Dolci momenti  d'insonnia



Mi sento debole, le mie braccia non si muovono come dovrebbero.
La testa pare pesante, come se in ogni attimo, il collo dovesse cedere.
Forse è l’insonnia, non riesco a dormire in questa notte che si ripete; forse è la troppa caffeina          – tutta colpa-        
di quell’ultima tazza di caffè scuro-
il suo odore,
la ceramica liscia e fredda della tazzina,
lo sguardo che scivola  sulla superficie
il rumore del cucchiaino ancora bagnato che ruba una sola - goccia.
La lingua esplora l'interno della  bocca per catturare la più piccola sfumatura di sapore, le labbra accarezzano la tazzina
scivolano via
 si chiudono, per non far cadere nulla, per non smarrire la calda bevanda, ma comunque – si bagnano.
Ecco la rosa punta della lingua che veloce cattura le ultime tracce
del piccolo sorso,
 lento, una lenta discesa nel corpo e nella notte, - solo gli occhi – non si chiudono, rimangono aperti a causa di qualche sostanza chimica che sicuramente sta facendo qualcosa là sotto- il calore della pelle- contro l’aria fresca della notte,
è una battaglia persa ma ne sono consapevole.
Si abbandona, il corpo.
È un’espressione curiosa, in fondo

.
 Tutto in me si abbandona, e anche la mente sveglia si perde nell’ annebbiata corrente di pensieri sotto la superficie,
pensieri senza ossigeno che scorrono nel mare, nel mare calmo, profondo.
E invece di godermi tutto questo, le mie dita si muovono su una tastiera di plastica illuminata dallo schermo di un computer.
Ah beh, l’amore di questi tempi.