, giusto la parte finale per collegarlo alla videocamera.”

Quindi sono state manomesse davvero?”

“Aspetta, mi sembra di vedere qualcosa sul muro.” Appoggiò il telefono alla panchina che sua madre aveva messo sul portico e, come aveva fatto la sera prima, ma dal lato opposto, si arrampicò sulla ringhiera. Sul muro, proprio nel punto dove passava il cavo, c’era un segno: un taglio, piccolo ma abbastanza visibile da vicino, sul legno che rivestiva l’esterno. Come se qualcosa fosse stato piantato lì e poi staccato. Lo riferì a Stuart dopo essere scesa e aver ripreso il telefono.

Ho una pessima sensazione.”

“Controllo le altre.” La stessa cosa che aveva visto si ripresentava anche per le altre tre telecamere fuori uso. Cavo tagliato e buco sul legno.

“Stuart...credo che Jason si sia creato dei punti ciechi per poter passare senza essere visto.”

Jasmine questa cosa non va bene per niente.”

“Decisamente no.” La ragazza rientrò in casa, non prima di essersi guardata intorno sospettosa. Anche le due telecamere interne erano a posto, non c’era dubbio a riguardo. “Devo controllare i video di questa notte e di ieri sera.”

Sei ancora convinta di voler cancellare delle prove?”

“Ti prego, non chiamarle così.” Jasmine sospirò, preoccupata. “Non lo so. Non credo.”

Controlla, su.” La spronò lui.

Detto fatto. Purtroppo non si riusciva a vedere nulla dalle telecamere rimaste. Da quella sul portico però riuscì a sentire degli scricchiolii del legno, prima quando aveva usato lei la ringhiera per uscire ed entrare, così leggeri che quasi non se n’era accorta, poi quelli provocati da Jason durante la sua vista, decisamente più rumorosi.

Se non si vede nulla non vale la pena cancellare i video, potresti solo metterti più nei guai.”

“Sì, hai ragione.” Jasmine si portò la mano libera sulla fronte, massaggiandosi le tempie. Il mal di testa aveva deciso di farle visita. “Senti, facciamo così: io continuo a guardami i video, magari spunta fuori qualcosa. Entrambe le telecamere che avrebbero potuto riprendermi ieri sera non funzionano, quindi non dovrebbero esserci problemi. Almeno per questo.” Poi le venne un’illuminazione. “Aspetta...quella che da sulla porta però funziona, e l’altro giorno Jason mi ha inseguita fino a casa e ha bussato...insistentemente.” Questo era quello che avrebbe voluto dire, ma non aveva detto nulla di quella parte dell’incontro ai suoi amici., solo che lo aveva visto uccidere le due ragazze al lago.

Ok, e stasera ci sentiamo su Discord anche con Alex e Wendy, così ci racconti tutto, giusto?”

Jasmine, sovrappensiero, non rispose subito.

Jasmine?!” Stuart la riportò alla realtà.

“Sì! Va bene, stasera vi dirò tutto.” Il mal di testa stava peggiorando.

A stasera allora.”

“Sì. A dopo.” Jasmine chiuse la chiamata. Era in guai molto, molto seri.

Riprese la cartella che le interessava, facendo partire il video della telecamera del portico e cercando subito il punto in cui era tornata a casa nel panico. Non ci mise molto a trovarlo. Prima c’era lei che si precipitava dentro casa, il rumore della porta che veniva chiusa a chiave in tutta fretta, l’abbaiare di Finn e, neanche un minuto dopo, Jason in persona, machete alla mano, che tirava poderosi pugni alla porta, che fecero tremare anche la telecamera, e di conseguenza il video. Probabilmente si era momentaneamente dimenticato, pensò Jasmine, che aveva lasciato quella telecamera in funzione. Magari in quel momento non ci aveva pensato, dato che lei lo aveva sorpreso all’opera.

La cosa straordinaria era notare con quanta velocità l’avesse raggiunta. Jasmine lo aveva avvistato da una certa distanza, che le avrebbe dovuto consentire un bel vantaggio, e lei si era messa a correre più veloce che poteva per tutta la strada che la separava da casa sua, mente lui l’aveva solo seguita a passo veloce. Eppure eccolo lì, meno di un minuto dopo di lei. Certo, magari anche lui si era messo a correre mentre non era in vista, Jasmine non si era di certo fermata o voltata per controllare.

Ancor più straordinario era il fatto che, nonostante sembrasse arrabbiato, Jason fece dietro front poco dopo, lasciandola stare. Magari era rimasto attorno alla casa per un po’, ma Jasmine questo non poteva saperlo per certo. Non senza le telecamere.

Nonostante avesse deciso di non cancellare nulla, volle comunque salvarsi i video più importanti. Quindi andò in camera sua a prendere un hard disk e lasciò i file a trasferirsi, mentre lei guardava fuori dalla finestra riflettendo sul da farsi. Fu in quel momento che per caso vide il garage, e notò che non aveva controllato i video di quella telecamera, neanche uno. Ricordava che dalla foto che aveva mandato suo padre, puntava molto verso il basso, dato che era seminascosta sotto la grondaia all’angolo del tetto e mirava alla saracinesca. Ma pensandoci meglio, si vedeva anche un pezzetto del portico, proprio quello che era stato più volte usato la sera prima. Si diede una manata in fronte, dandosi della stupida. “Perchè non ci ho pensato prima?!” La telecamera era così nascosta che se non la si guardava direttamente sarebbe facilmente passata inosservata.

La ragazza quindi si rimise al lavoro, ricercando tutti i video dei momenti che l’interessavano, partendo dal giorno in cui le telecamere erano state scollegate. Potè quindi vedere che la sua teoria era invece una certezza.

Il secondo giorno, o meglio notte, da quanto le telecamere erano state accese, Jason era venuto, aveva fatto un giro di ricognizione nella casa, i cui lavori erano ormai quasi ultimati, passando e venendo ripreso dalla telecamera del garage. Inizialmente solo un secondo, poi notando le telecamere si era di nuovo nascosto nella boscaglia, forse aggirando la casa per capire dove erano posizionate. Magari non aveva proprio visto quella del garage. Poi, dopo qualche minuto, un oggetto piccolo e scuro era stato avvistato passare – o meglio volare – nell’angolo in alto a destra del video, e subito dopo Jason si era avvicinato all’angolo della casa. Ignorando i cespugli che crescevano al bordo esterno del patio, aveva messo un piede su di esso e si era dato la spinta necessaria a recuperare qualunque cosa fosse l’oggetto che aveva lanciato, e che in quel momento era conficcato sul muro, dopo aver tagliato il filo della telecamera che dava sul lato destro della casa e che era alle spalle di quella che puntava verso la porta d’ingresso, entrambe sotto la tettoia. Se Jason fosse stato circa trenta centimetri più alto, sarebbe riuscito a recuperare il suo attrezzo senza dover salire sul patio dall’esterno. E questo solo perché i muri dell’abitazione erano alti e le fondamenta erano sopra il livello del terreno, altrimenti lui sarebbe stato alto abbastanza da aver bisogno solo di allungare il braccio.

Il giorno in cui l’aveva inseguita, Jason non si era fatto riprendere da altre telecamere, se non per errore da quella del portico.

La sera prima invece, Jasmine era stata ripresa: qualcosa veniva calato dalla tettoia sui cespugli, la ragazza scendeva, recuperava gli oggetti e si avviava verso il lato opposto dell’inquadratura, ritornando poco dopo visibile, arrampicandosi di nuovo su e sparendo dal video. Più avanti, Jason faceva la sua comparsa, passando davanti al garage e sparendo dietro di esso, per poi tornare indietro dopo un minuto scarso con un sacchetto in una mano e un oggetto coperto nell’altra. Inutile dire che Jasmine provò emozioni contrastanti a quella vista, e in parte le dispiacque non poter vedere la reazione di Jason quando aveva scoperto cosa si nascondeva sotto l’oleandro bianco.

Jasmine restò a guardare il resto del video, velocizzandolo e fermandolo solo quando Jason era tornato. Erano passate ore, probabilmente tutto il tempo che lui aveva impiegato a far fuori tutti i suoi obiettivi, le telecamere avevano da poco abbandonato la modalità notte, segno che l’alba era appena passata o quasi. L’orario e la data segnati sul video erano 06.13 - 06/13/20**. Jasmine ridacchiò alla coincidenza, ma smise subito. Jason era comparso a quell’ora, restando fermo di spalle all’angolo del video un paio di minuti e guadando in alto, verso dove c’era la stanza della ragazza. Poi si era arrampicato sulla tettoia, sparendo dall’inquadratura. Un brivido le corse lungo la schiena. Sapeva che era venuto a lasciarle la collana, ma non aveva idea di che altro avesse fatto. Non era più nel video, quindi non aveva modo di saperlo. Magari era il caso di cambiare un po’ l’angolazione di quella telecamera, giusto per sicurezza.

La cosa strana era che sembrava che Jason fosse rimasto lì per un po’, dato che non lo vedeva scendere. Pensò che magari fosse sceso dall’altro lato, ma in quel caso sarebbe stato ripreso dall’altra videocamera. Jasmine velocizzò di nuovo il video, solo un po’, e stava per passare a quello del portico quando si accorse che Jason era finalmente saltato giù dalla tettoia. Letteralmente saltato giù. Non si era lasciato scivolare come aveva fatto Jasmine. Ma la cosa che più la impressionò fu l’orario segnato sul video: 07.38, praticamente quando Finn l’aveva svegliata ed ecco perché era così agitato.

Jason era rimasto lì, davanti la sua finestra, a fissarla, per più di un’ora.





 

Angolo Autrice
 

Buon Halloween a tutti!

Come promesso, sono riuscita a pubblicare. Mi dispiace che non sia un capitolo pieno di azione come il 15, ma questa idea del sistema di sorveglianza mi girava per la testa da parecchio e alla fine mi sono decisa ad usarla. Spero sia venuta bene! Mi sono dovuta creare una piantina della casa, con tutte le posizioni delle telecamere e le loro inquadrature. Lo avrei fatto su the sims 4 come faccio di solito, ma...il mio pc ha deciso che non vuole più reggerlo, perché non è un pc, è un sasso del neolitico.

Detto questo, come al solito fatemi sapere cosa ne pensate e grazie per essere arrivati fino a qui!

Ciaoooo!

  
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