Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
Segui la storia  |       
Autore: TsukikageShawn    02/11/2021    4 recensioni
Fase 1 - Ambientato dopo la sconfitta di Faker, non tiene contro degli avvenimenti successivi.
Cosa sarebbe successo se Rio si fosse svegliata dal coma come Merag, dimenticandosi la sua vita umana?
Tre anni fa mi sono posta questa domanda, da cui è nata questa fanfiction.
Dopo il Carnevale Mondiale di Duelli, per Yuma e Astral sembra ci sia il via libera per recuperare le carte numero restanti. Ma i bariani tramano nell'ombra per ottenere il loro potere, e il destino ha giocato loro un brutto scherzo facendo ritornare Merag dalla parte opposta. Cosa farà l'ex bariana, tornerà alle sue origini o troverà negli umani la sua nuova famiglia? E soprattutto, come affronteranno questa nuova minaccia Yuma e Astral?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il segreto della Luna Rossa'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Awakening arc / Arco del risveglio

Capitolo 1

 

La foresta infestata viene considerata uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della periferia di Heartland City. La leggenda narra che le streghe si riunivano in quel luogo, per loro sacro, con lo scopo di effettuare rituali e inizializzare le novizie all'arte della magia.

Kaito non ha mai creduto a queste dicerie, ma come in tutte le leggende, sapeva che c'era un fondo di verità. Per questo si trovava a vagare tra quegli alberi, probabilmente per cercare qualcosa a favore della sua tesi.

Dopo qualche ora di cammino, il giovane si ritrovò in una piccola radura su una scogliera. Il suo sguardo iniziò a vagare sul terreno, fino a posarsi in un punto preciso, dove la terra era stata smossa. Si avvicinò furtivamente, facendo attenzione che nessun occhio indiscreto lo notasse, nonostante fosse l'unico essere vivente presente in quella zona. Si accovacciò e spolverò quella zona con le mani, rivelando una lastra di uno strano metallo bianco. Schiacciò i lati della pedana con i polsi e, dopo pochi sencondi, si sentì uno scatto e la lastra si alzò lentamente.

«Non potevano mettere una scala invece di questo stupido scivolo» disse a denti stretti, saltando nell'apertura.

Kaito scivolò per qualche metro, atterrando poi su uno strano campo gravitazionale che lo teneva sospeso a pochi centimetri da terra. Si trovava in un'enorme stanza bianca, una specie di bunker futuristico.

Sul lato destro una vasta libreria costeggiava il muro, stracolma di libri di tutte le dimensioni e colori. Sul lato sinistro una serie di aggeggi meccanici, alcuni piccoli poggiati su tavoli e scrivanie ed altri enormi sul pavimento, e una lavagna appesa al muro con strane scritte e formule, con un sacco di post-it gialli incollati sui bordi. La parete frontale al ragazzo era stata sostituita da una vetrata che affacciava sull'oceano, da lì si poteva vedere la costa di Heartland City. Al centro della stanza, vi erano un tavolino basso di vetro con un tappeto beige al di sotto, un divano rosso di antiquariato collocato a pochi metri dalla libreria e due poltrone del medesimo colore e stile al lato opposto.

Sarebbe stata una stanza carina, se non fosse per la mobilia sporca di macchie rosso scuro e segnata da degli squarci. I macchinari non davano segno di vita e il tutto era illuminato da una luce ad intermittenza incastrata nel soffitto.

Ma non era solo.

Seduto sul divano c'era il suo mentore, intento a leggere un libro rattoppato, utilizzando una lampada da lettura portatile.

Kaito scese dal campo magnetico e si avvicinò con passo svelto, annunciando la sua presenza.

«Sei in ritardo» disse Five con la sua solita calma, alzando leggermente gli occhi dal libro per guardare il nuovo arrivato.

«Da quando ti interessi di divinazione? Non eri tu che dicevi che era una pratica non attendibile?» rimbeccò il biondo.

«Ma questo è diverso, è scritto in inglese. L'ho trovato nella libreria.»

«Fammi capire un attimo… Mi hai dato appuntamento solo perché tra quei libri indecifrabili ce ne sta uno comprensibile che parla di divinazione?»

Kaito si accomodò su una delle poltrone, leggermente seccato. Aveva lasciato il suo fratellino appena ricevuto il messaggio dal mentore, che diceva di aver scoperto qualcosa di importante. Come poteva quel libro dire qualcosa su quello strano bunker che avevano trovato?

Five porse il libro al suo interlocutore, guardandolo più serio che mai.

«Guarda» disse indicando la prima pagina del libro «è stato scritto in un inglese antico, dovrebbe risalire al 1300».

«E allora? Sei seduto su un divano di antiquariato, magari il proprietario è un patito delle antichità. Non ci dice niente su quegli strani macchinari… Sul perché questo bunker non è segnato sulle mappe e come mai nessuno l'ha mai trovato prima di noi… E sul perché è scritto tutto in modo incomprensibile… E non abbiamo ancora trovato l'alimentatore di quella luce del cazzo! La odio» disse scocciato, guardando verso l'alto e incrociando le braccia.

L'illuminazione non faceva altro che sfarfallare, e Kaito non la riusciva proprio a sopportare. Sperava tanto che la buona notizia riguardasse proprio la fonte energetica che alimentava il posto. Ci doveva essere di sicuro qualcosa che mancava nella loro equazione.

«Come 'e allora?' Questo libro non esiste da nessuna parte. Ho cercato ovunque, è unico al mondo. Inoltre l'ho esaminato per bene, tra il capitello e la cuffia era nascosta questa» rispose Five, estraendo dalla tasca una catenina con un ciondolo portafoto.

Kaito osservò il gioiello poggiato sul tavolino, e sbuffando disse: «Allora potevi dirmelo prima. Lo hai aperto? Chi c'è dentro, un inglese brutto del 1300?».

Una volta aperto, il biondo sentì cadere la mascella sul pavimento. Nel portafoto c'erano due foto: a sinistra un ragazzo dai capelli rossi e il ciuffo biondo, a destra un ragazzo dai capelli viola a forma di polpo.

«Chi ti ricordano? Anzi, a chi sono identici, signor so tutto io?» disse Five, un po' divertito dalla reazione del suo amico.

«Tuo fratello Four a sinistra e Shark a destra… Ma come è possibile? A chi può appartenere… Certo che sono proprio microscopiche queste foto!»

All'improvviso una piccola scossa di terremoto fece tremare l'intera stanza. Kaito indicò al suo mentore la vetrata. La luna piena stava sorgendo ed era completamente rossa.

Ma quella non fu l'unica stranezza che attirò la loro attenzione. Il led che illuminava il bunker smise di sfarfallare e inondò la stanza di una luce finalmente fissa.

I macchinari ritornarono a funzionare, ma solo uno attirò l'attenzione: una specie di tablet grande quanto lo schermo di un computer, semi-trasparente con dei piccoli bordi blu notte. Farfugliava strane parole e si illuminava ad intermittenza.

«Fantastico! Ha smesso la luce sul soffitto ed ora inizia questo stupido tablet» disse Kaito sbuffando e alzandosi dalla poltrona per esaminare l'aggeggio.

«Forse la scossa ha assestato l'aliment-»

Neanche il tempo di finire la frase che il biondo gli schiaffò il tablet a pochi centimetri dal suo naso. Con la sua solita calma, lo prese gentilmente e lo allontanò dal suo viso per osservarlo meglio. Aguzzò l'orecchio per cercare di capire cosa diceva la vocina, ma parlava una lingua sconosciuta. Allora appoggiò il device sul tavolino e pigiò con delicatezza lo schermo, ma non successe niente.

«Forse non è touch-screen… Hai visto se c'era un pennino da qualche parte?»

«Ora controllo… Che seccatura, perché deve essere sempre tutto così complicato» rispose Kaito alzandosi nuovamente.

Con poca grazia, iniziò a scavare tra i cassetti delle scrivanie costeggiate al muro, ma non trovò niente vagamente simile ad una penna. Sulla superfice neanche l'ombra di essa e dietro i macchinari c'erano solo cavi.

«Qui non c'è niente… Vorrei tanto sapere che prodotti per la pulizia usava il proprietario, neanche un filo di polvere qui dietro…»

«Ti sembra il momento di pensare alla sporcizia? Sbaglio o avevi detto tempo fa che la poltrona affianco alla 'tua' era sbilenca?»

«E allora parte due?» rispose il biondo tornando a sedersi sulla sua seduta preferita.

«Tranquillo, questa volta controllo io» anticipò Five, intuendo già che Kaito non si sarebbe scomodato l'ennesima volta alle sue richieste.

Si alzò e controllò i piedi della poltrona, trovando incastrato sotto uno di essi un pennino blu notte, con un pallino peloso del medesimo colore attaccato sopra il fondello.

Con la penna tra le mani, si risistemò sul divano e cliccò sullo schermo del tablet. La luce smise di sfarfallare e si alzò verso l'alto uno strano ologramma: un omino stickman arancione che saltellava sullo schermo agitando con la mano una busta da lettera minuscola.

«Wow» disse Kaito stupefatto.

Non aveva mai visto degli ologrammi simili in vita sua. Sembrava che l'omino avesse vita propria, appena provava a trapassarlo con la mano quello la schivava e guardava il biondo facendo le pernacchie.

«È strabiliante, il proprietario deve averlo programmato con l'intelligenza artificiale, forse la voce che sentivamo proveniva da questo omino» disse Five, lasciando passare uno spiraglio di eccitazione nella sua voce calma.

Toccò la bustina da lettera e quella scomparve, poi l'omino si tuffò nello schermo e comparvero delle scritte fluttuanti.

«Ma questo è giapponese! Il nostro giapponese, per fortuna» esultò Kaito, stufo di ritrovarsi a che fare con linguaggi incomprensibili.

Mittente: Wolfy

Data ed ora: 24 gennaio 1992 - 19:02 / misurazione terrestre

Sei in pericolo, va via il prima possibile e nasconditi dove le nuvole hanno il sapore di zucchero, lì sarai al sicuro.

I due giovani rimasero silenziosi per un bel po', quelle parole li avevano colpiti profondamente. Ecco spiegati gli squarci e le macchie sparse. Ci doveva essere stata una lotta violenta tra quelle quattro mura e non era affatto finita bene.

«Aspetta un attimo…» scattò improvvisamente Kaito, «il messaggio è stato scritto venti anni fa, e se non è stato letto significa che il proprietario del bunker…»

«È morto prima di leggerlo, deve essere stato colto di sorpresa. Inoltre, considerando che è stato specificato il modo di misurare il tempo… Significa che il proprietario era un extraterrestre» concluse l'altro, dubbioso.

«Ti odio quando mi interrompi.»

«Odi troppe cose Kaito, non ti fa bene essere sempre arrabbiato.»

Il biondo sbuffò, voltando il viso verso la vetrata. La luna rossa era alta in cielo ed illuminava la costa di Heartland con la sua luce.

Five sistemò il libro di divinazione in una borsa insieme al portafoto, con questa nuova scoperta doveva riesaminarli con più cura. Sul tablet, invece, scomparve il messaggio e ricomparve l'omino, che si sedette ad osservare il cielo notturno.

I due giovani uscirono dal bunker usando il campo magnetico come ascensore, dandosi appuntamento al giorno dopo, incoscienti di quel che era appena accaduto in una camera di ospedale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1 - Kaito perennemente incazzato con il mondo, povero V che lo sopporta

 

Note Autrice

Salve a tutti, vi starete chiedendo di sicuro che significano Fase e Arco, almeno credo.

Questa storia è suddivisa in 4 Fasi, ed ognuna di loro è suddivisa in 3 Archi. Il tutto è chiamato "Il segreto della Luna Rossa", infatti quando pubblicherò la Fase 2 potrò creare la serie, perché prima non si può. Come potete immaginare, è una storia lunghissima.

Parlo al presente perché ho già tutta la trama pronta (16.274 parole solo di trama) e molti capitoli scritti.

Alla fine di ogni capitolo metterò un titolo riassuntivo comico perché mi va.

Con questo vi dico arrivederci al prossimo capitolo.

:D

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL / Vai alla pagina dell'autore: TsukikageShawn